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Si parte dal denaro Come forma- valore. La sostanza della società borghese è concepita come potere sociale.

La società borghese E infatti fatta di relazioni sociali. La forma denaro è la forma della relazione sociale

Borghese. In questa società le relazioni sono decise dalle relazioni di potere contenute nella forma denaro.

Questa visione di scambio è "altra" rispetto alla società che istituzionalizzata. La forma di relazione di potere

necessità dell'ordine imposta dalla sovranità virgola il cui movimento non si deve vedere. Deve essere un

fantasma.

Essendo basato sul denaro le relazioni della società, se voglio produrre scienza adeguata si deve partire da

qui. Nel capitale si deve partire dalla merce.

Denaro: Forma propria di relazione della società borghese. E il rappresentante della ricchezza, nella società è

il vero sovrano. Non è un sovrano che davanti a sé a qualcuno, ma al suo interno sono presenti le

individualità dissolte. Il denaro risolve in sè prodotti e attività come valori di scambio ed è in questa

dissoluzione che quest'ultimi vengono dissolti, si dissolvono anche i rapporti di dipendenza sociale dati nei

rapporti di produzione. Il denaro risolve i problemi legati al lavoro comandato, è il nesso sociale tra individui

indipendenti. Per la società borghese, la vera società è il denaro poiché tutte le relazioni sono ricondotte ad

esso, allo statuto di fungibili indifferenti.

Il denaro è l’universale che serve per scambiare le merci. Il denaro è una merce, ce ne si accorge nel 3

capitolo quando si parla di mercati finanziari. Ogni merce ha un valore oggetti che si può scambiare, ha un

valore in termine di denaro o meglio è quel denaro e si scambia col denaro. Altra merce strana la forza lavora

che necessità di un “tragher”(= portatore), contiene un valore, una volta comprata deve essere acquistata.

Assumere il denaro come forma di potere e nesso sociale vuol dire comprendere che questa società non è una

forma organica ma un “bellum omnium contro omnes” una topologia di soggetti in continuo conflitto tra

loro. Rispetto agli individui un tipo di unità che risulta “qualcosa di estraneo e di oggettivo non come loro

relazione specifica ma come loro subordinazione di rapporti che esistono e nascono dal rapporto tra

individui”

Il nesso sociale è esterno, è spostato non come nesso tra gli individui, è estero agli individui come lo è il

patto. Lo sono tra loro in una forma estranea. Il denaro è quella forma che si presenta come forma generale,

che assorbe i rapporti.

Denaro

• Materializzazione nei raporti

• Piena formalizzazione dei rapporti: piché è una formulazione come il patto. Le forme sussumono il

reale, danno loro una forma reale. Rende i rapporti uumani esteriori agli individui e li rende rapporti

nella forma denaro simmetrici, la dissimetria è spostata rispetto la forma denaro, diventa una formula

di potere. È la relazione asimmetrica.

Il denaro permette una relazione differenziale senza presumere il governo dell’uomo sull’uomo. Il denaro

possiede una qualità sociale ove li individui hanno alienato tramite la moneta (forma) una determinata

relazione sociale. Tale alienazione permette i differenziali di potere all’interno di una società di uguali.

Vd. Pg 374 di merlo del saggio

Gli individui….giuridico.

Il denaro è la forma che opera una vera coniazione sociale, come rete di frammenti individuali (la nostra

relazione è esterna a noi), questa forma denaro supporta la rappresentazione giuridica dell’ordine. La base

economica dispensa le relazioni. La forma sociale è il denaro. La forma giuridica è la proprietà [i concetti

sono in relazione tra loro].

“il potere che ogni individuo esercita sull’attività degli altri,…..proprietario di denaro. Il suo potere

sociale… nella tasca…forma di una cosa”

Tutto il mio essere sciale è alienato da una forma a me esterna che mi porto in tasca come una cosa da me

diversa.

Il denaro è sintesi del dominio sociale su questi individui. Dominio di chi?

Ci sono differenziali ma non esterni alla logica del denaro.

Proprietà e denaro all’altezza del patto sono omologhe.

Pg. 375 la qualità di potere sociale si fa determinata quando si presentano individui il cui semplice sussistere,

è espressione di subordinazione generale astratta che si determina

Il prodotto specifico un individuo siffatto. Quel “tragher” che porta sul mercato delle merci una merce

specifica ovvero quello che sarà un lavoratore salariato formalmente libero. La forza lavoro incontra solo

personificazioni potere incardinate solo nella forma denaro. Tutto il differenziale è assorbito nella forma

denaro.

23/10/17

Materialismo storico: Approccio epistemologico alla scienza e alla realtà politica. Un approccio basato sullo

statuto stesso del sapere e della realtà. In altre parole è la scienza delle relazioni materiali concrete nelle quali

i soggetti si oggettizzano.

Azione materialista: determinata dallo statuto delle relazioni prodotte nelle modalità di riproduzione del

capitale.

Soggettività: Capacità di relazione verso l'oggettività. [soggetto= colui che ha la capacità di movimento].

Il lavoro: è il momento in soggetto e oggetto si rapportano, è il punto dal quale si muove l'analisi critica

all'economia politica.

La fabbrica produce gli operai che dialetticamente possono distruggere la quindi la fabbrica produce la

propria negazion

Primo libro del capitale ovvero l'unico pubblicato in vita.

" trasformazione del denaro in capitale"

Marx nel primo libro ha capito che il problema è dimostrare come, una volta acquistata una merce si abbia

una quantità maggiore di denaro rispetto quella iniziale.

dm= d+

"il plusvalore" è quella quantità di denaro superiore rispetto a quello iniziale. Inizialmente Max presuppone

che nel mercato della produzione qualcuno ne perda vista l'esistenza di questo concetto.

L'esistenza di questo concetto non è spiegabile nel mercato della circolazione delle merci.

Denaro: è l'universale delle merci e il mediatore dei rapporti sociali. La forza lavoro è fondamentale per la

loro circolazione e produzione.

“La sfera della circolazione, o dello scambio di merci, entro i cui limiti si muove la compravendita della

forza lavoro, era in realtà un Eden dei diritti innati dell’uomo. Qui regnano soltanto Liberta, Eguaglianza,

Proprietà e Bentham. Libertà! Perché compratore e venditore di una merce, come la forza lavoro, sono

unicamente determinati dal proprio libero volere, si accordano come persone libere dotate di fronte alla legge

degli stessi diritti; e il contratto è il risultato finale in cui le loro volontà si danno un’espressione giuridica

comune. Eguaglianza! Perché si riferiscono l’uno all’altro solo come possessori di merci e scambiano

equivalente contro equivalente. Proprietà! Perché ognuno dispone soltanto del suo. Bentham! Perché ognuno

dei due ha a che fare soltanto con se stesso: la sola forza che li avvicina e li mette in rapporto è quella del

loro utile personale, del loro particolare vantaggio, dei loro interessi privati.”

Valgono solo i principi di:

• Libertà

• Eguaglianza

• Proprietà

• Bentham (utile): la cui forma generale è la somma dell’utile dei singoli

“E appunto perché ciascuno bada soltanto a sé e nessuno all’altro, tutti — per un’armonia prestabilita delle

cose, o sotto gli auspici di una provvidenza straordinariamente astuta — compiono solo l’opera del loro

vantaggio reciproco, dell’utile comune, dell’interesse generale”

--

“Nel lasciare questa sfera della circolazione semplice, o dello scambio di merci, dalla quale il

liberoscambista vulgaris attinge idee, concetti e criteri di giudizio sulla società del capitale e del lavoro

salariato, la fisionomia delle nostre dramatis personae sembra aver già subito un certo cambiamento. Il fu

possessore di denaro marcia in testa come capitalista; il possessore di forza lavoro lo segue come suo

operaio; quegli con un sorriso altero, e smanioso di affari; questi timido e recalcitrante, come chi abbia

portato la sua pelle al mercato, e abbia ormai da attendere solo la … conciatura.”

Siamo delle maschere che si muovono per un utile.

Gli operai, che in quanto uomini sono dei soggetti portatori di diritti innati, scoprono di quanto vedono nella

sfera lavorativa è illusorio infatti loro vendono la loro forza lavoro a favore di un salario. Tuttavia la forza

lavorativa necessita di un "tragher" ovvero un portatore, il quale è esterno al contratto. Il salario è la

ricompensa solo per la forza lavorativa e non per il corpo che si logora col lavoro. il salario non può ripagare

della vita l'operaio (il cui corpo cede del tempo per il lavoro oltre alla sua forza).

Marx ritiene che in ciò si origini il "plusvalore". Ritiene inoltre che nel sistema capitalistico non possa

esistere un salario equo.

Il Plusvalore ovvero il consumo della vita dell'operaio non viene risarcito. Tale situazione non è tuttavia

imputabile all'imprenditore.

Nel mercato finanziario il denaro genera plusvalore senza le merci d=d+. Anche in questo sistema i soggetti

ci sono ancora e vengono sfruttati in quanto sono coloro i quali investono il denaro nel mercato finanziario

globale. Es. Durante la crisi del 2008 la gente non aveva i soldi per pagare i mutui in quanto la produzione di

Plusvalore era terminata.

I singoli soggetti una volta Uniti in classe si accorgono della forma di sfruttamento e si ribellano. Tale classe

vive al suo interno una contraddizione ovvero si forma con me classe e non vuole più essere parte di quella

classe medesima.

Le relazioni sociali tra i soggetti di diritto e vengono in una dimensione illusoria nella quale questi cedono i

propri diritti indagati.

Vi è una visione duale del rapporto società-stato:

• Da una parte sono divisi

• Dall’altra è lo Stato che garantisce gli individui

Tutto ciò esiste sul piano illusorio. Per Marx tale apparenza non basta a spiegare la natura delle relazioni

sociali che trova invece nel Capitale infatti:

• Il fine delle relazioni è la massimizzazione della circolazione del capitale

• La forma materiale e universale è il denaro

Marx non è un sociologo in quanto non cerca di spiegare la società per come sembra

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Publisher
A.A. 2017-2018
13 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher r.deluchi96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia delle scienze sociali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Farnesi Camellone Mauro.