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O DI KUHNI AN A S CI E NZ A RI V OLUZI ON AR I A≈AM BI V AL E NZ A DE LL A P E N ALI T À DOM AT I AN A
Adel terzo e quarto libro (rispettivamente circa il Diritto penale e l’Amministrazione della Giustizia sia Civile sia Penale).5 Nell’edizione del 1717 de “Le Droit Public”, venti anni dopo la prima pubblicazione, l’avvocato del Parlement di Parigi Louis De Héricourt aggiunge l’abbozzo di un codice penale vero e proprio (14 Titoli, per un totale di 135 articoli); non sono reperibili informazioni sulle modalità con cui è avvenutatale integrazione, né si conoscono gli eventuali rapporti intercorrenti tra Domat e De Héricourt che hanno consentito a quest'ultimo di operare la suddetta integrazione. Pertanto, l'unica informazione certa in possesso degli interpreti è che questo supplemento codicistico deve essere stato scritto tra il 1717 e il 1713, data dell'edizione precedente che termina con.
Le sole grandi prefazioni dei libri terzo edomatiana.quarto dell'opera6 Data l'esiguità delle interpretazioni del pensiero criminalistico domatiano, questa tesi, secondo ilreprof. Sarzotti, non è stata sostenuta da alcuno studioso del diritto, ma semplicemente rappresenta lastretta conseguenza logica della linea interpretativa appena tratteggiata; infatti, secondo questacorrente di pensiero di maggioranza, la stessa collocazione del diritto penale entro il diritto pubblico ela posizione periferica attribuita a quest'ultimo rispetto al diritto privato, come qui di seguito spiegherò,sono scelte di sistemazione normativa assai esemplificative in proposito. IIIRE[S . S , D -E CONDO I L P ROF A RZ OT T I I N OM A T CONVI V ONO CONCE Z I ONI GI URI DI CHE DE L PA RA DI GM A P RE“ ”( F )M ODE RNO LA V I LLE YA NA I LOS OFI A PE NA LE DE L DI RIT T O NA T URA LE CLAS SI CO E CONCE Z I ONI GI URI DI CHE' “ ” ]( S )A NT I CIPA
T RI CI DE LL I NNOV A T IV O P A RA DI GM A GI US P OS I TI VI ST I CO LA F OUCA ULTI A NA OCI E TÀ DI S CIP LI NA RE
In particolare, secondo il prof. Sarzotti, il giureconsulto di Clermont percepisce la necessità di superare la tradizionale formazione giuridica anche a lui impartita, per cui l’attività politica d’ancien régime è sottoposta al modello giurisdizionalista (Orientamento politico-giuridico volto alla soluzione ragionevole ed equa di conflitti di interesse, attraverso una negoziazione di natura privatistica, che rappresenta l’attuazione della ≈ Natura ≈ Dio); quindi, pur non concezione medioevale di Giustizia pervenendo pienamente all’illuminismo penale settecentesco, percepisce, con straordinaria intuizione, il futuro e secolare avvento della già citata “Società disciplinare” (Caratteristica del potere sovrano della prima modernità, che, reagendo alla diffusa propensione al
disordine che percorre la realtà sociale che succede al feudalesimo, applica il monito unidirezionale "sorvegliare e punire", all'epoca specifico dell'attività delle carceri, a tutte le nuove istituzioni, compresi gli ospedali, le scuole, le fabbriche).7 In questa concezione filosofica, è sottesa l'immagine del Panopticon, progetto di prigione elaborato dal Bentham e concepito come una torre, con le celle dotate di una doppia finestra, che le esponeva ad un permanente controllo da parte di un sorvegliante; questa struttura carceraria rappresenta l'esempio più compiuto di questa moderna "tecnologia di potere", efficiente e rispondente a criteri di economicità, in grado di controllare un gran numero di persone con i pochi mezzi a disposizione. In questo modo, "è sufficiente allora mettere un sorvegliante nella torre centrale, e in ogni cella rinchiudere un folle, un malato, un condannato, un operaio ouno scolaro». IV2 . Po siz io n e p er ifer ic a d el d ir it t o pu b b lico r isp et t o a l d ir it t o priv a t o - La ridottanell’edificio giuridico domatiano di testi riguardanti il diritto penale,presenza in basead indubbi riscontri biografici, è dovuta alla formazione giuridica ed all’esperienzaprofessionale del giureconsulto francese, che lo hanno portato a possedere unaconoscenza più approfondita del diritto privato rispetto a quello penale.punto di vista teoretico, invece, l’interpretazione prevalente di questa sceltaDa ungiuridico-classificatoria ne riscontra la motivazione filosofica entro la fondamentaledistinzione, elaborata nel domatiano “Traité des Loix”, tra i seguenti tipi didisposizione normativa:
A. L ( ): Leggi che sono «talmente giuste sempre eOIX IMMUABLES O LEGGI NATURALIovunque, che alcuna autorità può abolirle o cambiarle (..) e che sono talmenteessenziali agli obblighi che formano
L'ordine sociale, che non si saprebbe modificarle senza intaccare i fondamenti di tale ordine;
L ( ): Leggi che "una legittima autorità puòOIX ARBITRAIRES O LEGGI ARBITRARIEistituire, modificare o abolire secondo il bisogno (..) e che possono esserediversamente istituite,modificate ed anche abolite, senza violare lo spirito delleleggi fondamentali, e senza ledere i principi dell'ordine sociale".
In particolare, G. Tarello ha rintracciato nel pensiero domatiano una sorta diidentificazione tra diritto naturale, diritto privato (intorno all'asse obbligazioni-successioni) e diritto romano, che pertanto sarebbe giudicabile nei termini della8scientificità cartesiana; al contrario, il diritto pubblico, regno delle Loix arbitraires,essendo il frutto di interventi mirati e soggettivi del legislatore, è giudicabile solo intermini di utilità e di opportunità.8 Secondo Cartesio, la scienza, intesa come ricerca del
fondamento assoluto di tutto il sapere, difronte al procedere frammentario delle ricerche ed esperienze particolari, deve attuare l'applicazione del dubbio radicale (Metodo per misurare la certezza della verità) a tutte le proprie conoscenze sensoriali; solo in questo modo, l'uomo, dotato di una ragione universale, può accertarsi a priori di non cadere in contraddizione, dando origine ad un sapere coerente e fecondo, non più sottoposto al pericolo di nuove crisi e capovolgimenti. VCOM E P UÒ S U S S I S T E R E L A S O C I E T À U M A N A N O N O S T A N T E L A C O R R U Z I O N E D E L L A N A T U R A? D E L L ' U O M O. I - , N N O V A T I V O U S O D O M A T I A N O D E L M E T O D O O S S E R V A T I V O D I M O S T R A T I V O P A S C A L I A N O E N T R O L A S C I E N Z A G I U R I D I C A 9 ' ; ' R E [ S . S , E C O N D O I L P R O F A R Z O T T I L A P P L I C A Z I O N E D E L L E S P R I T D E F I N E S S E A L L E R E G O L E D E L L A C O N D O T T A , U M A N A P U R G I U N G E N D O A C O N C L U S I O N I N O N D I S S I M I
Li da quelle delle pensiero politico cristiano del 'diritto naturale classico la naturale tendenza dell'uomo alla socialità e alla necessità' ,dell'autorità temporale dei sovrani è la reale innovazione introdotta nella filosofia del 'diritto domestico'. In particolare, secondo il prof. Sarzotti, il meccanismo argomentativo, con cui Domat dimostra, a partire dall'osservazione perviene alla soluzione del proprio interrogativo, fenomenologica della realtà umana, la sussistenza di principi primi della condotta umana (l'amore di Dio e del prossimo), da cui derivano, per via deduttiva, le Loix all'intelletto umano, i legami immuables, la cui assenza re