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SUOLO
La capacità di trattenere e cedere acqua varia in base alla dimensione delle particelle del suolo e un po’ dalla loro composizione. L’influenza delle particelle è particolarmente visibile se confrontiamo un suolo sabbioso con un suolo argilloso. Quello sabbioso ha grandi particelle, piccola area di superficie, grandi canali tra le particelle, l’acqua è velocemente riassorbita, invece quello argilloso ha una diffusione un po’ meno facilitata ma anche una grande quantità di acqua che viene trattenuta dal terreno, che viene chiamata capacità di campo. Quello argilloso ha una capacità di campo più alta, quello sabbioso ha una capacità di campo più bassa.
Abbiamo suoli saturi di acqua che sono molto idratati. Anche nel suolo misuriamo un potenziale idrico che è sempre la somma di una componente dovuta ai sali quindi componente osmotica che di solito è abbastanza bassa e l’altra.
Il potenziale di matrice è un potenziale di matrice che riflette la capacità del terreno di tenere acqua. Dipende dalla dimensione delle particelle ma anche dal contenuto idrico, a livello del suolo si verifica qualcosa che è identico a quello che abbiamo visto nel mesofillo fogliare. Il potenziale di matrice dipende dal contenuto idrico del suolo, ed è generalmente negativo (potenziale di matrice < 0) (l'acqua del suolo è sotto tensione) tranne che nei suoli saturi di acqua, in cui il potenziale di matrice è 0 MPa.
Per poter permettere la crescita di piante il suolo deve avere un contenuto di almeno il 50% della sua capacità di campo, es. se la capacità di campo è 50 ci deve essere un contenuto di almeno 25, a valori più bassi la pianta non riesce a crescere. Il potenziale della radice deve essere sempre più negativo di quello del suolo.
Come fanno le piante che crescono in suoli aridi ad avere un potenziale idrico sufficientemente bassi?
Abbassano i valori del potenziale osmotico, accumulando gli ioni nel vacuolo e bilanciandol'osmolarità del citosol con soluti biocompatibili (prolina, betaine). Ci sono piante con potenziali osmotici molto bassi (2,5 MPa) che riescono a vivere in terreni molto aridi, come alofite e piante che accumulano grandi concentrazioni di zuccheri. Anche nel suolo l'acqua si muove per flusso di acqua, la forza motrice è una differenza di potenziale tra l'acqua presente nel suolo e l'acqua all'interno della radice e quindi c'è un abbassamento del potenziale di pressione e quindi questo richiama acqua dalle zone vicine. I vari suoli hanno una diversa conduttività idraulica, suoli argillosi conducono meno velocemente e suoli sabbiosi conducono più velocemente. I TRASPORTI: MOVIMENTO DI ACQUA E SOLUTI In generale, lo studio del movimento di una particolare sostanza include la valutazione di: - Energia ingioco•Velocitàà•Distribuzione delle molecole all’equilibrioEnergia libera: energia che abbiamo a disposizione per compiere un lavoro, dipende dall’energia per molecola e dal numero di molecole. Nella sua forma più generale il potenziale elettrochimico è dato dalla somma di più fattori:
- mghμ=μ RTlna
- PV zEF0μ =potenziale in condizioni standard (T considerata, P atmosferica, attività unitaria della sostanza)
R=costante dei gas
T=T in K
a=attività per soluzioni diluite corrisponde alla concentrazione c (in molarità)
P=differenza con la pressione atmosferica
V=volume parziale molare della sostanza
z=carica elettrica (valenza) della sostanza
E=potenziale elettrico del sistema in cui si trova la sostanza; non è una caratteristica intrinseca della sostanza
F=costante di Faraday
m=massa della sostanza
g=accelerazione di gravità
h=altezza a cui si trova la sostanza
Se consideriamo l’acqua il potenziale
elettrochimico diventa solo potenziale chimico perché gli ioni scompaiono. Il potenziale chimico riferito all'acqua è: +RTlna+PV +mgh • μ=μ μ =potenziale standard (per convenzione=0) riferito all'acqua0 0pura, pressione atmosferica e alla T considerata•a=frazione molare dell'acqua (=1 per H2O pura) (per convenzione)•m=massa dell'acqua (=18)
Il potenziale idrico non è altro che un'espressione del potenziale chimico dell'acqua riferito a un volume unitario, è un'espressione quantitativa dell'energia libera associata all'acqua per unità di volume (J/m3) quindi il suo potenziale per compiere lavoro. È l'energia per unità di volume necessaria per trasportare acqua reversibilmente e isotermicamente da un punto del sistema a un punto di riferimento. Espresso in unità di pressione (es. J/m3 o MPa). Il potenziale idrico è espresso come la differenza fra il
Il potenziale idrico in uno stato indeterminato è dato dal potenziale idrico in condizioni standard diviso il volume molare parziale dell'acqua. Quindi abbiamo il potenziale chimico meno quello standard (che è 0) diviso il volume. In questo modo otteniamo una componente in cui compare l'attività dell'acqua, P, che rappresenta la pressione idrostatica che può essere positiva o negativa. Successivamente, dividiamo la massa dell'acqua per il volume unitario. Questo potenziale idrico è una misura dell'energia libera che possiamo dissipare portando l'acqua da un punto all'altro e si misura in MPa.
Il potenziale idrico dipende dalla concentrazione, dalla pressione e dalla gravità. Non ci interessa un valore assoluto, ma ci interessa conoscere le differenze di potenziale che determinano l'afflusso idrico, da un potenziale idrico più alto a un potenziale idrico più basso.
Ilpotenziale idrico consente di valutare lo stato idrico della pianta, piante con potenzialeidrico troppo basso vanno incontro a stress idrico. Pressione osmotica: proprietà colligativa legata alle soluzioni. La π è la pressione che deve essere applicata ad una pressione per controbilanciare la diffusione dell'acqua verso la soluzione più concentrata. RTlna = ΨsV Si può esprimere sia in funzione della frazione molare dell'acqua che della concentrazione di soluto. Potenziale di pressione: è generalmente positivo all'interno della cellula. La pressione idrostatica positiva all'interno della cellula è definita pressione di turgore. Il potenziale di pressione invece è generalmente negativo all'interno dello xilema quando è attiva la traspirazione (si parla di tensione o pressione idrostatica negativa). Perché la pressione di turgore cellulare è importante? - Per distendere le pareti.cellulari durante la crescita delle cellule•per aumentare la rigidità meccanica delle cellule e tessuti giovani non lignificati
Una pianta appassisce quando la pressione di turgore=0
La plasmolisi si ha quando la cellula perdendo acqua diminuisce di volume causando il distacco della membrana plasmatica dalla parete cellulare. 20/03/2019
La componente di soluti all’interno della cellula richiama acqua, c’è questo rigonfiamento della cellula che viene limitato dalla distensione della parete e questo crea una pressione idrostatica positiva (sempre maggiore di 0), sempre quando la pianta è sana.
Se mettiamo una cellula in una soluzione ipotonica si avrà rigonfiamento della parete perché la soluzione ipotonica ha una minore concentrazione di soluto, e il movimento netto dell'acqua avverrà verso l' interno della cellula causando un rigonfiamento o la lisi, se viene messa all’interno di una soluzione isotonica si perde la
pressione di turgore perché se la soluzione è isotonica rispetto alla cellula la concentrazione del soluto sarà la stessa ad entrambi i lati della membrana e quindi l'acqua si muoverà in entrambe le direzioni in modo uniforme, invece se la concentrazione di soluti esterna è maggiore di quella interna si arriva a una condizione di plasmolisi, cioè si osserva lo scollamento della membrana dalla parete e quindi la cellula si contrae e perde adesione con la parete, e questo è molto grave perché porta alla morte della cellula. Se c'è una piccola variazione del potenziale osmotico e una piccola perdita di volume cellulare, questo porta a una forte variazione della pressione di turgore e porta appunto a questa plasmolisi. Questo crollo della pressione di turgore si ha con perdita del volume cellulare anche modeste (10-15%), è importante quindi che questa pressione sia mantenuta sempre a valori positivi. Il componenteIl termine "gravitazionale" si riferisce solo ad altezze abbastanza elevate, perché dipende da grandezze fisse come la densità dell'acqua e l'accelerazione di gravità, che sono costanti. Quindi, la variabile è l'altezza a cui l'acqua deve arrivare per avere variazioni apprezzabili nel potenziale idrico (maggiore di 0,1 MPa). Per ottenere tali variazioni, è necessario raggiungere altezze considerevoli. Tuttavia, nelle piante con un fusto corto, il potenziale gravitazionale non viene preso in considerazione. In questo caso, il potenziale idrico è determinato solo dal potenziale osmotico e dal potenziale di matrice (che si genera alle pareti delle foglie durante la traspirazione). Il potenziale di matrice dipende dalla tendenza delle particelle del suolo a trattenere l'acqua e dal contenuto di acqua nel terreno (se è sufficientemente irrigato o se ha un basso contenuto di acqua). Il potenziale di matrice è negativo.
Se il contenuto idrico non è molto elevato, se invece c'è un contenuto d'acqua molto elevato allora il potenziale di matrice è uguale a 0.
A livello degli spazi aeriferi delle foglie il potenziale di matrice è dovuto al fatto che l'acqua che riveste le pareti delle cellule, quando si ha l'interfaccia tra il film liquido e l'aria si ha perdita di acqua dalla matrice idratata e c'è un potenziale negativo che crea poi una pressione negativa che è quella che richiama l'acqua attraverso tutto lo xilema.
Anche l'aria umida ha un potenziale idrico, il vapore acqueo che è presente nell'aria ha un valore di potenziale idrico che può essere espresso in funzione della pressione di vapore o dell'umidità relativa, cioè il rapporto tra la pressione del vapor d'acqua presente nell'aria ad una data temperatura e la massima pressione possibile del vapor dell'acqua.
(pressione di vapore dell'acquapura) a quella temperatura viene de