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GITTATA CARDIACA E SUA REGOLAZIONE

Moltiplicando il volume di sangue gettato in aorta per la FC, cioè il numero di cicli che si ripetono, si ottiene la gittata o portata cardiaca. 70ml x 70 batt/min = 4900l/min in condizione di riposo.

L'intero sangue (4900l/min) passa in circolo polmonare e sistemico ogni minuto. Il cuore regola la gittata cardiaca a seconda delle attività svolte dalla persona, considerando un volume di sangue non variabile. Regolare la gittata significa ridistribuire il sangue da alcuni ad altri microcircoli (es. durante l'attività fisica si infonde il sangue in determinate sezioni).

Per aumentare la FC e il volume di sangue iniettato si utilizzano:

  • Meccanismo intrinseco: ha effetti diretti sulla gittata cardiaca e sul volume di sangue espulso dal sistema ventricolare. Se si aumenta il ritorno venoso si aumenta anche il volume ventricolare telediastolico. Aumentando la lunghezza dei sarcomeri e aumentando il ritorno venoso, si permette di distendere maggiormente...

Le fibre elastiche miocardiche conferiscono al ventricolo una maggiore forza contrattile. Per aumentare il ritorno venoso al cuore, si utilizza la posizione di Trendelenburg, sollevando le gambe, in modo da favorire l'afflusso di sangue dalle vene al cuore. Ciò aumenta il volume telediastolico. Distendendo maggiormente il ventricolo, i sarcomeri del cuore passano da lunghezze sub-ottimali, in cui lavorano in condizioni di riposo, a lunghezze ottimali. L'adattamento ventricolare è stato scoperto da Frank e Starling, che hanno formulato una legge. La legge di Guyton afferma che se aumenta il ritorno venoso, aumenta anche la gittata cardiaca; viceversa, se diminuisce il ritorno venoso, diminuisce anche la gittata cardiaca.

Il meccanismo estrinseco coinvolge una potente innervazione del cuore, che comprende le due tipiche branche di accelerazione del sistema nervoso ortosimpatico e parasimpatico. Il sistema nervoso ortosimpatico potenzia le funzioni cardiache, liberando catecolamine. Questo sistema raggiunge sia i miocardiociti.

che le funzioni nodali, il corpo si prepara ad una "fuga". Il sistema parasimpatico raggiunge le stazioni nodali, ma non i miocardiociti. Quando si dice che l'ortosimpatico aumenta la FC, ovvero il numero di volte che il nodo SA attiva il proprio potenziale d'azione, si definisce un effetto cronotropo positivo, l'incremento della contrazione si chiama effetto inotropo positivo. L'attività ortosimpatica che determina un incremento della conduzione elettrica ha un effetto dromotropo positivo, l'effetto batmotropo positivo aumenta invece l'eccitabilità del cuore. Fibrillazione ventricolare e arresti cardiaco, crisi convulsive: accentuazione potenzialmente letale dell'eccitabilità degli organi in caso di overdose. Il parasimpatico ha un effetto dromotropo (riduce la velocità di conduzione) e cronotropo (bradicardizzante) negativo, una risposta vaso vagale deriva dai nostri sistemi quando si subisce un dolore tale che provoca svenimento.

Si riduce la frequenza, aumenta la vasodilatazione e cade la pressione.

PRESSIONE ARTERIOSA

Il nostro organismo ha sistemi sofisticati che tendono a mantenere la pressione nei valori fisiologici. La pressione arteriosa media dovrebbe essere di 100/110mmHg, perché a questi valori i nostri organi sono adeguatamente perfusi, ricevono un'adeguata quantità di sangue e svolgono correttamente le proprie funzioni. Se si abbassa la pressione perfusoria si possono verificare malfunzionamenti degli organi.

Nelle arterie i valori pressori (circa 100mmHg) sono più elevati che in arteriole e capillari, i quali hanno una pressione di perfusione di circa 20-25mmHg. Passando attraverso le sezioni vascolari si osserva la pressione scendere tra arterie, arteriole, capillari e serbatoi venosi. La pressione è la forza del sangue sulla superficie del vaso. Sembra un controsenso, diminuendo la superficie e rimanendo lo stesso volume di sangue ci si aspetta che la pressione aumenti.

Considerando i capillari delle varie sezioni e degli stessi vasi sanguigni non sono distribuiti in serie, uno dopo l'altro, ma in parallelo, considerando la superficie corrispondente agli stessi tipi di vasi sanguigni ci accorgiamo che spostandosi verso vasi più piccoli la loro area di superficie complessiva occupata aumenta. Il flusso sanguigno di 5l viene distribuito su superfici crescenti, in vene e venule, che hanno una parete molto duttile e plastica, quando a riva il sangue si adattano alla presenza elevata di sangue (compliance, adattabilità al contenuto) anche se variamo il volume di sangue la pressione arteriosa varia poco, perché le pareti si distendono. Il sangue scorre con velocità di circa 30-35 cm/s, se andiamo nei capillari il sangue è quasi fermo, in essi devono avvenire gli scambi, aumentando la superficie trasversale diminuisce la velocità. Onda sfigmica e polso generoso generati quando in aorta viene generata l'eiezione.ventricolare e le pareti dell'aorta vengono distese, si verifica l'effetto mantice, che dall'aorta si propaga a tutto l'albero arterioso, si tratta dell'onda sfigmica o polso arterioso, più sono piccole le arterie meglio passa l'onda sfigmica. Il fenomeno mantice è in parte sincrono alla sistole ventricolare e in parte procede quando il ventricolo è entrato in diastole, ciò significa che le arterie continuano l'azione propulsiva del sangue verso arteriole e capillari. Diventano più rigide, nel corso dell'invecchiamento fisiologico, l'aorta si tende ad arrivare ad un flusso discontinuo di sangue nei capillari. Aumentare o diminuire la quantità di sangue nei vasi arteriosi aumenta o diminuisce la pressione, i rubinetti che compiono questa azione sono le arteriole, con un diametro di 30-40μm, ma che hanno un diametro non fisso, c'è un importante tonaca muscolare liscia che

può dilatarsi, contrarsi, chiudersi o aprirsi in modo ritmico. Se i rubinetti sono chiusi c'è più sangue nelle arterie, se sono aperti va nei capillari. Resistenza periferiche totali: più i rubinetti sono chiusi e più aumenta la resistenza, se sono aperti diminuisce. I recettori di tipo α aumentano la pressione arteriosa, che durante il giorno fluttua costantemente da un valore sistolico ad uno diastolico 120/80, non è una media, il cuore spende molto più tempo in diastole che in sistole. La PA media risente più del valore diastolico che sistolico. Se prendiamo i fattori fisiologici che regolano i valori della PA dobbiamo dire che è uguale al prodotto tra gittata cardiaca e FC o per le resistenze periferiche totali. PA= Gs x FC o RPT. I valori aumentano se il soggetto è agitato. Queste variabili sono fisiologiche, dipendono dall'attività di cuore e arteriole, variabili durante a giornata, ma alcuni

I meccanismi tendono a mantenerli costanti, sono i meccanismi di regolazione immediati. I meccanismi di regolazione a lungo termine non prevedono l'istantaneità e sono di natura ormonale. Entrambi i meccanismi sono di natura omeostatica, tendono a mantenere costante la pressione di perfusione anche a fronte di meccanismi di adattamento che l'organismo mette in atto durante il giorno.

All'interno delle nostre arterie il sangue scorre in modo particolare. Esso non è un liquido newtoniano, regolare nella sua composizione o isotopo, poiché per il 60% plasma e 40% corpuscolato. La presenza di cellule nella parte corpuscolata nello scorrere all'interno del vaso si fa sentire, lo scorrimento avviene da dx a sx in linee parallele su un margine di scorrimento, scorrono più velocemente le lamine al centro che quelle laminare, si definisce flusso laminare, è inoltre un flusso silente, non percepibile posizionando un fonendoscopio su un'arteria.

Se si verificasse un cambiamento, come il variare della pressione o il restringimento dei vasi, varierebbe la velocità di scorrimento del sangue attraverso il vaso, dunque il moto da laminare diventa turbolento e rumoroso. Il sangue scorre come avendo un flusso laminare, le turbolenze sono problematiche per GR ed endotelio dei vasi sanguigni.

Misurando la pressione si agisce indirettamente, il manometro lavora sull'arteria brachiale, per conoscere la PA di un soggetto.

Come si misura la pressione: si prende il bracciale con sfigmomanometro, il fonendoscopio e si posiziona il bracciale all'altezza del cuore, sopra la piega antero cubitale del gomito altrimenti sovrastimiamo la pressione arteriosa di 5-7 mmHg per cui diventa un errore di rilevazione. Se il bracciale è troppo in alto sottostimiamo la pressione arteriosa. A questo punto iniziamo ad insufflare aria fino a quando non palpiamo più il polso radiale e ciò significa che abbiamo sormontato la PA.

Doppiamo superare questa pressione di 20-30 mmHg. In questo modo abbiamo temporaneamente chiuso l'arteria, applicato una stenosi che arresta il flusso del sangue attraverso l'arteria brachiale. La stenosi va mantenuta per il minor tempo possibile. Desuffliamo aria per circa 3 mmHg al secondo dopo aver posizionato il fonendoscopio sulla piega cubitale per auscultare i toni di Korotkoff che non sono i toni cardiaci. Desufflando aria sentiremo tanti diversi rumori in 5 fasi. La pressione sistolica si identificherà come primo tono sentito ripetuto per due volte, tipo taping. Prolungando l'auscultazione i toni diventeranno più forti, knocking. Poi ci saranno i toni soffiati, quelli sweashing e infine quelli puffling più deboli, dei quali ci interessa l'ultimo tono udibile che è la pressione diastolica. Quest'ultima rimane un po' sovrastimata perché in fase diastolica non sentiremmo le turbolenze visto che l'arteria

sarebbe totalmente distesa ei rumori non sarebbero più udibili. I rumori che auscultiamo derivano dal fatto che a monte dell'arteria che abbiamo chiuso, il sangue subisce accelerazione e quando desuffliamo, passando attraverso la stenosi, genera turbolenze. Come detto in precedenza il flusso vorticoso/turbolento provoca rumori che auscultiamo attraverso i toni. Quando abbiamo definitivamente linearizzato l'arteria, il flusso torna laminare e non auscultiamo più niente. Se perdiamo dei toni non dobbiamo reinsufflare l'aria perché l'arteria lavora meglio se si ridistende e si ricrea poi la stenosi. La PA può essere misurata su entrambi gli arti e si può misurare anche da in piedi non solo da seduti, soprattutto se una persona manifesta problemi quando si alza. In questo caso non stanno funzionando i barocettori perché in realtà quando ci alziamo in piedi la pressione aumenta e quindi il meccanismo fisiologico è efficiente.In caso la pressione si abbassasse a valori sotto i 105 invece, non sarebbe così e ci girerebbe la testa. Andando verso il basso la pressione si alza o rimane costante (meccanismo fisiologico efficiente), questo meccanismo è il riflesso barocettivo o baro riflesso, che consente di mantenere la pressione arteriosa entro limiti adeguati.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
18 pagine
2 download
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher StudIng di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Bragina Luca.