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Sono i principi fondamentali del processo universale e ciascuno è al suo interno il
processo con il quale lo spirito da forma a sé stesso. Ogni momento è frutto di
dialettiche interne ed è un processo che avviene secondo un dinamismo costane che non
conosce mai requie. È la dialettica interna alla dialettica dello sviluppo universale, la
quale avviene secondo una razionalità, ma poteva anche avvenire diversamente.
È il rapporto tra la formazione dei singoli popoli e la conformazione geografica del
mondo. Diventa necessario conferire al processo storico i tratti di una concretizzazione
esteriore. Si manifesta nel rapporto dell’uomo con le determinazioni naturali della sua
esistenza. Non solo è un distacco eroico e astratto sul piano del pensiero, ma è il
distacco dalla naturalità per avere la facoltà della libertà di dominarla, un anti-
naturalismo della filosofia della natura di Hegel.
Ciò che costituisce la natura, in Hegel, non è mai un dato ad assumere come qualcosa
che ha valora intrinseco. È la dialettizzazione di un rapporto dialettico rispetto allo
spirito.
L’aspetto dell’anti-naturalismo si traduce nell’idea che l’uomo ha il compito di
dominare la natura e, nel dominarla, l’uomo da voce alla propria libertà e quindi allo
spirito.
Nel terzo capitolo della Genesi, viene stabilito l’ordine di priorità gerarchica dell’uomo
sulle altre specie viventi e sulla natura in generale. La struttura antropologica
fondamentale è alla base della struttura stessa della storia. In Hegel l’uomo assume
coscienza di sé pienamente, nel momento in cui assume la responsabilità del rapporto
con la natura. Il rapporto è di dominio, ma bastato sulla nozione di libertà. In Hegel
siamo sempre sul limite, ma non va tuttavia semplificato troppo il tema della libertà.
La giustificazione teorica dell’inserzione all’interno delle lezioni di filosofia della storia
di una sezione della fase geografica, appare un po’ bizzarra in Hegel, il quale, in altre
opere, ce ne dà ragione.
Nel paragrafo 391 e 395 dell’Enciclopedia delle scienze dello spirito, egli parla del
rapporto tra lo sviluppo supremo a cui perviene la disposizione originaria del carattere
di nazione e la disposizione originaria del carattere nazionale coordinato dalla natura.
Viene così costituito un nesso chiaro tra ciò che una nazione è diventata nella sua
determinazione più evoluta e la disposizione originaria dello spirito condizionato dalla
Libertà che natura esteriore.
trova il Già Montesquieu aveva trovato una correlazione tra leggi di un popolo e le condizioni
proprio fine climatiche nelle quali quella popolazione si è sviluppata. Dobbiamo prendere in
in sé stessa, considerazione la varietà della natura che bisognerebbe escludere una volta per tutte dal
come libertà movimento della storia mondiale. I popoli per svilupparsi necessitano di un clima
autonoma.
temperato.
La garanzia
dei “poemi
omerici” gli
è stata anche
favorita
dalla
mitezza del clima ionico.
Lo sviluppo dei popoli deve avvenire sulla base qualitativa e non quantitativa e dee
basarsi sul principio dello spirito e non della natura. La natura è qualcosa di quantitativo
e non deve avere il potere di imporsi da sola.
16.11.2015 Dalla Metafisica di Aristotele: “Una volta appagata l’indigenza del bisogno, l’uomo si
rivolge a qualcosa di universale e di superiore”. Per Hegel l’appagamento
dell’indigenza del bisogno è la condizione necessaria è lo sviluppo della libertà.
La storia ci può essere solo dove l’uomo riesce a vincere la resistenza delle forze della
natura e riesce a farlo esercitando la propria libertà. Nelle regioni estreme del globo non
può esserci di fatto la storia, ma solo nella zona temperata. Lo stesso fattore si dimostra
nei prodotti naturali, dove il nord ha in comune moltissimi animali e piante, mentre al
sud le formazioni naturali sono differenti. La visione di Hegel è frutto di una
conoscenza che ha soprattutto leggendo la letteratura di viaggio. Il romanticismo
tedesco è pervaso da un fascino morboso nei confronti dell’oriente e, in particolar
modo, dell’India, ma anche qui praticamente nessuno degli autori romantici è andato
veramente in Oriente. Sono quindi affermazioni che hanno una base mitica.
Hegel introduce il mito all’interno della filosofia della storia. Questa è funzionale al
filosofo per parlare della libertà dei popoli germanici, realizzata con la riforma, ovvero
parlare della storia come auto-coscienza della libertà.
Nel paragrafo 339, Hegel descrive come sul pianeta si siano distribuiti i mari e i
continenti, sottolineando la cosa come se i mari si espandessero compitamente verso
nord nello sviluppo geologico e i continenti si separassero e si restringessero verso sud.
Questa rappresentazione geologica fa sì che la massa continentale che si è sviluppata
nell’emisfero settentrionale allargata, mentre nell’emisfero meridionale si è divida e
assottigliata. La parte settentrionale ha una diffusione dei continenti più orizzontale e la
parte sud ha un’espansione più verticale.
È sicuramente la stessa immagine che c’era nell’Enciclopedia e quindi ne esce l’idea
della compattezza dell’emisero settentrionale e il fatto che nel sud invece l’espansione
avviene su linee verticali. Anche per quanto riguarda i prodotti naturali, il nord possiede
in comune moltissimi generei di animali e piante, mentre a sud anche le formazioni
naturali si fanno più individuali le une rispetto alle altre. Vi è una separazione tra la terra
e il mare e questa differenza la troviamo in modo particolare nella differenziazione tra
vecchio e nuovo mondo.
L’aggettivo “nuovo” indica una novità che non è semplicemente legata al loro essere
noti a noi, ma ha a che fare con la loro costituzione fisica e geografica. Hegel descrive
questi luoghi con un carattere mitico e sembrano queste descrizioni da “Sturm und
Drang” e non descrizioni fenomenologiche o scientifiche.
Analizzando il rapporto tra terra e mare, Schmitt dice che la conquista dei mari da
costituito un momento di svolta nella storia, soprattutto sul lato giuridico. Di fatti
l’espansione dei commerci via mare e il periodo delle esplorazioni geografiche, ha
costituito un momento di appropriazione e questo ha determinato uno spostamento di
equilibri politici e anche giuridici. Le acque sono divenute “acque territoriali”, ovvero
aree di mare che sono parte integrante delle terre emerse di una determinata nazione.
Hegel in uno stato in grado di unire punti diversi di terra ferma è il mare.
afferma che
il rapporto
universale
della
“determinat
ezza
naturale”,
cioè che è
necessario
per natura, è
dato dal
rapporto tra
terra e mare.
Tanto la
dimensione
interna di un
territorio
statuale di
una solidità
interna e di
una vasta
presenza
costiera,
consente un
dinamismo e
una
possibilità di
espansione
maggiore
perché ha in
sé sia la
dimensione
della solidità
e anche il
carattere
vagante
della
accidentalità
. Hegel
afferma che
l’impero
persiano
costituisce
la prima
nazione
storia e
Heihorn lo
definisce il
più ricco,
perché
contiene una
moltitudine
di zone
geografiche.
L’elemento
connettivo l’altopiano, più distante dall’acqua, elemento di difesa e di rifugio rispetto al
cataclisma delle inondazioni. In queste zone, la principale fonte di
sostentamento è l’allevamento e prevalente è il carattere nomadico delle
Il rapporto popolazioni che vi risiedono, dato anche dalla sostanziale assenza di rapporti
che il giuridici stabili. L’ospitalità e la rapina proliferano, in quanto l’assenza di
continente rapporti giuridici stabilita comporta la frantumazione del tessuto sociale. Le
ha con popolazioni sono suddivise in clan e l’organizzazione interna è di tipo
l’acqua, patriarcale. Weber la chiamerebbe legittimazione del potere di tipo patriarca.
determina Questo comporta un’inaffidabilità del comportamento. Queste popolazioni
anche lo nomadi hanno una limitata possibilità di diventare attori storici solo in singoli
specifico periodi, ovvero dove fanno irruzioni all’interno dei popoli civili.
tipo di • Le popolazioni delle pianure fluviali, si sono sviluppate sulla base di un
popolazione principio di vicinanze ai corsi d’acqua. La fertilità e prosperità le rendono le
che abiterà zone in cui si sono sviluppati i grandi imperi. L’agricoltura, legata alla ciclicità
quel del clima, determina una maggiore stanzialità, la quale richiede, a sua volta, la
continente. presenza di rapporti giuridici stabilizzanti. Per determinare la proprietà occorre
Le un diritto per attribuire un terreno a uno piuttosto che ad un altro.
migrazioni
dei popoli • Sul territorio costiero, Hegel contesta l’idea vulgata che l’acqua costituisca un
sono fattore di separazione. Fichte all’inizio del Ottocento, vi è una sorta di
spiegabili a determinazione naturale nei fatti politici, la quale dice che vi sarebbero tra gli
partire dalla stati dei confini naturali invalicabili tendenzialmente, come se questi
esigenza di costituissero il fondamento per una costituzione giuridica del rapporto tra gli
ridefinire il stati. Per Hegel i fattori di divisione tra i territori sono solo montagne. Il mare è
rapporto tra un fattore di unione e non di divisione.
la Spengler sviluppa questa idea di Hegel dicendo che la civiltà mondiale nata dalla
popolazione possibilità di rapporto via mare. Gli insediamenti più duraturi erano gli insediamenti
e il territorio fluviali. La possibilità dello spostamento sia la fondamentale ragione propulsiva della
in rapporto storia. La storia procede solo nel momento in cui vi è la possibilità di un movimento
con la dinamico dei popoli che, se non si muovono, muoiono. Per Hegel è importante la
popolazione navigazione per mare.
e con la
presenza più Il mare ci invita ad una attività particolare, ovvero ci invita verso una dinamicità che in
o meno qualche modo è potenzialmente senza fine. Questa tentazione che il mare rappresenta
ampia di dal alto antropologico ha, per Hegel, delle conseguenze rilevanti