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IL SISTEMA RESPIRATORIO
Il sistema respiratorio ha le seguenti funzioni:
1 E’ una condizione utile e necessaria per il passaggio da microrganismo a organismo pluricellulare.
Nei microrganismi l’ossigenazione e l’eliminazione dei cataboliti avviene attraverso un processo diffusivo,
che ha però dei grossi limiti, in quanto sono efficienti fintanto che si tratta di piccoli spazi da percorrere
(frazioni di mm). Il sistema respiratorio è quindi utile per definire gli scambi tra organismo e atmosfera, a
carico di sostanze che saranno poi trasportete in giro per l’organismo in tempi estremamente brevi.
2 Il sistema respiratorio è a un livello intermedio nella regolazione del pH tra i sistemi di tampone
chimici presenti nei liquidi corporei, che sono rapidissimi a tamponare eventuali sostanze acide o basiche, e
il sistema costituito dai reni, che è un sistema molto potente, ma che impiega tempi piuttosto lunghi.
3 Si occupa inoltre dell’espulsione di eventuali patogeni inalati (polvere, microrganismi).
4 nell’umano è fondamentale per i processi di vocalizzazione.
FASI DELLA RESPIRAZIONE
Spesso si pensa erroneamente alla respirazione come equivalente di ventilazione, ma la ventilazione è solo
una parte della respirazione. La ventilazione è ulteriormente suddivisibile in una fase inspirazione e di
espirazione. Fanno parte anche della respirazione gli scambi gassosi tra
il polmone e il sangue, i meccanismi di trasporto del sangue e gli
scambi tra il sangue e le cellule alla periferia.
I polmoni sono due sacche elastiche che, se lasciate a sé stesse, tendono a collabire (afflosciarsi); i rapporti
che i polmoni hanno con la parete toracica sono fondamentali perché
permettono loro di espandersi per riempirsi di aria e rilassarsi per espellerla.
A livello polmonare c’è una giustapposizione/grande vicinanza, cheè resa
minima da una parete estremamente assottigliata tra l’aria che entra negli
alveoli e il sangue che viene a ossigenarsi, scorrendo a ridosso degli alveoli
stessi. Gli scambi gassosi sono costituiti dal sangue che entra povero di O e
2
ricco di CO per poi uscire povero di CO e ricco di O .
2 2 2
Il cuore sinistro pomperà questo sangue a livello sistemico e alla periferia
avverrà lo scambio gassoso.
GLI ORGANI MACROSCOPICI DELLA RESPIRAZIONE
Vie aeree superiori: naso, faringe, laringe, trachea, che si divide in due
bronchi, uno destro e uno sinistra, per suddividersi poi in bronchioli con un
numero di diramazioni attorno a 21-22. 22
Il risultato è che il numero di sacchi alveolari si avvicina a 2 , che
rappresenta un numero enormemente alto e ci fa capire quanto la superficie
di scambio a livello alveolare sia vasta.
La superficie è in funzione della necessità di far
avvenire uno scambio di tipo diffusivo, perché è il
processo che ci permette di effettuare gli scambi.
La diffusione che avevamo a livello del
microrganismo, attraverso la parete plasmatica
della cellula stessa, si è quindi trasferita a livello alveolare, dove si è ricreata una
grande superficie di scambio per compensare l’aumento volumetrico di un corpo,
che vede penalizzazioni in termini di superficie (un solido che aumenta volume
vede penalizzata la sua superficie allora l’evoluzione ha spinto verso la formazione
di un sistema come quello polmonare, che ha espanso enormemente la superficie,
che è infatti calcolata più o meno come un campo di calcio.
107
Vediamo lo schema di sequenza delle diramazioni.
I diametri:
Laringe: 35-45mm
Trachea: 20-25mm
La parete della trachea ha una struttura cartilaginea che
forma degli anelli che permettono il mantenimento del
tubo aperto senza che questo collabisca; al suo interno
esiste un tessuto cigliato; le ciglia sono immerse in uno
stato mucoso ricco di mucipare; esse secernono il muco,
che è un liquido filante. Il battito continuo delle ciglia
produce un flusso di muco dall’interno verso l’esterno
del sistema di conduzione, portandosi verso la laringe,
dove il muco può essere ingerito.
Non c’è (o ce n’è poca) muscolatura liscia, il che
comporterà a livello della trachea e della laringe una
scarsa variazione nel lume, che rimane sempre aperto.
Bronchi primari: 12-16mm
Il diametro si è ridotto, ci sono sempre ciglia e cellule calciformi per il muco.
Ci sono pannelli cartilaginei e comincia a comparire la muscolatura liscia, che da qua in poi è sempre
presente.
Esiste la possibilità di regolare il diametro della vie aeree e, di conseguenza, la resistenza delle vie aeree al
flusso, esattamente come succede a livello del sistema arterioso.
Bronchi secondari: 10-12mm
Gli anelli di cartilagine diventano placche, che via via diminuiscono fino a sparire; in questo modo i
componenti sono sempre più soggetti al tono della muscolatura liscia.
Bronchi terziari: 8-10mm
Piccoli bronchi: 0.5-1mm
Bronchioli terminali: <0.5mm
Bronchioli respiratori: <0.5mm
Sacchi alveolari: 0-3mm
Sono la terminazione dei bronchioli respiratori.
Attorno agli alveoli sono presenti capillari alveolari.
Dalla sezione della parete alveolare si vede che è formata da un
epitelio di cellule monostratificate, una membrana a vista, cioè
una membrana di natura non cellulare, e un endotelio. Le cellule
sono anche particolarmente appiattite, quindi il risultato finale è
uno spessore di 0.2 m, ovvero una parete estremamente sottile,
attraverso cui gli scambi gassosi possono avvenire durante il
processo respiratorio.
I pori alveolari sono infine delle aperture che possono mettere in
comunicazione gli alveoli tra di loro. 108
Vediamo ora come la meccanica respiratoria può permettere l’inspirazione e l’espirazione.
·
Il sistema è basato sulla legge dei gas, rappresentata dalla formula P V = cost.
Nel momento in cui si agisce sul volume aumentandolo, per verificare la legge, è necessario ridurre la
pressione. Questa è la condizione che si verifica all’interno della gabbia toracica durante l’inspirazione;
aumentando infatti il volume della gabbia toracica si verifica una diminuzione della pressione, che richiama
aria dall’esterno verso i polmoni e quindi verso le vie aeree.
Questo aumento di volume si può realizzare tramite muscoli, dispositivi ossei e dispositivi.
Le costole, che sono incernierate a livello della colonna vertebrale, hanno, grazie alle loro articolazioni,
1
molteplici possibilità di movimento: una rotazione dall’alto in basso, causata dalla rotazione
nell’articolazione con le vertebre (se considero su un piano orizzontale la proiezione di queste costole,
quando le costole sono abbassate si ha un diametro anteroposteriore ridotto e quando vengono alzate il
diametro anteroposteriore aumenta, abbiamo quindi un aumento del volume dato dall’aumento del
diametro anteroposteriore)
2
C’è poi una rotazione per la quale, quando le costole sono abbassate, hanno un diametro trasverso minore
di quando sono alzate e questo provoca un aumento del diametro.
Questi due movimenti garantiti dai muscoli intercostali, esterno e interno, che hanno azione antagonista.
Gli esterni sollevano le coste l’una rispetto all’altra, gli interni le abbassano.
Le costole più basse possono sollevarsi perché le costole più in alto sono trattenute dai muscoli
sternocleidomastoidei e gli scaleni, quindi quando gli intercostali si contraggono le prime costole restano in
posizione e tutte le altre si possono sollevare. Le costole non sono l’unico fattore
determinante nel variare il volume ed esso è
determinato dalla cupola diaframmatica.
Il torace è separato dall’addome da un
muscolo piatto, che è il diaframma.
La cupola diaframmatica quando il muscolo è
rilassato è piuttosto alta e in tal modo riduce
al minimo il diametro verticale del torace.
Quando il muscolo diaframmatico si contrae
si accorcia e la cupola viene tirata verso il
basso e in tal modo aumenta il diametro
verticale.
Aumentando il diametro verticale e abbassando la cupola diaframmatica ne risente l’addome, sito sotto,
che viene compresso.
Possiamo avere due modalità di respirazione:
Respirazione addominale: tipica dei maschi; vi partecipa la contrazione dei retti addominali, che
comprimendo sui visceri produce un innalzamento del diaframma che si rilascia e di conseguenza si può
promuovere quindi una respirazione comprimendo sulla parete addominale;
Respirazione toracica: tipica delle femmine.
Questa differenza ha un significato adattativo, in quanto la femmina, in fase di gestazione ha un lume
pressoché incompressibile ed è quindi necessario che sviluppi un’altra modalità di respiratorio.
Per l’espansione addominale. 109
Come si realizza l’espansione del polmone? Il polmone è un organo attaccato ai
bronchi ed è libero nella parete
addominale da cui è separato dallo
spazio intrapleurico.
Le pleure sono membrane sierose
e sono due, una riveste il polmone
ed è la pleura viscerale e una
invece riveste la parete toracica
all’interno ed è la pleura parietale.
Tra le due pleure c’è un piccolo
spazio di pochi mm ripieno di un
liquido sieroso, lo spazio detto
intrapleurico.
L’espansione della gabbia toracica fa espandere i polmoni e questo è possibile perché in questo spazio il
liquido non può né comprimersi né espandersi. Quando la parete toracica si espande provoca una
depressione innanzitutto nel liquido presente nello spazio intrapleurico e ciò fa sì che la pleura viscerale
rimanga ben aderente, - fatto salve il liquido che c’è di mezzo - alla pleura parietale e, in questo modo, la
pleura viscerale si espande insieme alla parete toracica.
Le forze in gioco:
Dentro il polmone è presente dell’aria ed essa, essendo in contatto con l’atmosfera attraverso le vie aeree,
possiede una pressione atmosferica pari a quella esterna, vale a dire di 1atm, ovvero 760mmHg.
Normalmente abbiamo una pressione negativa nello spazio intrapleurico di -4mmHg e questa pressione
mantiene la pleura viscerale adesa alla parete toracica.
Pressione transpolmonare è definibile come la differenza tra la pressione alveolare (nei polmoni) e la
pressione del liquido intrapleurico.
Ci sono quindi -4mmHg che spingono sulle pareti alveolari allo scopo di espansione; quando noi facciamo
espandere la parete toracica questi -4mmHg (calcolati rispetto alla pressione atmosferica) mantengono le
pressioni sulle pareti alveolari che quindi si espandono provocando, di conseguenza, un’espansione dei
polmoni che si espandono complessivamente restando ades