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Ingegneria Meccanica - La Sapienza

Corso di Fisica II

Docente: Vincenzo Patera

Fisica II

Elettromagnetismo

Parte II:

  • Elettrostatica
  • Corrente elettrica

Carica Elettrica

La carica elettrica, come la massa, è una caratteristica fondamentale delle materia. In realtà, le materie, gli atomi, sono neutri. Ogni atomo è formato da un nucleo, all'interno del quale ci sono gli elementi formati da costituenti: neutroni (neutri) e protoni (carica positiva), perché considerando che la carica degli elettroni e dei protoni è uguale, però di verso opposto, la faccia che sono gli stessi numeri di elettroni e protoni avvicinandosi solo i segni. La carica dello stesso è indiacata con "+" oppure "Qe", "Protone" e "Qe", "Elettrone" = -Qe.

Si potrebbe anche invertire segni di pulsione ed elettrone e la stessa sarebbe esattamente la stessa: l'importante è che protoni ed elettrone debbano essere uguali di intensità e opposti in segno.

|Qe|=|Qe|      Qe = 1,62 x 10-19 coulomb

(Coulomb = carica che scorre in 1 secondi in un conduttore attraversata da una energia di 1 Ampere. Se questo argomento si studierà prima e considero che la carica)

La carica si conserva

Ancora più della massa che invece a velocità prossima a quelle derabte l'energia non si chiude più con cariche una proprietà della materia dipende più di quella della massa.

Inoltre la carica non dipende dal sistema di riferimento. Relativo al esperimento vario e avere come sistemi di riferimento della fisica statico qualcosa che inevitabilmente in aspetto di siasi cambia la controllo anche in relatività elettrica il equilibrio relativistico. La carica si conserva sempre.

La carica è quantizzata discreta, puoi muovere e fatti motivati della carica di, tra e non è discreta, è carica fondamentale e del Dio inebriare.

Non è mai frazionata.

A quelle sperimentale si è riuscito a intuire che Qe del campo di (ampioni o altre scie svolge di cariche sono e in stazioni osservare che učica di elettroni da solo siano meno di quelle dell'elettrone.

Il fatto che la materia sia neutra è assolutamente importante per l'esistenza della materia perché attrimenti gli atomi sarebbero condotti con carichi immensi e cariche.

Osservazioni:

La forza di Coulomb è una forza centrale e

12 21 21

E0 è la costante dielettrica del vuoto. E0=8,85x10-12

C2

N

m2 = Newton

Paragone con forza gravitazionale:

Un elettrone e un protone si attraggono di più in quanto

cariche o in quanto masse?

|qp|=|qe|=q

G m1 m2

quindi risulta

quindi Fe = 2x1039

Fe G

La forza gravitazionale è trascurabile rispetto a quella

elettrica (se l'attrazione della terra fosse elettrica

invece che gravitazionale non potrebbe esistere vita)

Convenzione:

r21

Indica la direzione è un vettore quindi

è il vettore r21 diviso per la sua norma

quindi spesso lo indicheremo con:

r2 - r1

rq2 - rq1

Densità superficiale di carica

Analogamente, considero una superficie S e una piccola porzione di superficie infinitesima ds sulla quale c'è una distribuzione di carica dq(x,y,z)

Densità superficiale di carica σ:

dq/ds = σ(x,y,z)

Campo elettrico generato dalla σ nel generico punto P:

  • dq = σ(r’)ds
  • dE = (1/4πεo) * (dq (r - r’))/((r - r’)3)
  • = (1/4πεo) (σ(r’)ds (r - r’))/((r - r’)3)

Integrando tutta la superficie S:

  • Eo = ∫dEs = (1/4πεo) ∫σ(r’((r - r’))/((r - r’)3))ds

Densità di carica lineare

Ora consideriamo un filo L e una piccola porzione infinitesima di L, dove c'è una distribuzione λ(x,y,z) di carica.

Densità lineare di carica λ:

dq/dl = λ(x,y,z)

Campo elettrico:

  • dE = (1/4πεo) * (dq (r - r’))/((r - r’)3)
  • con dq = λdl

Osservazioni:

Densità volumetrica ρ:

Eo = (1/4πεo) ∫(ρ(r’)dτ (r - r’))/((r - r’)3)

ρ(r’) è una funzione scalare mentre Eo è invece la componente vettoriale

è data da (r - r’)/((r - r’)3) *

Se voglio il campo neutro Eox, Eoy, Eoz

= (1/4πεo) ∫(ρ(r’)dτ (x - x1))/((x - x1)2+(y - y1)2+(z - z1)2)3/2)

stessa cosa per Eoy ed Eoz

Lavoro delle forze elettrostatiche

Consideriamo una carica di prova q immersa in un campo elettrico esterno E0 generato da Q.

Vogliamo calcolare il lavoro necessario per spostare la carica q lungo una traiettoria L da un punto A a un punto B contro le linee del campo E0. Fate le forze per spostare la carica all'interno di un campo elettrico contro le forze del campo.

LAB = -∫AB Fe · dℓ = -∫AB q E0 · dℓ

Per togliere la dipendenza dalla carica di prova q consideriamo

LAB0 = lavoro unitario contro le forze del campo per spostare una generica carica q:

LAB0 = -∫AB F0 · dℓ / q = -∫AB E0 · dℓ

L0AB = - q (Va - Vb)

Il campo elettrostatico è conservativo:

Considero una generica traiettoria AB dℓ - tratto infinitesimo di traiettoria E0, x ha direzione radiale.

LAB = ∫AB E0 · dℓ = ∫r2ar2b F dℓ/q

Ma E0 · dℓ è la proiezione di E0 sulla direzione radiale quindi è dz, quindi

VAB = ∫r2ar2b dF/qE0

LAB = [φ]/qE0 = φ/qE0(1/r2a) - 1/r2b

Quindi dipende solo da r2a ed r2b (posizione del punto iniziale e finale) e non dal tragitto percorso. Quindi il campo di carica elettrizzante E0 è un campo conservativo.

Quindi posso definire un potenziale elettrico

Circuitazione del Campo Elettrostatico

Consideriamo un circuito chiuso fra due punti A e B diviso in due parti I e II.

∮ E·ds = ∫AB E0·ds + ∫BA E0·ds = ∫AB E0·ds + ∫AB E0·ds = 0

è nulla perché il campo è conservativo quindi i due integrali su I e II sono uguali.

Quindi ∮ E·ds = 0

La circuitazione del campo elettrostatico è nulla.

Proprietà

Considero un circuito chiuso e lo suddivido in due sottocircuiti I e II.

Il circuito I è detto dalle curve lint e lII e il circuito II è dato dalle curve lII e lint (cioè si vede che lint è percorso in un verso da un circuito e in un verso nell'altro).

Dimostriamo che spezzando il circuito in due sottocircuiti, la somma lint è esattamente quella del circuito esterno (ciò è possibile perché analisi circuiti in tali scomposizioni detiene il risultato).

  • I E·ds = ∫ E·ds + ∫ E·ds = condiziona (secondo l'origine), somma delle curve
  • II E·ds = ∫ E·ds + ∫ E·ds = condiziona
  • ∮ E·ds = ∫ E·ds + ∫ E·ds
  • ∀ κ∫ E·ds = ∫ E·ds + ∫ Ericiclo Eri·ds + ∫ Eri·ds = ∫ E·ds + ∫ E·ds = 0
  • ∮ E·ds

Stesso cosa se divido il circuito in N parti:

Tutti circuiti interni sono percorsi prima in un verso e poi nell'altro quindi si annullano e vincula loro cauto in uno sola le contributo del circuito esterno.

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
119 pagine
13 download
SSD Scienze fisiche FIS/01 Fisica sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JoMarch di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Patera Vincenzo.