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EPISTEMOLOGIA, ERMENEUTICA ED ESTETICA –
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L’ordine del discorso è un ordine dogmatico, che parte da
certi assiomi e li sviluppa. L’epistemologia giuridica osserva
ciò che fanno i giuristi.
Con ermeneutica s’intende l’interpretazione della norma.
L’estetica nasce dalla somma dell’epistemologia e
dell’ermeneutica, continuando ed estendendo la linea.
Tra oggetto e soggetto c’è un rapporto di percezione che
permette di conoscere l’essere. Il soggetto riceve la
conoscenza dall’alto (l’uomo è il terzo scalino della
conoscenza : Dio, Mondo, Uomo).
DISTINZIONE TRA FENOMENO E NOUMENO –
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Noumeno corrisponde al piano di Dio o dell’essere,
rispetto a una filosofia prima che è una filosofia negativa
Fenomeno corrisponde al mondo, ciò che appare e
l’uomo.
Non è più l’oggetto che si adegua al soggetto e si rende
conoscibile, ma è il soggetto che si adegua per conoscere
l’oggetto (rivoluzione copernicana).
Come si giustifica la scienza? Qual è la teoria che giustifica
la conoscenza scientifica moderna? La conoscenza
scientifica è vera perché è fondata sull’esperimento. Il
verificazionismo formula questo come teoria filosofica. La
conoscenza scientifica e la conoscenza “altra” sono legate
da una proposizione specifica vera (l’esperimento). Questa
è una formulazione del concetto di verità. Qui interviene il
falsificazionismo. La conoscenza scientifica è quella che ci
permette di dire ciò che falso e non ciò che è vero ( ciò
che prova che è una teoria è falsa e viene sostituita da
un’altra). Con questo schema si torna allo schema della
secolarizzazione di Cavalla.
EUROPA
GIURISDIZIONE VS LEGISLAZIONE –
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L’ordinamento giuridico è un sistema dinamico e non
statico.
1789 Rivoluzione francese, separazione dei poteri (il
giudice, dal punto di vista della teoria dell’interpretazione,
è solo bocca della legge). P. 101, manuale.
1804 Codice Napoleone
1811 apertura del Concilio nazionale francese, voluto da
Napoleone in risposta all'opposizione di Pio VII
1865 primo codice civile italiano
1942 nuovo codice civile italiano (tutt’ora in vigore).
Significato interpretazione letterale
1. Intenzione è la ratio della legge, lo scopo della legge.
2. Individua lo spirito della norma. Una volta individuata
la ratio si può individuare ciò che va al di là della
lettera.
Analogia legis criterio di interpretazione/integrazione
3. della norma, cioè il giudice fa dire qualcosa che il
legislatore non ha detto espressamente
Analogia iuris ho un caso normato A e un caso non
4. normato B. A e B sono diversi, ma B è simile ad A; è
questa somiglianza che mi permette di trattare B come
se fosse A. Quindi si produce diritto dal diritto.
Interpretazione letterale della norma corrisponde
all’ideale illuministico. È il primo criterio secondo il quale
apro il codice, ne leggo le norme e ricavo una lettura
univoca.
Il codice austriaco del 1811 conteneva due disposizioni :
Art. 6 primo comma dell’art. 12 delle preleggi
- Art. 7 analogia
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L’ermeneutica viene riattualizzata nel ‘900 da Emilio Betti
(romanista, insegna alla Sapienza), Gadamer (scrive un
testo fondamentale ispirato ad Heidegger) e Pareyson.
Il giudice parte dall’analisi del fatto, la norma viene
individuata sulla base del fatto. Ma vi è una continua
interazione tra norma e fatto. Prima valuta il fatto e poi
sceglie tra le diverse norme, nella sentenza ricostruisce ciò
che è accaduto seguendo un ordine lineare.
L’interpretazione giuridica ha dei canoni, ad esempio l’art.
12 è un canone di interpretazione.
Gadamer vi sono tratti comuni in tutti i testi, e bisogna
interrogarsi su come ciascun testo funziona. Rispetto
all’ordine classico della metafisica (ordine discendente),
parte in modo diverso, fa un discorso critico, partendo dalla
situazione (dall’essere gettato dall’esistenza da sein). La
situazione diviene il punto di partenza. Essa però muta in
“situazione interpretativa” (l’uomo trovandosi in una
determinata situazione interpreta la realtà).
L’uomo esiste quando interpreta.
L’ermeneutica, quindi, diventa una teoria
dell’interpretazione (sia dei testi che della realtà).
Ma come interpreta? Cosa fa l’uomo quando interpreta?
Quando si legge un testo, la seconda volta apparirà un
testo differente (soffermandosi solamente su certi aspetti,
poiché il processo interpretativo è soggettivo).
Discorso scientifico metodo
Discorso emerneutico verità dell’esserci, della situazione
interpretativa
Rapporto tra testo e pensiero rapporto di incomprensioni
e fraintendimento.
Il rapporto che si intrattiene con il testo non è un rapporto
lineare, ma circolare (circolo ermeneutico). Il lettore legge il
testo e poi proietta sul testo.
Vi è una mediazione culturale tra l’epoca e il soggetto (p.
12, vol. 1).
Nel testo, l’autore è sempre assente è lo stacco tra
scrittura e tradizione orale. Secondo Platone, la filosofia
deve essere trasmessa attraverso dialoghi e non testi
scritti.
IL GIUDICE –
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L’attività del giudice è politica, nel senso che il giudice
interpreta e ricorre a valori/giudizi e sceglie tra le diverse
interpretazioni che deve motivare. Vi è un secondo livello
d’interpretazione, quello dei principi e un terzo livello,
quello dei reali. Il giudice ricerca una regola per risolvere il
caso.
A tale schema se ne contrappone un altro : l’esistenza della
regola applicata al caso.
L’operazione più semplice da fare per il giudice è scegliere
la regola (secondo schema).
Clausole
Principi costituzionali
Principi decisionali Dworkin è uno dei più grandi filosofi
del diritto contemporanei. Il caso più famoso : Riggs vs
Palmer il nipote uccide il nonno perché, avendolo
nominato erede universale, ma essendosi risposato il
nipote temeva di perdere l’eredità. Dal punto di vista
penale venne accusato di omicidio; dal punto di vista civile
mancava la legge. Dworkin, a partire da questo caso, inizia
a inserire i valori, proprio perché è un’esigenza etica.
“Nessuno può trarre vantaggio da un illecito commesso”
ricorrendo a un principio posso trarre una regola che
applico al caso. L’applicazione di un principio decisionale
che ricavo dall’ordinamento mi permette di risolvere il
caso. Così, per il caso Riggs vs Palmer l’eredità venne tolta
anche a livello civile.
Teoricamente ogni giudice può interpretare la legge come
vuole, purchè motivi.
Nel nostro ordinamento non vi è il valore formale delle
precedenze.
L’imparzialità indica e presuppone l’oggettività del diritto,
proprio perché un caso non può essere risolto in modo
arbitrario. L’unico modo per farlo è quello di costruire una
serie di livelli gerarchici che rendono il diritto oggettivo.
Il positivismo giuridico dal punto di vista
dell’interpretazione sostiene che il cuore è
un’interpretazione letterale.
Decisionismo comando diretto.
Neocostituzionalismo e giusnaturalismo i sistemi
integrativi vanno fuori dal giusnaturalismo, e la teoria di
Dworkin porta allo stesso risultato. Vi è un’interpretazione
naturale della legge, e quando non è previsto vi sono dei
meccanismi correttivi.
Realismo giuridico la conoscenza giuridica non è il
conoscere le norme, ma conoscere i casi.
Teoria scettica radicale e moderata. La teoria scettica
dell’interpretazione del realismo giuridico, dice che prima
dell’applicazione al caso la norma non esiste, non c’è. Il
codice è fatto di cose astratte.
Il giudice opera secondo un principio di libero
convincimento. Non c’è nessuna verità non giuridica che gli
si impone. La qualifica di terzietà del giudice gli attribuisce
una certa forma di sovranità del processo. Non c’è alcun
sapere giuridico che gli si imponga. Il giudice diventa
esperto della materia che sta analizzando. Egli deve
entrare nel principio di funzionamento dei saperi che
presiedono alla ricostruzione del fatto. Il giudice è sempre
responsabile del ragionamento che porta alla base della
sua sentenza, in questo senso il giudice diventa onnivoro e
onnisciente.
Quale tipo di conoscenza ha il giudice di ciò che gli viene
costruito davanti? La verità giuridica non è la verità storica
o scientifica, quindi la ricostruzione processuale non ha la
verità storica di un fatto.
Il giudice non può giudicare due volte sullo stesso fatto,
quindi è perfettamente possibile che la verità storica non
coincida con quella giuridica. La sentenza, quindi, potrà
essere giudicata falsa dallo storico. Per questo motivo si
parla di “verosimiglianza” e non di “verità”.
GETTIER –
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Giustificazionista e epistemologo pre-popperiano.
La conoscenza scientifica è una credenza vera giustificata.
Posso dire che “a” conosce “p” se e solo se :
“p” è vero
- “a” crede che “p” e , infine
- la credenza di “a” che “p” è giustificata, vale a dire
- supportata da qualche evidenza probatoria o altre
buone ragioni.
Ad esempio la religione funziona in questo modo, perché il
crede è un dogma e non vi è alcun elemento probatorio che
giustifichi il credo.
Distinzione tra scienza e metafisica :
principio di verificazione (verificazionismo) un
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enunciato è significativo in senso fattuale per
qualunque dato individuo se e solo questi sa come
verificare la proposizione che l’enunciato si propone di
esprimere (quali osservazioni compiere per
“verificare”);
POPPER –
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(falsificazionismo o razionalismo critico)
Il principio di verificazione non è a sua volta verificabile e
viene sostituito da :
il principio di falsificazione (una solo osservazione
- contraria prova falsa la teoria)
obiettivo non è sostenere ma criticare le proprie
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