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Funzioni principali dei reni nell'omeostasi corporea

La principale funzione dei reni è la regolazione omeostatica del contenuto di acqua e di ioni nel sangue (bilancio idroelettrolitico). Riescono a mantenere pari questi valori grazie all'escrezione tramite urina. Altre funzioni importanti sono:

  • Regolazione del volume del liquido extracellulare e della pressione del sangue; se il volume del liquido extracellulare diminuisce, diminuisce anche la pressione arteriosa.
  • Regolazione dell'osmolarità; ad esempio la sete garantisce l'osmolarità nel sangue, funzioni renali integrate con quelle comportamentali.
  • Mantenimento del bilancio ionico; i reni mantengono le concentrazioni degli ioni del sodio, potassio e calcio.
  • Regolazione omeostatica del pH.
  • Escrezione di prodotti di scarto; i reni rimuovono sostanze estranee come farmaci e tossine tramite l'urina.
  • Produzione di ormoni; i reni rilasciano ormoni come la renina, che regola l'omeostasi pressoria.
ormoni che regolano il bilancio del calcio.
56. IL NEFRONE: STRUTTURA E 4 FUNZIONI PRINCIPALI
Il nefrone è l'unità funzionale del rene, ne troviamo circa 1 milione in un rene. Presenta una struttura sferica cava che inizia con la CAPSULA DI BOWMAN, che circonda il glomerulo. Questi 2 elementi formano il corpuscolo renale.
Dalla capsula di Bowman il liquido filtrato passa nel tubulo prossimale, poi nell'ansa di Henle (tubulo che scende nella parte midollare poi risale): l'ansa è divisa in 2 parti, un tratto discendente e uno ascendente.
Successivamente il liquido arriva al tubulo distale che sfocerà nei dotti collettori, che a loro volta drenano il filtrato nella pelvi renale, fino a diventare urina che verrà espulsa.
Le funzioni principali del nefrone sono:
- FILTRAZIONE: movimento del liquido dal sangue verso il lume del nefrone. Una volta che il filtrato lascia la capsula di Bowman viene modificato tramite;
- RIASSORBIMENTO: processo di trasportodi sostanze del filtrato dal lume del tubulo al sangue. - SECREZIONE: processo più selettivo che sposta le sostanze dal sangue al lume tubulare. - ESCREZIONE: spostamento di un fluido dal lume all'ambiente esterno. 57. FRAZIONE E PRESSIONE DI FILTRAZIONE La frazione di filtrazione corrisponde alla percentuale di volume plasmatico totale che viene filtrato nei tubuli. Il processo di filtrazione avviene nel corpuscolo renale, dove il filtrato verrà setacciato da delle barriere di filtrazione formate da capillari glomerulari. Il processo di filtrazione è dovuto proprio dalla pressione che si viene a creare nei capillari, ne troviamo 3: - PRESSIONE IDROSTATICA: pressione di circa 55 mmHg che favorisce la filtrazione nella capsula di Bowman. - PRESSIONE OSMOTICA: pressione di circa 30 mmHg, favorisce il ritorno dei liquidi all'interno dei capillari, tale pressione è dovuta alla presenza di proteine nel plasma. - PRESSIONE IDROSTATICA CAPSULARE: circa 15 mmHg, contrasta la filtrazione.

La filtrazione si oppone al passaggio di liquido.

Come è regolata la velocità di filtrazione glomerulare?

Il volume di liquido che filtra nella capsula di Bowman nell'unità di tempo è detto velocità di filtrazione glomerulare. Essa è controllata attraverso la regolazione del flusso del sangue nelle arteriole renali.

Se aumenta la resistenza nelle arteriole renali AFFERENTI, la pressione idrostatica diminuisce, diminuisce anche la VFG.

Se aumenta la resistenza nelle arteriole EFFERENTI, la pressione idrostatica aumenta, aumenta la VFG.

Il tutto si forma di un meccanismo di autoregolazione dove la VFG viene mantenuta sempre costante.

La VFG è influenzata da due fattori: la pressione di filtrazione, determinata dal flusso sanguigno renale e dalla pressione del sangue. Il coefficiente di filtrazione dipende dall'area dei capillari glomerulari disponibile e dalla permeabilità tra i capillari e la capsula di Bowman.

Meccanismi alla base

DEL RIASSORBIMENTO DEL NEFRONE

Più del 99% del liquido che entra nei tubuli deve essere riassorbito nel sangue; la maggior parte di questo riassorbimento avviene nel tubulo prossimale. Questo processo garantisce il mantenimento dell’omeostasi e può essere ATTIVO o PASSIVO.

Nel trasporto ATTIVO il riassorbimento di Na+ è la forza principale per i processi di riassorbimento renale. Quindi il filtrato entra nel tubulo prossimale con una concentrazione di Na+ maggiore di quella delle cellule, muovendosi secondo il gradiente elettrochimico, scambiando potassio e sodio.

Nel trasporto ATTIVO SECONDARIO abbiamo il riassorbimento di molte sostanze come glucosio, aminoacidi, ioni attraverso il tubulo prossimale.

Il riassorbimento PASSIVO: qui troviamo l’urea che può muoversi attraverso il tubulo prossimale per diffusione e in presenza di un gradiente di concentrazione.

60. RUOLO DEL RENE E DELLA VASOPRESSINA NEL CONTROLLO DELLA VOLEMIA E PRESSIONE ARTERIOSA

Vasopressina è un ormone antidiuretico prodotto dall'ipofisi che induce la conservazione di acqua. Quando essa agisce sulle cellule bersaglio l'epitelio del dotto collettore diventa permeabile all'acqua, che fluisce per osmosi; maggiore è la quantità di vasopressina, più acqua viene riassorbita.

Abbiamo stimoli che controllano la secrezione di vasopressina: l'osmolarità del plasma: monitorata dagli osmocettori, neuroni sensibili allo stiramento che aumentano la frequenza di scarico di vasopressina. La pressione arteriosa: è monitorata da barocettori carotidei e aortici. Quando la pressione arteriosa o il volume ematico sono bassi, i recettori segnalano all'ipotalamo di secernere vasopressina e trattenere liquidi.

61. ANSA DI HENLE E SCAMBIO IN CONTROCORRENTE: SUO RUOLO NELLE GENERAZIONE DEL GRADIENTE DI CONCENTRAZIONE NELLA MIDOLLARE DEL RENE

L'ansa di Henle è un elemento del rene a forma di U che troviamo nella

parte midollare del rene. Esso si compone di:

  • una porzione discendente, deputata al riassorbimento di acqua, permeabile a quest'ultima.
  • una porzione ascendente, impermeabile all'acqua che si occupa del riassorbimento dei soluti tramite canali.

Tutto parte dai glomeruli, ovvero dai capillari su cui passano le arterie renali, dove partono i processi filtrazione che dalla capsula di Bowman porteranno il liquido nel tubulo contorto prossimale e nell'ansa di Henle: essa risulta iperosmotica, ovvero che contiene più soluti rispetto a quelli che ci sono nel lume della stessa ansa. Quindi per osmosi, (concentrazione di soluti un una soluzione) l'acqua passa per bilanciare da un'estremità (del lume) all'altra (midollare). Fase DISCENDENTE.

La fase ASCENDENTE è quella di controcorrente dove il flusso sanguigno scorre di direzioni opposte, permettendo lo scambio di soluti che si concentrano nell'interstizio, tutto ciò per mantenere il

regolazione del volume plasmatico. L'aldosterone svolge un ruolo chiave nel bilancio elettrolitico e nella regolazione della pressione arteriosa. Questo ormone agisce sui tubuli distali e sui dotti collettori dei reni, aumentando il riassorbimento di sodio e la secrezione di potassio. La secrezione di aldosterone è stimolata da una bassa pressione arteriosa e dal rilascio dell'ormone angiotensina II. Quest'ultimo fa parte del sistema renina-angiotensina, una via che contribuisce al mantenimento della pressione arteriosa. Quando viene secreta la renina, questa converte l'angiotensinogeno in angiotensina I, che a sua volta si converte in angiotensina II. L'angiotensina II ha importanti effetti sul bilancio elettrolitico e sulla pressione arteriosa. Aumenta la secrezione di vasopressina, stimola la sete e contribuisce alla regolazione del volume plasmatico. Inoltre, l'angiotensina II favorisce la contrazione dei vasi sanguigni, aumentando così la pressione arteriosa. In conclusione, l'aldosterone e la via RAAS (renina-angiotensina-aldosterone) svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento del bilancio elettrolitico e della pressione arteriosa.vasocostrizione (diminuzione del diametro del vaso sanguigno);-aumenta il riassorbimento di Na+63. RUOLO DEL RENE NELL'EQUILIBRIO ACIDO-BASE: MECCANISMI ALLA BASE DEL CONTROLLO DEL PH SANGUIGNO L'equilibrio acido-base, è una delle funzioni essenziali dell'organismo. Il PH di una soluzione è la misura della concentrazione degli ioni di H+. Essendo bassa questa concentrazione, viene espressa su una scala logaritmica da 0 a 14, 7 è neutro. Il valore normale del pH plasmatico è 7,38-7,42. Se il pH ha una soluzione minore di 7, è definito acido, se maggiore di 7 alcalina. I reni modificano il PH in due modi: -attraverso l'escrezione o il riassorbimento di H+; -modificando la velocità di escrezione o riassorbimento. Ammoniaca e ioni fosfato nei reni agiscono da tamponi, che consentono maggiore escrezione di H+. 30. CUORE STRUTTURA ANATOMICA (CAMERE E VALVOLE) E FUNZIONE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO Il cuore è un organo muscolare che

Il cuore presenta 4 camere, rispettivamente 2 atri nella parte superiore e 2 ventricoli nella parte inferiore. Gli atri ricevono il sangue che torna al cuore tramite le vene, i ventricoli pompano il sangue verso il cuore tramite le arterie.

Nel sistema circolatorio, dall'atrio destro il sangue fluisce nel ventricolo destro, ed è pompato attraverso le arterie polmonari ai polmoni per essere ossigenato. Dai polmoni il sangue scorre verso la parte sinistra del cuore attraverso le vene polmonari. Successivamente dall'atrio sinistro al ventricolo sinistro per poi finire nell'arteria aorta che andrà a formare una rete di capillari.

Per quanto riguarda le valvole ritroviamo quelle atrioventricolari (tricuspide e bicuspide), tra gli atri e i ventricoli, e quelle semilunari (aortica e polmonare), tra i ventricoli e le arterie; queste 2 hanno la stessa funzione ovvero quella di impedire che il flusso del sangue vada all'indietro, deve scorrere in un'unica direzione.

direzione.

SISTEMA DI CONDUZIONE NEL CUORE E POTENZIALE DELLE CELLULE PACEMAKER

Il sistema di conduzione del cuore è un sistema elettrico che si forma di:

  • un NODO SENOATRIALE, posto nell'ATRIO DESTRO (collegato alla vena cava superiore). In esso troviamo il pacemaker che determina la frequenza cardiaca.
  • un NODO ATRIOVENTRICOLARE, posto sempre nell'ATRIO DESTRO ma nella parte inferiore vicino il setto interatriale. Dal nodo AV parte il FASCIO DI HIS, che si dividerà in due branche, una porterà il segnale nell'apice del cuore destro, l'altra nel sinistro.

I due nodi sono messi in comunicazione dalla RETE INTERNODALE.

Sappiamo che gli atri contraggono dall'alto verso il basso, i ventricoli dal basso verso l'alto.

POTENZIALE PACEMAKER

MODULAZIONE DELLA FREQUENZA CARDIACA DA PARTE DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

La frequenza cardiaca media del cuore può essere modulata dal sistema nervoso autonomo.

Dettagli
A.A. 2020-2021
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher g_i_u_s_e_p_p_e- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Protasi Feliciano.