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Ragionando per analogia si arriva a dire che la volontà è l'essenza segreta dell'intero universo.
La volontà caratterizza tutti gli esseri viventi.
La volontà ha caratteri opposti rispetto al mondo. È libera dalle caratteri e manifestazioni della volontà inconscia forme di questi.
È poiché consapevolezza e intelletto sono due sue manifestazioni, non è quindi unica una volontà cosciente ma solo impulso.
È perché svincolata dallo spazio e dal tempo che moltiplicano eternae dividono gli enti, è sempre la stessa ed è identica in tutti gli enti, non è divisibile. È perché su di incausata essa non influisce il tempo, è un principio senza inizio ne fine. È perché libera dalla categoria della causalità, esiste senza uno scopo. Non altra meta se non se stessa, la vita vuole la
vita,
la
volontà
vuole
la
volontà,cade
dentro
l’orizzonte
del
vivere
e
del
volere.
cercato
di
mascherare
questa
evidenza
inventando
un
Dio
,
che
racchiude
un
fine
e
in
cui
si
ritroverebbe
un
senso
alla
vita.
Ma
Dio
nell'Universo
di
Schopenhauer
non
può
esistere,
poiché
a
Dio
si
attribuiscono
tutte
quelle
caratteristiche
proprie
della
Volontà.
platonica)
e
sono
gli
archetipi
del
mondo
,
attraverso
le
realtà
naturali
(con
caratteristiche
spazio-‐temporali)
che
sono
copie
dell’archetipo.
affermare
che
essere
è
la
manifestazione
di
una
Volontà
infinita
Il Pessimismo: (dolore piacere e noia) equivale
a
dire
che
la
vita
è
dolore
per
essenza.
Volere
significa
desiderare
e
desiderare
significa
trovarsi
in
uno
stato
di
tensione
per
la
mancanza
di
qualcosa
che
non
si
ha.
Desiderio
è
quindi
assenza
in
ultima
analisi
dolore.
Nell’uomo
la
Volontà
è
più
cosciente,
quindi
l’uomo
risulta
più
bisognoso
tra
tutte
le
creature
e
incapace
di
trovare
un
vero
e
proprio
appagamento
definitivo.
Per
ogni
desiderio
soddisfatto
almeno
10
sono
insoddisfatti,anche
l’appagamento
è
quindi
poca
cosa.
Il
desiderio
appagato
infatti
da
vita
ad
un
desiderio
nuovo.
questo
va
ad
aggiungersi
che
ciò
che
viene
chiamato
godimento
fisico
e
gioia
psichica
non
sono
altro
che
cessazioni
temporanee
e
brevi
del
dolore
(concezione
simile
a
quella
di
Leopardi),
sono
lo
scarico
di
una
condizione
di
tensione
necessaria.
Quindi
affinché
ci
sia
il
piacere
deve