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POPPER
Filosofo importante del ‘900 elabora le sue teorie a partire da critiche all’empirismo logico. Sostiene che
non è possibile affidarsi al p. di verificazione in quanto non è possibile verificare tutti i casi esistenti
nella realtà, credere in questo principio significa escludere tutte le scienze che producono leggi
generali.
Popper propone il principio di verificazione secondo il quale una teoria è scientifica se è tanto precisa
da poter essere confrontata con la realtà in modo da poterla falsificare.
Inoltre è necessario non ricorrere ad ipotesi ad Hoc, ipotesi nate per salvare la teoria in extremis,
altrimenti la teoria non è scientifica.
Due pseudoscienze sono:
Psicoanalisi: spiega qualsiasi cosa del comportamento umano quindi non è falsificabile (ha spiegazione
per un comportamento x e il suo contrario).
Marxismo: è ricorso ad ipotesi ad hoc quanto ha osservato che il fenomeno da esso predetto non si è
verificato.
Popper sostiene che è necessario che una teoria sia tanto precisa da poter essere confrontata con la
realtà e inoltre che fintanto che la teoria non è falsificata allora è presa per vera, e via via che supera i
vari confronti con la realtà diventa più probabile.
Ci sono state critiche alle teorie di Popper secondo le quale il p. di falsificazione non spiega gli enunciati
esistenziali e probabilistici.
Quelli esistenziali non sono falsificabili ma solo verificabili (“c’è un gatto”) ma Popper sostiene che è
basta aggiungere coordinate spazio/tempo per farli diventare falsificabili e quelli probabilistici perché ci
fanno ottenere una probabilità non una certezza. Popper dice che bisogna calcolare la probabilità.
Popper propone un metodo basato sul p. di falsificazione che è quello delle CONGETTURE E
CONFUTAZIONI secondo il quale bisogna fare ipotesi e successivamente bisogna confrontarle con la
realtà per confutarle.
Questo metodo infatti non si basa sull’osservazione empirica perché Popper sostiene che l’osservazione
neutra non esiste, che è sempre influenzata dalla teoria che precedentemente lo sperimentatore ha
acquisito (basta pensare all’uso di strumentazioni scientifiche basate su teorie alle quale lo
sperimentatore deve aderire per credere in quello che vede).
Popper sostiene che sono due i momenti della ricerca:
Contesto della scoperta→ momento irrazionale nel quale lo sperimentatore propone ipotesi in base alla
teorie fatte proprie.
Contesto della giustificazione→ momento molto rigoroso nel quale i dati dell’ipotesi vengono confrontati
con la realtà.
Popper propone alcuni esempi di ragionamento per congetture e confutazioni:
- Scoperta Pennicilina: Fleming ha osservato la muffa e ha pensato che essa provocasse sostanza
che eliminava i batteri, ha confutato teoria ed è arrivato alla soluzione che la muffa stessa è la
pennicilina.
Sono stati proposti controesempi alle teorie di Popper:
- Scoperta orbita di Urano: si è scoperto questo pianeta che non segue l’orbita studiata da Keplero
ma si è ricorso ad ipotesi ad hoc (che sua orbita era influenzata da altra orbita) per salvare la
teoria e queste ipotesi sono risultate corrette.
DHUEM
Anche Duhem critica l’induttivismo criticando Newton che l’ha adottato come metodo di ragionamento.
Duhem sostiene che Newton ha fondato le sue teorie sulla teoria dell’orbita ellittica di Keplero, tuttavia
proprio la teoria di Newton contraddice la teoria di Keplero.
Keplero: orbita ellittica con sole in uno dei due fuochi
Newton: se c’è attrazione gravitazione non può esserci orbita ellittica perfetta.
Quindi possiamo suppore che la teoria di Newton spiega le eccezioni alla teoria di Keplero.
Possiamo qua osservare come la filosofia della scienza sia particolarmente legata alla storia della
scienza, per tanti anni la filosofia della scienza s’è occupata di induttivismo perché questo era il metodo
prediletto da Newton (il quale faceva vera scienza), quando si abbandonò la teoria newtoniana per
quella della relatività anche la filosofia della scienza ha smesso di occuparsi di induttivismo.
POINCARè
Crea la sua teoria detta convenzionalismo a partire dalle riflessioni sulla geometria euclidea.
La geometria euclidea è stata creata nel 300aC ad Euclide ed è la base per il sistema teorico di Newton,
in seguito si è cercato di confermare le geometrie euclidee con la logica dell’assurdo , modificando il V
postulato dato che gli altri sono ritenuti evidenti senza bisogno di essere convalidati.
V postulato: dato 1 punto e 1 retta per quel punto passa solo una retta parallela alla retta data.
Modificando questo postulato per assurdo posso affermare:
1) per il punto non passa nessuna retta parallela
2) per il punto passano numerose/infinite rette.
Saccheri prova a ragionare per assurdo assumendo 2 e sostiene di ottenere un sistema contradditorio,
in realtà ottiene un sistema che è strano se applicato alla realtà ma non è contradditorio (non afferma e
nega una cosa nello stesso tempo →autocontradditorietà).
Bolyai e Lobacevski riprovano e ottengono un sistema coerente (somma angoli interni di ∆
diminuiscono all’aumentare del ∆).
Riemann inoltre prova a ragionare per assurdo con 1 e ottiene un sistema teorico che funziona e che
funge da base per la meccanica quantistica che prevede un mondo non piatto ma incurvato.
Poincarè parte da queste riflessioni (pur sostenendo la geometria euclidea) per dire che esistono diversi
insiemi teorici composti da più assiomi e che sono disponibili, quindi un sistema teorico rispetto all’altro
è solo una convenzione. Sono convenzioni dato che noi possiamo scegliere un assioma o l’altro, quindi
anche le teorie su cui si basano questi assiomi sono convenzionali.
L’unica regola che abbiamo per scegliere un assioma o l’altro è l’utilità, quindi in base al contesto noi
scegliamo per utilità l’assioma.
Nel momento del confronto con la realtà noi possiamo appellarci alle IPOTESI AUSILIARIE (che non
nascono dopo il confronto, sono facilmente modificabili e nascono da altre discipline) e modificarle se il
nostro sistema non è conforme alla realtà.
Poincarè ha aiutato lo sviluppo della meccanica quantistica anche se non era d’accordo con essa,
inoltre non estende il suo contributo ad altre discipline diverse dalla geometria.
Dice che la matematica è composta da verità sintetiche (vere per come funziona il mondo) e verità a
priori (verità che non potevano andare altrimenti da come sono andati i fatti).
DUHEM
Durante il confronto con la realtà non posso confrontare solo 1 singolo assioma ma devo confrontare un
intero sistema teorico composto da più affermazioni. Al momento del confronto se questo non concorda
con la nostra teoria non vuol dire che essa è sbagliata ma che c’è qualcosa in essa che va modificato
(non sappiamo cosa).
Duhem critica il falsificazionismo di Popper perché sostiene che non è possibile confrontare un singolo
assioma (seppur preciso) con la realtà, devo confrontare l’intero sistema teorico e se questo non
concorda con la realtà decido se abbandonare la teoria oppure modificarne qualche elemento. Questa
proposta è detta FALSIFICAZIONISMO MODIFICATO.
Questa teoria sembra vicino al convenzionalismo anche se Duhem lo critica perché esso parla di
assiomi convenzionali mentre Duhem dice che bisogna parlare di teorie complesse che sono
convenzionali non singoli assiomi.
Ipotesi del buonsenso: Duhem sostiene che quello che scegliamo di modificare è basato sul nostro buon
senso che è una caratteristica innata e non è legata alla logica e alla razionalità. Poincarè ce l’ha (ha
fatto scelte che lo hanno portato ad aiutare lo sviluppo della meccanica di Einstein) mentre Dhuem
stesso dice di esserne privo.
QUINE
È un filosofo del linguaggio→ branca della filosofia analitica che si occupa di studiare come funziona il
linguaggio e come le parole acquisiscono significato.
La teoria di Quine parte dall’analisi di verità sintetiche (vere in virtù di come vanno le cose nel mondo)
e analitiche (proposizione vera per il significato delle parole).
Quindi sostiene che ogni proposizione è sia sintetica che analitica.
Quindi Quine propone la teoria che ogni nostra conoscenza fa parte di un complesso sistema di
conoscenza dove tutto è collegato insieme come in una ragnatela e dove alcune nostre conoscenze
sono direttamente collegate con la realtà. Modificando queste ipotesi che sono collegate alla realtà noi
in realtà produciamo delle vaste modifiche in tutto il sistema (dati i collegamenti). Questa è la tesi
OLISTICA di Quine.
La tesi di Quine è più forte di quella di Duhem perché si applica all’intero sistema di conoscenze (sia
scientifiche che non) e tutte possono cambiare a partire da quelle che sono collegate con l’esperienza.
Nasce quindi una teoria intermedia tra le due.
Tesi Duhem-Quine: Si mantiene l’approccio olistico di Quine, viene applicata a tutti gli ambiti. Sostiene
(come Duhem) che solo teorie complesse vanno confrontate con la realtà e non singoli assiomi. Non
cambia tutto il sistema ma qualcosa è modificabile all’interno di esso.
NATURA DELLA CONOSCENZA
Dalle precedenti riflessioni si è arrivati allo studio dell’osservazione che secondo Popper non è neutra.
In questa questione affrontata dalla filosofia della scienza si parla di asserzioni osservative (→il risultato
di un’asserzione).
Lo psicologismo è la teoria sostenuta dagli appartenenti al circolo di Vienna che sostengono che la
realtà è mediata dai nostri organi di senso (→ Kant: noumeno –realtà in sé stessa non percepibile-
fenomeno –la realtà mediata dai ns organi di senso), questa teoria prende spunto dal fenomenismo.
Tuttavia non è negata l’oggettività in quanto tutti abbiamo gli stesso organi di senso.
Fisicalismo (Neurath): posizione che sostiene che noi percepiamo gli oggetti fisici in sé stessi, è una
corrente che sostiene l’oggettività. Questa corrente parla delle asserzioni osservative come di
ENUNCIATI PROTOCOLLARI (l’osservazione del singolo individuo) che vanno a costituire il LINGUAGGIO
PROTOCOLLARE (insieme di osservazioni del singolo individuo). Mettendo insieme i vari linguaggi
protocollari degli individui ottengo il LINGUAGGIO FISICO (totalità delle osservazioni dell’essere umano)
che sono interscambiabili tra loro. Inoltre il linguaggio fisico è interscambiabile con il