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Estratto del documento

JESSICA.

E’ un Programma della B.E.I. destinato a finanziare, con l’intervento anche dei Fondi Strutturali, la

riqualificazione dei centri storici, in particolare.

JEREMIE.

E’ un Programma della BEI destinato a finanziare le P.M.I., specie se in crisi, ma sane.

JASMINE.

E’ un Programma BEI che si propone di rafforzare agli Organismi non bancari di micro-credito, in modo che

possano aiutare finanziariamente le P.M.I.

JASPERS.

E’ un Programma della BEI che si propone di insegnare ai Paesi dell’Est, entrati nella U.E. come realizzare

Progetti ammissibili al finanziamento dei Fondi Strutturali.

Indica i nomi delle regioni in cui preferibilmente agisco i Fondi Strutturali: da controllare

Le regioni ammissibili sono le regioni che beneficiavano dei finanziamenti per la convergenza nel periodo di

programmazione 2000-2006 e che nel nuovo ciclo non soddisfano più i criteri di ammissibilità dell'obiettivo

convergenza, soprattutto a causa dell'allargamento dell'UE verso est.

Tali regioni beneficiano di un finanziamento transitorio. Spetta alla Commissione selezionare ed adottare l'elenco

delle regioni UE ammissibili. Per il principio di esclusione, le Regioni della Comunità non ammissibili

all'Obiettivo Convergenza rientrano nei rimanenti Obiettivi. Paesi ammissibili sono:

Convergenza: Germania, Spagna, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito, Austria, Belgio,

- Finlandia, Francia, Paesi Bassi e Svezia.

- Competitività regionale e occupazione: Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Spagna Finlandia,

Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Svezia

- Cooperazione territoriale europea: Germania, Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Lussemburgo,

Svezia, Belgio, Spagna, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Paesi Bassi.

regioni dell’est Europa più sottosviluppate

(Le economicamente).

Cosa sono le politiche comunitarie: Sono gli interventi determinati e diretti delle Istituzioni comunitarie e quelli

che integrano le azioni degli Stati membri, realizzati in settori individuati dai trattati istitutivi.

Politica del Turismo: Ha come obiettivi:

- Migliorare la competitività del settore turistico in Europa;

- Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità;

- Consolidare l'immagine e la visibilità dell'Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di alta

qualità;

- Potenziare l'integrazione del turismo nelle politiche e negli strumenti finanziari UE.

Il turismo è inevitabilmente connesso alla politica la quale da diritti ai passeggeri, tutela i consumatori ed il

mercato interno.

Politica dell'Ambiente:

Nel corso degli anni, l'UE ha sviluppato norme ambientali fra le più rigorose al mondo. Le priorità attualmente

perseguite - proteggere le specie e gli habitat minacciati e usare le risorse naturali con maggiore efficienza

aiutano anche l'economia in quanto favoriscono l'innovazione e l'imprenditorialità.

Politica dei Trasporti:

La politica comune dei trasporti ha come obiettivo la creazione di un mercato unico dei trasporti in cui siano

rispettate:

- la mobilità sostenibile, garantendo la libertà di movimento con prezzi accessibili e efficienza,

- la sicurezza,

la riduzione del consumo energetico e dell’impatto ambientale

- (Trattato di Lisbona).

L’UE promuove l’utilizzo di mezzi ecologici a favore di trasporti meno inquinanti.

Politica dell'Occupazione: Le attività previste nell'ambito della presente decisione mirano a:

l’occupazione

- sviluppare, seguire e valutare la Strategia europea per aumentare (come stabilito dal

Consiglio europeo di Lisbona) con un costante sforzo di lungimiranza;

- incrementare la cooperazione fra gli Stati membri;

- promuovere scambi e trasferimenti di informazioni ed esperienze;

- attuare una politica di trasparenza che garantisca ai cittadini europei una piena informazione.

Politica della Coesione: Ha come obiettivo prioritario quello di completare un mercato interno ed avviare una

unione politica.

Trattato di Roma (1957)

Per Trattati di Roma si intendono due trattati firmati a Roma il 25 marzo 1957: il trattato che istituisce la

Comunità economica europea (Trattato che istituisce la Comunità economica europea) e il trattato che istituisce

la Comunità europea dell'energia atomica.

Questo trattato prevedeva:

- l'eliminazione dei dazi doganali tra gli Stati Membri;

- l'istituzione di una tariffa doganale esterna comune;

- l'introduzione di politiche comuni nel settore dell'agricoltura e dei trasporti;

- la creazione di un Fondo Sociale Europeo;

- l'istituzione della Banca Europea degli Investimenti;

- lo sviluppo della cooperazione tra gli Stati Membri.

Per raggiungere questi obiettivi il trattato pone alcune linee guida riguardo alla politica agricola, la politica dei

trasporti e una politica commerciale comune.

Trattato sull'Unione europea, detto "trattato di Maastricht" (1992)

Il trattato di Maastricht riunisce nell'unica cornice dell'Unione europea le tre Comunità (Euratom, CECA, CEE) e

le cooperazioni politiche istituzionalizzate nei settori della politica estera, della difesa, della polizia e della

giustizia. Esso muta la denominazione di CEE in CE. Istituisce inoltre l'unione economica e monetaria, introduce

nuove politiche comunitarie (istruzione, cultura) e amplia le competenze del Parlamento europeo (procedura di

codecisione).

Trattato di Nizza (2001)

Il trattato di Nizza si occupa essenzialmente dei "vuoti" lasciati dal trattato di Amsterdam, ossia dei problemi

istituzionali legati all'allargamento che non sono stati disciplinati nel 1997, quali la composizione della

Commissione, la ponderazione dei voti in sede di Consiglio e l'ampliamento dei casi di voto a maggioranza

qualificata. Esso semplifica il ricorso alla procedura di cooperazione rafforzata e rende più efficace il sistema

giurisdizionale.

(L'obiettivo del Trattato di Nizza è relativo alle dimensioni e composizione della commissione, alla ponderazione

dei voti in consiglio e all'estensione del voto a maggioranza qualificata, e infine alle cooperazioni rafforzate tra i

paesi dell'Unione Europea. )

Trattato di Lisbona (2007)

Il trattato di Lisbona procede all’attuazione di vaste riforme. Esso pone fine alla Comunità europea, abolisce la

precedente architettura dell’UE ed attua una nuova ripartizione delle competenze tra l’UE e Stati membri. Ha

altresì modificato il funzionamento delle istituzioni europee e il processo decisionale. L’obiettivo è migliorare il

processo decisionale in un’Unione allargata a 27 Stati membri. Il trattato di Lisbona riforma inoltre molte

politiche interne ed esterne dell'UE. In particolare, esso consente alle istituzioni di legiferare e di adottare misure

in nuovi settori politici.

(

Provvede al riparto di competenze tra Unione e Stati membri, e rafforza il principio democratico e la tutela dei diritti

fondamentali. Modifica il trattato della UE ed istituisce la comunità europea).

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI)

Istituita dal Trattato di Roma del 1958 è l’istituzione finanziaria per i finanziamenti dei Progetti degli Enti locali e

delle P.M.I., contribuendo all’integrazione europea e allo sviluppo economico delle Regioni svantaggiate.

Il F.E.I. Fondo Europeo per gli Investimenti

Istituito nel 1994 è destinato a sostenere lo sviluppo delle P.M.I., particolarmente attive nel settore delle nuove

tecnologie e dell’informatica.

La B.E.R.S. ( Banca Europea Per la Ricostruzione e lo Sviluppo )

Istituita nel 1991, è un organismo finanziario internazionale che opera nei paesi dell'Europa centrale ed orientale

i Progetti di P.M.I. e degli Enti Pubblici, dei Paesi dell’Est.

e dell'Asia centrale e finanzia

LA POLITICA EUROPEA DI VICINATO

Il principale obiettivo della politica europea di vicinato (PEV) è l'interesse reciproco dell'UE e dei suoi vicini nel

promuovere le riforme, lo stato di diritto, le democrazie stabili e la prosperità in tutto il quartiere della Unione

europea allargata.

La PEV è quindi uno strumento di lavoro in comune con i nostri vicini, utile a:

- promuovere la prosperità nel nostro quartiere, sostenendo le riforme economiche dei nostri vicini;

- far avanzare la libertà e la democrazia nel nostro quartiere per intensificare la cooperazione politica;

- promuovere la sicurezza e la stabilità in linea con la strategia europea di sicurezza.

La strategia definisce in termini concreti come l'UE propone di collaborare più strettamente con questi paesi.

Nell'ambito della PEV UE offre ai nostri vicini un rapporto privilegiato, sulla base di un impegno reciproco verso

valori comuni (democrazia e diritti umani, Stato di diritto, buon governo, principi dell'economia di mercato e

sviluppo sostenibile).

Politica europea di vicinato è l'acronimo di politica europea di vicinato , mentre ENPI è l'abbreviazione di

europeo di vicinato e partenariato . La PEV è una strategia di ampio respiro politico che ha come l'obiettivo

ambizioso di rafforzare la prosperità, la stabilità e la sicurezza europea di vicinato, al fine di evitare eventuali

linee di divisione tra l'UE allargata ei suoi vicini diretti. L' ENPI è lo strumento finanziario che sostiene la

politica europea di vicinato attraverso azioni di assistenza concrete.

(L’obiettivo è quello di costruire rapporti più stretti, con paesi verso est e sud; a livello economico, politico,

strategico e culturale.

E’ una politica che si rivolge ai paesi in via di sviluppo).

Europa orientale e Asia centrale sono Paesi partner del Bacino Mediterraneo.

I Paesi ENP sono:

- Algeria, Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Libia, Moldavia,

Marocco, Autorità Palestinese, Siria, Tunisia e Ucraina.

L’I.P.A. ( Strumento di Assistenza Preadesione )

Offre un'assistenza razionalizzata ai Paesi che mostrano una vocazione europea per il periodo 2007-2013,

basandosi sui principali insegnamenti tratti dai precedenti strumenti di assistenza esterna e di preadesione.

L'IPA intende rendere l'assistenza più efficace e coerente, inserendola in un unico quadro volto alla

stabilizzazione e all’associazione a favore dei paesi candidati effettivi e dei paesi candidati potenziali.

ENPI (European Neighborhood and Partnership Instrument)

E’ lo strumento finanziario che sostiene la politica europea di vicinato attraverso azioni di assistenza concrete ed

è un programma dedicato alle cooperazione con i Paesi terzi confinanti con i paesi UE. La Basilicata parteciperà

al Programma di Bacino del Mediterraneo.

DCI

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
9 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tito1992 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza e legislazione comunitaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Camerino o del prof D'Alesio Salvatore.