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ESISTENZA DELLA NORMA

Nella società possono essere presenti più gruppi sociali e dunque più mini collettività. Secondo Pocar esiste una regola solo quando l'aspettativa è valida per almeno un gruppo sociale. Questa regola dunque, per essere vigente, deve essere ritenuta vincolante. Ogni norma per essere considerata tale deve prevedere la violazione che può configurarsi con una reazione sociale. Rimane il problema dei criteri distintivi. Il criterio distintivo utilizzato da Pocar è il carattere ETERONOMO delle norme giuridiche ed il carattere AUTONOMO delle norme sociali. Vi sono delle norme giuridiche che sono interiorizzate dall'individuo mentre altre sociali in cui la norma non è autonoma ma con una percezione di interiorità. Secondo Sarzotti vi sono una parte di norme giuridiche e non sociali, una parte di norme sociali e non giuridiche ed infine una parte di norme sia giuridiche che sociali.

CARATTERISTICHE DELLE NORME

GIURIDICHE E DELLE NORME SOCIALI

La socializzazione è quel processo che consente all'individuo di inserirsi nella società. Noi, come individui, interiorizziamo delle norme che fanno parte di questo processo. In questi contesti apprendiamo delle regole che sono molto simili alle regole giuridiche, troviamo delle regole che non sono solo sociali e solo giuridiche.

Le regole esclusivamente sociali e non giuridiche non interessano l'ambito giuridico poiché non si percepisce l'intervento del diritto. Queste norme sono autonome, quelle giuridiche sono eteronome.

A questi criteri distintivi possiamo aggiungerne degli altri: le regole giuridiche sono ISTITUZIONALIZZATE. Questa affermazione ci è data dal fatto che tali norme sono scritte.

Apparentemente una norma scritta può sembrare più precisa di una norma non scritta ma a volte questo non è vero andando a complicare il processo interpretativo.

Le regole sociali, al contrario, sono...

principalmente delle regole non scritte (ad esempio regole del costume). Sono regole che si concretizzano nel comportamento stesso degli individui. Pocar sostiene che le regole sociali si sostanziano in ATTI e COMPORTAMENTI.

La regola giuridica può esistere anche quando non viene rispettata. La regola sociale muta al mutare del comportamento dell'individuo. Una regola giuridica che non viene applicata, se non abrogata formalmente, potrà essere sempre adottata da un giudice che si accorge della sua esistenza.

Le regole sociali hanno invece bisogno di molto tempo per poter nascere; il cambiamento della norma giuridica è molto più immediato e veloce di quella sociale.

Le norme giuridiche come abbiamo detto in precedenza sono scritte ma l'ordinamento giuridico prevede delle istituzioni preposte alla produzione e all'applicazione della normativa. Tale ordinamento è costituito da norme primarie ma anche secondarie. Sono secondarie quelle

che non hanno un sistema giuridico strutturato sono spesso caratterizzate da un forte potere concentrato nelle mani di pochi individui o gruppi. In queste società, il potere è esercitato in modo arbitrario e non ci sono regole o norme che limitano l'azione di coloro che detengono il potere. Il diritto, invece, nasce proprio per limitare il potere e garantire l'uguaglianza di tutti i cittadini. Attraverso il diritto, vengono stabilite delle regole che devono essere seguite da tutti, compresi coloro che detengono il potere. Il diritto crea un sistema di regole e norme che disciplinano la convivenza sociale e garantiscono i diritti e le libertà di ogni individuo. Il potere e il diritto sono quindi strettamente legati, ma non sono la stessa cosa. Il potere può essere esercitato anche al di fuori del diritto, in modo arbitrario e senza limiti. Il diritto, invece, è basato su principi di giustizia e uguaglianza e ha lo scopo di limitare il potere e garantire la tutela dei diritti di tutti i cittadini. In conclusione, il potere e il diritto sono due concetti distinti ma interconnessi. Il diritto nasce per limitare il potere e garantire l'uguaglianza di tutti i cittadini, stabilendo delle regole che devono essere seguite da tutti. Il potere, invece, è la capacità di influenzare o determinare le azioni altrui, che può essere esercitato anche al di fuori del diritto.moderne conoscono da qualche secolo l'esistenza dello Stato e del diritto poiché fondate su due principi cardine che caratterizzano le società complesse:
  1. Differenziazione degli interessi e dei valori
  2. Ineguale distribuzione del potere
Tali principi cardine spiegano la necessità delle norme giuridiche e la funzione del diritto.

DIFFERENZIAZIONE DEGLI INTERESSI E DEI VALORI

Nell'ambito della società esistono molti gruppi sociali che hanno interessi diversi e anche contrapposti. Pocar si colloca in una prospettiva conflittuale secondo la quale alla base della società vi sarebbe proprio il conflitto. Tale visione si contrappone a quella consensualistica (la società che si fonda sul consenso).

Esistono dunque interessi e principi generali presso i quali tutti i consociati concordano. Non solo vi sono interessi diversi nei gruppi sociali, ma anche valori diversi che fanno riferimento alla sfera culturale. Occorre specificare che tali

gruppi sociali interagiscono tra loro: in alcuni casi vi può essere conflitto, in altri casi si potrà raggiungere un compromesso. Sono poi presenti gruppi sociali che possiedono interessi economici molto forti assumendo perciò posizioni di forza predominanti. Allo stesso tempo altri gruppi sociali avranno posizioni economiche meno forti. Proprio per questo discorso è necessario affermare quanto la differenziazione sia un dato inalienabile in ogni società in grado di consentire il mutamento storico.

INEGUALE DISTRIBUZIONE DEL POTERE è un altro fattore inalienabile poiché non troveremo mai una situazione in cui tutti i gruppi sociali hanno le stesse quote di potere. Il conflitto nasce dal fatto che i gruppi sociali lottano per acquisire maggiori quote di potere. La lotta può dunque essere violenta, ma può anche incarnarsi in un conflitto parlamentare.

Secondo Pocar il potere, dunque la capacità di influenzare o determinare le

azioni altrui vincendo le resistenze del proprio contendente. Il potere viene esercitato tramite l'uso di strumenti o la minaccia di tale uso; si tratta di strumenti in grado di comportare svantaggi di gravità sufficiente a determinare l'adesistenza e quindi l'obbedienza. Questo è il meccanismo sanzionatorio. La resistenza del soggetto può anche essere vinta tramite il controllo delle situazioni nelle quali la resistenza stessa potrebbe esplicarsi (esempio: invece di multare il divieto di transito, si sbarramaterialmente la strada). Tale modalità è molto più comune ed efficace. Nella nostra società complessa i gruppi sociali hanno una quota elevata di potere, ma i processi di globalizzazione hanno spostato tale potere verso gruppi economici internazionali andando a togliere parte di questo allo Stato. Anche gli Stati occidentali hanno ceduto parte del proprio potere ad organi interni, come le Regioni, e ne hanno perso nei confronti.

Di organismi internazionali. Gli Stati sviluppati hanno perso ancora più potere nei confronti di enti privati, come le multinazionali, in grado di influenzare il loro comportamento. Occorre sottolineare che le relazioni di potere vanno sempre misurate in concreto e non da un punto di vista giuridico.

La caratteristica principale del diritto consiste nella capacità di trasformare conflitti sociali in conflitti individuali. Si trasformano dunque conflitti tra gruppi in conflitti tra individui poiché vengono utilizzati strumenti adatti ai conflitti individuali. Un esempio è il conflitto tra imprenditore e lavoratore; il diritto tratta ciò come conflitto individuale coinvolgendo le due parti in causa: il singolo imprenditore e il singolo lavoratore.

LA GLOBALIZZAZIONE

Valerio Pocar sostiene l'esistenza di un nuovo particolarismo giuridico. In passato si lottava contro il particolarismo poiché portava una pluralità di fonti del diritto, di

Enti competenti, di soggetti giuridici oltre all'incertezza del cittadino il quale non poteva prevedere con assoluta certezza la liceità del suo comportamento e la risposta dell'ordinamento. 7 Accanto ai nuovi fenomeni della globalizzazione emerge il localismo o particolarismo giuridico (globale + locale). La globalizzazione è un fenomeno extra giudico di carattere economico e sociale con effetti nella sfera giuridica. Pocar pone l'accento su due aspetti:

  1. Società dell'informazione: oggi le informazioni si trasmettono ad un'elevata velocità (internet). Non solo le informazioni circolano più velocemente, ma anche i capitali possono essere spostati in tempo reale in tutto il mondo.
  2. La bi-direzionalità (internet): Pocar sostiene che internet è uno strumento democratico poiché tutti possono parteciparvi. In realtà una larga fetta del globo non ha ancora l'accesso a questo mezzo di comunicazione.

Nonostante internet sia un sistema aperto, molte sono le restrizioni che hanno limitato la sua apertura.

Conseguenze della globalizzazione del contesto economico:

  • La globalizzazione ha portato ad un aumento della velocità di trasferimento di beni e di persone. Sono aumentati i flussi migratori avvantaggiati da una maggiore facilità di comunicazione.
  • Legato a ciò vi è una omogeneizzazione culturale, ovvero la tendenza a riconoscersi in determinati modelli culturali (esempio: l'idea generale della legittimità dei diritti umani e per questo vengono riconosciuti in molti ordinamenti).

Dal punto di vista economico, la globalizzazione è caratterizzata da due fattori che a prima vista possono sembrare contraddittori:

  1. Facilità di trasferimento da un paese all'altro e mezzi finanziari.
  2. Delocalizzazione delle unità produttive con la forza lavoro che può essere spostata da un continente a un altro.

Conseguenze della globalizzazione

a livello giuridico In ambito giuridico Pocar lega la globalizzazione allo sviluppo del diritto transnazionale. Occorre fare una differenziazione tra diritto internazionale pubblico, che ha come soggetti gli Stati, e diritto transnazionale che mette in discussione la sovranità dello Stato ponendo dei limiti ad esso. I limiti dal punto di vista giuridico si concretizzano in due tipi di trattati: 1. Trattati di unione 2. Trattati di cooperazione CAPITOLO II: FUNZIONI SOCIALI DEL DIRITTO L'EFFICACIA DEL DIRITTO Pocar si interroga in questo capitolo su come funziona il diritto. Nell'ambito sociologico occorre studiare il concetto di efficacia come elemento in grado di distinguere la sociologia dalla scienza giuridica poiché lo studio della sociologia del diritto consiste nell'efficacia delle norme giuridiche. Possiamo dire che l'efficacia rappresenta per la sociologia quello che la validità rappresenta per la scienza giuridica, poiché il sociologo

È interessato agli effetti che la norma giuridica produce nelcon

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
16 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di filosofia e sociologia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Verga Massimiliano.