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LOCALIZZAZIONE SINAPTICA

Le vescicole sinaptiche hanno un complesso corredo proteico che ne regola il traffico all'interno delle terminazioni e lungo il ciclo eso-endocitotico. Le numerose proteine associate alla membrana delle vescicole sinaptiche sono state identificate e clonate e possono essere schematicamente classificate dal punto di vista funzionale in:

  1. Proteine che interagiscono con il citoscheletro regolano il traffico delle vescicole e ne determinano l'appartenenza a diversi pool funzionali (Sinapsine);
  2. Proteine deputate all'accumulo del neurotrasmettitore, prodotto nel citoplasma, all'interno della vescicola (pompa protonica e trasportatori vescicolari);
  3. Proteine che mediano l'ancoraggio specifico delle vescicole alle zone attive;
  4. Proteine sensore per il calcio (sinaptotagmine e rabifillina);
  5. Proteine di fusione (proteina v-SNARE sinaptobrevina) -> esocitosi;
  6. Componenti del poro di fusione;
  7. Proteine integrali.
coinvolte nella biogenesi delle vescicole e nel sequestro delle proteine difusione
8. Proteine G monomeri che che assicurano la corretta direzionalità al ciclo eso-endocitosolico
9. proteine marker della membrana vescicolare che interagendo con componenti della macchina endocitotica, permettono la ricaptazione selettiva della porzione di membrana corrispondente alla vescicola sinaptica, dopo la sua fusione con la membrana presinaptica
10. proteinchinasi
L'interazione di queste proteine vescicolari tra loro, con fattore citosolici e con specifici partner presenti sulla membrana presinaptica, sono fondamentali per la sequenzialità, la precisione e l'efficienza del processo di liberazione del neurotrasmettitore. → PSD proteine di densità postsinaptica=proteine che legano i recettori → La SNARE COMPLEX funzione delle SNARE è quella di mediare l'aggancio delle vescicole con la membrana del compartimento che deve ricevere il carico. Le SNARE

Meglio studiate sono quelle coinvolte nel rilascio del neurotrasmettitore a livello della membrana presinaptica del neurone. Quando vescicola e membrana si avvicinano, le proteine interagiscono tra loro a formare fasci di quattro filamenti, ognuno costituito da proteine ad Alfa elica. Il fascio così strettamente intrecciato tira i due doppi strati lipidici adiacenti. Quando il doppio strato delle due membrane si fonde, le SNARE che prima sporgevano dalle membrane separate si trovano ora nella stessa membrana cellulare.

GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE
L'innervazione muscolare avviene ad opera dei motoneuroni, i quali attraverso le loro terminazioni assoniche filamentose, innervano una sola fibrocellula muscolare. Le sinapsi del neurone stabiliscono un rapporto di scambio con la membrana postsinaptica della fibrocellula. Questa si presenta frastagliata e nel suo spessore presenta recettori per l'acetilcolina (recettori nicotinici ionotropici). Quindi si lega l'acetilcolina.

A questirecettori e fanno passare delle correnti di ioni sodio e potassio, arrivando così, attraverso potenzialielettrotonici, alle invaginazioni dove vi sono i canali ionici voltaggio-dipendenti per il sodio. Il potenziale è. Si generano così potenziali d’azione nella cellula muscolare. Due molecole disempre sovrasogliaacetilcolina aprono il canale ionico legandosi ai recettori nicotinici ionotropici (grosso canale ionico che quando si apre fa passare gli ioni).

APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO

Il tessuto cardiaco viene diviso in due tipologie: il cuore comune e il tessuto di conduzione. Il sistema digenerazione e propagazione dell’impulso elettrico nel cuore è costituito da quattro porzioni principali:

  • Nodo senoatriale (NSA), le cui cellule hanno marcata attività pacemaker e dettano il ritmo di contrazione cardiaca - in corrispondenza dello sbocco della vena cava superiore, è il pacemaker si genera il potenziale d’azione

autonomamente(Automatismo Cardiaco),qui vi è naturale del cuore-un rallentamento dell'eccitazione per far si che l'eccitazione atriale ( genesi potenziale d'azione)-contrazione atriale- sia ben conclusa prima che inizi quella ventricolare;

  • tessuto di conduzione atriale, che aiuta la propagazione rapida dell'impulso al miocardio atriale e lo conduce a NAV
  • (NAV), caratterizzato da propagazione molto lenta dell'impulso, che nodo atrioventricolare raggiunge così il ventricolo dopo un significativo ritardo, e le cui cellule possiedono una marcata attività pacemaker tale che, in mancanza dell'impulso da NSA, Nav è in grado di mantenere una contrazione ritmica e funzionalmente efficace del ventricolo;
  • fascio di His, che attraversa il setto atrioventricolare, si sdoppia nelle due branche (destra e sinistra) del sistema di conduzione ventricolare e sfiocca nei fascicoletti di cellule specializzate (cellule di Purkinje),

caratterizzate da scarsa attività pacemaker e rapida velocità di propagazione dell'impulso. È quella parte di tessuto muscolare cardiaco costituita da cardiociti.

Tessuto di conduzione -> specifici, Specializzata nel generare e trasmettere l'impulso della contrazione. Il miocardio specifico si suddivide in nodi e fasci: i nodi assicurano l'insorgenza spontanea dell'impulso di contrazione, I cardiociti che li compongono sono più piccoli di quelli comuni e sono circondati da abbondante tessuto connettivo; i fasci conducono rapidamente l'impulso generato dai nodi.

Il miocardio comune costituisce la gran parte del miocardio. È formato da Tessuto cardiaco comune -> che presentano caratteristiche ramificazioni a forma di "Y", con le cardiociti comuni, cellule cilindriche, le quali si connettono fra loro costituendo una rete tridimensionale. Le loro dimensioni sono comprese tra rappresentano un'evidente gli 80-100 micrometri di.

Lunghezza e i 15-20 micrometri di diametro. I cardiociti presentano una struttura trasversale dovuta a un'organizzazione sarcomerica simile a quella del tessuto muscolare scheletrico. Qui i miofilamenti non vanno a formare delle vere e proprie miofibrille ma sono organizzati in strutture più compatte e continue, fra le quali si trovano stipati il nucleo, i mitocondri e parti del reticolo sarcoplasmatico. I segmenti longitudinali sono meno soggetti alle forze di trazione, per cui possono ospitare numerose gap junction, che accoppiano elettrochimicamente le cellule permettendo la rapida diffusione dell'impulso di contrazione. Tali giunzioni fanno sì che il tessuto muscolare cardiaco si comporti funzionalmente come un sincizio, in cui tutte le cellule si contraggono pressoché contemporaneamente.

I miociti hanno quattro caratteristiche funzionali: eccitabilità o batmotropismo ovvero la capacità di generare potenziali d'azione cioè di dare origine a un fenomeno

elettrico propagato; automatismo o cronotropismo ovvero capacità di dare origine a un eccezione ritmica , indipendente dall' innervazione estrinseca;conducibilità o dromotropismo ovvero la capacità di preparare il fenomeno elettrico al l'intera massa delmiocardio, contrattilità o inotropismo ovvero la capacità di accoppiare il fenomeno elettrico al fenomenomeccanico.

Potenziale d’azione delle cellule cardiache→ l’attività elettrica delle cellule cardiache è più complessarispetto ad altre cellule eccitabili come i neuroni e le fibre muscolare scheletriche . le cellule cardiacheesprimono un notevole numero di conduttanze voltaggio-dipendenti, con caratteristiche cinetiche variegate,che permettono alla cellula stessa di dar luogo ad andamenti diversificati del potenziale di membrana aseguito di attivazione, generando potenziali d’azione dalle forme molto diverse e con diverse conseguenzefunzionali.

  • Fase 0: Depolarizzazione rapida (sodio)
  • Fase 1: Ripolarizzazione parziale precoce (corrente transient outward)
  • Fase 2: Plateau (CA2+ voltaggio-dipendenti)

elente (che generano una corrente slow inward, cioè verso l'interno) controbilanciate dall'attivazione (ritardata e verso l'esterno) che producono pure lenta di conduttanze del K+ voltaggio-dipendenti un più o meno prolungato equilibrio tra conduttanze del Ca2+, che tendono a depolarizzare la membrana, e conduttanze del K+ che invece tendono ripolarizzare.

4) Ripolarizzazione (fase 3) = avviene quando, per il graduale inattivarsi di conduttanze del Ca2+, contrapposto a graduale aumento delle correnti del K+, la situazione di momentaneo equilibrio cede il passo a un processo di rapida e completa ripolarizzazione, portata a termine da due importanti fattori concomitanti e autoamplificanti: la chiusura di conduttanze del Ca2+ via via che precede la e l'attivazione di conduttanze del K+, attive a ripolarizzazione (e che contribuisce a ripolarizzare) riposo, che la depolarizzazione aveva spento e che si riattivano man mano che la cellula ripolarizza (dette

correnti del K+ inward rectifier, cioè rettificanti verso l'interno)

Depolarizzazione diastolica lenta o fase di riposo ( fase 4) = secondo il grado di espressione di una conduttanza cationica detta corrente pacemaker dei livelli di potenziale raggiunto dalla ripolarizzazione e dell'eventuale modulazione del processo da parte di cAMP, la cellula può mostrare una più o meno marcata, graduale depolarizzazione, che può raggiungere la soglia e determinare l'avvio di un nuovo potenzial d'azione. Tale depolarizzazione diastolica è presente solo nelle cellule del tessuto di conduzione e non nei miociti cardiaci, che invece hanno un fase 4 di riposo. È inoltre ovvio che il processo d'avvio automatico del potenziale d'azione avverrà solo nelle cellule ad attività automatica ( pacemaker) più marcata, perché le altre si vedranno invase dal potenziale d'azione propagato prima di poter

raggiungere da sole la soglia.→ → → →NSA→ Atri NAV Fascio di His→ Branche del fascio Fibr

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
61 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulitos00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Bragina Luca.