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Genesi del fabbisogno finanziario per investimenti in capitale fisso - a lungo termine

Le imprese realizzano solitamente progetti di investimento che comportano uscite di cassa anticipate ai flussi monetari di rientro. Quasi sempre, un'impresa deve dotarsi di impianti, macchinari, immobili, varie strumentazioni che vengono impiegate per realizzare l'attività di impresa progettata. In diversi casi l'investimento è operato anche con riferimento a cespiti diversi da beni fisici: aziende, brevetti, marchi e altri beni immateriali, partecipazioni e altri strumenti di natura finanziaria. Nel complesso, questo denominato capitale fisso, nelle sue varie articolazioni richiede l'investimento di capitali che vengono immobilizzati e che poi si trasformano in modo graduale in forma liquida e che, di conseguenza, generano un temporaneo, ma non breve, fabbisogno finanziario che deve trovare idonea copertura.

Il prezzo di vendita del prodotto è fissato,

di norma, a livello tale da permettere il recupero dei capitali impiegati nella fase iniziale del ciclo di investimento. Questa proceduta di recupero dei capitali investiti viene denominata ammortamento e ha una durata commisurata al ciclo di vita della strumentazione utilizzata. Il capitale fisso dunque deve essere finanziato, di regola, con capitale di diretta pertinenza dell'imprenditore (capitale proprio, che non deve essere rimborsato ad una scadenza definita) o con capitali assunti a prestito ma con formula protratta di rimborso. Esiste una regola generale che impone che una parte del fabbisogno del progetto sia coperta da capitali di pertinenza diretta dell'imprenditore. Il capitale fisso richiede quindi l'investimento di capitali che vengono immobilizzati e che poi si trasformano in modo graduale in forma liquida e che, di conseguenza, generano un temporaneo, ma non breve, fabbisogno finanziario che deve trovare un'idonea copertura. L'incertezza circa

L'ammontare e i tempi dei flussi di rientro definiscono il rischio imprenditoriale.

Gli investimenti in capitale fisso non generano immediatamente le entrate che permettono di pagarne l'acquisizione:

  • I beni vengono utilizzati su più cicli produttivi (acquisto - trasformazione - vendita)
  • Al compimento di ogni ciclo produttivo, parte del prezzo di vendita viene destinata a copertura del costo sostenuto
  • Il recupero di capitali è lento, richiede la conclusione di un elevato numero di cicli produttivi

Genesi del fabbisogno finanziario di breve periodo:

Nel momento in cui l'impresa conduce la propria attività caratteristica corrente, si trova ad attivare rapporti di credito, debito o di investimento di breve durata ma ad alta ripetitività.

I fattori che generano un fabbisogno finanziario di breve periodo sono:

  1. Lunghezza del ciclo operativo: intervallo temporale intercorrente tra l'acquisto delle materie prime e la vendita di prodotti finiti
  2. influenzata dalla combinazione prodotti / mercato / tecnologia produttiva;

    4. lunghezza del ciclo del circolante: intervallo temporale intercorrente tra il pagamento degli acquisti e la riscossione delle vendite, spiegata dalle politiche di gestione delle attività correnti e definita dalle politiche di gestione dei giorni di dilazione delle vendite, dalla forza contrattuale nell'ottenere giorni di dilazione dei pagamenti, dal sistema logistico per l'organizzazione del magazzino.

    1. CICLO OPERATIVO

    Il fabbisogno finanziario deve essere previsto con una certa accuratezza e coperto con una forma di finanziamento che abbia caratteristiche compatibili con i tempi di rientro finanziario dell'investimento.

    L'attività caratteristica richiede di mantenere una scorta di magazzino di materia prima, di semilavorati e di prodotti finiti finalizzata a rendere più fluida ed efficiente la gestione.

    Questo magazzino non rimane immobilizzato per un lungo periodo, nel

    senso che si realizza un continuo scambio in entrata e in uscita di nuovi beni, ma rimane per lunghi periodi ad un livello significativo, quasi sempre allo stesso livello quantitativo misurato in consistenza e/o in valore. A breve termine, sotto il punto di vista che vede le singole operazioni, si tratta di una posta circolante; mentre sotto il punto di vista che vede l'ammontare complessivo, diviene una posta immobilizzata. Il capitale fisso deve essere finanziato, di regola, con capitale di pertinenza diretta dell'imprenditore o con capitali assunti a prestito ma con formula protratta di rimborso. La valutazione di quale parte sia opportuno finanziare con capitali propri dell'imprenditore è uno dei temi principali della finanza aziendale. Il capitale fisso è iscritto nell'attivo del bilancio; le forme di copertura corrispondenti sono iscritte nel passivo. Attivo: genera fabbisogno finanziario - impiego di risorse Passivo: indica le formule di coperturaprescelte - fonte di risorse Non possono esistere fabbisogni (poste dell'attivo) che non corrispondono a forme equivalenti di copertura dello stesso fabbisogno (poste del passivo). L'ammortamento annuale è un costo di competenza dell'esercizio; il costo relativo non corrisponde ad un'uscita di cassa (il capitale fisso è già stato pagato interamente nel momento della sua entrata in funzione), ma corrisponde ad un'entrata (è stato incluso, in aumento, nel prezzo di vendita dei beni prodotti attraverso l'uso della strumentazione ammortizzata). Tale cassa è a disposizione per il rimborso del prestito originariamente assunto. L'utile di esercizio misura il risultato reddituale che non corrisponde al risultato finanziario, ossia alla cassa resa disponibile dal complesso delle operazioni gestionali e utilizzabile per il rimborso dei prestiti in essere. Le forme tecniche di finanziamento propongono: - una formula che

    Ripartisce i rischi relativi all'operazione tra imprenditore e finanziatore - si utilizza una forma di garanzia che consente al finanziatore di rivalersi, in caso di esito sfortunato del piano di impresa, sul valore del bene cui è stato finanziato l'acquisto- un piano di rientro compatibile con le prospettive riguardanti le entrate finanziarie del progetto.

    Il banchiere che supporta un piano di imprese può trovarsi in una situazione in cui è particolarmente difficile valutare l'eventualità che i flussi di rientro dell'investimento siano sufficienti per rimborsare i prestiti contratti.

    Un'operazione di investimento che può essere supportata viene detta "bancabile" e la bancabilità può essere ottenuta perché ragionevolmente si ritiene che i flussi di cassa prospettivi liberati dall'investimento siano sufficienti al rimborso (finanziamento su cash flow), o perché si ritiene che il

    Bene d'investimento acquistato con il finanziamento siacedibile, ricavando un valore sufficiente a supportare il rimborso (finanziamento su garanzia)

    2. CICLO DEL CIRCOLANTE

    Nel momento in cui l'impresa conduce la propria attività caratteristica si trova ad attivare rapporti di credito, di debito o di investimento di corta durata ma ad alta ripetitività.

    L'attività caratteristica richiede di mantenere una scorta di magazzino, che non rimane immobilizzato per un lungo periodo, ma rimane per lunghi periodi ad un livello significativo, quasi sempre allo stesso livello quantitativo misurato in consistenza e/o in valore. Si tratta di una posta circolante, sotto il punto di vista che vede le singole operazioni, e di una posta immobilizzata, sotto il punto di vista che vede l'ammontare complessivo.

    L'attività caratteristica richiede di concedere pagamenti dilazionati ai clienti.

    Questi crediti sono espressivi di un rallentamento

    dall'esigenza di finanziare il capitale circolante netto. Il capitale fisso rappresenta gli investimenti a lungo termine dell'impresa, come ad esempio gli immobili, le macchine e gli attrezzature. Questi beni vengono utilizzati per svolgere l'attività produttiva e hanno una durata superiore a un anno. Il capitale circolante netto, invece, rappresenta gli investimenti a breve termine necessari per sostenere l'attività quotidiana dell'impresa. Questi investimenti comprendono il credito verso i clienti, il valore del magazzino e il debito verso i fornitori. Il capitale circolante netto è un indicatore importante della liquidità dell'impresa e della sua capacità di far fronte alle proprie obbligazioni finanziarie. Per gestire in modo efficiente il capitale circolante netto, è fondamentale trovare un equilibrio tra i tempi di pagamento dei clienti e dei fornitori. Un periodo di pagamento dilazionato da parte dei clienti può generare un aumento del credito verso di loro, ma allo stesso tempo può comportare un aumento del debito verso i fornitori. È quindi importante trovare un giusto compromesso tra l'ottenimento di liquidità dai clienti e la gestione dei pagamenti ai fornitori. In conclusione, il capitale circolante netto rappresenta un investimento necessario per sostenere l'attività dell'impresa. La sua gestione efficiente è fondamentale per garantire la liquidità dell'impresa e la sua capacità di far fronte alle proprie obbligazioni finanziarie.dare un finanziamento alle imprese per far fronte ai pagamenti dei fornitori e ai costi operativi. Questo finanziamento viene chiamato "credito di esercizio" o "credito circolante". Il credito di esercizio può essere ottenuto attraverso diverse modalità, come ad esempio l'apertura di un conto corrente bancario o l'ottenimento di un finanziamento a breve termine. Il credito di esercizio è fondamentale per garantire la continuità dell'attività dell'impresa, in quanto permette di far fronte ai pagamenti dei fornitori e ai costi operativi anche in presenza di disallineamenti tra i tempi di lavorazione, vendita e incasso. Ad esempio, se un'impresa paga i fornitori 60 giorni prima di incassare il corrispettivo delle vendite, avrà bisogno di un finanziamento per coprire questo periodo di tempo in cui deve sostenere i costi senza ancora aver incassato. Il fabbisogno finanziario legato al capitale circolante è quindi un aspetto cruciale da gestire per garantire la stabilità finanziaria dell'impresa.

    trasformarsi naturalmente in liquidità e a produrre in via automatica la cassa utile per il relativo rimborso. I crediti vengono infatti definiti autoliquidanti, in quanto, in via naturale, vengono rimborsati, in misura statisticamente sufficientemente affidabile, dai clienti stessi dell'impresa.

    Una regola tradizionale della prudente gestione bancaria afferma che non è opportuno finanziare a breve termine un'impresa in misura eccedente l'ammontare del capitale circolante netto.

    Il fabbisogno finanziario si manifesta in tutti i casi in cui le uscite si rivelino superiori alle entrate.

    La banca rende disponibili diverse forme tecniche per sopperire al fabbisogno finanziario; esse presentano diverse caratteristiche e sono variamente congrue a secondo del fatto che causa il bisogno.

    Quando un cliente presenta un fabbisogno finanziario a un finanziatore, affinché esso sia coperto, ha il vicolo di illustrare il motivo che è alla base della sua manifestazione.

    Il finanziando ha l'opportunità di dimostrare la legittimità della sua richiesta, prefigurando ex-ante il fabbisogno finanziario che si determina in conseguenza delle scelte gestionali che si ripercuotono sul capitale fisso e circolante. Altre ipotesi di formazione del fabbisogno finanziario possono essere considerate.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
66 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Federica1542 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cotugno Matteo.