Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
APPARATO MUSCOLARE
Il sistema motorio crea degli effettori in base al recettore; realizza risposte in base alle informazioni
acquisite attraverso sistema sensitivo. Queste risposte possono essere, volontarie o involontarie, e in
ambedue i casi, le risposte in uscita, arrivano i muscoli che siano essi scheletrici, cardiaci o lisci.
Fibrocellule
Le distinguiamo in lisce e striate; questa distinzione è stata fatta in base alla microscopia a luce polarizzata
e dietro a questa distinzione sta semplicemente il modo in cui questo tipo di tessuto appare, infatti
all'analisi microscopica ci sono delle grossissime differenze morfologiche.
Troviamo le seguenti analogie:
dal punto di vista strutturale morfologico in tutti i casi sono presenti elementi contrattili che
✓ appartengono alla categoria di struttura microcellulare
il meccanismo di contrazione
✓
e le seguenti differenze ci sono differenze:
citologica: per quanto riguarda le dimensioni e le connessioni tra un elemento e l’altro;
✓ l'esistenza o meno di strutture sinciziale e l'organizzazione del reticolo endoplasmatico
liscio (reticolo sarcoplasmatico)
tipo di eccitamento: neurogeno (eccitamento che proviene dalla cellula attraverso neurone
✓ motorio) o miogeno (indica un eccitamento che dipende dalla eccitazione autonoma all'interno
della massa di cellule pacemaker strutture che sono responsabili dell'evocazione autoritmica
e spontanea dei potenziali d'azione che guidano i processi contrattili)
meccanismi di modulazione
✓
fibrocellule striate a loro volta si dividono in scheletriche e cardiache
Sarcomero: rappresenta l’unità fondamentale dell’apparato contrattile della muscolatura striata
scheletrica, la sua struttura insieme ad altri elementi proteici filamentosi che corre da una linea Z ad
un'altra linea Z e comprende una banda A e due semi-bande I.
Tra le proteine che costituiscono l'impalcatura del sistema contrattile abbiamo i filamenti spessi e filamenti
sottili, troviamo anche proteine che sono parti integranti di questi filamenti.
I filamenti spessi stanno all'interno della banda A e ne costituiscono l'interezza, sono costituiti dalla
o miosina. Essi hanno una simmetria centrale: se guardiamo la distribuzione degli elementi vediamo
che le teste, dei filamenti spessi, sono disposte da un'origine, in corrispondenza della banda M
verso le due linee Z.
I filamenti sottili sono costituiti da una serie di proteine diverse
o Le proteine che sono accessorie, sono tali perché non partecipano al processo di scorrimento
o attraverso loro specifica interazioni ma, sono di importanza fondamentale per garantire una
strutturazione a questa impalcatura di proteine filamentose. (es. l' -actinina permette il saldarsi di
filamenti sottili di un sarcomero con i filamenti sottili di un sarcomero adiacente; la nebulina è
importante per definire la lunghezza complessiva del filamento sottile; la titina decorre da una linea
Z ad un’altra di fronte, e definisce la lunghezza del sarcomero in condizione di riposo. Durante il
processo di contrazione la titina subisce contrazione meccanica).
Se guardiamo la complessità del sistema di filamenti della cellula muscolare scheletrica (cellula gigante,
perché sinciziale ovvero che si può contare la cui lunghezza può essere dell'ordine di centimetri, il suo
spessore può essere svariate centinaia di micron arrivando addirittura le dimensioni di mm), tutto il sistema
dei suoi filamenti di una cellula muscolare scheletrica altro non rappresenta che la moltiplicazione per una
potenza di 10 -10 dei sarcomeri elementari che costituiscono le unità elementari capaci di generare il
5 6
processo contrattivo.
In definitiva l'effetto macroscopico che vediamo a livello della cellula muscolare scheletrica rappresenta
una moltiplicazione di effetti microscopici.
Ripetitività del sistema di membrane intracellulari
Dobbiamo avere cautela per distinguere gli elementi ripetitivi che appartengono:
• al distretto della membrana plasmatica o sarcolemmale
• al distretto delle membrane che appartengono al dominio di membrane intracellulari
perché riconosciamo una ripetitività (parallela alla ripetitività dei sarcomeri) anche di questi elementi di
membrane dove sono presenti tubuli a T che rappresentano delle invaginazioni della membrana
sarcolemmale.
Quindi se noi camminiamo lungo la membrana di una cellula muscolare scheletrica vediamo i tubuli a T che
entrano nello spessore della membrana dove si anastomizzano e hanno un decorso molto regolare intorno
ai fasci di filamenti che si trovano all'interno del citoplasma. filamenti contrattili sono organizzati in fasci
I
di filamenti e intorno a questi troviamo il reticolo dei tubuli che dipende dalla membrana esterna.
Nel sistema di membrane intracellulari del reticolo endoplasmatico liscio vi è il corrispettivo dei tubuli a T:
anche il reticolo sarcoplasmatico forma una serie di canalicoli tra di loro anastomizzati che terminano in
strutture chiamate cisterne: le cisterne del reticolo.
(cisterna canalicolicisterna: è la struttura che vediamo è ripetuta sarcomero per sarcomero).
In particolare troviamo una
contiguità molto stretta fra il
sistema di membrane formato dal
tubulo a T e il sistema di membrane
formato dalle cisterne del reticolo
sarcoplasmatico per formare la
triade: se consideriamo un tubulo a
T, organizzato a livello di una linea
Z, si trova al confine tra due
sarcomeri adiacenti ed è associato a
una cisterna del reticolo
endoplasmatico liscio di un
sarcomero e dalla parte opposta
con una cisterna che però dipende
dal reticolo sarcoplasmatico del
sarcomero adiacente.
Quindi la triade del sarcomero è formata da tubulo a T più due cisterne
Quindi se mi muovo dentro le cisterne non ho la possibilità di uscirvi perché come vediamo dalla figura la
cisterna che forma una triade è in connessione con la cisterna che forma la triade successiva, da ambedue i
lati, attraverso i canalicoli che decorrono longitudinalmente lungo gli stessi filamenti. Posso pero andare da
una triade all’altra.
Proteine che compongono i filamenti spessi
Il filamento spesso è formato da una proteina chiamata miosina, essa è formata diverse regioni:
regione della coda, fondamentalmente bastoncellare
o la regione del collo o dello snodo con andamento filamentoso
o la regione della testa: le teste sono globulari
o
Quella che noi definiamo come miosina in realtà è un dimero di monomeri di miosina per cui in ogni unità
proteica che troviamo all'interno del filamento spesso troviamo dimeri di questa proteina.
• LMM lunghezza coda (light meromyosin)
• HMM regione del collo e della testa (
heavy meromyosin).
La HMM è a sua volta separabile in due
frammenti mediante un processo di
frammentazione proteolitica:
• frammento S1 (teste globulari)
• frammenti S2 (collo)
in questa figura vediamo la proteina intera, il
dimero con la porzione filamentosa avvolta a
super-elica.
La caratteristica della miosina è quella di dare una aggregazione spontanea coda-coda: quando abbiamo
una soluzione di miosine dissociate e le portiamo opportune condizioni sperimentali, spontaneamente
avviene un processo di aggregazione a partire da una regione di nucleazione con un filamento che cresce in
spessore grazie all’aggiunta di molecole successive. Queste sono aggiunte in modo sfalsato nello spazio
per cui il filamento cresce di spessore ma anche di lunghezza e raggiunge la dimensione caratteristica del
filamento spesso. Di fatto il filamento spesso una struttura centro simmetrica perché le teste le
troviamo dalla banda M, a sinistra e a destra, verso le due linee Z.
Le regioni del collo e della testa che sono regioni di flessibilità, questo è importante perché le code
aggregate a formare il filamento spesso si manifestano in strutture rigide ( non vi è flessibilità a livello di
code). La flessibilità, che caratterizza il filamento spesso fondamentale per la funzionalità del sarcomero, si
realizza tra collo e testa.
I filamenti sottili
Nei filamenti sottili troviamo una maggiore varietà di proteine.
Per formare il filamento sottile è fondamentale una proteina chiamata actina, che è una proteina globulare
riconosciuta come actina G.
Ciascun emi-filamento si forma attraverso la polimerizzazione testa-coda di ‘n’ actina globulare e questo
avviene secondo il riconoscimento, mediante una ben precisa polarità di queste proteine.
Due emi-filamenti sottili avvolti a super-elica formano il cosiddetto filamento sottile che he una lunghezza
discreta. Quindi di questo filamento riconosciamo un solco e possiamo seguire la localizzazione
spaziale delle diverse actina globulare: seguendo l'avvolgimento super-elica troviamo proteine globulari
dislocate nello spazio in modo diverso.
• Il passo (localizzazione spaziale) avviene secondo una cadenza ritmica per il quale dopo n actina
globulare ne ritroviamo un'altra che ha esattamente la stessa posizione rispetto a un piano: sarà
sfalsata di x A° ma avrà la stessa localizzazione di quella da cui siamo partiti.
• Il solco è importante perché accoglie una proteina filamentosa che risulta anch’essa un dimero: la
tropomiosina. Se seguiamo l'andamento delle molecole di tropomiosina le vediamo associate al
solco del filamento sottile in modo testa-coda. Anche in questo caso le molecole di tropomiosina
seguendo l'andamento del solco avranno una rotazione nello spazio. La tropomiosina serve come
proteina di ancoraggio di un'altra proteina che si chiama troponina.
La troponina è una proteina globulare formata da 3 subunità:
1. la subunità TNT ancora la troponina alla tropomiosina
2. la subunità TNI è inibitoria del processo di contrazione
3. la subunità TNC è una subunità legante calcio
Dal momento che la troponina è associata alle estremità della tropomiosina quando avremo continuità
nelle molecole di tropomiosina avremo una certa cadenza spaziale nella localizzazione dei trimeri di
troponina non abbiamo la distribuzione continua di queste proteine ma le ritroviamo a distanza di x nm
che corrisponde alla lunghezza di una tropomiosina.
P.S Il sistema dei filamenti, che siamo abituati a pensarle confinato all'interno del citoplasma in realtà, è in
continuità con il sistema connettivale che circonda la cellula attraverso un insieme di proteine
estremamente complesso che comprende per esempio la distrofina. Se consideriamo la linea Z troviamo
l’inserzione della distrofina con il suo dominio C terminale che prende contatto con altre proteine, e man
ma