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Riassunto esame Finanza, prof. Iovenitti, libro consigliato Finanza straordinaria, Dellocchio, Salvi Pag. 1
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IL MERCATO FINANZIARIO PRIMARIO

Mercato: luogo dove si svolgono negoziazioni fra domanda e offerta di un bene al fine di formare

un prezzo e realizzare lo scambio del bene, secondo regole prestabilite nell’ambito di un sistema di

controlli e con l’intervento di intermediari autorizzati.

Per mercato finanziario primario si intende l’insieme delle offerte di strumenti finanziari effettuate

dai relativi emittenti, rivolte ai sottoscrittori, con o senza l’intervento di intermediari.

La sottoscrizione è un’operazione costituita da due fasi: la prima consiste nell’impegno di

sottoscrivere gli strumenti finanziari di nuova emissione, la seconda consiste nel pagamento del

relativo prezzo di emissione.

Nel mercato creditizio si negoziano mezzi di pagamento e il rapporto è fortemente personalizzato,

mentre lo è meno nel mercato mobiliari in cui si negoziano valori mobiliari.

Il mercato monetario riguarda strumenti finanziari a breve termine (convenzionalmente con

scadenza entro i 12 mesi), mentre nel mercato dei capitali vengono trattati strumenti finanziari a

medio-lungo termine; nei mercati monetari prevale quindi la gestione della liquidità, il mercato dei

capitali fa invece riferimento a impieghi di capitale che hanno un ciclo economico più lungo (azioni

e obbligazioni).

Nel mercato all’ingrosso sono ammessi solo operatori autorizzati/specializzati, mentre al mercato al

dettaglio accede la generalità degli operatori (retail).

Nel mercato primario vengono collocati gli strumenti finanziari di nuova emissione, e rappresenta il

mercato in cui gli emittenti (Stato, imprese) possono collocare i propri strumenti finanziari con cui

si finanziano e che costituiscono forme di investimento per i risparmiatori. Nel mercato secondario

vengono invece negoziati gli strumenti finanziari già emessi nel primario; il mercato secondario

serve soprattutto per favorire la liquidita/liquidabilità degli strumenti già emessi.

Nel mercato cash o spot vengono negoziati strumenti finanziari base (azioni, obbligazioni, titoli

ibridi), mentre nel mercato dei derivati sono trattati strumenti il cui valore deriva da quello di uno

strumento base (future, swap, opzioni).

Rispetto alla modalità di pricing adottata dal mercato, si distinguono il mercato ad asta, in cui il

prezzo degli strumenti è il risultato di un processo order driven: i flussi degli ordini di acquisto e

vendita vengono incrociati consentendo la conclusione degli scambi; il mercato market maker, in

cui si svolge un processo di pricing quote driven, dove l’intermediario espone le proposte di prezzo

e le quantità a cui è disposto a vendere o a comprare.

Efficienza e spessore

L’efficienza di un mercato è incentrata sul meccanismo di formazione dei prezzi del bene che in

esso è trattato: un mercato si intende efficiente se è in grado di formare prezzi significativi, cioè se è

dotato delle velocità e della precisione con cui le informazioni sul bene trattato vengono incorporate

nel relativo prezzo. Il mercato finanziario è efficiente se la domanda di risorse finanziarie (gli

emittenti) paga un equo costo di raccolta e se l’offerta di risorse finanziarie (gli investitori) ottiene

un rendimento equo per gli impieghi effettuati.

Sono diffuse diverse nozioni di efficienza:

• Efficienza allocativa: in relazione al trasferimento delle risorse finanziarie dai soggetti in

surplus ai soggetti in deficit, quando la produttività marginale del capitale è la stessa per

tutte le forme di investimento. Si realizza se tutti gli operatori agiscono in modo razionale,

ricercando quelle opportunità di finanziamento/investimento che consentono di

massimizzare l’utilità attesa.

• Efficienza valutativa: quando le informazioni disponibili sono impiegate correttamente per

determinare il valore di un’impresa.

• Efficienza informativa: riguarda la relazione fra prezzi e informazioni; un mercato è

efficiente in senso informativo quando i prezzi riflettono tutta l’informazione disponibile. In

base alla teoria dei mercati efficienti, nessun investitore è in grado di ottenere performance

migliori del mercato.

• Efficienza tecnico-operativa: si intende l’insieme delle organizzazioni e procedure grazie

alle quali il mercato svolge le sue funzioni; un mercato è tanto più efficiente quanto minori

sono i costi delle sue transazioni e quanto più efficaci sono le soluzioni organizzative

adottate per agevolare l’incontro della domanda e dell’offerta, con la conseguenza di

consentire la formazione di prezzi più significativi.

informativa: sono note 3 tipologie

Efficienza

a) In forma debole: quando le informazioni si riferiscono ai prezzi storici; in un mercato

efficiente in forma debole non è possibile realizzare extra-rendimenti e quindi le strategie di

negoziazione (trading) non possono procurare extra-profitti.

b) In forma semi-forte: quando l’insieme informativo è costituito dalle informazioni storiche

dei prezzi e anche dalle informazioni pubbliche disponibili (storiche e prospettiche).

c) In forma forte: quando l’insieme informativo è costituito dalle informazioni storiche dei

prezzi, dalle informazioni pubbliche e dalle informazioni private (insider).

Molti autori (Fama) hanno dimostrato che i mercati reali non sono efficienti.

tecnico-operativa: si valuta secondo 3 parametri

Efficienza

a) Spessore: nel mercato primario spessore significa rilevanti volumi di emissione di nuovi

strumenti finanziari, mentre nel secondario significa consistenti e continui scambi di

strumenti già emessi. Nel primario, si riferisce ed è misurato tramite i volumi e il flusso di

risorse finanziarie che vi entrano ed escono. Come circostanza aggravante del già modesto

spessore e della stessa efficienza del mercato primario italiano, va considerata anche la

ridotta concentrazione degli scambi dei titoli quotati nel mercato secondario, connesso al

primario per il suo contributo segnaletico-informativo. Infatti, sono in funzione numerose

piattaforme negoziali che sottraggono concentrazione al mercato principale, riducendo la

significatività dei prezzi che vi si formano.

Un mercato secondario è dotato di spessore quando sono presenti numerosi ordini di

acquisto e vendita che vengono eseguiti a prezzi prossimi tra loro; quindi il manifestarsi di

uno sbilancio temporaneo tra offerta (bid) e domanda (ask) non provoca una variazione

eccessiva del prezzo. Ne consegue che un mercato dotato di spessore è quello in cui agli

investitori è consentito di conoscere con immediatezza le condizioni di domanda e offerta

degli altri investitori.

b) Ampiezza: congiunta allo spessore, aumenta la capacità del mercato di agire come

stabilizzatore dei prezzi al manifestarsi di variazioni generate da temporanei sbilanci tra

domanda e offerta; un mercato secondario è ampio quando su di esso sono presenti ordini di

acquisto e vendita per importi piuttosto elevati.

c) Elasticità: capacità di un mercato di generare nuovi ordini di investimento/disinvestimento

in seguito alle fluttuazioni dei prezzi.

Ambito normativo e regolamentare

Caratteristiche e principi che disciplinano il mercato primario italiano:

a) Crescente interdisciplinarietà nei confronti di numerose materie che si incrociano con la

finanza aziendale: diritto commerciale, contabilità, economia aziendale, sociologia, finanza

comportamentale. Si assiste inoltre alla proliferazione di nuove aree di diritto: mobiliare,

degli intermediari finanziari, dei mercati finanziari, della concorrenza ecc;

b) Crescente tecnicità della disciplina, che richiede l’inserimento all’inizio dei regolamenti di

un glossario dei termini tecnici utilizzati dal legislatore;

c) Rarità di leggi organiche in materia finanziaria e crescente frequenza di regolamenti che

inseguono l’accresciuta velocità di cambiamento del mercato;

d) Frequenti tentativi di redigere Testi Unici di aree della materia finanziaria per mettere ordine

nella legislazione preesistente, per razionalizzare e coordinare la disciplina;

e) Elevata frequenza di modifiche e di innovazioni finalizzata a rincorrere il dinamismo del

mercato;

f) Sempre più ampio riferimento allo scenario normativo comunitario, dovuto alla tendenza

verso l’armonizzazione delle discipline dei Paesi comunitari;

g) Presa d’atto dell’esistenza del mercato nell’ambito normativo: la riforma del diritto

societario ha provocato una vera svolta; la riforma si è manifestate in modo “finance

oriented”, evidenziando un preciso orientamento del legislatore a regolare e innovare le

operazioni di finanza straordinaria e mobiliare, rivolgendosi in particolare alle imprese, per

risolverne i problemi finanziari di raccolta fondi. Le operazioni e gli strumenti introdotti

dalla riforma hanno la possibilità di trovare attuazione se il pubblico degli investitori è

convinto di trovarvi condizioni di equilibrio economico.

Allora, la riforma sarà anche “market oriented”, venendo incontro alle esigenza di entrambi i

protagonisti del mercato. Inoltre, la riforma affida per l’emissione un ruolo decisivo agi

intermediari della finanza mobiliare: introduzione delle innovazioni previste, con un ruolo

sia propositivo che finanziario, dovendo essi essere gli unici sottoscrittori iniziali di alcune

categorie di titoli; misurazione del rischio di nuove tipologie di strumenti; collaborazione

con le agenzie di rating.

h) Graduale modificazione degli interessi da tutelare: dal generico interesse pubblico verso la

tutela del pubblico risparmio, all’adozione del principio secondo cui il mercato, una volta

informato, è libero di operare. Conseguentemente, la normativa riguarda sempre più spesso

l’informazione. Inoltre, la disciplina si va focalizzando sulla tutela non solo degli interessi

singoli ma anche degli interessi di classi di soggetti (risparmiatori) tramite la normativa in

materia di class action e di esercizio delle deleghe assembleari.

i) Maggiore peso della disciplina penale del mercato finanziario.

Attori

• Società emittenti nuovi strumenti finanziari: comprendono un’ampia categoria di soggetti,

considerati sotto il profilo giuridico (spa o srl) e mobiliare. All’interno delle società bisogna

considerare i soci da cui promanano le decisioni di finanza straordinaria; essi possono essere

individuati in relazione alla corporate governance (soci di controllo e di minoranza),

all’organizzazione (sindacati di voto e di blocco da comunicare alla Consob e al mercato), al

regime dei diritti amministrativi e patrimoniali, alle attese nei confronti delle operazioni di

finanza straordinaria che la società si appresta a realizzare.

• Intermediari finanziari: impre

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
4 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fab_1504 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza straordinaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Iovenitti Paolo Maurizio.