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I DISTURBI DEL SONNO

INSONNIA: è un disturbo molto diffuso circa nel 9% (sottostimato) della popolazione, il 25% hanno riscontrato occasionalmente insonnia, infatti questa può essere ACUTA (per massimo 6 mesi) o CRONICA (più di 6 mesi e non si riesce a definirne l'inizio). Purtroppo c'è una scarsa attendibilità delle autovalutazioni. Di solito si cerca di intervenire con tecniche volte a ridurre lo stress, a mali estremi utilizzeremo le benzodiazepine che mediante i farmaci ipnotici riescono a risolvere subito il problema, ma creano molta dipendenza e stanchezza durante il giorno. Uno dei principali motivi dell'insonnia è l'alimentazione scorretta, infatti ci sono degli alimenti che conciliano il sonno. (Il 66% delle persone fa o ha fatto uso di benzodiazepine).

NARCOLESSIA: è un disturbo NEUROLOGICO causato da sonno in momenti inadeguati. E' una malattia cronica, il che significa che si può tamponare.

sognati. Questo può accadere in caso di disturbi del sonno come il disturbo comportamentale del sonno REM. La narcolessia è un disturbo del sonno caratterizzato da una sonnolenza eccessiva durante il giorno. Le persone affette da narcolessia possono sperimentare attacchi improvvisi di sonno, anche in situazioni in cui sarebbe inappropriato dormire, come durante una conversazione o mentre si guida. Questi attacchi di sonno, chiamati microaddormentamenti, possono durare da 2 a 5 minuti, ma in alcuni casi possono arrivare anche a 60 minuti. Nonostante la durata breve, questi microaddormentamenti non sono ristoratori e possono causare una sensazione di stanchezza. Un sintomo comune della narcolessia è la cataplessia, che è una paralisi muscolare improvvisa che si verifica in momenti inadeguati. Durante la cataplessia, la persona è consapevole di essere caduta e può controllare i movimenti degli occhi. Questa perdita di tono muscolare è causata dall'inibizione dei motoneuroni spinali e può durare da pochi secondi a diversi minuti. È importante notare che la narcolessia e la cataplessia possono avere una forte componente ereditaria. Un altro disturbo del sonno correlato è la paralisi del sonno, che è l'incapacità di muoversi appena svegli o prima di addormentarsi. Questo può essere causato da un deficit nel controllo del sonno REM. Al contrario della cataplessia, durante il sonno REM senza paralisi le persone si muovono e mettono in atto i contenuti dei sogni. Questo può accadere in caso di disturbi del sonno come il disturbo comportamentale del sonno REM.del loro sogni. Anchequesto ha una componete genetica e sembra essere causata dalla disconnessionedelle vie che si connettono con le terminazioni muscolari, che nei soggetti sani,durante la fase REM, sono inibite.

SONNAMBULISMO: il cervello è potenzialmente attivo ma non si ha memoria di quello che si è fatto nel periodo di sonnambulismo. Nei bambini è molto più comunemente nell'adulto è un vero e proprio disturbo. I sonnambuli possono essere svegliati tranquillamente. Ha una componente genetica.

ALLUCINAZIONI IPNOLOGICHE: la persona è sveglia, paralizzata ma riesce anche a sognare (di solito incubi).

TERRORI NOTTURNI: solo nei bambini

ENURESI NOTTURNA: colpisce soprattutto i bambini e consiste nella mancanza di controllare la vescica di notte. Si può protrarre anche nell'adulto.

RUSSAMENTO

ECCESSIVA SONNOLENZA DIURNA

INSONNIA POST-TRAUMATICA

AROUSAL

Anche la veglia, come il sonno, non è uniforme: a

volte si sentiamo molto attivi mentre altre ci sentiamo molto distratti. Lo stato di veglia viene inficiato anche dalla sonnolenza (infatti se abbiamo sonno e ci sforziamo di rimanere svegli avremo molta difficoltà a concentrarci. Ci sono 5 neurotrasmettitori che giocano un importante ruolo nell'arousal (veglia e vigilanza), che sono: - ACETILCOLINA: alti livelli di ACH sono stati riscontrati nelle regioni correlate con la veglia (ippocampo e neocorteccia). Durante il sonno ad onde lente questo livello scende. - NOREPINEFRINA: è rilasciata quando una serie di cambiamenti fisiologici sono attivati da un evento. Questo è provocato dall'attivazione di un'area del tronco encefalico: il locus ceruleus (è alla base dell'origine della maggiori azioni della noradrenalina). - SEROTONINA: i neuroni serotoninergici si trovano nel Nucleo del Rafe e la stimolazione di questi causa locomozione e arousal corticale, mentre farmaci che inibiscono la

Serotonina riducono l'arousal.

ISTAMINA: l'attività dei neuroni istaminergici aumenta durante la veglia ed è ridotta durante il sonno ad onde lente.

OREXINA: ha un potente effetto eccitatorio su molte strutture del cervello, tra cui il Locus Coeruleus, i Nuceli del Rafe e i neuroni acetilcolinergici.

La degenerazione dei neuroni orexinergici sono alla base della narcolessia (chi è stressato ci mette di più a guarire dalle malattie anche da qualsiasi ferita).

LE EMOZIONI

Sono sensazioni positive o negative generate da particolari situazioni. Non esistono emozioni neutre.

L'emozione è vista come una risposta emozionale ad una data situazione della quale ci troviamo. La risposta emozionale è costituita da tre componenti:

Componente Comportamentale: consiste nella messa in atto di quei movimenti necessari a far fronte alla situazione stimolo.

Componente Vegetativa: comprende l'attivazione della partizione simpatica

del sistema nervoso autonomo, al fine di predisporre il corpo e gli organi interni ad un'eventuale lotta o fuga (battito cardiaco accelerato, sudorazione ecc). Componente Ormonale: un'emozione consiste anche nel rilascio di ormoni (adrenalina e noradrenalina), che hanno la funzione di potenziare la risposta vegetativa, attraverso un ulteriore aumento dell'afflusso di sangue verso i muscoli e stimolando la conversione del glucosio presente nel corpo in sostanze nutritive, dirette soprattutto ai muscoli. AMIGDALA Si pensa che la coordinazione di queste reazioni fisiologiche in un' unica risposta emozionale avvenga grazie all'amigdala. Alcuni neuroni dell'amigdala si attivano proprio in presenza di stimoli con un contenuto emotivo. L'amigdala è suddivisa in molti nuclei, ognuno con input e output distinti e con proprie funzioni. I nuclei principali sono i NUCLEI MEDIALI, i NUCLEI LATERALI, i NUCLEI CENTRALI e i NUCLEI BASALI. Quello piùimportate per le emozioni è il nucleo centrale, questo è implicato nell'espressione di risposte emozionali a stimoli nocivi e quindi anche alle componenti emotive del dolore. Quest'area si attiva anche in presenza di stimoli minacciosi. Una stimolazione prolungata di quest'area provoca i sintomi di malattie da stress come l'ulcera gastrica. La più basilare forma di apprendimento emotivo è la risposta emozionale condizionata. Questa è prodotta da uno stimolo neutro associato ad un altro che è in grado di suscitare in automatico un'emozione (condizionamento classico). Gli esperimenti di Le Doux hanno mostrato che ai topi a cui si lesionava il nucleo centrale dell'amigdala non riuscivano a sviluppare una risposta emozionale condizionata perché una lesione a quest'area impedisce che si stabilisca l'associazione tra lo stimolo acustico e la scossa elettrica. Anche nell'uomo l'amigdala centrale.

svolge un ruolo di controllo delle emozioni legate ad ansia e paura. Stimolare elettricamente l'amigdala ai pazienti sottoposti a chirurgia per la rimozione di tumori cerebrali, hanno riportato che questo tipo di stimolazione provocava nei pazienti un senso di paura. Lesioni e degenerazioni dell'amigdala nell'uomo sembrano ridurre le risposte emozionali.

L'APPRENDIMENTO

Le modifiche del comportamento avvengono grazie al contatto con l'ambiente esterno. Ogni cambiamento è basato sui cambiamenti delle sinapsi del nostro sistema nervoso. Si può definire l'apprendimento come il processo mediante il quale le esperienze modificano il comportamento per mezzo di cambiamenti del nostro sistema nervoso. Questi cambiamenti sono i ricordi.

La funzione principale dell'apprendimento è quella di mettere in atto comportamenti adatti ad un ambiente che muta sempre e che necessita di continui processi adattivi.

Si distinguono 4 forme di apprendimento

principali: apprendimento percettivo, apprendimento stimolo-risposta, apprendimento motorio e apprendimento relazionale.

APPRENDIMENTO PERCETTIVO

Consiste nella capacità di riconoscere gli stimoli già percepiti in precedenza. Questo tipo di apprendimento riguarda tutti i sensi e ciò dimostra che tutti i sensi sono in grado di apprendere.

MEMORIZZAZIONE DEGLI OGGETTI E RICONOSCIMENTO

L'apprendimento percettivo avviene in specifiche regioni delle cortecce sensoriali associative. Per esempio, nella corteccia associativa visiva sono registrate le immagini degli oggetti, nella corteccia associativa uditiva sono presenti le memorie dei suoni, ecc... Nell'uomo, i neuroni della corteccia associativa visiva si occupano del riconoscimento degli oggetti. Noi abbiamo 2 aree associative nella corteccia:

  • Corteccia Temporale Inferiore, è deputata al riconoscimento degli oggetti
  • Porzione Dorsale della Corteccia Parietale, è deputata all'analisi e
allamemorizzazione delle localizzazioni spaziali degli oggetti. La corteccia temporale inferiore è molto importante per la discriminazione di pattern visivi e della necessità di ricevere info dalla corteccia visiva primaria per il suo corretto funzionamento. È possibile che l'imparare a riconoscere un particolare stimolo visivo avviene tramite cambiamenti nelle connessioni sinaptiche della corteccia temporale inferiore. Questi cambiamenti stabiliscono nuovi circuiti neurali. Inoltre la corteccia temporale inferiore è a sua volta suddivisa in aree differenti che sono altamente specializzate nel riconoscere e discriminare categorie di stimoli di particolare importanza. Si crede che non esista un limite alla capacità di riconoscere oggetti e si è scoperto che per la memorizzazione di un oggetto basta una presentazione di pochi secondi. MEMORIA VISIVA A BREVE TERMINE: la MBT consiste in un ricordo dalla durata di pochi secondi, di uno stimolo o di un

evento. La maggior parte degli studi sulla MBT hanno impiegato dei compiti sperimentali detti di confronto differito con un modello.

Alcuni neuroni sono coinvolti nel circuito della memoria a breve termine visiva. Il compito di questo circuito è quello di "tenere a mente" che un dato stimolo visivo è stato presentato e non un altro.

Oltre alle cortecce associative visive ci sono altre aree cerebrali connesse con la MBT. La corteccia prefrontale è coinvolta nella MBT di stimoli presentati nelle varie modalità, anche se la corteccia associativa e le aree prefrontali si occupano di ruoli differenti nella MBT.

Il ruolo della corteccia prefrontale è quello di mantenere la traccia di uno stimolo modello lasciando la corteccia associativa visiva libera di occuparsi della percezione visiva.

Il cervello deve essere in grado di svolgere funzioni percettive mentre teniamo a mente stimoli specifici.

APPRENDIMENTO STIMOLO-RISPOSTA

Dettagli
A.A. 2020-2021
44 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariachiaraa99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia del comportamento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Averardi Riccardo.