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ATOMICO2 Z bW 13 .6 eV2nUltimo strato: 116 eVPrimo strato (n =1, K): 13.6 eV Idrogeno, 115.6 keV Uranio
ASSORBIMENTO DI ENERGIA
Assorbimento di un fotone
Ec ionizzazione = h = W + EW i ci Assorbimento di un fotoneWj eccitazioneWi = h = W – Wi j
EMISSIONE DI ENERGIA
= W – Wi jWj Emissione di un fotone difluorescenzaWi EcWj Emissione di un elettroneAugerWi E = (W – W ) – Wc i j xWx
RADIAZIONI IONIZZANTI
Direttamente ionizzanti: particelle cariche (elettroni,protoni, particelle, etc.) la cui energia cinetica èsufficiente per produrre ionizzazione per collisione
Indirettamente ionizzanti: fotoni, particelle prive di caricaelettrica (neutroni) che, interagendo con la materia, possonomettere in moto particelle direttamente ionizzanti o darluogo a reazioni nucleari
INTERAZIONI ELETTRONI-MATERIA
Interazioni fra particelle cariche: forza elettrostatica(Coulomb)
1. Interazioni con gli elettroni atomici (collisioni)
2. Interazioni
con i nuclei atomici (frenamento)
- L'elettrone incidente perde la sua energia cinetica soprattutto tramite numerosi piccoli trasferimenti di energia (rare le grosse perdite): ionizzazioni, eccitazioni, trasferimenti termici
- Emissione di fotoni di frenamento
PARTICELLE CARICHE PESANTI
Interazioni per collisione
In seguito ad ionizzazioni ed eccitazioni: effetti biologici
Densità lineare di ionizzazione più elevata per le particelle più pesanti rispetto agli elettroni
Efficacia biologica maggiore
Fattore di qualità
Particelle cariche: percorso finito nella materia
Particelle cariche pesanti: percorso più definito e, a parità di energia, più breve rispetto a quello degli elettroni
PARTICELLE CARICHE
Percorsi finiti - esempi
α da 5 MeV in aria: 3.5 cm, in tessuto: 0.021 cm, in alluminio: 0.0021 cm
β da 1 MeV in aria: 420 cm, in tessuto: 0.5 cm, in alluminio: 0.15 cm
PARTICELLE CARICHE
RAGGI X
Produzione - sorgente di elettroni → effetto (effetto
Joule termoionico)
- sistema per accelerare gli elettroni prodotti (elevata d.d.p)
- materiale (ad alto Z) con cui far interagire gli elettroni veloci
Frenamento degli elettroni che interagiscono con i nuclei + collisioni con gli elettroni atomici → Raggi X
Necessario:
- produrre fasci RX di diversa qualità e di diversa intensità, utilizzando lo stesso tubo
- alimentazione variabile della sorgente di elettroni
- anticatodo sempre positivo rispetto al catodo
- smaltimento del calore prodotto
EFFICIENZA PRODUZIONE RX
Tensione | % Calore | % Energia RX |
---|---|---|
60 kV | 99.5 | 0.5 |
200 kV | 99 | 1.0 |
1 MV | 60 | 40 |
2 MV | 30 | 70 |
Schema di un impianto auto-rettificante
SISTEMA DI RADDRIZZAMENTO
Per avere anticatodo sempre positivo rispetto al catodo con ddp il più possibile costante:
- Per dissipare il calore prodotto:
- TUBO AD ANODO ROTANTE
- TUBO AD ANODO FISSO
LO SPETTRO RX
Spettri teorici per diversi valori di ddp:
LO SPETTRO RX
Spettro effettivo in uscita da un tubo RX:
INTERAZIONI DEI
NEUTRONI
Le interazioni dei neutroni sono fondamentalmente diverse da quelle dei fotoni e da quelle delle particelle cariche:
- interazioni su base probabilistica
- non hanno carica
- elevata probabilità di raggiungere i nuclei atomici provocando reazioni nucleari
Reazione nucleare provocata da neutrone: si forma un nucleo composto in uno stato eccitato. Il nucleo composto rimane nello stato eccitato per un tempo molto breve, poi rilascia l'energia in eccesso emettendo una o più particelle. Il caso più probabile è la riemissione di un neutrone.
INTERAZIONI DEI NEUTRONI
Per ogni dato nucleo composto in uno stato eccitato, parecchie differenti reazioni nucleari sono possibili. La probabilità di osservare l'una o l'altra dipende dall'energia dei neutroni e dalla natura dei bersagli:
- diffusione elastica (n,n)
- diffusione inelastica (n,n), (n,n), (n,2n)
- cattura radiativa (n,)
- emissione di particelle cariche (n,p)
- fissione (n,f)
- spallazione (n,sciame)
INTERAZIONI DEI FOTONI
Raggi X di origine atomica
γ Raggi di origine nucleare
- non hanno né massa né carica
- interazione su base probabilistica
Interazioni con:
Per energie elevate
- possono avvenire atomi reazioni nucleari
- elettroni atomici esempio: (γ,n)
- nuclei atomici
INTERAZIONI DEI FOTONI
No fotoni primari N < No fotoni incidenti primari trasmessi
Energia trasmessa Mat. = N Eo(Z,δ) Energia diffusa Es
Energia totale Fotoni diffusi = No Eo DIFFUSIONE
ASSORBIMENTO: Ea=NoEo-NEo-Es (μ-x μ δ= E , Z , =N ( x ) N e)
ATTENUAZIONE: oFOTONISPESSORE DI DIMEZZAMENTO
in tessuto in piombo
10 keV | 0.131 cm | 0.00076 cm |
---|---|---|
100 keV | 4.05 cm | 0.012 cm |
1 MeV | 9.8 cm | 0.89 cm |
DOSE ASSORBITA
Quando un mezzo biologico viene esposto in un campo di radiazioni ionizzanti, diviene sede di una serie di processi originati dal trasferimento di energia dalle particelle ionizzanti al mezzo
EFFETTO BIOLOGICO
Dose assorbita D =
Energia/Massa
Unità di misura: 1Gy = 1J/kg
Elettroni, messi in moto dai fotoni, responsabili della dose assorbita
IL NUCLEO ATOMICO
Modello del nucleo a nucleoni
Dato un cero elemento, numero atomico Z
Nucleo formato da Z protoni + N neutroni
A = Z + N numero di massa
Z caratterizza l'elemento
A caratterizza l'isotopo
Massa del neutrone circa 0.1% maggiore della massa del protone
ENERGIA DI LEGAME
Problema delle forze tra nucleoni
M massa di un nuclide
M < Z m + N m
P N2E = m c
ENERGIA DI LEGAME -Δ M = DIFETTO DI MASSA = Z m + N m MP N
ENERGIA DI LEGAME
( ) 2+ -Zm Nm M cP N = Energia di legame per nucleone
A≈1 u.m.a 1.66 x 10-27 kg 931 MeV
12C1 u.m.a = 1/12 massa 6
Energia di legame per nucleone, fatta eccezione per i nuclei più leggeri: 8 MeV
ENERGIA DI LEGAME
M Zm +Nm +Zm En.leg./nucl.
P N e(u.m.a.) (MeV)(u.m.a.)
2 2.0141 2.0165 1.1H
14 He 4.0026 4.0330 7.1
12 12.0000 12.0989 7.7C
613 13.0034 13.1078 7.5C
656 55.9349 56.4633 8.8Fe
26238U 238.0508 239.9845 7.692
ENERGIA DI LEGAME/INSTABILITA' DEI NUCLEI
L'andamento dell'energia di legame per nucleone deve spiegare:
- FISSIONE
- FUSIONE
- Instabilità dei nuclei: RADIOATTIVITA'
Con Z elevato diventa molto importante l'effetto delle forze Coulombiane. È sempre più difficile aggiungere protoni (energeticamente è vantaggioso aggiungere neutroni) e cresce N/Z. La forza nucleone-nucleone favorisce la condizione Z=N.
NUCLEI STABILI E RADIOATTIVI
α DECADIMENTO: (Z,A) → (Z-2,A-4) + α
Esempio: 238U → 234Th + α
β DECADIMENTO: (Z,A) → (Z+1,A) + e-
Esempio: 60Co → 60Ni + e-
Energia cinetica della particella = Δmc
Energia cinetica del nucleo che rincula + energia di eccitazione del nucleo
di,eccitazione del nucleo, energia cinetica della particellaenergia del neutrino -DECADIMENTOn -+P + e 10.8Neutrone libero non stabile, T minuti1/2In realtà: n - ++ p + e particella con carica nulla, con cui l’elettrone si ripartisce l’energia disponibile nel decadimento; m ( ) 0+DECADIMENTO+ +A A X 15 15Y O Nesempio:Z 1Z 8 7 15O15Come si può ottenere O ?16 158 O , n O8 15 N+ + n + eIpotesi: +P +ANNICHILAZIONE+ = elettrone positivo, a fine percorso si annichila conun elettrone negativo sparisce massa si libera energia +e -e22m c = 2 x 511 keV : 2 da 511 keV o CREAZIONE DI COPPIEIl fenomeno opposto:Un fotone di energia > 1022 keV interagisce con il campo+ -elettrico del nucleo, sparisce e si formano e ed e+ehv h = 1022 keV + E + E-+-eCATTURA ELETTRONICAC.EA AX YZ Z 1Ipotesi: p + e = n Isotopi radioattivi naturali: C.E.Isotopiradioattivi artificiali: anche
DECADIMENTO RADIOATTIVO
- Fenomeno di tipo probabilistico
- Costante di radioattività = probabilità di decadimento per-1λ (s )unità di tempo: λ- t=N (t ) N eoT = ln2/λ
- Tempo di dimezzamento: 1/2τ = 1/λ
- Vita media: ATTIVITÀ λN
Attività = numero di decadimenti per unità di tempo =Unità di misura: Bq (1 decadimento al secondo)10
Vecchia unità: 1 Ci = 3.7 x 10 Bq(≈ attività di un grammo di Radio)λ- t=A(t ) A eo
ORDINI DI GRANDEZZA
- CONTAMINAZIONI ALIMENTARI137(es: Cs) 100Bq/l 2nCi/l
- MEDICINA NUCLEARE99 m(es: scintigrafia ossea con Tc )800 MBq 20mCi
- BRACHITERAPIA
- (es. 137sferette di Cs per applicatore utero-vaginale)12 GBq 300 mCi
- TELETERAPIA60(es. sorgente di Co per trattamenti dall’esterno)510 GBq 3000 Ci
FAMIGLIE RADIOATTIVE232 101. del Torio Capostipite Th T = 1.4 x 10 anni1/2235 82