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CAPITOLO 4
VA: valore attuale
VF: valore futuro
VAN: valore attuale netto
TIR: tasso di rendimento interno
LA LINEA del TEMPO → tracciare una linea del tempo dei flussi di cassaè utile per visualizzare il problema finanziario
* per spostare un flusso di cassa in avanti nel tempo occorre CAPITALIZZARLO
ES: preferisco 1000 € oggi o 1210 € tra 2 anni?se l’interesse su 1000 € è del 10% all’anno:
0 1 2 $1000 $1100 $1210quindi preferisco $1210 tra 2 anni
VF di un FLUSSO di CASSA tra n periodi:
VFn = C x (1+r) x (1+r) x (1+r) x ... x (1+r) = C x (1+r)n n volte* per spostare un flusso di cassa indietro nel tempo occorre SCONTARLO
VA di un FLUSSO di CASSA tra n anni:
VA = C/(1+r)nIl criterio del TIR dice che va realizzato qualsiasi investimento in cui il TIR superi il costo del capitale; rifiutato se il TIR è inferiore al costo del capitale.
In molti casi il criterio del VAN e del TIR sono allineati; in altri il criterio del TIR e quello del VAN danno risposte diverse, in questi casi è meglio utilizzare il criterio del VAN:
- investimenti esclusivi
- tir investente
- tir multipli
=> in caso di conflitto è meglio utilizzare il criterio del VAN
Inoltre il criterio del TIR avrebbe degli svantaggi nelle decisioni di investimento, il TIR in sé rimane un indicatore utile; misura il rendimento medio dell’investmento e la somministrà del VAN all’autore di prima del costo del capitale.
Scelta tra progetti di investimento
Quando occorre scegliere un solo progetto di investimento tra più alternative, la scelta è:
- criterio del VAN => scegliere il progetto con VAN più elevato
- criterio del TIR => scegliere il progetto con il TIR più elevato può condurre ad errori
Il criterio del TIR con differenze di scala
Se la dimensione del progetto raddoppia, raddoppia anche il VAN. Questo non avviene per il TIR, perciò non si può usare il TIR per confrontare progetti di scala diversa.
Il criterio del TIR con differenze di distribuzione temporale
Un altro difetto del TIR è che può essere alterato cambiando la distribuzione temporale dei flussi di cassa, anche quando questo cambiamento non influisce sul VAN. Se il TIR è un rendimento, mai in valore monetario di guadagno... Un alto rendimento dipende dal periodo temporale in cui tale rendimento viene percepito.
Il criterio del TIR con differenze di rischio
Un TIR attrattivo per un progetto non rischioso può non esserlo per un progetto rischioso.
* i costratti finanziari (ad es. un'obbligazione o un prestito bancario) sono basati sui flussi di cassa.
Come si passa dal bilancio e dal conto economico al prospetto del flusso di cassa? Il flusso di cassa si calcola "seguendo" i flussi monetari, cioè i pagamenti, collegati all’attività dell’impresa, in un determinato periodo temporale.
- Si fa parte dal risultato netto e si apportano alcune correzioni per tenere conto di quelle operazioni che non imputano movimenti monetari di entrata/uscita di cassa
- un'impresa produce un flusso di cassa positivo (CASH-IN) in due modi: vendendo beni produttivi (attività+) o ottenendo altro credito (passività+).
- a es. vendita di macchinari usati, liquidazione delle scorte
- aumento dei prestiti bancari, vendita di azioni
- un'impresa produce un flusso di cassa negativo (CASH-OUT) in due modi: acquistando macchinari (attività+) o ripagando i debiti (passività-).
- aumentando le scorte, costruendo un nuovo impianto
- rimborsando un prestito, riducendo un debito commerciale
ciò facendo si accogiano che:-> dal CONTO ECONOMICO:
- il risultato netto tipicamente non è uguale al flusso di cassa generato dall'impresa:
- ci sono spese che non corrispondono ad esborsi monetari come per es.
- l'ammortamento e/o il deprezzamento
- ci sono operazioni di cassa che non appaiono nel conto economico ma che si possono dedurre dallo stato patrimoniale (ad es. investimenti immobiliari, impianti produttivi e macchinari)
PROCEDIMENTO:
- Si parte dal risultato netto
- Si aggiungono e sottraggono alcune voci tratte dallo stato patrimoniale e dal conto economico, allo scopo di calcolare quanto vi è in cassa.
- Queste operazioni di correzione sono suddivise logicamente in 3 sezioni:
- attività operativa
- attività di investimento
- attività di finanziamento
Enterprise value / EBIT = valore di mercato del capitale proprio + debiti - cassa
Enterprise value / Vendite = valore di mercato del capitale proprio + debiti - cassa
per la presenza di norme e strumenti di garanzia, continuiamo a verificarsi degli abusi
CAPITOLO 3 - CAPITAL BUDGETING
è un processo usato per capire quali progetti vale la pena intraprendere indipendentemente da come verranno finanziati.
Come si procede?
- occorre calcolare l'utile incrementale (punto più critico): cioè quale variazione del profitto annuale deriva dalla decisione di intraprendere ciascun progetto
- calcolare il flusso di cassa libero (FCF) per ciascun progetto
- calcolare il VAN di ciascun progetto (ignorando il modo in cui verrà finanziato)
- scegliere tra più alternative il progetto con il VAN maggiore
1 - CALCOLO DELL'UTILE INCREMENTALE
è l'aumento dei profitti aggiuntivi (profitti marginali) che ci si aspetta derivino dal progetto (vediamo un esempio)
Bisogna capire:
- costi/profitti derivano dal intraprendere il progetto
- si sarà dipenduto dal intraprendere il progetto
- si considera l'ammortamento a quote costanti (costo del bene diviso in quote uguali durante il corso della sua vita)
- per le decisioni di capital budgeting non si considerano gli oneri finanziatori. Ciò avviene perché il progetto deve essere valutato per sé, indipendentemente dalle decisioni di finanziamento
- aliquota fiscale marginale: aliquota fiscale su ogni dollaro incrementale di volte autio imposte. Nota: un valore negativo significa deduzione aggiuntiva e un credito
IMPOSTE SUL REDDITO = EBIT x tc
Il prezzo delle obbligazioni e l'effetto del tempo
- Se i tassi di interesse rimangono invariati, il rendimento alla scadenza di un'obbligazione non varia nel tempo.
- Ceteris paribus, il prezzo di un'obbligazione senza cedola si avvicina nel tempo al valore facciale (valore futuro).
- Il prezzo di un'obbligazione con cedola, se tenuto a scadenza a premio, si avvicina nel tempo al valore nominale (valore futuro).
- Più l'obbligazione è vicina alla scadenza, meno è sensibile il prezzo alle variazioni dei tassi di interesse. Questo effetto si chiama «maturità» dell'obbligazione *(duration)*.
Variazioni dei tassi di interesse e prezzo delle obbligazioni
Esiste una relazione inversa tra i tassi di interesse e i prezzi delle obbligazioni.
- Se i tassi di interesse (e YTM) ↑ i prezzi delle obbligazioni ↓
- Se i tassi di interesse (e YTM) ↓ i prezzi delle obbligazioni ↑
→ ciò accade perché i tassi sono al denominatore quando si calcola il prezzo (valore attuale) di un'obbligazione
La sensibilità del prezzo di un'obbligazione alle variazioni dei tassi di interesse è misurata dalla duration. Obbligazioni con duration elevata sono molto sensibili a variazioni dei tassi di interesse. Obbligazioni con duration bassa sono meno sensibili a variazioni dei tassi di interesse.
Come si ricava il rendimento di un'obbligazione zero coupon o di una con cedola
Usando la legge del prezzo unico e i rendimenti di obbligazioni zero coupon e senza rischio, si possono determinare il prezzo e il rendimento di qualsiasi altra obbligazione piena di rischio.
* Il prezzo di un'obbligazione con cedola deve essere uguale al valore attuale delle cedole e del valore nominale.
Prezzo di un'obbligazione con cedola:
PvA(flusso di cassa obbligazione) =
\[ \frac{CPN}{(1+YTM)^1} + \frac{CPN}{(1+YTM)^2} + ... + \frac{CPN+VF}{(1+YTM)^n} \]
Rendimenti delle obbligazioni societarie
Per le obbligazioni emesse da imprese (società) vi è un rischio di credito: esiste cioè il rischio di insolvenza.
Il prezzo corrisposto dagli investitori per obbligazioni che presentano un rischio di credito è inferiore rispetto a quello di obbligazioni con caratteristiche identiche, ma prive di rischio.