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CAP. 15 LA FUNZIONE FINANZIARIA E LA GESTIONE DELLA TESORERIA
NELL’IMPRESA INTERNAZIONALE
Il ruolo della funzione finanziaria nelle imprese internazionali
L’internazionalizzazione dell’impresa amplia lo spettro delle attività rientranti nella funzione
finanza: da un lato aumenta il fabbisogno di risorse, a causa dei maggiori investimenti in
capitale circolante, dall’altro aumenta il fabbisogno di competenze finanziarie specializzate. In
generale è possibile sintetizzare questi due effetti negativi come un aumento della complessità
gestionale.
Valutando gli aspetti positivi, bisogna sottolineare che la funzione finanza può rappresentare
una leva strategica determinante per contribuire alla differenziazione del sistema d’offerta
dell’impresa. Esempi possono essere la definizione di particolari modalità di pagamento o
l’offerta di servizi finanziari specializzati.
Solitamente le piccole imprese e quelle con scarsa esperienza che internazionalizzano soffrono
di un deficit a causa della mancanza di strutture adeguate, che indebolisce il modello di
internazionalizzazione complessivo. Questo deficit si risolve spesso nel mancato sfruttamento
di opportunità sul mercato internazionale dei capitali o in un vero e proprio impedimento
all’internazionalizzazione.
Si distinguono quattro attività da gestire per sfruttare i vantaggi operativi della presenza
internazionale:
Gestione della tesoreria – in particolare delle transazioni legate all’import/export
Ampliamento delle fonti di finanziamento – grazie al mercato dei capitali internazionale
Valutazione e gestione dei rischi – rischio di cambio e rischio di interesse
Valutazione dei progetti di investimento internazionali – supporto al management
Il grado di complessità di tali attività e la capacità di saperle sfruttare per migliorare la propria
posizione competitiva sono funzione di modalità e intensità della presenza estera e
caratteristiche dimensionali e organizzative.
La necessità di risorse e competenze specialistiche unita ai vantaggi di una gestione
centralizzata favorisce il fenomeno dell’accentramento della funzione finanziaria in capo alla
Holding (nel caso di un gruppo) o in unità specializzate con mandato globale (si occupano di
tutte le attività finanziarie). A questi motivi va aggiunto il rilievo strategico di un sistema di
gestione centralizzato in presenza di imprese con elevato grado di diversificazione orizzontale,
in cui l’allocazione delle risorse risponde ad esigenze precise di gestione del portafoglio di
business e rappresenta una delle leve strategiche più incisive a livello corporate.
L’accentramento della funzione finanza permette:
Migliore efficienza nella gestione delle attività – economie di scala nelle operazioni
finanziarie
Migliore efficacia – sviluppo competenze finanziarie specializzate delle HR ed effetto
esperienza
Le principali attività svolte dalla funzione finanziaria sono:
Gestione della tesoreria
Rapporti con gli istituti di credito
Accesso ai mercati internazionali (del Debito e dell’Equity)
La gestione della tesoreria
APPROCCI NELLA GESTIONE DELLA TESORERIA
Un’azienda internazionalizzata si trova a dover gestire operazioni in valute differenti e a dover
soddisfare le esigenze a breve termine di varie unità dislocate a livello internazionale. La sfida
è quella di ottimizzare la gestione della liquidità evitando squilibri finanziari. La gestione
ottimale della tesoreria libera cash flow da destinare ad investimenti produttivi, assicurando
una maggiore redditività per gli azionisti.
Condizione necessaria per un’ottimale gestione della tesoreria è la presenza di un’adeguata
piattaforma tecnologica in grado di offrire un adeguato sostegno ai processi in termini di
efficacia ed efficienza. L’investimento in tecnologia costituisce una leva critica per la
minimizzazione dei costi di una tesoreria plurivalutaria.
Le imprese, ma soprattutto i gruppi, internazionali necessitano di un sistema integrato che
fornisca informazioni coerenti con le seguenti caratteristiche:
Omogeneità
Uniformità
Adeguatezza
Tempestività
Solo la presenza congiunta di queste caratteristiche fornisce al management le info nei modi,
nei tempi e nelle forme adeguate al supporto nei processi decisionali.
L’azienda può scegliere tra due modalità di gestione delle attività di tesoreria:
Approccio Centralizzato Dipartimento di Tesoreria con mandato globale che disciplina
l’attività di tesoreria del gruppo; le unità locali gestiscono i rapporti infragruppo sulla
base delle direttive impartite loro.
Approccio Decentralizzato Le singole unità operative gestiscono le attività di
tesoreria, i rapporti con le banche, i propri c/c e i propri deficit/surplus di cassa; l’unità
centralizzata si limita al monitoraggio e all’attività di supporto e consulenza.
Nella realtà si assiste alla strutturazione di una funzione tesoreria caratterizzata da un grado
più o meno elevato di accentramento.
L’accentramento della funzione tesoreria persegue quattro obiettivi:
Gestione efficace dei rischi finanziari – MAX capacità di credito B-T e MIN impatto rischi
di cambio e di interesse
Riduzione dei costi – efficienza strutture di gestione delle operazioni di tesoreria
Efficacia della gestione finanziaria – accentramento competenze in unità specializzate
Incremento del potere contrattuale verso le istituzioni finanziarie – effetto di scala
L’accentramento della funzione tesoreria presenta diverse criticità, principalmente legate alla
limitata di risorse umane, le quali non possono conoscere alla perfezione tutte le diverse
dinamiche legali e fiscali che differiscono di paese in paese. Questo può comportare gradi di
accentramento diversi per le varie attività di tesoreria del gruppo. Ad oggi esiste un trade – off
tra efficacia ed efficienza nelle scelte di centralizzazione delle attività di tesoreria.
Le imprese localizzano le unità di tesoreria nelle aree dove:
È più significativa la presenza dell’azienda
Si pensa di installare un’unità organizzativa dove centralizzare i servizi finanziari del
gruppo
Si possono conseguire benefici fiscali
Si dispone di HR altamente specializzate
Le attività tradizionalmente svolte da un’unità di tesoreria sono:
Gestione del rischio di cambio [ trattazione rimandata al capitolo 16 ]
Gestione della cassa
Relazioni con gli istituti di credito
La gestione della cassa
La gestione della cassa riguarda le attività di pianificazione, coordinamento e monitoraggio
delle risorse finanziarie liquide o facilmente liquidabili. Attraverso la gestione delle risorse
liquide l’impresa deve essere in grado di pagare le obbligazioni a scadenza, mettendo a
disposizione i fondi a costi convenienti e nella valuta desiderata. Una gestione ottimale della
cassa minimizza gli investimenti in capitale circolante e libera risorse per gli investimenti.
Per l’accentramento delle attività di gestione della cassa si può ricorrere a due tecniche:
pooler”.
1) Cash Pooling centralizzazione dei c/c in capo ad una società finanziaria o “
Le società operative gestiscono solo il proprio c/c infragruppo con il pooler. I saldi
attivi/passivi dei c/c sono trasferiti in capo a quello della casa madre. L’adozione di
questo sistema conviene in presenza di:
- Asimmetrie tra le posizioni finanziarie delle controllate
- Onerosità dell’accentramento manuale e delle strutture di tesoreria
- Disallineamento tra le condizioni ottenibili sui diversi mercati
- Esigenza di maggiore efficienza dei processi amministrativi interni di incasso e di
pagamento
2) Netting sistema di gestione dei flussi finanziari basato sulla compensazione di
posizioni contrapposte, al fine di minimizzare le movimentazioni della cassa.
multilateral
Consente il bilanciamento automatico delle posizioni di rischio valutario (
netting) e ottimizza così la gestione del rischio di cambio. La concentrazione del rischio
di cambio permette alle singole unità di operare in condizioni di certezza dei costi e dei
ricavi, ottenendo un vantaggio nel processo di fissazione dei prezzi. Questo meccanismo
garantisce un risparmio in quanto evita del tutto gli acquisti di valuta e favorisce la
centralizzazione dei processi di copertura dal rischio di cambio.
Le relazioni con gli istituti di credito
La relazione con gli istituti di credito non è incentrata solo sul trasferimento di risorse
finanziarie, ma può riguardare anche la fornitura di servizi professionali per le operazioni
ordinarie o gli interventi straordinari sul capitale o sul debito.
Le principali criticità sono:
Elevato numero degli istituti di credito – rende la gestione e il controllo di un rapporto
creditizio molto onerose.
Inefficienza del sistema creditizio – può aumentare l’onerosità del rapporto creditizio a
causa degli oneri diretti (interessi) e degli oneri indiretti (valuta, giorni che intercorrono
fra erogazione e percepimento del credito). Il secondo problema è rilevante nei paesi in
via di sviluppo.
Reporting inadeguato – le banche potrebbero non fornire tempestive e adeguate
informative sull’andamento del rapporto creditizio. La tesoreria deve costantemente
monitorare la propria solvibilità.
È possibile fronteggiare queste criticità grazie all’integrazione del mercato dei capitali e alle
opportunità offerte dai mercati finanziari internazionali.
In ottica di gestione dei rapporti con gli istituti di credito:
La centralizzazione assicura tempi ridotti, minori costi e scongiura fenomeni di
razionamento del credito. L’unità centrale che negozia a nome del gruppo presenta la
garanzia intrinseca connessa alle attività del gruppo nel suo complesso.
La decentralizzazione assicura i benefici dello stretto rapporto con gli istituti locali e
riduce le asimmetrie informative, garantendo una maggiore libertà di azione
Le opportunità di finanziamento sui mercati internazionali
Mercati Finanziari Internazionali (MFI) mercati in cui soggetti stranieri possono impegnare
capitali o reperire risorse finanziarie
La possibilità per l’impresa di finanziarsi in mercati internazionali offre l’opportunità di ottenere
capitali a costi più bassi, vantaggi fiscali o di ricorrere a procedure più fl