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Fisiologia – Morte Pag. 1
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Cronologia della Morte - Rigor o Rigidità

Il Rigor Mortis o Rigidità Cadaverica consiste nell'irrigidimento della muscolatura, volontaria ed involontaria, che segue una iniziale fase flaccida post-mortale. Per capire questo fenomeno dobbiamo rifarci alla fisiologia muscolare: in vita, durante la contrazione, i ponti della miosina si legano all'actina e il muscolo si contrae per il reciproco scorrimento dei due filamenti. Nel post-mortem la mancanza di ATP fa sì che si determini un processo di gelificazione dell'acto-miosina, cui segue una retrazione della fibra muscolare: questo stato di contrattura rimarrà tale fino all'insorgenza dei fenomeni putrefattivi che portano alla disruzione per autolisi dei ponti di acto-miosina.

È un fenomeno che si instaura gradualmente e che si manifesta come resistenza ai movimenti passivi. Il rigor non si instaura in modo simultaneo in tutto il corpo, ma segue un andamento cranio-caudale: secondo

La “legge di Nysten” diventano rigide dapprima le palpebre, successivamente i muscoli mimicidel volto, quindi il resto della muscolatura della testa e del collo, del tronco, dell’addome e degli arti. La progressione in realtà è solo apparente: la rigidità si instaura contemporaneamente in tutte le sedi, ma appare più precoce nei muscoli più piccoli, con massa minore: le piccole articolazioni delle mani e dei piedi si fissano tardivamente, essendo sotto il controllo della muscolatura dell’avanbraccio e della gamba. Il rigor comincia circa 2-3 ore dopo il decesso, facendosi completo in 8-12 ore, con la progressione suddetta. A questo punto aumenta di intensità, fino a raggiungere il massimo in 36-48 ore, e quindi inizia a regredire man mano che i processi autolitici distruggono le proteine muscolari. La risoluzione inizia da quei muscoli che si erano irrigiditi per primi e si realizza completamente al 3°-4° giorno dopo.

la morte.Se vinciamo il rigor nella sua fase iniziale, cioè se i ponti di acto-miosina vengono rotti, il processo puòancora ripresentarsi, più attenuato, per la formazione di nuovi ponti nelle fibre non ancora interessate;superato il limite delle 12-14 ore, la ricostituzione della rigidità dopo riduzione non è più possibile.

Molti fattori possono influenzare i tempi e l’intensità del rigor: l’andamento si fa più lento nei climi freddi,umidi e poco ventilati; diviene più rapido nei climi caldi, asciutti e ben ventilati. Insorge più rapidamentenegli individui gracili, è invece più tardiva ma più intensa in quelli muscolosi. Uno sforzo muscolare primadella morte ( tipico della morte durante una attività sportiva ) può determinare un inizio più precoce euna intensità maggiore. Eccezionali sono i casi di rigidità catalettica, legati ad eventi a grande impattoemotivo.

nella quale il cadavere conserva lo stesso atteggiamento degli ultimi istanti di vita, descritto in soldati trovati morti in trincea, oppure, limitatamente ad un segmento del corpo, nel suicida con la pistola ancora stretta in pugno.

Algor o Raffreddamento

Il cadavere si comporta come un qualsiasi altro corpo inerte e la sua temperatura tende a raggiungere l'equilibrio, a livellarsi con la temperatura dell'ambiente.

La temperatura va misurata con un termometro con una escursione adatta (0°-37°), in sedi che riproducano il più possibile quella interna; la sede più usata è quella rettale, che necessita dello svuotamento dell'ampolla rettale per l'eventuale presenza di feci. Altre sedi, più accurate ma non usate perché molto invasive, sono quella epatica e quella cerebrale.

La morte determina la cessazione di ogni attività metabolica, che comporta anche la cessazione della produzione di calore; ciò avviene progressivamente,

influenzano il processo di raffreddamento del cadavere, come ad esempio l'ambiente circostante, l'abbigliamento del defunto e la presenza di eventuali lesioni o malattie. Curva di dispersione

Curva di dispersione

La curva di dispersione è un grafico che rappresenta la relazione tra la frequenza e la velocità di propagazione di un'onda in un mezzo. Questa curva è utile per comprendere come diverse frequenze si propagano in modo diverso nel mezzo.

La curva di dispersione può essere utilizzata per analizzare e studiare le caratteristiche di un mezzo, come ad esempio la velocità di propagazione delle onde e la loro attenuazione. Inoltre, può essere utilizzata per determinare la presenza di fenomeni di rifrazione e riflessione delle onde.

La curva di dispersione è spesso rappresentata graficamente con l'asse delle ordinate che rappresenta la velocità di propagazione delle onde e l'asse delle ascisse che rappresenta la frequenza delle onde. In questo modo, è possibile visualizzare come la velocità di propagazione varia al variare della frequenza.

La curva di dispersione può essere diversa per diversi tipi di onde e per diversi mezzi. Ad esempio, nel caso delle onde sonore, la curva di dispersione può mostrare come la velocità di propagazione delle onde varia al variare della frequenza nel mezzo in cui si propagano.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Manasseri Luigi.