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L’OSSITOCINA

Tra gli effetti principali: → →

- Contrazione del miometrio uterino durante la gravidanza è inibita dal progesterone alla fine

della gravidanza i livelli di progesterone scendono e c’è alta concentrazione di estrogeni aumento

della capacità contrattile (più recettori per l’ossitocina e più gap junctions).

All’inizio del parto la secrezione di ossitocina aumenta in modo ritmico man mano che il feto passa

→ →

nel canale del parto per stimolazione delle terminazioni nervose lungo il canale proiettano ai

nuclei sopraottico e paraventricolare

→ →

- Eiezione del latte la lattazione è regolata dall’ossitocina e dalla prolattina l’ossitocina ha

recettori sulle cellule ghiandolari induce la contrazione delle cellule mioepiteliali e facilita la

dilatazione delle cellule mioepiteliali duttali facilitano il passaggio del latte verso il capezzolo.

La secrezione di ossitocina è indotta dalla suzione del capezzolo stimolazione dei recettori tattili

→ →

e dei meccanocettori inviano impulsi lungo i nervi spinali al midollo e all’ipotalamo si stimola

la secrezione ritmica di ossitocina.

Nella donna secrezione indotta anche da stimoli psicologici: pianto, pensiero o vista del bambino.

- Nei maschi induzione dell’erezione peniena

- A livello del SNC meccanismi di fame e sazietà, secrezione gastrica, pressione arteriosa,

temperatura corporea e frequenza cardiaca, può anche stimolare la secrezione della gonadotropine

che intervengono nella risposta allo stress. 28

LA REGOLAZIONE ENDOCRINA DEL METABOLISMO DI

CALCIO E FOSFORO

LA DISTRIBUZIONE E IL METABOLISMO DEL CALCIO

→ →

Molto rappresentato nell’organismo umano in un individuo adulto circa 1000 g il 99% nelle ossa come

idrossiapatite, l’1% è in soluzione nei liquidi corporei.

Nelle ossa la maggior parte del calcio è la quota stabile, solo lo 0,5% è la quota scambiabile del calcio

scheletrico la quota scambiabile, insieme al calcio in soluzione nei liquidi corporei, costituisce il pool di

calcio scambiabile (circa 4-5 g), che subisce un continuo ricambio rimanendo costante.

Solo il 20-30% del calcio introdotto con la dieta viene assorbito una parte complessata con l’acido fitico

diventa inassorbibile; anche la fibra alimentare ne riduce l’assorbimento.

Assorbimento attivo nel duodeno nel tenue si ha assorbimento per via paracellulare.

→ →

Membrana apicale degli enterociti canali per il calcio all’interno dell’enterocita il calcio è legato a

→ →

diverse proteine (soprattutto calbindina) la concentrazione di calcio libero è molto bassa ne è permesso

l’ingresso.

L’uscita dall’enterocita avviene grazie a una pompa ATPasi per il calcio sul lato basolaterale.

LA DISTRIBUZIONE E IL METABOLISMO DEL FOSFORO

Presente prevalentemente sotto forma di fosfato 600-700 g, di cui:

→ →

- 85% forma inorganica associato al calcio a livello osseo (idrossiapatite)

- Forma organica fosfoproteine, acidi nucleici, carboidrati complessi e intermedi del metabolismo

dei carboidrati → →

Concentrazione del fosfato mantenuta adeguata a favorirne i compiti formazione di ATP, fosforilazione,

normale mineralizzazione dell’osso e della cartilagine.

→ → →

Con la dieta assunti 800-900 mg/die assorbito a livello duodenale a digiuno attraverso due

meccanismi: → →

1. Saturabile e sodio-dipendente trasporto attivo dato da un cotrasportatore sodio-fosfato uno

scambio di uno ione fosfato per due ioni sodio

→ →

2. Sodio-indipendente per diffusione paracellulare favorita dall’elettronegatività del lume rispetto

all’interstizio e dalla concentrazione maggiore del fosfato nel lume 29

LA REGOLAZIONE DEI LIVELLI EMATICI DI CALCIO E FOSFORO

Effettuata da tre ormoni:

1. 1,25-diidrossicolecalciferolo

2. Paratormone

3. Calcitonina

Organi bersaglio intestino, rene e osso.

Il metabolismo è anche influenzato da altri ormoni (glucocorticoidi, estrogeni, GH) e da fattori di crescita.

LA VITAMINA D → →

Ormone 1,25-diidrossicolecalciferolo forma attiva della vitamina D assunta con la dieta o prodotta a

livello cutaneo per azione dei raggi UV (dal 7-deidrocolesterolo).

→ → →

Vitamina D assunta con la dieta assorbita a livello intestinale trasportata dai chilomicroni nella linfa

immagazzinata soprattutto nel fegato, dove la si idrossila prima di liberarla in circolo.

Biosintesi e trasporto

→ → →

A livello cutaneo 7-deidrocolesterolo intervengono i raggi UV si apre la struttura e si forma il

→ →

colecalciferolo (vitamina D3) attivato attraverso due idrossilazioni enzimi 25-idrossilasi e 1-idrossilasi

(famiglia dei citocromi p450):

- Una nel fegato in posizione 25

- Una nel rene in posizione 1 →

Si forma la forma attiva della vitamina D 1,25-diirossicolecalciferolo.

Il colecalciferolo si può introdurre con la dieta (alcuni lieviti e piante).

La vitamina D è presente associata ai lipidi nei cibi.

Fabbisogno giornaliero 15 mg.

L’attività della 1-α-idrossilasi è regolata da:

- PTH e ipofosfatemia induttori dell’enzima insieme a estrogeni, GH e prolattina

- Calcio e calcitriolo inibitori insieme ai glucocorticoidi →

- FGF23 e klotho (proteina di membrana analoga alle β-glicosidasi) inibitori

Effetti biologici → →

A livello intestinale incremento dell’assorbimento di calcio e fosfato aumento di calcemia e fosfatemia.

Effetti a livello intestinale → →

Calcio assorbito con tre vie transcellulare, vescicolare, paracellulare influenzati dalla vitamina D.

Vitamina D induce esposizione sulla membrana luminale di diverse proteine:

- Proteina di membrana legante il calcio

- Fosfatasi alcalina dell’orletto a spazzola

- ATP-asi calcio-magnesio dipendente

Effetto più importante espressione di due canali per il calcio (TRVP5, canale epiteliale del calcio ECaC1,

e TRVP6, proteina che trasporta il calcio CaT1) hanno 6 domini transmembrana.

La vitamina D permette anche l’esposizione in membrana di calmodulina e calbindina.

Il calcio esce dall’enterocita attraverso una pompa calcio-dipendente.

→ →

Quando vengono assorbite grandi quantità di calcio viene espresso uno scambiatore sodio-calcio non

dipende dalla vitamina D.

Effetti a livello renale → →

Aumento del riassorbimento di calcio e fosforo a livello del tubulo distale dopo il grosso riassorbimento

del tubulo prossimale.

→ →

Vitamina D induce formazione di proteine canale per il trasporto attivo del calcio (TRVP5) dopo

l’ingresso si ha diffusione citosolica facilitata da calbindina D28K calcio espulso dalla membrana

basolaterale tramite lo scambiatore sodio-calcio e la pompa calcio-dipendente.

Assorbimento del fosforo facilitato dall’espressione di un cotrasportatore sodio-fosforo nel tubulo

prossimale trasportatore inibito dalle fosfatonine (FGF23). 30

Effetti a livello osseo →

Migliora l’attività degli osteoblasti e degli osteoclasti a seconda del prevalere della deposizione o della

demolizione in quel momento: → →

- Se si sta stimolando la deposizione della matrice (estrogeni) vitamina D lavora in sinergia

recettori di estrogeni e vitamina D potenziano l’espressione. →

I recettori per gli estrogeni potenziano l’espressione di osteoprotegerina diminuisce il

riassorbimento osseo.

La vitamina D stimola sintesi di osteopontina e osteocalcina e facilita l’accumulo di calcio.

→ →

- Se la calcemia è scesa il PTH induce la vitamina D a collaborare per la demolizione ossea

induce sugli osteoblasti l’espressione di RANK-R, riduce l’espressione di osteoprotegerina e stimola

la produzione del fattore stimolante i macrofagi (M-CSF), oltre a stimolare la produzione di IL6 e

IL11 sui precursori degli osteoclasti induce l’espressione di RANK-L.

→ →

Meccanismo a feedback negativo su PTH controllo trascrizionale negativo su PTH dopo il

ripristino della calcemia normale. →

Si ha poi facilitazione della produzione di osteocalcina partecipa alla secrezione della matrice ossea.

Inibizione dell’osteoprotegerina inibitore dell’osteoclasto-genesi.

Regolazione della secrezione di VEGF, che permette l’ossificazione della cartilagine di coniugazione.

Meccanismo d’azione

→ → →

Recettore VDR complesso vitamina D-VDR trasloca nel nucleo lega il DNA sulle sequenze VDRE

attivazione apparato trascrizionale occorre però formare un eterodimero legando RXR.

L’effetto trascrizionale può essere:

→ → →

- Attivatorio reclutamento di co-attivatori controllo epigenetico sul DNA attivazione di istoni

acetilasi srotolamento del DNA

→ → →

- Inibitorio reclutamento di co-repressori attivazione di istoni deacetilasi compattazione della

cromatina → →

Tra 600 e 1000 geni con sequenza VDRE proteine coinvolte in fenomeni cellulari osteocalcina,

osteopontina, PTH, 24-idrossilasi e proteine per il controllo del ciclo cellulare, del citoscheletro e dei

trasportatori. → →

Effetto non genomico mediato da flussi di calcio vie di segnalazione intracellulari.

Il legame con il recettore ha effetto trascrizionale solo se c’è migrazione nel nucleo.

Catabolismo → → →

La 24-idrossilasi idrossila la vitamina D in posizione 24 effetto catabolico diventa acido calcitroico

nella bile.

IL PARATORMONE (PTH) →

PTH e PTHrP (peptide correlato al PTH) ruolo nella regolazione di metabolismo calcio e fosforo e nella

biologia dell’osso PTH regola la calcemia, PTHrP partecipa alla regolazione della maturazione dell’osso.

PTH prodotto dalle 4 ghiandole paratiroidi formate da due tipi cellulari:

→ →

1. Cellule principali (cromofobe) sintesi di PTH hanno numerose formazioni granulari e ampio

apparato di Golgi

2. Cellule ossifile ricche di mitocondri, funzione non precisata (sensori della concentrazione di calcio

plasmatico ionizzato?)

Biosintesi e catabolismo

→ →

Cellule principali polipeptide detto pre-pro-paratormone nel RE clivato a formare il pro-paratormone

→ →

nel Golgi trasformazione in PTH deposito in vescicole citoplasmatiche. 31

→ → →

Ormone maturo può subire due proteasi catepsina B e H degradano il PTH nella cellula parat

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
38 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GretaSq di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Montarolo Pier Giorgio.