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I principali del convivio che Dante ha deciso di allestire saranno le canzoni.
Il banchetto avrà 14 portate perché ci sono 14 canzoni. Il pane, che sarebbe da accompagnamento alle portate, è costituito dai commenti alle canzoni. Queste canzoni, senza il pane del convivio, avevano avuto qualche ombra di oscurità, tanto è che ad alcuni lettori queste canzoni erano piaciute più per la bellezza che per la bontà. Questo ci dice Dante nel Trattato del Convivio. Questo ci dice anche che le canzoni erano state composte prima del Convivio e circolavano. Inoltre, ci dice che queste canzoni erano state fraintese prima del Convivio o erano state ammirate più per la bellezza che per il buon contenuto dottrinale. Dante aggiunge poi informazioni in Cv I 16-17 sul fatto che teme che queste canzoni possano essere.fraintesero che le canzoni potessero essere lette come canzoni d'amore per donne sostitutive a Beatrice. Queste canzoni, avvolte da un'ombra di oscurità per i suoi contemporanei e concittadini, parlano dell'amore per la filosofia. Dante vuole rivelare il vero contenuto dottrinale delle canzoni che era nascosto sotto il velo dell'allegoria. Il contenuto dottrinale, quindi, servirà anche da ammaestramento poiché quando si imparerà a distinguere tra senso letterale e senso allegorico delle canzoni, si saprà applicare lo stesso procedimento al parlare e ad altre opere. Altra prova del fatto che le canzoni erano già conosciute si trova in Cv II 7-9. Questo passo ci racconta che la genesi della canzone "Voi ch'entendendo..." sarebbe il risultato immediato dell'innamoramento di Dante per la filosofia, avvenuta quando Dante inizia a frequentare gli ordini religiosi (domenicani o francescani) e le disputazioni dei filosofi. Gli uditoridi rendere accessibile un testo al pubblico, che può essere fatto attraverso la stampa, la distribuzione online o altre forme di diffusione. Nel caso del Convivio, nonostante sia incompiuto, Dante non lo ha mai pubblicato. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che Dante stesso non era soddisfatto del lavoro o che non voleva condividerlo con il pubblico. Tuttavia, il Convivio è stato trascritto e copiato da altri nel corso dei secoli, rendendolo comunque accessibile agli studiosi e agli appassionati di Dante.Rendere accessibile un testo. Un testo non pubblicato rimane nella sfera dell'autore. Il Convivio è un testo non pubblicato, probabilmente Dante non l'ha fatto circolare. Può darsi che sia circolato solo tra le persone particolarmente strette alla figura di Dante. Lunedì 17 maggio 2021.
La nobiltà non è una virtù ma è la radice di tutte le virtù. Gli undici cataloghi successivi al IV trattato sarebbero stati probabilmente dedicati alla trattazione delle varie virtù elencate nel IV trattato.
La costruzione del Convivio risponde alla tradizione degli Specula principum, trattati dedicati all'educazione dei rampolli di nobile famiglia. Il De regimine principum di Egidio Romano, teologo agostiniano dell'ordine degli eremitani di Sant'Agostino, è un vero best seller del tempo nel genere degli specula principum. Il Convivio, quindi, potrebbe accostarsi a questo genere. Però la parte veramente
vicina a quella degli Specula prin-cipum non è stata di fatto completata da Dante. Per ciò che riguarda la decisione dantesca di commentare le canzoni, bisogna ricordare che Dante decide di commentare canzoni già conosciute e diffuse perché composte in precedenza. Il commento a questi testi poetici doveva evitare il possibile fraintendimento di questi testi. Per evitare che le canzoni potessero esser lette come segno di incostanza, il commento esplicativo avrebbe spiegato non solo il significato letterale delle canzoni ma anche il loro significato allegorico. Il timore di Dante era di essere infamato perché queste canzoni erano state percepite solo come frutto della passione amorosa immediata. Si parla di pubblicazioni anche per le opere dell'antichità, non a stampa. Il Convivio non è mai stato pubblicato al tempo.di Dante, Dante non l'ha mai licenziato in quanto mai terminato. L'idea della scarsa circolazione iniziale del Convivio è contemperata da altri fattori. Alcuni intellettuali del periodo mostrano di conoscere i temi del Convivio. Cecco d'Ascoli (anti-Dante), autore dell'Acerba, arso vivo sul rogo a Firenze nel 1327, mostra di conoscere la questione dantesca sulla nobiltà. Cecco dice di aver ricevuto da Dante un'epistola che richiedeva il suo parere sulla nobiltà. Anche in Bartolo di Sassoferrato si parla della nobiltà alludendo alle tematiche di Dante. In realtà però in Cecco d'Ascoli e in Bartolo di Sassoferrato sembra che a esser conosciuta sia più la canzone che il trattato.
I primi commentatori della Commedia però paiono conoscere il Convivio, forse grazie ad una circolazione stimolata dai figli di Dante. Abbiamo diversi contributi bibliografici su questo argomento: Ageno, Passi del Convivio inseriti
Nell'Ottimo commento; Azzetta, La tradizione del Convivio negli antichi commenti allaCommedia: Andrea Lancia, l'Ottimo Commento e Pietro Alighieri; Ricklin "Quello non conosciuto da molti libro di Boezio"...Il Convivio inizia a circolare più diffusamente non tanto nel XIV secolo (del quale possediamo due soli manoscritti, nell'ultima parte del secolo) ma nel XV secolo. Questo scarto temporale ci dice però che il Convivio non aveva mai raggiunto il pubblico per il quale era stato concepito, quel pubblico al quale Dante si rivolge fin dai primi paragrafi del trattato: i nobili laici italiani del XIV secolo. I lettori del XV secolo ovviamente non erano più toccati dagli argomenti trattati nel Convivio, problemi sociali e politici che non erano più di attualità. Anche per questa questione del pubblico del Convivio mai da esso raggiunto abbiamo diversi contributi bibliografici.
Cronologia di composizione del Convivio
Si
cercherà ora di affrontare il tema della cronologia della composizione del Convivio e della cronologia relativa della composizione del Convivio rispetto al De vulgari eloquentia. Il DVE è stato iniziato quando il Marchese Giovanni di Monferrato era ancora vivo. Il marchese muore nel febbraio 1305. Quindi il DVE deve essere stato iniziato prima del febbraio 1305. Nel Convivio il DVE è accennato come un progetto che realizzerà nel futuro prossimo: Dante dice che nel Convivio userà il volgare e che per legittimarlo e per parlarne scriverà un trattato. Il IV trattato del Cv, inoltre, allude a Gherardo da Camino come già morto (ed egli è morto nel marzo del 1306). Sempre nel IV trattato Dante lamenta la vacanza della sede imperiale e quindi non è a conoscenza del fatto che è stato eletto Enrico VII di Lussemburgo (avvenuta nel novembre del 1308) con pieni poteri. Dunque, la composizione del Convivio dovrebbe essere statainiziata nel 1303-1304 e dovrebbe essersi interrotta nel 1307-1308, o, più prudentemente, 1307-1309 (nel 1309, nel luglio, avviene la conferma papale dell'elezione di Enrico VII). Secondo il professor Porro l'intervallo di tempo più probabile della composizione del Cv è 1304-1308.
Si può cercare di precisare il periodo della composizione del Convivio cercando di precisare i luoghi in cui Dante potrebbe aver scritto il Convivio. La composizione di un testo come quello del Convivio, piccola enciclopedia filosofica nella quale sono citati moltissimi testi, necessita dell'accesso a risorse bibliografiche specifiche. Dante dovrebbe quindi aver avuto la possibilità nei luoghi dell'esilio di accedere a biblioteche del nord Italia fornite di testi non solo letterari ma anche filosofici. Inoltre, c'è
Bisogno di materiale per scrivere per comporre il Convivio, e questi materiali costano molto. Non si possono quindi nemmeno trascurare questi aspetti materiali.
Le tappe e i luoghi dell'esilio dantesco non sono ben chiari e accertati. È inevitabile quindi che rimangano zone d'ombra.
Non è vero che Dante abbia la conoscenza mediata di molti testi filosofici, non è vero che Dante si è servito solo di compendi e florilegi, come sostenuto da alcuni studiosi come Vasoli e Baranski. Dante sicuramente conosce direttamente moltissime opere di Aristotele e di teologi o filosofi scolastici. Dante conosce l'Ethica Nicomachea e ne disprezza la traduzione in volgare fatta al suo tempo da Taddeo Alderotti. Anche nella Commedia Dante per Aristotele fa prevalentemente riferimento all'Etica Nicomachea. Conosce poi sempre di Aristotele: la Physica, il De anima, il De sensu et sensato, il De iuventute e senectute, il De caelo (del quale esistono almeno due.
traduzioni latine, l'una di Gerardo da Cremona e una di Guglielmo di Moerbeke), il Me-teorologica (vetus e nova), De partibus animalium, De generatione animalium, Metaphysica (almeno i primi due libri), Politica (l'accesso alla Politica sarebbe stato scandito nel tempo, forse nel corso degli spostamenti del suo esilio). Dante poi conosce direttamente anche il Liber de causis (compendio arabo dei pensiero di Proclo, filosofo neoplatonico, a completamento del pensiero aristotelico; senza il De causis forse Dante non avrebbe potuto nemmeno concepire la struttura della terza cantica della Commedia), il De caelo di A. Magnus, il Meteorologica di A. Magnus, il De intellectu et intelligibile di A. Magnus, il Summa contra Gentiles di Tommaso d'Aquino, il Sententia libri Ethicorum di Tommaso d'Aquino e il Sententia libri Metaphysicae di Tommaso. All'inizio del XIV secolo in Europa iniziavano a diffondersi le prime biblioteche private. Non è quindi pensabile chetitarie, i testi potrebbero essere reperibili presso le biblioteche pubbliche o le librerie specializzate presenti nella città. Inoltre, potrebbero essere disponibili anche in formato digitale attraverso piattaforme online di editoria accademica o librerie virtuali.