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La finanza aziendale
Prima del 1900 non era mai stata sentita l'esigenza di introdurre un reparto di finanza ad hoc all'interno delle aziende, probabilmente perché prima di tale data non si era assoggettati all'obbligo di redazione del bilancio e tale epoca non presentava ancora una forte espansione dei mercati. Possiamo affermare che la finanza acquisì ruolo di spicco solo con l'uscita di due fondamentali opere: - The Theory of Corporate Finance di Jean Tirole che si è occupato di definire i tratti essenziali della "struttura finanziaria" d'impresa, cioè dettando le linee guida per gli impieghi e le fonti di finanziamento aziendali; - The Financial Policy of Corporations di Arthur Stone Dewing il cui trattato getta le fondamenta delle "politiche finanziarie d'azienda"; Successivamente all'input lanciato da questi due economisti, la finanza aziendale venne arricchita dai contributi di...Altri studiosi, ma anche grazie al continuo mutare del contesto storico-economico, basti pensare alla crisi degli anni '30, anni in cui prese vita la figura del "responsabile finanziario" ed epoca in cui si incominciò a pensare alla "funzione finanziaria" come reparto ad hoc all'interno delle società. Tale funzione però trovava e trova oggi attuazione solo nelle medie-grandi e grandi realtà aziendali, in quanto nelle piccole e medie aziende la funzione finanziaria non è riscontrabile. Questo è abbastanza fisiologico in quanto le dimensioni delle piccole aziende non permettono di aumentare i costi salariali assumendo personale specializzato nel ramo finanziario, motivo per cui tale funzione spesso viene assolta dai manager o dall'imprenditore stesso, il che espone la stessa azienda al rischio di prendere decisioni errate o poco razionali causando squilibri interni che possono estendersi, da sole decisioni finanziarie,
a tutto il complesso aziendale. Successivamente a questa epoca la finanza aziendale riscontra varie fasi di sviluppo dovute ad una pluralità di motivi:- Negli anni 50/60 la materia continuò ad essere arricchita poi dalle varie teorie apportate da economisti del calibro di Fischer, Modigliani Miller e dalla teoria del portafoglio di Markowitz;
- Negli anni 70 viene influenzata dal mutamento dello scenario macroeconomico dovuto principalmente all'apertura e allo sviluppo dei mercati finanziari e alla fine degli accordi di Bretton Woods (che comportavano un cambio fisso ancorato al dollaro americano). Ovviamente il cambiamento di questi fattori macroeconomici influenzò positivamente la concorrenza che costrinse le aziende a rivalutare completamente la loro domanda ed offerta, nonché a valutare da altra ottica le abitudini dei consumatori e le scelte di investimento degli operatori, il tutto ovviamente aggravato dall'instabilità del tasso di cambio.
- La finanza comportamentale la cui nascita si deve all'economista Shefrin che nel 2007 pubblicò il libro "finanza aziendale comportamentale". La teoria della finanza è basata sull'ipotesi che gli individui agiscano in modo razionale e tenendo in considerazione tutte le informazioni disponibili; sotto questa ipotesi la finanza aziendale ha elaborato un insieme organico e coerente di prescrizioni che, se rispettate, dovrebbero consentire ai manager finanziari
Quanto con l'applicazione dei principi dettati da Colombi non è possibile prescindere del tutto dagli interessi dell'azienda.
LA FINANZA OPERATIVA:
A differenza della finanza aziendale generale che erge i propri pilastri sullo studio della struttura finanziaria aziendale e sulle scelte di investimento più consone, la finanza operativa è orientata alla tutela specifica dell'equilibrio e della sostenibilità finanziaria della gestione, tendendo cioè ad indirizzare l'azienda a generare flussi in entrata eccedenti a quelli in uscita. Altri aspetti correlati a tale ramo della finanza sono:
- La comparabilità tra costi e ricavi: che devono essere necessariamente confrontabili tra loro;
- Correlazione tra margini economici e flussi di cassa: cioè occorre trovare una correlazione tra il profitto ed i relativi flussi di cassa;
- Adeguata copertura del fabbisogno finanziario: tramite finanziamenti di pari durata (o altre forme adeguate).
Dal punto di vista economico cit. Pellegrino Squitieri);
Capacità della struttura finanziaria di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato: intesa come elasticità della struttura finanziaria di adattarsi positivamente ai cambiamenti sia a livello microeconomico che macroeconomico;
Per quanto concerne le "attività" della finanza operativa, possiamo dire che essa si esplica in operazioni come:
- Programmazione finanziaria: con la quale si stima l'entità del fabbisogno finanziario;
- Cash management: Locuzione inglese ("gestione di cassa") riferita alla gestione delle disponibilità liquide, ovvero dei flussi di cassa (cash flow). Ha l'obiettivo di ottimizzare il flusso di disponibilità liquide di un'azienda, senza mai mantenere somme inutilizzate;
- Analisi e gestione dei rischi finanziari: cioè tramite valutazione e previsioni si cerca di minimizzare il rischio legato ad alcune operazioni finanziarie, ad
Riferimento al rapporto tra banca-impresa relativo al fatto che l'impresa non riesce a rimborsare il credito concesso dalla banca. Per quanto riguarda il rischio di credito è importante la capacità di prevedere, attraverso dei modelli, i rischi relativi alla controparte. Con suddetti modelli si riesce a ottenere un punteggio (attraverso un rating) delle singole posizioni creditorie e ottenere dei vantaggi, in termini di tasso d'interesse, più o meno favorevoli, infatti più sarà alto il punteggio del rating e tanto migliore sarà il tasso applicato.
Rischio di mercato: questo può essere definito come un rischio sistemico, ossia che fa riferimento a degli elementi di natura macroeconomica difficili da controllare dal manager. Dunque l'azienda risulta essere soggetta ad essi senza avere la possibilità di tutelarsi.
Per quanto riguarda i rischi totali dell'impresa, questi sono dati dalla somma dei rischi operativi (legati
quindi all'operatività dell'impresa, ossia al suo core business) e quelli finanziari (i quali a loro volta si dividono in rischio di tasso, rischio di credito e rischio di cambio).
La funzione finanziaria
Questa è una funzione infrastrutturale, che riguarda cioè l'intera struttura aziendale e svolge un'attività di supporto a favore delle aree funzionali caratteristiche dell'impresa (produzione, marketing, logistica, ecc). Risulta essere collocata all'interno dell'impresa secondo diversi criteri che fanno riferimento al fatto che la stessa sia considerata essenziale o meno (dunque in base alla sua rilevanza) nell'impresa. A tal proposito possiamo evidenziare 4 casi diversi:
- Caso di organizzazione aziendale in cui la funzione finanziaria non è un elemento essenziale nell'impresa:
Dirigenza generale
Ufficio personale
Direzione
Direzione
Direzione
Direzione commerciale
Marketing
Produttiva
Amministrativa
Funzione contabili: ebilancio
Banche e tesoreria
Contabilità clienti/fornitori
Fiscalità e diritto
2) Caso in cui la funzione finanziaria è rilevante per l'attività dell'impresa (funzione in posizione di staf):
- Direzione generale
- Finanza
- Direzione amministrativa, con stesso elenco precedente ma senza l'attività marketing produttiva commerciale banche e tesoreria
3) Caso in cui la funzione finanziaria si trova in una posizione di line, ossia posta alla stessa stregua delle altre direzioni:
- Direzione generale
- Personale
- Direzione amministrativa
- Marketing
- Finanza
- Produzione
- Commerciale
- Banche e tesoreria
- Contabilità, controllo di clienti/fornitori e gestione
- Fiscalità e diritto