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BILANCIO IDRICO DELLE PIANTE
• Suolo
Tipo e struttura del suolo influenzano contenuto idrico e velocità di movimento dell’acqua (sabbia
o argilla).
Quando un suolo è fortemente bagnato dalla pioggia o da irrigazione, l’acqua percola verso il
basso per gravità, passando attraverso gli spazi fra le particelle del suolo spostando e in alcuni
casi intrappolando l’aria in questi canali.
L’acqua è tirata negli spazi tra le particelle del terreno per capillarità (i canali più piccoli si
riempiono prima).
• Nei suoli sabbiosi gli spazi tra le particelle sono così grandi che l’acqua tende
prosciugarsi, rimanendo solo sulle superfici e fra gli interstizi delle particelle.
• In quelli argillosi i canali sono abbastanza piccoli da trattenere l’acqua contro la forza di
gravità.
Il potenziale idrico del suolo, come quello cellulare, dipende da: potenziale osmotico, pressione
idrostatica, potenziale gravitazionale.
• Il potenziale osmotico dell’acqua del suolo è generalmente trascurabile (-0,02 MPa) a
meno che sostanziale concentrazione di Sali (-0,2 MPa).
• La pressione idrostatica è vicino allo zero in suoli umidi ma come il suolo si disidrata
diminuisce e può raggiungere valori molto negativi.
• Potenziale gravitazionale: la gravità gioca un ruolo importante nel drenaggio. Il
movimento verso il basso dell’acqua è dovuto al fatto che p.g. è proporzionale alla quota:
maggiore ad altitudini più elevate, e viceversa.
Da dove deriva la pressione negativa dell’acqua del suolo? Dalla discussione sulla capillarità
sappiamo che:
a. l’acqua possiede un’alta tensione superficiale che tende a ridurre l’interfaccia aria acqua.
b. L’acqua, a causa delle forze adesive, tende anche ad aderire alle superfici delle particelle del
suolo.
Come il contenuto idrico diminuisce del suolo l’acqua recede negli interstizi fra le particelle del
suolo e la superficie aria – acqua si restringe portando alla formazione di superfici la cui
curvatura rappresenta il bilancio la tensione(tendenza a minimizzare l’area di superficie
dell’interfaccia) e adesione (l’attrazione dell’acqua nei riguardi delle particelle). Ovviamente si
assume che le particelle del suolo siano perfettamente bagnabili.
Il movimento dell’acqua attraverso il suolo è prevalentemente per flusso di massa= movimento
concertato di molecole in massa, molto spesso in risposta ad un gradiente di pressione da
spazi più grandi (colmi d’acqua) verso zone associate ad interfacce aria – acqua più curve (a
basso contenuto).
Come una pianta assorbe acqua dal suolo essa lo priva d’acqua vicino alla superficie delle radici;
questa privazione riduce il valore della pressione idrostatica dell’acqua vicina alla superficie della
radice (aumento curvatura delle superfici aria – acqua) e stabilisce un gradiente di pressione nei
riguardi delle zone di suolo vicine che presentano valori superiori di pressione idrostatica.
Poiché spazi porosi del suolo sono interconnessi, l’acqua si muove tramite flusso di massa
attraverso questi canali verso la superficie della radice seguendo il gradiente di pressione.
La velocità di flusso idrico attraverso i suoli dipende da:
• Ampiezza del gradiente di pressione
• Conduttività idraulica del suolo= è la misura della facilità con la quale l’acqua si muove
attraverso il suolo e varia a seconda del tipo di suolo e il suo contenuto idrico.
• Suoli sabbiosi che hanno grandi spazi fra le particelle, possiedono elevate
conduttività idrauliche quando sono saturi (pieni d’acqua)
• Suoli argillosi, con i loro piccoli spazi fra le particelle, hanno conduttività idrauliche
abbastanza ridotte.
Man mano che il contenuto idrico di un suolo diminuisce, cala drasticamente anche la
conduttività idraulica in quanto avviene principalmente una sostituzione dell’acqua negli
spazi presenti nel suolo con l’aria. Come gli spazi del suolo si riempiono d’aria, il flusso
dell’acqua è limitato ai canali meno numerosi e più stretti e la conduttività idraulica
decade.
• Assorbimento dell’acqua dalle radici
Contatto suolo – radice fornisce superficie necessaria per assorbimento acqua ed è ampliato da
accrescimento della radice e dai peli radicali nel suolo.
Peli radicali= estensioni filamentose di cellule epidermiche della radice che aumentano
enormemente la sua area di superficie, fornendo una capacità superiore di assorbimento di ioni ed
acqua dal suolo.
L’acqua si sposta nella radice tramite l’apoplasto, il simplasto e la via transmembrana.
Pressione radicale = quando la traspirazione è bassa o assente si forma una pressione idrostatica
positiva nello xilema perché le radici continuano ad assorbire e trasportare gli ioni dal terreno.
L’aumento di soluti nel succo xilematico porta alla diminuzione del potenziale osmotico dello
xilema (significa alta concentrazione di soluti) e quindi alla riduzione del potenziale idrico
xilematico questo abbassamento fornisce la forza motrice per assorbimento dell’acqua, che a
sua volta porta alla pressione idrostatica positiva nello xilema. Questa è più elevata in piante dove
il p.i. del suolo è elevato e i tassi di traspirazione sono bassi mentre quando le velocità di
traspirazione sono elevate, l’acqua viene aspirata dalle foglie e persa nell’atmosfera così
rapidamente che non permette mai lo sviluppo di una pressione positiva xilematica.
Il fenomeno della guttazione = fuoriuscita di liquido da foglie causata da pressione radicale;
l’essudazione di succo xilematico avviene a livello degli idatodi, strutture specializzate e
localizzate vicino a tracheidi terminali di fasci che sboccano lungo i margini delle foglie. Le
“gocce di rugiada” che possono essere osservate sulla punta delle foglie delle graminacee al
mattino sono in realtà delle gocce di guttazione essudate dagli idatodi.
Questo fenomeno è maggiormente osservabile quando la traspirazione è soppressa e l’umidità
relativa è alta, come di notte; durante la notte la p.r. può contribuire a sciogliere le bolle di gas
formatesi in precedenza e giocare un ruolo nell’invertire gli effetti deleteri della cavitazione.
• Trasporto acqua attraverso lo xilema
• Rappresenta la parte più lunga della via di trasporto dell’acqua, a bassa resistenza: in
una pianta alta 1 m più del 99,5% della via di trasporto dell’acqua attraverso la pianta è
all’interno dello xilema, e nei grandi alberi rappresenta una % ancora più grande della via.
• Tracheidi ed elementi dei vasi: le cellule conduttrici dello xilema hanno un’anatomia
specializzata che permette loro di trasportare grandi quantità di acqua con la massima
efficienza. Le tracheidi ed elementi dei vasi rappresentano i due tipi principali di elementi
tracheali. La loro maturazione implica la produzione di pareti cellulari secondarie con
successiva morte cellulare, con perdita del citoplasma e di tutto quello che contiene.
Quello che rimane è dato da spesse pareti cellulari lignificate che formano tubi vuoti a
bassa resistenza attraverso i quali l’acqua può fluire.
tracheidi presenti sia nelle angiosperme che nelle gimnosperme, come anche nelle felci e
in altri gruppi di piante vascolari. Sono delle cellule allungate e fusiformi sistemate in
file sovrapposte; acqua scorre fra le tracheidi contigue tramite numerose punteggiature
(zone microscopiche dove parete secondaria è assente e rimane solo quella primaria)
presenti sulle loro pareti laterali.
Punteggiature appaiate= punteggiature di una tracheide sono tipicamente opposte a
quelle delle tracheidi adiacenti.
Membrana della punteggiatura= strato permeabile all’acqua compreso fra le
punteggiature appaiate, costituito di due pareti primarie e della lamella mediana.
Toro= in tracheidi di conifere le membrane delle punteggiature presentano ispessimento
centrale, circondato da regioni porose e relativamente flessibili note come margini. La
punteggiatura risulta:
• chiusa quando toro è presente nella parete con ispessimenti circolari o ovali che
circondano la punteggiatura; tale disposizione impedisce in modo efficace la
diffusione di bolle di gas nelle tracheidi vicine.
• aperta quando è centrato nella punteggiatura.
Le membrane delle punteggiature di altre piante (non conifere) mancano del toro ma
poiché i pori pieni di acqua sono molto piccoli, essi servono anche da barriera efficace
contro il movimento di bolle di gas.
elementi dei vasi più corti e più larghi delle tracheidi e possiedono delle pareti terminali
perforate che formano la placca di perforazione, a ogni capo terminale della cellula.
Anch’essi presentano delle punteggiature ma a differenza delle pareti, sono impaccati uno
sull’altro a formare una grande e unica struttura detta vaso condotti multicellulari che
variano in lunghezza (da uno a parecchi metri) in modi sia infra- che interspecifici. Gli
elementi vasali presenti nelle parti estreme del vaso sono privi di perforazioni nelle pareti
terminali e comunicano con i vasi contigui tramite le punteggiature.
Il flusso di massa dell’acqua dovuto alla pressione è responsabile del trasporto a lunga distanza
dell’acqua nello xilema, ed è indipendente dai gradienti di concentrazione di soluto, a patto che i
cambiamenti di viscosità siano trascurabili.
Si calcola che negli alberi più alti sia necessaria una differenza di pressione di circa 2 MPa per
portare acqua da base alla cima dei rami in un albero alto 100 m. Come si è ottenuto questo
risultato? Si può stimare la differenza di pressione che è necessaria per superare la forza di
attrito dell’acqua in movimento dal suolo alla cima dell’albero moltiplicando il gradiente di
pressione necessario a trasportare acqua (0,01 MPa m^-1) per altezza dell’albero (es. 100 m)
troviamo che la differenza di pressione totale necessaria per vincere la resistenza di attrito al
movimento dell’acqua attraverso la radice è uguale a 1 MPa. Oltre alla resistenza di attrito
dobbiamo considerare la gravità: la componente gravitazionale è di 1 MPa più alta nella parte
superiore della struttura rispetto al livello del suolo. Il gradiente di pressione deve essere
aggiunto a quello richiesto per causare il movimento dell’acqua attraverso lo xilema 2 MPa.
Teoria coesione – tensione della linfa ascendente: teoria che spiega come possa avvenire
movimento netto dell’acqua attraverso la pianta senza dover spendere direttamente energia
metabolica. L’energia che genera i