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CATABOLISMO NELLE CELLULE VEGETALI
DEGRADAZIONE DELL’AMIDO
La degradazione dell’amido avviene grazie agli enzimi:
a) α-amilasi: endoenzima, cioè taglia all’interno delle catene; non può tagliare in prossimità delle ramificazioni. Libera 2
residui di glucosio alla volta lasciando integro il legame tra di loro, a formare l’α-maltosio; la zona in corrispondenza
delle ramificazioni è chiamata destrina, le altre malto-destrina.
b) β-amilasi: esoenzima, cioè taglia a partire dall’estremità non riducente; stacca 2 residui alla volta, nella forma di β-
maltosio.
c) enzima deramificante: rompe i legami α-1,6 (che legano le ramificazioni alla catena lineare); formano piccoli
oligosaccaridi lineari α-1,4, i malto-oligosaccaridi.
d) amido fosforilasi: esoenzima che taglia dall’estremità non riducente, stacca 1 residuo alla volta e lo fosforila usando
ortofosfato.
RESPIRAZIONE CELLULARE
Le piante di giorno effettuano la respirazione mitocondriale e la fotorespirazione in cui consumano O e rilasciano CO , e
2 2
la fotosintesi in cui consumano CO e producono O ; di notte avviene solo la respirazione mitocondriale. La produzione
2 2
di O durante la fotosintesi è superiore alla quantità di
2
O che la pianta consuma con la respirazione e la
2
fotorespirazione.
La respirazione sia nelle piante sia negli animali porta
all’ossidazione del glucosio a CO e H O; si producono
2 2
ATP, NADH e scheletri di C per la sintesi di molecole
biologiche:
C H O + 6O + 6H O + 32ADP + 32Pi -> 6CO + 12H O +
6 12 6 2 2 2 2
32 ATP
Circa 70% dell’ATP non cloroplastico presente nelle
cellule fotosintetiche è prodotto dalla respirazione
l’ATP prodotto nel cloroplasto rimane lì, però questo
rifornisce il citosol facendo uscire trioso fosfati.
La respirazione include più processi:
- glicolisi
- via dei pentoso fosfati
- ciclo dell’acido citrico o di Krebs
- catena di trasporto degli elettroni o fosforilazione
ossidativa
1) Glicolisi
Esistono 2 vie:
-citosolica
-plastidica: non completa, manca la fosfoglicerato
mutasi; quindi si blocca al 3-fosfoglicerato che va nel
citosol e continua la glicolisi; i prodotti a valle possono
tornare nel plastidio e finire lì la glicolisi.
Nella glicolisi i substrati provenienti da fonti diverse
sono incanalati nei trioso fosfati; per ogni saccarosio
metabolizzato si formano 4 molecole di trioso fosfato; a
partire da questi si producono ATP, NADH e piruvato.
2) Via dei pentoso fosfati
Piruvato e malato entrano nello stroma del mitocondrio
attraverso dei trasportatori; il piruvato in presenza di O2 è
convertito in AcetilCoA dalla piruvato deidrogenasi (perde 1 C), il
quale entra nel ciclo di Krebs.
La gliceraldeide-6-fosfato viene ossidata a 6-fosfo-glicerato dalla
glucosio 6-fosfato-deidrogenasi, con produzione di NADPH; questo 46
è ossidato in ribulosio-5-fosfato con produzione di CO e NADPH, dalla gluconato-6-fosfato deidrogenasi.
2
Esistono due vie complete:
-citosol
-plastidi: contengono anche la glucosio 6-
fosfato-deidrogenasi.
Funzioni del ciclo: contribuisce alla respirazione,
usa zuccheri fosfati e intermedi che entrano
nella glicolisi (gliceraldeide-3-fosfato e fruttosio
6-fosfato), è l’unico ciclo che produce scheletri
carboniosi a 5 e 5 C (es ribulosio-5-fosfato serve
per la sintesi di acidi nucleici, eritrosio-4-fosfato
è il precursore di vie come i fenoli che formano
la lignina, aa aromatici)-> un ruolo anaplerotico.
Quindi non tutto il carbonio che entra nella
respirazione viene convertito in CO , parte
2
viene utilizzata per la sintesi di precursori di
macromolecole biologiche (acidi nucleici,
proteine, lipidi, cellulosa).
La glucosio 6-fosfato-deidrogenasi cloroplastica
è inattiva alla luce, viene inibita da un alto
rapporto NADPH/NADP.
3) Ciclo di Krebs
Avviene nella matrice mitocondriale, con
eccezione dell’attività della succinato
deidrogenasi (legata alla faccia matriciale della
membrana interna); produce soprattutto
NADH, ma anche FADH e ATP.
2
Peculiarità del ciclo di Krebs nelle piante:
-la succinil-CoA sintasi produce ATP invece che GTP +
-il malato è convertito in piruvato dall’enzima malico NAD -dipendente o malato deidrogenasi (come nelle piante C4); il
malato può derivare dal PEP attraverso PEP carbossilasi e malato deidrogenasi citosoliche.
L’enzima malico permette la regolazione dei livelli di acido malico di molti tessuti (es. piante CAM, frutti..), e quindi la
regolazione del pH.
4) Fosforilazione ossidativa 2
Converte il potere riducente di NADH e FADH in ATP; il trasporto degli elettroni crea un gradiente di protoni che si
accumulano tra la membrana mitocondriale interna e esterna; l’accettore finale degli elettroni nella respirazione è l’O .
2
Il trasporto degli elettroni può iniziare dal complesso I (NADH deidrogenasi) o direttamente dal II (succinato
+ -
deidrogenasi)-> passano all’ubichinone (carrier di H e e liposolubile)-> complesso III (complesso del citocromo bc1)->
+
complesso IV (citocromo c ossidasi)-> O2. Gli H sono rilasciati dallo stroma nello spazio tra le 2 membrane; questi sono
+
rilasciati dai complessi I, III, IV, e vengono usati dall’ATP sintasi per produrre ATP (con 3H si forma 1 ATP).
Nelle piante ci sono due vie per l’ossidazione del NADH:
-il NADH contenuto nella matrice viene ossidato a partire dal complesso I, e porta alla sintesi di 3 ATP; il FADH2 è
ossidato nel complesso II
-il NADH citosolico prodotto nella glicolisi non entra nello stroma, ma viene ossidato da una deidrogenasi presente sulla
faccia esterna della membrana interna, e ceduti all’ubichinone, quindi il trasporto inizia dal complesso II e porta alla
sintesi di 2 ATP; negli animali invece il NADH citosolico prodotto nella glicolisi entra nel mitocondrio col sistema navetta,
e viene ossidato nel complesso I.
Sistemi che abbassano la resa di ATP
L’ossidasi alternativa (AOX) è la principale responsabile per l’ossidazione disaccoppiata. Al contrario degli animali, nelle
piante se viene somministrato cianuro, la fosforilazione ossidativa non si blocca ma viene consumato O grazie all’AOX.
2
Quando questo è presente infatti gli elettroni non arrivano al complesso III, ma all’AOX che li cede all’O ; quindi vengono
2 47
+
saltati due siti di pompaggio di H , e l’energia usata per trasportare elettroni + persa come calore e viene prodotto meno
ATP.
Il gradiente di H+ formato nei complessi I e II va alla proteina disaccoppiante UCP, che aumenta la permeabilità della
membrana interna ai protoni, e che quindi li lascia passare aldilà della membrana senza farli passare nell’ATP sintasi.
Quindi l’UCP agisce da disaccoppiante e diminuisce la produzione di ATP.
AOX:
-Termogenica: genera calore
-Insensibile al cianuro, mentre il complesso IV è sensibile a questo
-Attivata se la concentrazione di ADP è bassa
-Spesso indotta da stress e da ROS: in condizioni particolari
-Sovraespressione delle AOX riduce la formazione di ROS, specie reattive dell’O , dannose
2
-Piante esprimenti AOX antisenso producono più ROS
L’AOX è uno dei pochi sistemi di controllo della temperatura in pianta: ad es. nelle Aracee quando l’infiorescenza è
matura viene prodotto AOX, che riscalda l’infiorescenza stessa; questo permette di rendere più volatili le sostanze che
attraggono gli impollinatori. Il segnale per la produzione di AOX è dato dall’acido salicilico.
METABOLISMO DEI LIPIDI: CICLO DEL GLIOSSILATO
I lipidi di riserva sono conservati sotto forma di trialglicerolo (come negli animali), formato da un glicerolo con 3 acidi
grassi esterificati; ricchi nei semi (servono per la germinazione, accumulati negli oleosomi), in frutti come avocado e
olive. Il ciclo del gliossilato è tipico delle piante, che convertono i lipidi in zuccheri che poi usano. Questo avviene nei
gliossisomi, classe di perossisomi. Ciclo del gliossilato consente alla piantina di produrre, in assenza di fotosintesi,
scheletri carboniosi e di esportare l’energia immagazzinata nei lipidi di
riserva in zuccheri solubili.
a) negli oleosomi i trigliceridi sono idrolizzati dalle lipasi in acidi grassi
e glicerolo
b) gli acidi grassi entrano nel gliossisoma dove avviene la Beta-
ossidazione ad acetil-CoA (negli animali avviene nei perossisomi);
questo è condensato all’ossalacetato e forma citrato
c) il citrato esce nel citosol ed è convertito dall’aconitasi in isocitrasi, e
torna nel gliossisoma
d) tipica delle piante: l’isocitrato è scisso dall’isocitrato liasi in
succinato e gliossilato -> il gliossilato riforma l’ossalacetato grazie alla
malato sintasi che condensa 1 gliossilato con CoA; il succinato è un
intermedio del ciclo di Krebs, esce dal gliossisoma e entra nel
mitocondrio dove fa 2 tappe del ciclo, fino a produrre malato, esce e
viene decarbossilato a ossalacetato e convertito dalla PEP carbossilasi
in fosfoenolpiruvato e ATP
e) il fosfoenolpiruvato entra nella gluconeogenesi (glicolisi inversa)
per la produzione di saccarosio (citoplasma)
Gluconeogenesi 48
SVILUPPO DELLE PIANTE CONTROLLATO DALLA LUCE E LE RISPOSTE ALLA
LUCE BLU E ALLA LUCE ROSSA
La luce viene utilizzata dalle piante non solo come fonte di energia chimica
(attraverso la fotosintesi) ma anche come segnale ambientale che regola la
crescita e lo sviluppo.
Esistono due principali classi di fotorecettori:
-Per la luce rossa (fitocromi)
-Per la luce blu (crittocromi e fototropine)
Tutti i fotorecettori hanno:
-un sito di legame per il cromoforo; il cromoforo percepisce la luce, manda un segnale al fotorecettore
-un sito regolativo che permette di regolare l’espressione genica.
LUCE ROSSA
Alcune risposte della pianta regolate dalla luce rossa sono:
-Germinazione dei semi: Non tutti i semi sono sensibili alla luce
(fotoblastici), lo sono quelli che vanno in superficie, in genere semi piccoli
con limitate sostanze di riserva (es lattuga)
-Fotomorfogenesi
-Induzione fotoperiodica della fioritura
-Sviluppo del cloroplasto (non include la sintesi della clorofilla)
-Senescenza fogliare
-Abscissione fogliare
Alcune risposte sono regolate sia dalla luce rossa sia da quella blu, alcune
anche da ormoni; comunque i fotorecettori innescano la prima reazione.
Le risposte mediate dal fitocromo:
-Spettro d’azione della luce necessario per queste risposte ha un picco nel rosso a circa 660 nm
-Queste risposte possono essere invertite applicando luce rosso lontana (picco a 730 nm) (fotoreversibilit&a