Anteprima
Vedrai una selezione di 14 pagine su 65
fisiopatologia e semeiotica Pag. 1 fisiopatologia e semeiotica Pag. 2
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 6
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 11
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 16
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 21
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 26
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 31
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 36
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 41
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 46
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 51
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 56
Anteprima di 14 pagg. su 65.
Scarica il documento per vederlo tutto.
fisiopatologia e semeiotica Pag. 61
1 su 65
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Effetti dello shock su diversi organi

  • A CARICO DEL CERVELLO: Riduzione del livello di coscienza fino al coma.
  • A CARICO DEL DISTRETTO EPATOSPLANCNICO: Questo terreno resiste molto alla ipoperfusione perché il suo fabbisogno energetico è molto inferiore a quello del miocardio e del cervello. Possono comparire epatomegalia e emorragie intestinali legate a necrosi da stasi portale.
  • A CARICO DELLA CUTE: La cute è fredda e di un pallore estremo, non arriva sangue. Il fabbisogno energetico della cute è minimo per cui essa resiste bene all'ipoperfusione prolungata; possono comparire disturbi trofici nei punti soggetti a compressione.
  • A CARICO DEI POLMONI: Nelle fasi terminali di uno shock si instaurano problemi di ostacolato scambio alveolo-capillare legato alla stasi polmonare che segue pressoché irrimediabilmente una insufficienza cardiaca. L'ipossia arteriosa aggrava ancora di più la già labile perfusione tessutale.

LO SHOCK CARDIOGENO: Manifestazione di...

insufficienza cardiaca globale acuta con ipotensione arteriosa severa e conseguente ipoperfusione tessutale generalizzata che mette in pericolo la prognosi vitale. Principali cause: - Insufficienza acuta di pompa (qualsiasi cardiopatia severa acuta) che porta ad una grave riduzione della capacità contrattile del miocardio - Tamponamento cardiaco (pericardite) o embolia polmonare massiccia che porta ad una ridotta possibilità al riempimento atriale di sangue con grave riduzione del pre-carico Principali manifestazioni: - Manifestazioni di scompenso cardiaco destro associato a edema polmonare (se insufficienza acuta di pompa) - Ipotensione severa + tachicardia - Insufficienza generale d'organo, organi non più irrorati dal sangue e quindi non ossigenati ALTRE FORME DI SHOCK Tutte le condizioni di ipotensione severa prolungata possono portare a insufficienza d'organo multipla per incompetenza emodinamica acuta. Shock ipovolemico o emorragico Difetto acuto di riempimento edi perfusione periferica con difetto di pompa secondario. Emorragia lenta l'organismo riesce ad adattarsi prima di arrivare ad uno shock emorragico. Emorragia rapida, perdita di sangue molto veloce che porta a shock emorragico. L'età influisce molto sulla determinazione dello shock emorragico. Shock anafilattico (allergico) Vasodilatazione intensa dovuta alla liberazione massiccia di mediatori vasodilatatori e permeabilizzanti della reazione allergica. Questo fatto porta ad un "crollo" delle resistenze periferiche (ipotensione) e ipovolemia relativa. Shock settico (infettivo) Liberazione acuta di tossine batteriche (LPS) e di citochine infiammatorie ("tempesta citochinica") con vasodilatazione acuta, danno endoteliale + sofferenza d'organo specifica. Shock neurogeno (traumi, incidenti) Vasodilatazione sistemica e vaso-paralisi per iperattività del sistema parasimpatico con alterazioni secondarie della funzione di pompa e bradicardia. ESAME

OBIETTIVO ARTERIOSO

La valutazione del polso costituisce il più semplice ed immediato approccio alla persona malata.

Questa semplice e “simbolica” manovra semeiologica serve a fare capire che vi state occupando di lei (o dilui).

POLSO ARTERIOSO

È la variazione pressoria corrispondente all’onda sfigmica generata dalla sistole cardiaca, trasmessa nel sistema vascolare e percepibile sui vasi periferici superficiali sotto forma di “pulsazione”.

Sedi di palpazione dei polsi:

  • Carotideo (collo)
  • Brachiale
  • Radiale (più usato)
  • Femorale
  • Popliteo (dietro al ginocchio)
  • Tibiale posteriore (caviglia)
  • Pedidio (dorso del piede)

Il polso ci fornisce indicazioni su:

  • energia contrattile del cuore
  • frequenza del battito cardiaco in un minuto
  • ritmicità del battito cardiaco
  • pervietà dell’arteria

Obiettività venosa

Nelle flebopatie acute

Dolore spontaneo (tensione e dolore

(gravativo)Edema e tumefazione dell’arto

Cianosi

Turgore delle vene superficiali

Rossore, dolorabilità della vena interessata (se è una tromboflebite superficiale) che appare anche dura

Esistono due manovre che sono indici delle trombosi venosa profonda

- Segno di Bauer: dolore alla compressione del polpaccio

- Segno di Homans: dolore al polpaccio alla flessione dorsale del piede

Nelle flebopatie croniche

Senso di tensione e dolore gravativo

Edema sottocutaneo che sarà maggiore alla sera e assente al mattino

Ulcere da stasi

Pervietà del circolo profondo (manovra di Perthes)

OBIETTIVITÀ CARDIACA

- ISPEZIONE (più utilizzato)

- PALPAZIONE

- PERCUSSIONE

- AUSCULTAZIONE (più utilizzato)

Ispezione = aspetto morfologico della regione precordiale (emitorace di sinistra), sede e caratteri dell’ittodella punta

Palpazione = fremiti (sensazione tattile dei soffi), urti (sensazione tattile dei toni), sfregamenti pericardici

Percussione =

delimitano l'inizio della sistole ventricolare. Questa componente è più intensa e più breve. Una componente muscolare costituita dalla contrazione dei muscoli ventricolari che determina la chiusura delle valvole semilunari (aortica e polmonare). Questa componente è meno intensa e più lunga. Il secondo tono corrisponde alla fine della sistole ventricolare. Esso riconosce una duplice genesi: Una componente valvolare costituita dalla chiusura delle valvole semilunari (aortica e polmonare) che delimitano la fine della sistole ventricolare. Questa componente è più intensa e più breve. Una componente muscolare costituita dal rilassamento dei muscoli ventricolari che determina la chiusura delle valvole atrio-ventricolari (mitrale e tricuspide). Questa componente è meno intensa e più lunga. La piccola pausa corrisponde al periodo di riposo tra il secondo tono e il primo tono successivo. La grande pausa corrisponde al periodo di riposo tra il primo tono e il secondo tono successivo. Durante l'auscultazione è possibile identificare i focolai di auscultazione, che sono punti specifici in cui è possibile ascoltare i suoni cardiaci in modo più chiaro. I focolai di auscultazione sono: - Focolaio mitralico: si trova nello spazio intercostale sull'emiclaveare sinistra. Qui è possibile ascoltare un soffio sistolico causato da un'insufficienza mitralica o un soffio diastolico causato da una stenosi mitralica. - Focolaio tricuspidale: si trova nello spazio intercostale margino-sternale destro e sinistro. Qui è possibile ascoltare i suoni correlati alla valvola tricuspide. - Focolaio aortico: si trova nello spazio margino-sternale destro. Qui è possibile ascoltare un soffio sistolico causato da una stenosi della valvola aortica o un soffio diastolico causato da un'insufficienza aortica. - Focolaio valvola polmonare: si trova nello spazio margino-sternale sinistro. Qui è possibile ascoltare i suoni correlati alla valvola polmonare. Durante l'auscultazione è importante distinguere il primo tono cardiaco, il secondo tono cardiaco, la piccola pausa e la grande pausa.

avvengono contemporaneamente, ed è dovuto alla brusca tensione e vibrazione di lembi valvolari.

Una componente miocardica rappresentata dalla contrazione ventricolare.

Al I tono segue la piccola pausa (il sangue esce dall'aorta) che corrisponde al tempo di svuotamento dei ventricoli.

Il secondo tono corrisponde all'inizio della diastole ventricolare e sistole atriale ed è determinato dalle vibrazioni provocate dalla brusca tensione delle valvole semilunari polmonare e aortica nel momento della loro chiusura.

Al secondo tono segue la grande pausa che è rappresentata dalla diastole ventricolare durante il quale il sangue passa dagli atri ai ventricoli. Essa riparte con il primo tono.

Toni

Caratteristiche dei toni:

  • Validi (sono corretti)
  • Parafonici (quando sono lontani legati a patologie della valvola o presenza di tessuto adiposo)
  • Rinforzati (quando non c'è una perfetta sinergia di chiusura delle valvole tra atri e ventricoli)
SdoppiatiSoffi cardiaciQuando vi siano alterazioni patologiche (o vizi cardiaci) delle valvole cardiache per cui i loro lembi non siaprano completamente (stenosi valvolare) o non si chiudano completamente (insufficienza valvolare), aitoni normali si sovrappongono, o si sostituiscono, dei rumori cardiaci. Il "soffio", è dovuto al fatto chequando il sangue fluisce attraverso valvole insufficienti o stenotiche la sua velocità diviene tale daprovocare un moto fortemente turbolento con vibrazioni percepibili. I soffi si sentono durante la piccolapausa (soffi sistolici) o durante la grande pausa (soffi diastolici).Tipi di soffi:- Sistolici da eiezione e da rigurgito- Da eiezione per stenosi aortica e della valvola polmonare- Da rigurgito per insufficienza mitralica o tricuspidale innocenti- Diastolici (sempre indicativi di cardiopatie)- Sempre indicativi di cardiopatia- Stenosi mitralica e tricuspidale e insufficienza aortica e polmonareFISIOPATOLOGIA DELLAFEBBRE

Per febbre si intende l'elevazione della temperatura corporea oltre i limiti massimi delle variazioni giornaliere fisiologiche.

Variazioni fisiologiche nell'uomo

  • Diurne
    • La mattina 36.5-37.0°C
    • La sera + 0.5 /0.7 °C (0re 6.00-18.00)
  • Condizioni di aumentato metabolismo (es: esercizio fisico prolungato, digestione)
  • Ciclo mestruale nella donna in età fertile, ovulazione e fase luteinica: +0.5-0.6°C
  • Tipo di misurazione T° ascellare: è più bassa di 0.5°C circa rispetto alla T° boccale o rettale

I meccanismi di termoregolazione:

  1. I SENSORI DI TEMPERATURA: I sensori periferici, sensibili alla temperatura esterna, sono situati nellacute. I sensori centrali, sensibili alla temperatura interna, si trovano nell'ipotalamo.
  2. L'IPOTALAMO
  3. Una serie di MECCANISMI EFFETTORI centrali e periferici per ristabilire la normale temperatura corporea.

L'ipotalamo

È un centro fondamentale per la

Regolazione della temperatura. È una struttura del sistema nervoso centrale che contiene i neuroni afferenti che ricevono il segnale dai sensori della temperatura esterni ed interni e dai neuroni efferenti che comandano la risposta dell'organismo, mettendo in atto azioni per la termo-dispersione e per la termo-produzione.

I meccanismi effettori portano alla diminuzione della temperatura corporea (termolisi) oppure all'aumento della temperatura corporea (termogenesi).

I meccanismi effettori per la diminuzione della temperatura corporea sono:

  • L'evaporazione attraverso la cute con la sudorazione oppure attraverso la respirazione
  • La vasodilatazione periferica

I meccanismi effettori per l'aumento della temperatura corporea sono:

  • L'attività muscolare (circa 40% della produzione di calore a riposo, aumenta con l'esercizio fisico e i brividi)
  • Il metabolismo basale (circa 30% della produzione di calore a riposo)
  • L'azione dinamica
ulla produzione di prostaglandine nel sistema nervoso centrale, che a loro volta agiscono sul centro termoregolatore nell'ipotalamo. I pirogeni possono essere endogeni, prodotti dal corpo stesso in risposta a infezioni o infiammazioni, o esogeni, introdotti dall'esterno attraverso sostanze chimiche o microrganismi. Termoregolazione• L'organismo umano ha la capacità di mantenere una temperatura corporea costante nonostante le variazioni ambientali• Il centro termoregolatore nell'ipotalamo regola la temperatura corporea attraverso meccanismi di vasodilatazione e vasocostrizione, sudorazione e brividi• La temperatura corporea normale è di circa 37°C, ma può variare leggermente a seconda delle condizioni ambientali e dello stato di salute dell'individuo. Alimentazione e termogenesi• L'energia ottenuta dagli alimenti viene utilizzata per sostenere le funzioni vitali dell'organismo e per produrre calore• Il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi è responsabile della produzione di energia e calore• L'energia non utilizzata viene immagazzinata sotto forma di grasso• Alcuni alimenti, come le proteine, richiedono una maggiore quantità di energia per essere digeriti e metabolizzati, aumentando così la termogenesi• Una dieta equilibrata e un adeguato livello di attività fisica possono contribuire a mantenere un bilancio energetico sano e una corretta termogenesi. In conclusione, la termogenesi è un processo fondamentale per il mantenimento della temperatura corporea e per la produzione di energia. L'alimentazione gioca un ruolo importante nella regolazione della termogenesi, fornendo l'energia necessaria per sostenere le funzioni vitali dell'organismo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
65 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martic9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di fisiopatologia applicata all'infermieristica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Carletto Antonio.