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Il trasporto dell’ossigeno nel sangue.
Il sangue arterioso trasporta ca. 200 ml/L di O2. 3ml sono disciolti nel plasma e contribuiscono alla PO2
nel sangue, mentre i restanti 197 ml sono trasportati legati all’emoglobina degli eritrociti. Affinché
l’emoglobina trasporti l’ossigeno, è necessario che si leghi con esso in modo reversibile, in funzione della
PO2 dell’ambiente che circonda l’emoglobina. Infatti, nei capillari polmonari dove la PO2 è più alta viene
prodotta più ossiemoglobina e viceversa, nei capillari sistemici si ha liberazione di O2 e, quindi, maggiore
deossiemoglobina.
L’emoglobina può legare 4 molecole di O2; quando tutti i siti di legame sono legati ad una molecola di O2
ciascuno, si dice che l’Hb è satura al 100%.
Quando l’Hb è satura al 100%, essa trasporta 1,34 ml di O2 / 1g di Hb; siccome i valori di Hb nel sangue
sono compresi tra 12-17 g/dl (in media, 150 g/L), la capacità di trasporto di O2 dell’Hb nel sangue è di
200 ml di O2 / L di sangue (1,34 ml/g x 150 g/L).
In una gittata cardiaca che eietta ca. 5L/min. di sangue, esso fornisce 1000 ml/min. di O2. I tessuti
necessitano di 250 ml/min. di O2 (25%), per cui l’emoglobina è ancora satura al 75% quando lascia i
tessuti ( con PO2= 40 mmHg).
N.B. Quando la PO2 alveolare= 100 mmHg, l’emoglobina è satura al 98%; per essere satura al 100%, la
PO2 dovrebbe essere di 250 mmHg.
L’affinità dell’ossigeno per l’emoglobina è influenzata, oltre che dal gradiente di pressione e dalla sua
solubilità, da altri 3 fattori:
1) Temperatura: al suo aumentare, diminuisce l’affinità dell’ossigeno per l’emoglobina, e viceversa.
2) pH: all’aumentare della concentrazione di ioni H+, diminuisce l’affinità dell’O2 per l’Hb (es. nei
tessuti), e viceversa (effetto Bohr).
3) PCO2: all’aumentare della concentrazione di CO2, essa si lega maggiormente con l’emoglobina per
formare carbaminoemoglobina (HbCO2); questo legame diminuisce l‘affinità dell?ossigeno per l’Hb
( effetto carbaminico).
Il trasporto dell’anidride carbonica nel sangue.
Dell’anidride carbonica presente nel sangue, ca. il 5-10% rimane disciolta nel plasma, mentre il 20% si
lega all’emoglobina (= carbaminoemoglobina) e il restante 65% si lega all’H2O formando H2CO3 (acido
-
carbonico), che si dissocia in ioni H+ e HCO3 . Questa reazione, che porta prima alla formazione di acido
carbonico e poi alla sua dissociazione in ioni idrogeno e bicarbonato, è guidata dall’enzima anidrasi
carbonica presente negli eritrociti che, quindi, è implicata anche nel mantenimento dell’equilibrio acido-
base, in quanto regola la PCO2 nel sangue.
Tuttavia, quando il livello di ioni bicarbonato negli eritrociti aumenta, essi vengono trasportati nel plasma
e scambiati con ioni cloro, che si spostano all’interno dei globuli rossi (scambio dei cloruri), mentre gli
ioni idrogeno in eccesso vengono tamponati legandosi dall’emoglobina. Questi meccanismi vengono
messi in atto per impedire che, l’aumento di ioni idrogeno e bicarbonato negli eritrociti, porti ad una
situazione di equilibrio per la quale la reazione dell’anidride carbonica con l’acqua verrebbe rallentata
fino a fermarsi, portando ad un accumulo di CO2 disciolta.
Il controllo nervoso della respirazione.
Durante la respirazione tranquilla, il ciclo respiratorio consiste nella contrazione dei muscoli inspiratori
per inspirare, e nel loro rilassamento per espirare(processo passivo); durante la respirazione attiva,
invece, vengono reclutati anche dei muscoli espiratori, che si rilassano durante l’inspirazione e si
contraggono durante l’espirazione.
Siccome i muscoli respiratori sono muscoli scheletrici, essi sono innervati da motoneuroni; quindi, il
nervo frenico innerva il diaframma e i nervi intercostali interni ed esterni innervano i rispettivi muscoli
intercostali. I segnali nervosi che controllano i muscoli respiratori vengono generati dai centri respiratori.
Centri respiratori.
1) contiene
Nel bulbo: -gruppo respiratorio ventrale(VRG) per lo più neuroni espiratori, e
qualche neurone inspiratorio; contiene
-gruppo respiratorio dorsale(DRG) principalmente neuroni inspiratori,
e qualche neurone espiratorio.
2) sono
Nel ponte: -gruppo respiratorio pontino(PRG) costituiti da un centro apneustico(=
eccitatorio) e da un centro pneumotassico (= inibitorio) ;
esso contiene neuroni inspiratori, espiratori e neuroni misti, implicati sia nella
inspirazione che nella espirazione.
3) con
Generatore centrale di pattern(CPG) sede sconosciuta, esso è una rete di neuroni che dà luogo
al ritmo respiratorio; un’ipotesi suggerisce che esso abbia attività autoritmica, simile alle cellule
pacemaker del cuore.
Controllo della ventilazione da parte dei chemocettori.
La diminuzione o l’aumento della ventilazione alveolare causa cambiamenti delle pressioni parziali dei
gas nell’aria alveolare, determinando corrispondenti cambiamenti nel sangue arterioso. Questi
cambiamenti vengono individuati dai chemocettori localizzati nelle principali arterie e nel cervello, che
inviano segnali ai centri respriratori per adeguare la frequenza respiratoria e riportare le pressioni parziali
dei gas a valori normali.
Chemocettori periferici: si trovano vicino al seno carotideo, nei glomi carotidei, e nel glomo aortico;
essi comunicano attraverso neuroni afferenti con i centri respiratori bulbari. Rispondono indirettamente a
modificazioni arteriose di PO2 (se scende al di sotto dei 60mmHg) e PCO2 (solo se prima è stata
convertita il ioni idrogeno e bicarbonato), ma possono rispondere direttamente a modificazioni del pH,
quando vi è un aumento della concentrazione di ioni idrogeno.
Chemocettori centrali: si trovano nel bulbo tronco encefalico; sono attivati dagli ioni idrogeno, che
passano la barriera ematoencefalica sotto forma di anidride carbonica, per poi venire convertiti in ioni
idrogeno e bicarbonato dall’anidrasi carbonica presente nel liquido celebrospinale. Sono; quindi,
indirettamente sensibili alle modificazioni della PCO2 nel sangue.
Il sistema respiratorio nell’equilibrio acido-base.
Il normale pH del sangue arterioso è di 7,4 e può variare al massimo entro un intervallo di vlori compresi
tra 7,38 e 7,42.
Se il pH scende al di sotto dei 7,35 si parla di acidosi, una condizione che porta alla depressione del
SNC, correlata a coma e insufficienza respiratoria fatale.
Se il pH sale al di sopra dei 7,45 si parla di alcalosi, una condizione che porta ad ipereccitazione del
SNC, che comporta movimenti muscolari incontrollati, convulsioni e morte correlata a contrazioni
spasmodiche dei muscoli respiratori.
Come già detto in precedenza, l’emoglobina è un sistema tampone, in quanto può legare o liberare ioni
idrogeno. Nei tessuti, l’emoglobina libera O2 e lega gli ioni idrogeno che derivano dalla reazione della
CO2 con l’acqua, impedendo che il pH diventi troppo acido. Nei polmoni, l’emoglobina rilascia ioni
idrogeno e lega ossigeno; la clearance dell’anidride carbonica tende a eliminare ioni idrogeno, un effetto
controbilanciato dal rilascio degli stessi ioni da parte dell’emoglobina quando essa lega l’ossigeno.
Anche gli ioni bicarbonato sono considerati un sistema tampone: se la concentrazione degli ioni idrogeno
aumenta, essi si legano al bicarbonato per formare anidride carbonica, mentre se aumenta l’anidride
carbonica nel sangue, essa può essere convertita in bicarbonato e ioni idrogeno.
Per mantenere il pH del sangue a valori compresi tra 7,38 e 7,42 è necessario che il rapporto tra
bicarbonato e anidride carbonica rimanga costante a 20:1 (vedi equazione di Henderson-Hasselbach
sulla relazione tra anidride carbonica e acidità!); mentre i polmoni regolano la concentrazione di anidride
carbonica, i reni regolano quella di ioni bicarbonato.
N.B. Si può parlare, quindi, di acidosi respiratoria o acidosi metabolica, e di alcalosi respiratoria o
alcalosi metabolica!
App. Urinario.
Funzioni del sist.urinario.
I reni svolgono numerosissime funzioni, tra cui:
1) Regolazione della composizione ionica del plasma aumentando o diminuendo l’escrezione urinaria
di soluti, in particolare sodio, potassio, calcio, magnesio, cloro, bicarbonato e fosfati;
2) Regolazione del volume plasmatico controllando la velocità di escrezione di acqua con l’urina, con
effetto diretto sulla pressione arteriosa;
3) Regolazione dell’osmolarità plasmatica capacità di regolare la concentrazione di soluti nel plasma;
4) Regolazione della concentrazione di idrogenioni (pH) i reni collaborano con i polmoni nella
regolazione del pH del sangue, aumentando o diminuendo la concentrazione di ioni idrogeno e
bicarbonato;
5) Rimozione dei prodotti di scarto del metabolismo e di sostanze estranee dal plasma eliminazione
prodotti di scarto (ureacatabolismo proteine, acido uricocatabolismo acidi nucleici) e sostanze
estranee (additivi alimentari, farmaci, etc.)
6) Regolazione dell’ematocrito attraverso l’apparato juxtaglomerulare.
Anatomia del sist.urinario.
Nefrone: unità anatomica e funzionale del rene; sono formati da:
1) Corpuscolo renale a sua volta comporto da glomerulo arterioso + capsula di Bowman.
2) Tubulo renale a sua volta composto da tubulo contorto prossimale + ansa di Henle + tubulo
contorto distale.
3) Dotto collettore
Nei nefroni si verificano i seguenti processi di scambio:
- Filtrazione glomerulare: consente al plasma deproteinato di passare di capillari glomerulari nella
capsula di Bowman. Il filtrato ha la stessa composizione del plasma, tranne per la componente
proteiche che è scarsa; esso deve attraversare membrana glomerulare o barriera di filtrazione
(cell.endoteliali del capillare + membrana basale + cell.epiteliali della capsula), prima di entrare nella
capsula di Bowman. La filtrazione glomerulare è sotto il controllo di gradienti di pressione idrostatica
e osmotica (Forze di Starling) che sono:
1) Pressione idrostatica nel capillare glomerulare(Pgc) ca. 60 mmHg; è più alta rispetto agli
altri capillari sistemici a causa dell’elevata resistenza nell’arteriola afferente del glomerulo;
2) Pressione oncotica nella capsula di Bowman(πbc) favorisce la filtrazione ed è dovuta alla
presenza di soluti non permeanti, in particolare le proteine; siccome la loro concentrazione nella
capsula di Bowman è bassa, la pressione oncotica è trascurabile(0 mmHg). La pressione nel
corpuscolo renale che favorisce la filtrazione normalmente è: Pgc + πbc = 60 mmHg.
3) Pressione idrostatica nella capsula di Bowman(Pbc) ca. 15 mmHg; si oppone alla filtrazione.
4) Pressione oncotica