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Dell'Occidente bisogna dire che la sua identità è storicamente complessa e contraddittoria, tra crisi e risvegli.
Prima Europa vs. Asia, poi Europa vs. Mondo e poi Europa vs. America.
Dopo gli anni '40 del Novecento l'Eu viene inglobata nel sistema economicopolitico americano: diviene quindi
identificato il mondo occidentale (libero) contro il mondo orientale (del dispotismo).
Il modello talebano, quello di Al Qaida, non è contraddittorio, ma proprio inaccettabile. Chiuso nel fanatismo e
privo di sviluppo, che ha come obiettivo quello di punire con la morte l'infedeltà dell'Occidente e le sue
aggressioni verso il mondo islamico. non sono in realtà le civiltà ad armarsi, ma
Lo scontro di civiltà è un effetto proiettivo della globalizzazione:
sono le armi a trovare giustificazioni culturali.
Questa insufficienza delle identità politiche emerge in due direttrici:
Emotiva: si manifesta quando l'ammirazioneper per il retaggio storico dell'occidente passa da
emozione privata a pretesa di dare forma a uno spazio pubblico.
Il risultato è una sorta di regresso per cui l'appartenenza identitaria, anziché essere affidata alla
cittadinanza e alla legge, viene ricercata nella condizione nazionale (per nascita o per fede).
Moralistica: è indicata dal testo “What we're fighting for”, in cui una sessantina di intellettuali
statunitensi elaborano una teoria della guerra giusta, cercando di esprimere anche l'identità politica,
religiosa e culturale degli USA.
In questo modello di rapporto fra politica, religione e natura, fra spazio pubblico e libertà individuali,
l'essenza dei valori americani diventa universale, un set di valori validi per tutta l'umanità.
CAP 5Guerra globale e globalizzazione
1Il tempo e lo spazio globali
La globalizzazione è un insieme di parecchi processi irreversibili, iniziati negli anni '80.
Ogni evento è privo di essenza, ogni punto
vivendo solo nella relazione e nella mediazione con l'altro:
locale è funzione immediata del Tutto globale.
Dal punto di vista politico, l'anarchia che caratterizza la globalizzazione nasce dai processi che sono la fine del
comunismo in Europa e l'innescarsi dei flussi migratori in occidente e dall'indebolirsi dello stato sociale e di
tutte le istituzioni che lo sostenevano.
La categoria politica di tempo, inteso come progresso, è pesantemente coinvolta nella destrutturazione della
modernità operata dalla globalizzazione, che richiede velocità, processi convulsi che non hanno il tempo si
sedimentare e farsi tradizione.
L'età globale è l'età in cui la spazialità politica cessa di avere piena realtà, sfidata dalla potenza dei flussi
economici, dalle esigenze del capitale, che esige una nuova politica e non consente più allo Stato di essere il
centro operativo della società.
La globalizzazione consiste nella progressiva evanescenza dell'ordine stabile dello Stato.
Tutti gli assi spaziali attraverso i quali è stato costruito lo Stato moderno, internoesterno, pubblicosociale
privato, particolareuniversale, centroperiferia, ordinedisordine, sono ormai obsoleti.
La politica dell'età globale è l'epoca in cui lo Stato non potrebbe più i propri cittadini dalla turbolenza esterna, è
l'andare insieme di insicurezza reale e illusoria sicurezza, della realtà del conflitto e del fantasma della pace.
Globalizzazione= tempo plurimo costituito dal disordine.
Ingloba tutto ma non conosce nessuna interiorità.
2Guerra e spazio
La guerra globale è una guerra di nuovo tipo, postmoderna: è una guerra senza frontiere, in cui non ci sono
avanzate o ritirate, ma solo atti che contrano logiche di guerra, economiche, tecniche.
L'elemento qualificante della guerra globale è che non ha propriamente un origine né un fine. Non si può
interpretare come direttamente determinata dalla globalizzazione, nelle sue varie forme ha delle genesi
proprie, le più diverse. ogni conflitto diviene potenzialmente globale.
La caratteristica però è che
Guerra globale: zona d'ombra tra pace e guerra, analizzabile attraverso le vicende delle categie di
pubblico/privato, civile/militare, criminale/nemico, interno/esterno, pacifica economia/violenza armata.
Il conflitto senza frontiere. Tutti sono interni a tutto. Il vero “conflitto” svanisce.
la nuova guerra non si esaurisce mai, si traforma in un conflittomondo
Pax finis belli: NO,
mobilitazione globale
La della politica moderna coinvolge il rapporto economiaguerra e economiapolitica.
Junger mobilitazione totale=militarizzazione immediata della società
parlava di
guerra globale=socializzazione globale della violenza.
ma la
guerra globale un modo d'essere della politica, il suo manifestarsi.
La è
Settembre globalizzazione della crisi.
L'11 non è una crisi della globalizzazione, ma è la
3.1 I Pirati
Come i terroristi, i pirati sono stati combattuti ovunque li si incontrasse, erano predoni (nemici legittimi) ma
contro di essi non si pensò di fare una guerra, più sistemiche che strategiche, com'è invece la guerra globale.
Come i terroristi, negli imperi storici, i pirati sono hostes humani generis.
3.2Guerra senza limiti
La più penetrante interpretazione della guerra globale viene da due alti ufficiali dell'aviazione militare della
Liang Xiangsui, Guerra senza limiti.
Cina popolare: e nel loro
azioni non di guerra
Gli autori sottolineano che sono le a essere i fattori costitutivi dello scenario della nuova
senza limiti=in essa le distinzioni tra guerra e pace sono annientate.
guerra, che è appunto
Infatti:
1) non armi di nuova concezione nuovi concetti di armi = le cose
la nuova guerra si serve tanto di ma di
ordinarie possono diventare armi con cui ingaggiare una guerra.
2) campo di battaglia ovunque.
il nuovo è Non solo per la sua estenzione quantitativa, ma soprattutto per la
sovrapposizione dello spazio naturale e dello spazio tecnologico.
3) tecnologia militare tecnologia civile. operazioni di guerra non
mancata distinzione tra e Si aggiungono
militari (nuovi combattenti: pirata informatico, organizzazioni non statali).
4) operazioni militari diverse dalla guerra,
le come quelle di supporto e non combattimento, implicano
in ogni ambito della vita.
l'estensione della guerra
5) guerra di dimensione totale, ovvero la nuova guerra può a volte combinare la violenza aperta con azioni e
strumenti non militari, ma volti a piegare la volontà del nemico.
La globalizzazione, distruggendo spazi e confini, rende insicura la vita in ogni ambito: la politica, la religione, la
cultura, la società e il costume, le risorse energetiche, ambienti e alimentari, le comunicazioni ecc; tutto è
esposto all'insicurezza.
I due autori sostengono la necessità di combinare novità e vecchi metodi: far coesistere metodi militari, tran
militari (irregolari) e nonmilitari e di praticare la guerra economica tanto quanto quella informatica, per puntare
a blocchi delle comunicazioni, crisi sociali, crisi politiche e crisi miliari.
combinata che supera i limiti
Questa guerra serve come direttrice strategica grazie alla quale una media
potenza in crescita, come la Cina ad esempio, può opporsi alla superpotenza Usa senza scontrarsi