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EPIFISI.
▪ Secrezione di neurormoni
IPOFISI.
▪ La sostanza grigia del telencefalo può essere
4. TELENCEFALO suddivisa in tre regioni
|
Costituito da connessi tra loro dal corpo calloso
2 EMISFERI GANGLI DELLA BASE.
▪
| Strutture coinvolte nel controllo del
Permette comunicazione tra i due emisferi movimento volontario
e la loro coordinazione nelle risposte SISTEMA LIMBICO.
▪ Circonda il talamo e agisce come
Ogni emisfero è diviso in 4 lobi collegamento tra le funzioni cognitive più
Lobo Frontale
▪ elevate.
Lobo Parietale
▪ Costituito da Amigdala, Giro del cingolo
Lobo Temporale
▪ Lobo Occipitale
▪ (emozioni e memoria) e Ippocampo
(apprendimento e memoria)
CORTECCIA CEREBRALE.
▪ È la parte più esterna del telencefalo e
controlla le nostre funzioni cerebrali più
elevate.
Dal punto di vista funzionale può essere
suddivisa in tre grandi specializzazioni:
a) Aree sensoriali
b) Aree motorie
c) Aree di associazione
Le aree funzionali della corteccia non sempre
corrispondono ai lobi anatomici, la specializzazione
funzionale della corteccia non è simmetrica
Si parla di lateralizzazione cerebrale
o dominanza emisferica
SENSIBILITÀ
Tutte le vie sensoriali si attivano in presenza di uno Determinata forma di energia in grado di essere
→
STIMOLO percepita da un RECETTORE SENSORIALE
Il recettore converte lo stimolo in un segnale intracellulare
che di solito è una variazione del potenziale di membrana La morfologia del recettore è molto
(stimoli elaborati a livello conscio o inconscio) diversa a seconda del tipo di recettore ed è
correlata alla funzione.
Come avviene la conversione? Si distinguono tre classi di recettori:
Processo che converte l’energia dello I TIPO. La struttura recettoriale si
1. TRASDUZIONE. ▪
stimolo in modificazioni chimico/fisiche della cellula connette direttamente al neurone
sensitivo primario
Ogni recettore ha una particolare
2. STIMOLO ADEGUATO. II TIPO. Tra la struttura
▪
forma di energia alla quale è più sensibile recettoriale e la fibra afferente
Chemorecettori.
▪ sensitiva primaria si interpone una
Sostante chimiche che si legano al recettore sinapsi
Meccanorecettori.
▪ III TIPO. Tra i recettori e le cellule
▪
Diverse forme di energia meccanica (pressione, gangliari si interpongono le cellule
vibrazione, gravità, accelerazione…) bipolari
Termorecettori. Temperatura
▪ Fotorecettori. Luce
▪ Il minimo stimolo richiesto per attivare un recettore.
3. STIMOLO SOGLIA.
|
Gli stimoli aprono/chiudono i canali ionici di membrana dei recettori direttamente
depolarizzazione iperpolarizzazione
o indirettamente determinando una o .
La variazione del potenziale di riposo del recettore sensoriale
4. POTENZIALE DI RECETTORE.
|
Questo potenziale può innescare un potenziale d’azione che viaggia lungo le fibre sensoriali fino al SNC
o determina il rilascio di un neurotrasmettitore per esocitosi che provoca un potenziale postsinaptico nel
neurone sensoriale primario associato
I NEURONI SENSORIALI HANNO UN CAMPO RECETTIVO
|
Nel caso più semplice, un campo recettivo corrisponde a un neurone sensoriale primario
che a sua volta fa sinapsi su un neurone del SNC detto neurone sensoriale secondario.
! I CAMPI RICETTIVI SI SOVRAPPONGONO A QUELLI CIRCOSTANTI
1. I neuroni sensoriali connessi a campi ricettivi limitrofi possono mostrare una CONVERGENZA, per cui molti
neuroni presinaptici convergono su un singolo neurone presinaptico
2. Aree più sensibili della cute hanno campi ricettivi molto piccoli con un rapporto anche di 1:1 tra neuroni primari
e secondari
Il SNC è in grado di distinguere le quattro proprietà di uno stimolo
1. LA NATURA DELLO STIMOLO
Indicata da specifica popolazione di neuroni sensoriali attivati e dalla zona cerebrale a cui viene indirizzata
l’informazione sensoriale
(es. vie olfattive proiettano al bulbo olfattivo e poi arrivano alla corteccia olfattiva; la maggior parte delle
vie sensoriali proiettano al talamo che elabora le informazioni e le trasmette ai centri corticali; le vie
dell’equilibrio proiettano al cervelletto)
Il cervello inoltre associa un segnale che proviene da uno specifico gruppo di recettori a una modalità
specifica (codice della linea marcata)
2. LA SEDE DELLO STIMOLO
Codificata in base ai campi ricettivi che sono attivati
|
Le aree sensoriali del cervello sono organizzate in funzione della provenienza dei segnali afferenti
|
Questa organizzazione fa si che nei centri di elaborazione cerebrale si
conservi la disposizione topografica dei recettori della cute
|
Questo determina una classificazione della corteccia in
Corteccia Somatotopica (tatto)
▪ Corteccia Retinotopica (nella trasmissione visiva rimane
▪ l’organizzazione che già descrive da dove arriva la fonte
luminosa, per localizzare lo stimolo)
Corteccia Tonotopica (divide la corteccia uditiva in
▪ frequenze: ciò non arriva a stabilire da dove arriva lo
stimolo sonoro, questo lo sviluppa con altri modi).
Localizzazione degli stimoli uditivi e olfattivi. La localizzazione di un suono
o di un odore dipende dalla differenza temporale con cui lo stimolo
raggiunge le orecchie o le narici di destra e di sinistra
Inibizione laterale
L’inibizione laterale aumenta il contrasto e facilita la percezione dello stimolo.
- Le risposte dei neuroni primari A, B e C sono
proporzionali all’intensità dello stimolo nei rispettivi
campi recettoriali.
- Il neurone secondario B inibisce i neuroni secondari
A e C creando un maggior contrasto tra
l’informazione proveniente da B e dagli altri neuroni
vicini
- Viene mostrato anche il principio della
codifica di popolazione
|
Più recettori possono funzionare insieme per far
Attraverso il confronto delle informazioni provenienti arrivare al SNC più informazioni rispetto a quelle
di singoli ricettori il SNC può ricavare informazioni più che verrebbero fornite da un solo recettore
precise sulle caratteristiche spaziali e temporali dello
stimolo
3. L’INTENSITÀ DELLO STIMOLO Numero di recettori attivati
Codificata in base Frequenza dei loro potenziali d’azione
4. LA DURATA DELLO STIMOLO
Codificata in base alla durata della serie di potenziali d’azione nel neurone sensoriale
(più dura lo stimolo nel tempo, più prolungata sarà la serie dei potenziali d’azione del neurone primario)
|
Tuttavia se lo stimolo persiste alcuni recettori vanno
incontro ad un fenomeno chiamato ADATTAMENTO
RECETTORI TONICI RECETTORI FASICI
(recettori a lento adattamento) (recettori a rapido adattamento)
| |
Scaricano ad alta frequenza quando vengono attivati e, Si attivano solo all’inizio della sollecitazione e
anche se con frequenza leggermente più bassa, continuano smettono di rispondere se l’intensità dello
a scaricare per tutta la durata della stimolazione stimolo resta costante
|
Il solo modo per creare un nuovo segnale è di
aumentare l’intensità dello stimolo o di
rimuoverlo completamente (risposta off)
SENSORIALE PRIMARIO SENSORILE SECONDARIO FA SINAPSI CON SENSORILE TERZIARIO
Sensibilità tattile fine, Il neurone sensoriale secondario
Il neurone sensoriale
vibrazionale, incroci la linea mediana del Fa sinapsi con il Il neurone sensoriale
primario fa sinapsi nel bulbo
propriocezione corpo neurone sensoriale terziario termina
Sostanze nociva, Il neurone sensoriale Il neurone sensoriale secondario terziario nel talamo nella corteccia
temperatura, sensibilità primario fa sinapsi nel corno incrocia la line mediano del somatosensoriale
tattile grossolana dorsale del midollo spinale corpo nel midollo
CORTECCIA SOMATOSENSORIALE
Parte del cervello che è raggiunta dalle vie sensoriale ascendenti
▪ Ciascuna via sensitiva ha una regione nella corteccia che è corrispondente
▪ al suo campo sensoriale
Ognuna di queste regioni è costituita da colonne di neuroni specializzati nell’elaborazione
delle informazioni provenienti da particolari tipi di recettori
| Recettori a livello epidermico e nei muscoli
Il soma di questi neuroni è fondamentale per il mantenimento Tatto-pressione
dei meccanismi cellulari che mediano la trasduzione, la conduzione ▪ Propriocezione
e la trasmissione del messaggio ▪ Temperatura
▪ Nocicezione
▪
TATTO – PRESSIONE
I recettori si trovano nella cute (sia in superficie che in profondità), nei visceri, nei muscoli e nelle articolazioni
|
Si dividono in 4 categorie + terminazioni nervose libere
Recettore Stimolo Sede Struttura Adattamento
Stimoli tattili e Attorno ai bulbi piliferi Terminazioni nervose
Terminazioni nervose dolorifici, movimento e sotto la superficie Variabile
libere non mielinizzate
dei peli cutanea Terminazioni
Tremore, Strati cutanei
Corpuscoli di incapsulate in tessuto Rapido
Meissner accarezzamento superficiali connettivo
Terminazioni
Strati cutanei
Vibrazione incapsulate in tessuto Rapido
Corpuscoli di Pacini profondi connettivo
Strati cutanei Terminazioni nervose
Stiramento della cute Lento
Corpuscoli di Ruffini profondi dilatate
Cellula epidermica che
Pressione costante Strati cutanei fa sinapsi con
sulla cute e ruvidità Lento
Recettori di Merkel superficiali terminazioni nervose
della superficie dilatate
PROPRIOCEZIONE
FUSI.
Sono formati da fibre interfusali
▪ Hanno una forma equatoriale rigonfia (poiché risiedono i nuclei)
▪ Ricevano informazioni da fibre afferenti
▪ Ci danno un’informazione sullo stato di allungamento del
▪
muscolo.
Gli organi tendine del Golgi sono in serie rispetto al muscolo: si
▪
trovano tra il tendine e il muscolo stesso e ci tengono informati sulla
tensione del muscolo.
TERMORICETTORI
Le terminazioni nervose libere sono localizzate nello strato sottocutaneo
Recettori per il freddo. Sensibili principalmente alle temperature inferiori a quella corporea
▪ Recettori per il caldo. Sensibili a temperature comprese tra quella corporea (37°C) e i 45°C
▪ Nocicettori. Si attivano per temperature superiori e determinano una sensazione di bruciore
▪ Non ci danno informazioni precise sulla temperatura ma sulla sua variazione
NOCICEZIONE
Mediatori Recettori
Termonocicettori
Istamina o
o Meccanonocicettori
K
+ o
o Polimodali
Prostaglandine o
o (attivati da più stimoli)
Sostanza P
o Calore
o Stimoli Meccanici
o
I recettori vanno a innescare risposte rapide attraverso i riflessi ge