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FILOSOFIA MORALE A - FILOSOFIA DEL VIAGGIO

“Filosofia del viaggio” di Franco Riva. Il fenomeno di TURISMO DI MASSA che ha preso piede nella società occidentale, denota una naturale propensione umana ad orientarsi spontaneamente in contesti diversi, verso realtà naturali, ad umane altre; questa esigenza continuerà poi ricadendo in realtà, ad una condizione necessaria originaria dell’uomo che ha caratterizzato ed accompagna l’intero corso della sua storia.

  • Viaggio come movimento circolare (ogni cosa sembra tornare sempre al punto di partenza)
  • lineare - in realtà non si riesce mai a tornare nel medesimo punto e, allora, c'è in gioco l'umano, la vita stessa assume tratti di viaggio e cammini.

TURISMO DI MASSA - è possibile oggi grazie alla globalizzazione che ne migliora le condizioni generali grazie alla tecnologia, ma non annulla il senso proprio: il viaggio come movimento verso ed incontro con l'altro, ma nell'era della

L'idealizzazione e l'identità della nostra alterità viene annullata ancorata nel bisogno di miti:

  • Da questo credo le globalizzazioni uniscono spazi e culture, e l'uso del viaggio non ha più possibilità di crescita interiore, ma solo di uno spostamento tra due luoghi simili, allo stesso modo in cui ci si muove quotidianamente nelle grandi metropoli.
  • È il mondo che va a divenire grande unica metropoli.

Il viaggio in un mondo così dedotto all'identico viene "risucchiato" in toto dalla logica dello spettacolo e subordinato ai meccanismi del mercato del capitalismo: nasca un'industria propria del turismo che promuove un luogo-prodotto che spesso si aduce a veri e propri spostamenti dettati dalla esigenze del consumismo.

Era della globalizzazione: tutto si muove in uno spazio sempre più residuale; luogo unico che non è più luogo, necessaria delle pose e ricreazione funzionale degli stessi.

Non ci può essere nessuno se non un un senso global minimale e minimizzato per ritirare ad esse e rispetto emerito di un ospitalità così allegata mondiali. Da questo annullamento dei luoghi e dell'alterità deriva una importante conseguenza: le distanza diventa comune muovendo dalla garanzia che il mercato deve mantenere e dare una risposta.

- Dato che l'accoglienza oggi è subordinata al denaro, i diritti ed il meno di questi ottengono determinazione pulitae del servizio d'ospitalita,

di non essere "agguistato" (sempre nella logica

dell'accoglienza prodotto)

- Di meno significa un contentarsi progressivo,

un nolemmiento dell'uffetto - lo spectacle sensu

instati e nel settore del pubblico.

Il di piu finisa invoca per neguire l'accolian-

xio perche -permette di essere padroni di tutto:

chiumque nel mondo e casa proprio, ma ci

piu bisogno di ospitalita. -

Per quelli che diminorno nel dimesso del denaro

simper il terrone di scricanre forum ed essere existant

da un momento all'altro della accoglienza divino

da quei emmergentiali della societa' peniamis.

siculano nel di piu del denaro piu insoddisfide

de di non essere ducarro nel di piu del di piu

di non aver piu bisgono di accogliensa

ripiance montalze da do l'inpressione de: ci ci

possa nuvere tro il di meno ed il di pai del

denaro, anche se e illo putti o diurnum a nuvivo

si ed e essere davvero ; mao piu metto, mao essere

essere sempre in movisimeento

Periodo che non puo serenire se testo

ame e perpetumente installi con

le possibility di dimivo in ogni

momento di piu del di piu e di

meno del di meno.

strutture di potere si manifestano sui viaggi impedendo del - da cittadini. La dimensione politica del viaggio deve al fatto quindi che per conquistare tale diritto a muoversi verso altri luoghi ed altre realtá sono state necessarie lotte sociali - anche per la conquista della libertá si puó parlare di un viaggio.

DIFFERENZE TRA VIAGGIATORE, TURISTA, VAGABONDO.

  • TURISTA = non é per forza un viaggiatore a cui manca il spirito di indipendenza e ingatto nel fenomeno del consumo generalizzato e giustifica il turismo come fenomeno di moda.
  • VIAGGIATORE = non é mai turista ed ha forti motivi culturali, per intraprendere un viaggio.
  • VAGABONDO = senza casa e senza meta, ma é volto ad osserva , egli non esiste percio non consuma, mentre é costretto a sopravvivere tra i rifiuti della civiltá. Egli rifiuta ed identitá.
  • Il turista é utile e consuma espansione di flussi di mercato, il turista fa essere e vagabonda al contrario ravina l’immagine calor e opera della cittá - sporca le localitá che dovrebbero attrare turisti e egli stesso un rifiuto, un indeserato. Non potra mai stabilizzarsi, perché é fuori dai flussi e dai consumi, mentre il turista punta sempre a mobilitarsi usando dal consumo e div

... può anche riconoscere la stessa dipartita, ma estò annientato dall'io, ne sono che si sono permessi sono che quelli detti dall’io.

... di aspetto che ci muove all’altro indica una zona di aspetto di individuale, chiudente l'impossibi- lità di coincidere nello stesso luogo e nello stesso misura differenza interminabili a questi unis- misurato partire dall’io senza l’altro però non esiste quel luogo comune chiamato mondo, che sorpassa soggettivamente il dippismo del soggetto. L’io non esiste senza l’altro.

VIAGGIO E PENSIERO

Viaggio come logos in un passo diventiel viaggio come logos della parole scambiate con ai- tro l’espace del pensiero strettamente collegato con il viaggio. Il primo per quanto riguarda la figura, l'inclinazione di sviluppo dialettica, solo un prestas narrazione, deve mantenere una memoria pur nel suo passare, fluire, e secondo pochi cosa si spazi del dialogo tipici del viaggio.

Il primo motivo riguarda lo cas come movimento iniziale che da l'inizio ad uno sviluppo, il secondo motivo vede il dialogo come aperitura all’altersità partita sempre da un discorso, un problema iniziale, forse anche un monologo, il cammino del viaggio, della sua stessa meraviglia spazzano monopoli della lingua e dello ragione. Il logos diviene cosi plurale e complesso.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
18 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher g.sara93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ravera Marco.