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ElettrMagnetismo
Interazione Elettrica
Le particelle che costituiscono la materia sono dotate di una carica elettrica che può essere positiva o negativa. Se le particelle hanno segno opposto si attraggono altrimenti si respingono. La carica elettrica ha simbolo q e le forze di interazione sono uguali in modulo, hanno verso opposto e stanno sulla stessa retta di azione.
Le cariche elettriche possono da un corpo ad un altro tramite strofinio per cui i corpi elettrizzati si dicono elettricamente carichi. Se definiscono due tipologie di corpi: Isolanti tratengono q
Conduttori non la rendono q
Legge di Coulomb
Coulomb stabilì che due cariche puntiformi q1 e q2 poste ad una certa distanza r interagiscono con una forza F diretta secondo la loro congiungente e di modulo
F = K q1∙q2 / r2
dove F è la forza elettrica
La costante K dipende dal mezzo in cui le cariche sono immerse (di norma un isolante definito come dielettrico). Tale costante si esprime in funzione di un'altra costante ε0 definita costante dielettrica nel vuoto
k0 = 1 / 4π0 ≈ 8.98 ∙ 10⁹ [N m²/C²]
Se non fossi nel vuoto avrei m ε la costante
L'unità di misura della carica è il Coulomb [C] che è pari alla carica trasportata da una corrente di un ampere in un secondo. La forza elettrica quindi torna:
F = 1 / 4πε0 q1∙q2 / r2
Campo Elettrostatico
Le forze elettriche agenti su una carica q0 dovute alle cariche circostanti si sommano come vettori. Se si considera un sistema discreto di cariche puntiformi qi, otteniamo che la forza elettrostatica su una carica puntiforme q0 visualmente delle forze esercitato dal sistema discreto di cariche è:
E = Σ Fi = Σi q0 qi 1⁄4πε0 ri2 ui = q0 Σi qi⁄4πε0 ri2 ui
Dove ui è il versore del vettore ri che va da qi a q0.
Si vede che la forza risultante esercitata su q0 è proporzionale a q0. Definiamo quindi la funzione vettoriale:
E(q0) = F(q0)⁄q0
N⁄C
Campo Elettrostatico
Da un punto di vista teorico si dovrebbe far tendere a zero il valore di q0 così da far scomparire la perturbazione prodotta da q0: q0 ≪ qi.
Possiamo definire il campo elettrico generato da un sistema discreto di punti come:
E = Σ qi⁄4πε0 ri2 ui
Questa formula per il campo fa notare due cose:
- Se la carica qi è positiva il campo è uscente da qi, mentre se è negativa è entrante in qi
- Il campo in un punto P prodotto da un sistema discreto di cariche è uguale alle somme dei campi prodotti singolarmente delle cariche
E = Σi Ei
Possiamo dire che il sistema di cariche è la sorgente del campo elettrostatico e la carica q0 interagisce con il campo subendo la forza F:
F(x,y,z) = q0 E(x,y,z)
carica esterna
d2
dS
φE=∮ E
dS
Si considerano due superfici dS e dS1 lungo solido e l'orientazione della normale e tale che su dS1, Ei∙ni dS<0 e su dS2, Ei∙ni dS>0
Flussi risultaranno
dφ1 = Ei1 ni dΩ
dφ2 = Ei2 ni dΩ
dφ1 + dφ2 = 0
φEi
Quindi il flusso attraverso ma superficie chiusa di un campo elettrostatico è generato da un sistema di cariche e
φE(i)=∮ Ei∙ni dS = ∑( i dΩ)
φE(i) =
C.V. V
φE(i) =
1/ε0 ∫
C.V. V
φE = Eo qo
NOTA il campo E è quello prodotto da tutte le cariche interne ed esterne però il suo flusso attraverso S dipende solo dalle cariche interne
La legge di Gauss vale solo se l'esponente di r è due
In altro caso non posso definire l'angolo solido.
Gauss è utile quando la distribuzione di carica presenta un elevato grado di simmetria poiché risulta facile trovare
delle superfici chiuse S nei cui punti il campo e uniforme per cui i contributi Ei∙ni dS sono nulli o si scrivono semplicemente come EidS.
Se invece che una carica singola considero un sistema discreto di cariche ottengo che il potenziale elettrostatico prodotto è uguale alla somma dei potenziali elettrostatici prodotti singolarmente dalle cariche
V(x,y,z) = -∫∞P E⃗ · ds⃗ = Σi Vi = Σi qi/4πε0ri
Nel caso di un sistema continuo Vc = ∫dV = ∫dq/r
Fissata una distribuzione di cariche si può calcolare in ogni punto il potenziale V(x,y,z), indipendentemente dalla carica di prova q0: l’energia potenziale elettrostatica di tale carica q0 è posta in un punto di data coord.:
U0(x,y,z) = q0V(x,y,z)
Per il potenziale V si parla di campo scalare e mi interessa la variazione.
[ Volt, Joule Coulomb
diff. di potenziale ]
[ N/C = V/m campo elettrico ]
Riconsiderando la formula dell’energia potenziale possiamo dire che l’energia potenziale di due cariche rappresenta il lavoro di una forza esterna per portare le due cariche da un punto alla distanza r. Tale lavoro è >0 se si tiene conto la forza repulsiva tra due cariche dello stesso segno.
U12 = q₁q₂ 4πε0r
Se considero un sistema con più di due cariche si deve calcolare l’energia potenziale di ogni coppia e poi sommarle
Usistema = 1/2 Σi,j qiqj/4πε0ri,j
Utot = Usistema + U(par)
Conduttori
I materiali conduttori sono caratterizzati dal fatto che nel loro interno ci sono condizionati tali per cui è possibile il moto di alcune cariche che li costituiscono. Lo stato di conduttore in equilibrio elettrostatico implica che il campo elettrico sia nullo.
Questa comporta che l’eccesso di carica elettrica in un conduttore può stare solo sulla superficie del conduttore: il potenziale è costante su tutto il conduttore perciò,
La superficie del conduttore è quindi equipotenziale E = 0 intera superficie .
Per trovare il modulo si applica Gauss ad un cilindro di base dS e superficie laterale irrisorbile. Una base è all’interno del conduttore, l’altra in prossimità dove E = E ⋅ n ⋅ dS
- Due conduttori a contatto hanno lo stesso potenziale
Esercizio
d= R1, R2 Si calcoli q1 e q2 e il rapporto E1/E2 Le 2 sfere sono collegate tramite un filo conduttore.
Sappiamo che due conduttori a contatto hanno lo stesso potenziale per cui
- V1 = V2 →
- q1 / 4πε0 R1 = q2 / 4πε0 R2 → q1/q2 = R1/R2 Dato che q = q1 + q2
- q1 = R1/(R1 + R2) q
- q1 = R2/(R1 + R2) q
- Utilizzando il Thm di Coulomb E1 = q1/ε0 un e sapendo che V1 = q1/4πε0 R1 e V2 = q2/4πε0 R2
- E1/E2 = R2/R1