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La percentuale di acqua nel nostro organismo non è sempre uguale: si passa dal feto che
possiede una percentuale di acqua del 100%, alla nascita che è l’80%, al normale adulto che è
il 70%. Negli anziani si ha una grande perdita di acqua (50%), dettata dal fatto che l’anziano
ha un riflesso della sete molto meno funzionale rispetto all’adulto.
L’acqua corporea totale è suddivisa:
40% dell’acqua costituisce i fluidi intracellulari (è all’interno delle cellule)
60% costituisce i fluidi extracellulari che possono suddividersi in:
- Plasma
- Fluido interstiziale
Questi due compartimenti variano maggiormente per poi essere riequilibrati.
Le perdite di acqua del nostro organismo:
- Tratto gastro intestinale
- 300 mL al giorno vengono persi con la respirazione (espiriamo aria umidificata)
- 600 mL li perdiamo attraverso la pelle (anche se le condizioni ambientali sono perfette
per la nostra fisiologia → perspiratio insensibilis)
- 1,5 L si perde grazie ai reni
- 1,5 L sono persi con l’urina (meno di 500 mL di eliminazione per urine non si può
perdere perché 500 mL è il volume minimo per espellere metaboliti che possono
diventare tossici, mentre il volume massimo è circa 18 L algiorno).
Queste perdite devono essere bilanciate da un’entrata di acqua, che può avvenire da tre parti
diverse:
- acqua metabolica (circa 200 mL)
- acqua presente nel cibo ingerito (circa 800 mL)
- acqua liquida ingerita (1,5 L)
Caratteristiche dell’ansa di Henle:
L’ansa di Henle è tanto più profonda quanto i nefroni sono intramidollari e non corticali.
H O
- Tratto DISCENDENTE è permeabile all’ e poco permeabile ai soluti → si
2
H O
porteranno fuori solo l’ e i soluti resterano all’interno (infatti l’osmolarità passa
2
da 300 a 1200 mOsM) H O
- Tratto ASCENENTE è impermeabile all’ e ricco di trasportatori per il Na, K e Cl →
2
si portano fuori un sacco di soluti mentre l’acqua non può entrare né uscire
- Circolazione sanguigna (vasa recta) scorre in controcorrente rispetto al flusso dei tubuli.
Ad esempio negli arti per non disperdere troppo calore, il sangue caldo che arriva
dall’arteria viene fatto decorrere vicino alla vena che ritorna (che ha perso calore)
quindi diminuisce la temperatura. Per minimizzare la perdita di calore i due tratti
arteriosi e venosi sono talmente vicini che il sangue caldo dell’arteria passa
direttamente alla vena raffreddata parte del suo calore, in questo modo anche il sangue
venoso può essere sufficientemente caldo. Questo sistema di percorsi controcorrente
viene utilizzato spesso per riuscire a mantenere il calore. Nel caso del nefrone viene
utilizzato per riassorbire velocemente tutta l’acqua che viene portata fuori dall’ansa di
Henle discendente. La midollare ha un’osmolarità
che aumenta man mano che si
scende negli strati più interni
del rene. Quindi più le anse di
Henle sono profonde nella
midollare, più saranno a
contatto con un tessuto
circostante e liquido
extracellulare con osmolarità
maggiore di quella che hanno
all’esterno.
⟹ gradiente osmotico
midollare: le regioni esterne
della midollare hanno
un’osmolarità più bassa delle
regioni interne.
Come si forma il gradiente osmotico midollare?
moltiplicazione
Attraverso il meccanismo di
controcorrente.
Il liquido che entra nel tratto discendente del
tubulo contorto prossimale è isoosmotico con il
liquido interstiziale a 300 mOsM, perché l’acqua
può liberamente passare attraverso le pareti del
tubulo ed essere riassorbita insieme ai soluti.
Quando il liquido incomincia a scorrere lungo il
tratto ascendente dell’ansa di Henle, sodio, cloro
e potassio sono attivamente trasportati dal tubulo
al liquido interstiziale midollare, l’osmolarità del
liquido interstiziale aumenta da 300 mOsM a 400
mOsM e l’osmolarità del liquido nel tratto
ascendente si riduce a 200 mOsM. Quando
l’osmolarità del liquido interstiziale aumenta,
l’acqua si sposta dal tratto discendente al liquido
interstiziale fino a che i due comparti raggiungono
un’osmolarità di circa 400 mOsM. Questo crea
una differenza nell’osmolarità tra il liquido del tratto discendente e il liquido del tratto
ascendente (che ha una osmolarità di 200 mOsM). L’ingresso di ulteriore liquido a 300 mOsM
fa avanzare lungo il tubulo il liquido iperosmotico già presente verso la porzione più profonda
della midollare. Il trasporto attivo dei sali innalza l’osmolarità della parte più profonda del
liquido interstiziale midollare che sale da 400 a 500 mOsM e ciò provoca il movimento dal
tratto discendente al liquido interstiziale midollare. Il tratto discendente è nuovamente
isoosmotico con il liquido interstiziale midollare. L’ingresso di ulteriore liquido a 300 mOsM
nell’ansa di Henle dal tubulo prossimale spinge il liquido ad osmolarità più alta verso l’apice
dell’ansa di Henle. Questo processo continua finché non si crea un gradiente osmotico nella
midollare e il sistema non raggiunge lo stato stazionario.
Il fluido tubulare:
- entra nell’ansa ISOSMOTICO con il plasma,
- si CONCENTRA fino a diventare IPEROSMOTICO man
mano che scende (quindi è facilitato nel buttar fuori
acqua, che va nei vasa recta),
- si DILUISCE man mano che risale lungo l’ansa (perché trasporta i sali, di cui una parte
serve per mantenere il gradiente della midollare e l’altra parte viene buttata
direttamente nel ramo discendente del vasa recta);
- è IPOSMOTICO quando esce dall’ansa (perché i sali vengono pompati verso l’interstizio)
Il mantenimento del gradiente osmotico è mantenuto da un altro fattore, l’urea. Nonostante
sia una sostanza liberamente diffusibile nelle membrane tranne nel tratto ascendente spesso
dell’ansa di Henle e nella prima parte del dotto collettore. Nell’ultima parte del dotto
collettore viene attivamente trasportata fuori dai tubuli per andare nella parte più profonda
della midollare. In questo modo un’altra sostanza aumenta l’osmolarità.
Quindi l’urea contribuisce a mantenere un’osmolarità alta della parte più profonda della
midollare.
La concentrazione delle urine viene determinata dalla permeabilità dell’acqua: più il tubulo
contorto distale e il dotto collettore penetrano nella midollare, più acqua viene riassorbita dai
tubuli.
Quindi variando il grado di permeabilità dell’acqua nella porzione terminale dei tubuli distali e
nei dotti collettori, i reni possono far variare la concentrazione delle urine.
vasopressina,
L’ormone antidiuretico (ADH) o regola la permeabilità dell’acqua in queste
porzioni. Esso diminuisce la diuresi, cioè diminuisce il volume delle urine prodotte. Questo lo
fa riassorbendo maggiore quantità di acqua dal dotto collettore.
La vasopressina è un ormone che viene rilasciato dalla neuroipofisi, entra in circolo e
raggiunge il rene, dove a livello delle cellule del dotto collettore permette il trasporto delle
acquaporine (proteine canali che permettono il passaggio di acqua) sulle membrane del
tubulo. In queste condizioni il dotto collettore è in grado di riassorbire acqua, che viene
riassorbita dal dotto collettore al sangue. La vasopressina inoltre stimola la sintesi delle
acquaporine.
La vasopressina viene prodotta in condizioni di disidratazione. Gli stimoli che controllano la
secrezione di vasopressina:
- Osmolarità del plasma (il più potente): più l’osmolarità del plasma aumenta, più
vasopressina viene prodotta. Se l’osmolarità passa semplicemente da 280 a 300 mOsM
la produzione di vasopressina aumenta di 10 volte.
Esiste una zona dell’ipotalamo che si trova fuori dalla barriera ematoencefalica, in
osmorecettori
grado di sentire attraverso degli l’osmolarità del plasma e trasferiscono
quest’informazione alle cellule dell’ipofisi che producono vasopressina. Un’osmolarità
sopra i 280 mOsM stimola l’attività degli osmorecettori che sentono l’osmolarità e
stimolano a loro volta la produzione di vasopressina.
- Volume ematico: se aumenta l’osmolarità del sangue è perché o sono aumentati i
sali, o è diminuita la porzione acquosa del plasma; quindi anche il volume ematico può
portare informazioni sulla secrezione di vasopressina.
Un ridotto volume ematico
- Stimolo della sete: se io non bevo, l’organismo deve trovare un altro modo per
prendere acqua e comincia a richiamare le acquaporine. Quindi se lo stimolo della sete
non viene soddisfatto stimola la secrezione di vasopressina.
- Pressione arteriosa ridotta: è rilevata da barocettori carotidei e aortici che passano
l’informazione ai neuroni ipotalamici che sintetizzano vasopressina.
nicotina etanolo
Es. La aumenta la secrezione di vasopressina, mentre l’ la diminuisce.
Ci sono dei casi in cui questo meccanismo non funziona: il diabete insipido si manifesta
quando i valori di ADH sono bassi o quando i reni non rispondono in maniera appropriata
all’ADH. In entrambi i casi l’acqua non può essere riassorbita, quindi vengono prodotte delle
quantità di urine molto elevate (dai 5 ai 25 L di urina in 24h). Come riflesso il paziente
presenta uno stimolo della sete incontrollabile.
Dei 18 L di acqua che rimangono dopo l’ansa di Henle, 16,5 L vengono riassorbiti attraverso la
giusta secrezione di vasopressina.
Bilancio del sodio e volume del LEC
Come varia l’osmolarità delle urine da 50 a 1200 mOsM in base alle necessità?
Il sodio è il principale soluto nel liquido extracellulare e varia l’osmolarità del sangue. Ogni
+¿
giorno ingeriamo circa 9 g di sodio = 155 mOsm . Più sodio viene ingerito più acqua
¿
Na
viene assorbita, quindi viene eliminata una determinata quantità di sodio in base a quanto ne
viene ingerito.
+¿ H O
Se ↑ ↑ ⟹ aumenta il liquido extracellulare
¿
Na 2 Per controllare il bilancio del sodio,
sia che sia in eccesso sia in basse quantità, si utilizza l’aldosterone. È un ormone steroideo
rilasciato dalla corticale del surrene che regola sia il riassorbimento di sodio che la secrezione
di potassio. L’aldosterone aumenta il numero di canali aperti per il sodio e i canali per il
potassio nella membrana apicale delle cellule del tubul