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DOLORE PARIETALE

Il dolore viscerale non si localizza o si fa a livello grossolano, quando però la sede algica è una sede parietale (pleura o peritoneo) allora quel tipo di fibre si comporta come un afferenza nocicettiva somatica e si è in grado di localizzare esattamente da dove arriva. Il dolore parietale è quindi veicolato da fibre mielinizzate e spesse quasi come quelle del dolore somatico, chiamate Gamma. "Dolore parietale" causato da lesione viscerale. Quando un viscere è colpito da un processo patologico, esso spesso si propaga al peritoneo parietale, alla pleura o al pericardio. Tali membrane parietali, come avviene per la cute, vantano una ricca innervazione, fornita da nervi spinali periferici. Perciò, il dolore proveniente dal rivestimento parietale di una cavità viscerale ha spesso le stesse caratteristiche del dolore lancinante acuto. Per differenziare ancora meglio il dolore parietale rispetto a quello viscerale vero, siconsideri che una lesione da taglio del peritoneo parietale è molto dolorosa, mentre una lesione con le stesse caratteristiche, che interessi il peritoneo viscerale o la parete intestinale, non suscita molto dolore o non lo provoca affatto. Il dolore parietale viene condotto direttamente dalle fibre dei nervi spinali provenienti dal foglietto parietale del peritoneo, dalla pleura o dal pericardio, e viene di solito localizzato direttamente nell'area di insorgenza. Via viscerale propriamente detta: fibre a bassa velocità di conduzione che si spengono a livello talamico con difficile localizzazione del dolore. Le fibre che, invece, partono dalla via parietale entrano direttamente nelle radici dorsali dei nervi spinali e si comportano come dolore somatico con perfetta localizzazione della sede algica. STATI DI ATTIVAZIONE CEREBRALE Tutta l'attività corticale durante le 24 ore rimane attiva (anche durante il sonno) siamo in grado di

Verificare l'attività della corteccia cerebrale e dei centri sottocorticale registrando questi eventi elettrici tramite l'applicazione di elettrodi sul cranio. Non dobbiamo aspettarci un'attività elettrica comparabile al potenziale d'azione, possiamo analizzare una sorta di vettore sommatoria di tutti gli eventi elettrici che avvengono nel SNC prevalentemente dalla corteccia ma anche dai centri sottocorticali. Dalle diverse attività possiamo capire lo stato di attività/inattività. Le fluttuazioni dell'attività elettrica registrata sono dette onde cerebrali e la loro registrazione prende il nome di elettroencefalogramma (EEG). Il sonno, la veglia, l'eccitazione e le emozioni (come l'allegria, la tristezza, la paura ecc.) sono stati mentali a tutti ben noti per esperienza diretta. Si tratta dell'espressione di differenti stati di attivazione o di inibizione generati all'interno del cervello. Alla base dei

Questi diversi stati di attività cerebrale ci sono sistemi di eccitazione o inibizione a proiezione diffusa. Il sonno è definito come uno stato d'incoscienza da cui il soggetto può essere risvegliato mediante la somministrazione di stimoli sensoriali o di altra natura. In questo è ben distinto dal coma, stato in cui l'individuo non può essere risvegliato mediante gli stimoli che normalmente provocano il risveglio dal sonno.

Nel corso di ogni notte, l'individuo passa attraverso due tipi differenti di sonno che si alternano: (1) il sonno a onde lente, caratterizzato da onde elettroencefalografiche ampie e a bassa frequenza, come si vedrà nei paragrafi successivi, e il (2) sonno con movimenti rapidi degli occhi, detto per questo sonno REM (dall'inglese Rapid Eye Movement) o sonno paradosso, nel corso del quale i bulbi oculari mostrano movimenti intermittenti e rapidi, nonostante il soggetto stia dormendo, è tipico dei cuccioli.

ed è caratterizzato da un'intensa attività corticale ed onirica.

ONDE ELETTROENCEFALOGRAFICHE

Nei soggetti sani, le onde dell'EEG presentano caratteristiche che hanno permesso di caratterizzare almeno quattro ritmi principali di attività elettroencefalografica, definiti α, θ, β e δ come illustrato in Figura.

L'attività α si riscontra nell'EEG di tutte le persone normali adulte durante la veglia, in condizioni di tranquillità e attività cerebrale di riposo e scompaiono durante il sonno. Quando l'attenzione di un soggetto è occupata in una specifica attività mentale intensa o durante il relax conscio (ascolto di musica, ad esempio), le onde α sono sostituite da altre onde, non sincronizzate, ad alta frequenza e bassa ampiezza dette onde β. L'attivazione delle vie sensoriali visive induce, immediatamente, l'interruzione delle onde α, che vengono sostituite dalle onde

asincrone di tipo β di bassovoltaggio e alta frequenza. Le onde θ sono normalmente registrabili in particolari condizioni di stress emotivo, di disappunto o di frustrazione. Le onde δ sono registrabili da diverse aree corticali durante il decorso di diverse patologie anche degenerative del sistema nervoso centrale. Le onde δ includono tutte le onde elettroencefalografiche più lente, sono particolarmente ampie nel sonno profondo, nei bambini piccoli e durante il decorso di patologie degenerative encefaliche gravi; inoltre, si possono registrare negli animali in cui viene impedita ogni connessione fra talamo e corteccia mediante transezione subcorticale, per cui la loro origine è esclusivamente corticale e indipendente dall'integrità delle regioni cerebrali inferiori. Maggiore è l'attività corticale maggiore è l'ampiezza e la frequenza delle onde registrate. Vi è una correlazione generale tra il grado di

attivazione cerebrale e la frequenza media del ritmo elettroencefalografico: la frequenza aumenta con l'aumentare del grado di attivazione, l'EEG è caratterizzato dalle onde lente δ nel sonno profondo, nello stato stuporoso e nell'anestesia chirurgica generale, dalle onde θ nei bambini sani o negli stati di agitazione psicomotoria, dalle onde α negli adulti durante gli stati di rilassamento mentale e, infine, dalle onde β nei periodi di veglia vigile e di attività mentale intensa. Nei periodi di attività mentale intensa, le onde perdono la sincronizzazione e sono pertanto caratterizzate da un basso voltaggio nonostante l'elevata attività corticale. L'elettroencefalogramma è importante per un medico per valutare il danno a centri profondi.

NEUROFISIOLOGIA MOTORIA

La PET (Positron Emission Tomography) è utilizzata grazie all'iniezione di composti radioattivi (di solito

Il fluorodesossiglucosio è un tracciante radioattivo utilizzato nella PET (Tomografia ad Emissione di Positroni) per visualizzare l'attività metabolica del cervello. I neuroni utilizzano il glucosio come principale fonte di energia e, quindi, maggiore è l'attività metabolica che stanno svolgendo, maggiore sarà l'assorbimento di glucosio. Questo tracciante viene captato dalle cellule e, essendo radioattivo, emette raggi gamma che vengono rilevati dal macchinario della PET. Nell'immagine, il colore blu rappresenta lo stato di riposo, mentre il colore bianco indica il massimo assorbimento di glucosio. La PET viene spesso utilizzata per diagnosticare i tumori, poiché le cellule tumorali sono molto avidi di glucosio. L'immagine mostra anche le principali afferenze sensitive, che sono recettori interrogati per coordinare l'attività motoria e sono uno dei primi filtri del cervelletto. La sezione 3 dell'immagine attraversa il cervelletto e mostra il fuso neuromuscolare, un recettore specializzato nella percezione della lunghezza e della tensione muscolare.

< p>Il midollo spinale è una parte del sistema nervoso centrale (SNC) che si sviluppa progressivamente. La sostanza grigia del midollo spinale può essere visualizzata come una miniatura della corteccia somatosensitiva, in cui tutti gli assoni dei neuroni sensitivi prendono sinapsi. La porzione ventrale del corno ventrale può essere identificata come una struttura motoria, in quanto contiene tutti gli alfa-motoneuroni. Il corno dorsale funziona in modo simile alla corteccia sensitiva, ricevendo afferenze sensitive in ingresso. La porzione intermedia del midollo spinale svolge una funzione integrativa, mentre la porzione ventrale è coinvolta nella componente motoria. Questi circuiti locali sono fondamentali per i riflessi evocati e sono controllati completamente a livello spinale.

sostanza bianca è formata da fasci di assoni. Nel corno dorsale abbiamo il neurone sensitivo ma non vi è maiconnessione diretta fra il sensitivo ed i motore, abbiamo generalmente l'intromissione di interneuroni che prendono contatto con i motoneuroni della porzione ventrale. Il corno intermedio laterale è una leggera protuberanza della sostanza grigia spinale e vi hanno sede i neuroni pregangliari del simpatico. NEURONI DEL MIDOLLO SPINALE Domanda tipo: "sezioniamo il midollo spinale, dimmi quali sono i neuroni della sostanza grigia" Quali neuroni (domanda d'esame) i motoneuroni delle radici anteriori formano il corno ventrale, quali neuroni sono i più numerosi sono gli alfa motoneuroni che vanno ad innervare le fibre muscolari scheletriche. Complesso alfa motoneurone + fibra muscolare è detto UNITÀ MOTORIA. Il secondo tipo di motoneurone è di tipo gamma, più piccoli degli alfa, meno rappresentati numericamente e sono i motoneuroni.che danno le fibreintrafusali del fuso neuromuscolare, uno dei principale dei protagonisti deipropriocettori che intervegono nella coordinazione dei movimenti fatta dalcervellettoQuesti sono gli effettori motori, non lavorano da soli ma c'è un numero enormedi interneuroni -> piccolissimi neuroni con corto assone e corte dendrite chemettono in contatto la componente sensitiva con i gammamotoneuroni, quindi interneuroni spinali.Interneuroni cellule di Rensaw hanno azione inibitoria, parlando di inibizione laterale che è attiva anche alivello di midollo spinale ed è dovuta all'attività inibitoria delle cellule del rensaw che sono degli interneuroni. Ilneurone direttamente colpito dallo stimolo è quello che trasmette il potenziale d'azione e inibisce i neuronivicini tramite questa tipologia di interneuroni.Oltre le vie ascendenti e discendenti ci sono delle corte vie spinali costituite da assoni che connettono metameridi midollo

Un arco riflesso è un tipo di risposta involontaria e automatica del sistema nervoso a uno stimolo. È un meccanismo di difesa del corpo che permette di rispondere rapidamente a situazioni di pericolo o di mantenere l'omeostasi.

I componenti di un arco riflesso includono:

  1. Recettori: sono le strutture specializzate che rilevano lo stimolo e lo trasformano in un segnale elettrico. Possono essere presenti in diversi tessuti del corpo, come la pelle, i muscoli o gli organi interni.
  2. Neuroni sensoriali: trasmettono il segnale elettrico generato dai recettori al sistema nervoso centrale (SNC). Questi neuroni conducono l'informazione dalla periferia verso il SNC.
  3. Sistema nervoso centrale (SNC): è costituito dal cervello e dal midollo spinale. È il centro di elaborazione delle informazioni e coordina la risposta al segnale ricevuto.
  4. Neuroni motori: trasmettono il segnale dal SNC agli effettori, che possono essere muscoli o ghiandole. Questi neuroni conducono l'informazione dal SNC verso la periferia.
  5. Effettori: sono le strutture che eseguono la risposta al segnale ricevuto. Possono essere muscoli, che generano un movimento, o ghiandole, che secernono una sostanza chimica.

Quando uno stimolo attiva un arco riflesso, il segnale viene trasmesso rapidamente attraverso i neuroni sensoriali al SNC, che elabora l'informazione e invia un segnale ai neuroni motori. Questi ultimi trasmettono il segnale agli effettori, che generano la risposta appropriata.

Dettagli
A.A. 2019-2020
110 pagine
1 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/02 Fisiologia veterinaria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentina.nuvolina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia veterinaria I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Loi Pasqualino.