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La filosofia di Parmenide e Talete

Per Hegel, Parmenide è decisivo perché la posizione di Parmenide è l'inizio del pensiero che scopre se stesso. Aristotele distingue più modelli di filosofi:

  • Coloro che hanno riconosciuto un solo elemento naturale all'origine di tutto (naturalisti)
  • Coloro che all'origine hanno già pluralizzato l'essere (pluralisti ed Empedocle)
  • Anassagora che cambia il modo di intendere il principio
  • Pitagorici (ibrido) perché sono filosofi della physis, ma non lavorano sulla materia prima o meglio rendono come materia prima i numeri.

Talete vive nel settimo secolo avanti cristo e nato a Mileto. È l'iniziatore della filosofia della physis (πάντα ῥεῖ, panta rhei) ovvero dei filosofi naturalisti. Talete per primo afferma l'esistenza di un principio unico, causa di tutte le cose. Tale principio è da identificare in un elemento naturale: l'acqua. L'acqua è spiegazione della totalità.

delle cose. Secondo Anassimandro, l'archè non può essere un elemento specifico come l'acqua, ma deve essere qualcosa di indeterminato e infinito. Questo principio indeterminato è chiamato "apeiron". Anassimandro sostiene che tutte le cose provengono dall'apeiron e alla fine ritornano ad esso. L'apeiron è quindi il principio generatore e distruttore di tutte le cose. Anassimene. Allievo di Anassimandro, sostiene che l'archè sia l'aria. Secondo lui, l'aria è un elemento più sottile dell'acqua e dell'apeiron e quindi è in grado di generare tutte le altre sostanze. L'aria si condensa per formare l'acqua e si rarefà per formare il fuoco. Anassimene crede che l'aria sia in movimento costante e che questo movimento sia la causa di tutti i cambiamenti nel mondo. Questi tre filosofi presocratici hanno cercato di spiegare l'origine e la natura del mondo attraverso principi primi. Talete ha identificato l'acqua come principio, Anassimandro ha introdotto l'apeiron come principio indeterminato e Anassimene ha proposto l'aria come principio. Queste teorie hanno gettato le basi per lo sviluppo della filosofia e della scienza occidentale.

le cose (archè è il termine usato da Anassimandro stesso) nell'apeiron, da dove le cose che sono, traggono la loro origine, e all'apeiron tornano alla loro distruzione. Il principio primo viene inteso da Anassimandro come realtà prima e realtà ultima. L'apeiron da origine a tutte le cose ed è dove queste ultime tornano a dissolversi. L'apeiron è infinito, illimitato cioè privo di limiti. È dunque quantitativamente illimitato e qualitativamente indeterminato. Quantitativamente illimitato perché non ha principio e non ha fine è dunque ingenerato ed eterno. Qualitativamente indeterminato perché le parti mutano ma il tutto è immutabile. Per distacco dei contrari nascono le cose. Il nascere e il dissolversi sono associate ad una rottura dell'ordine della giustizia, dunque ad una colpa e quindi ancora ad un'espiazione. Anassimandro elabora la teoria della separazione secondo la

Quale gli opposti scontrandosi si separano generando i mondi e la vita. Alla teoria della separazione seguirà poi la deflagrazione e, in una visione ciclica, gli elementi ritorneranno nel caos originario generando infiniti mondi. Anassimene.

Anassimene alla luce degli insegnamenti del maestro, Anassimandro, che vede l'archè nell'apeiron, che è infinito e illimitato. Arriva a riconoscere che il principio di Talete secondo cui la causa prima sia l'acqua è errato. Poiché l'acqua è limitata e non infinita, perché contenuta. E dunque non può essere principio universale di tutto. Anassimene, pertanto, identifica l'archè nell'aria. Che è un elemento naturale come lo era l'acqua per Talete ma è anche infinita come l'apeiron. La realtà scaturisce dall'aria attraverso il duplice processo di rarefazione e condensazione. Rarefacendosi l'aria diventa

fuoco. Condensandosi diventa vento, poi nuvola e acqua, poi terra e quindi pietra e tutte le altre cose da queste. L'aria è principio primo perché permane e fa divenire le sue manifestazioni ma non muta come principio. Come Anassimandro anche Anassimene sostiene che tutto scaturisca dall'aria per poi dissolversi in essa.

Filosofi pluralisti

Spiegano la realtà sulla base di più principi e non solo uno. (da eraclito riprendono il concetto del divenire)

Empedocle.

Empedocle tiene conto di chi l'ha preceduto e aggiunge qualcosa alla filosofia, modificando la concezione di principio, che anziché essere unico diventa molteplice. Empedocle affronta la questione parmenidea secondo la quale l'essere nulla nasce da ciò che non è introducendo il concetto di mescolanza e dissoluzione di determinate sostanze eterne e immutabili che sono i 4 elementi. Fuoco, acqua, aria e terra. Che vengono definite radici di tutte le cose. Sono elementi

qualitativamente immutabili che generano le cose sensibili attraverso mescolanza e separazione. I 4 elementi però subiscono l'azione di 2 forze cosmiche: amore e odio. Che sono causa rispettivamente dell'unione o separazione degli elementi. Affinché queste forze non si annullino a vicenda deve esserci un alterno predominio di una forza sull'altra a cicli costanti. (poema sulla natura). Empedocle compone anche un poema lustrale nel quale viene accennata la questione dell'anima. L'anima dell'essere umano è una sorta di demone che a causa di una colpa originaria è bandito dall'olimpo dei beati. L'anima viene gettata in un corpo e legato al ciclo delle nascite e, gli uomini sono chiamati a purificarsi. Empedocle si occupa anche del problema gnoseologico, affermando che dalle cose si sprigionano una serie di effluvi che colpiscono i nostri organi sensoriali. Le parti simili dei nostri organi riconoscono le parti simili degli

effluvi.Anassagora.Vive intorno alla metà del 400 avanti cristo. Anassagora prepara il terreno allasoluzione atomista e scrive che il nascere e morire sono aggregarsi e disgregarsi, e inquesto possiamo notare un tratto di contiguità con Empedocle. Tuttavia, anassagoraritiene che il principio primo che genera tutto sia rappresentato da elementi infiniti perquantità e numero chiamati semi. i semi anassagorei sono illimitati, infiniti, quindiinesauribili e inoltre divisibili all’infinito, esattamente al contrario degli atomiDemocritei che sono indivisibili. Anassagora stesso invece afferma che” del piccolonon vi è il minimo”, cioè i semi non hanno limiti per quanto concerne la loro grandezzae quantità. Anassagora afferma che ogni composto contiene tutti i semi possibili mane prevalgono solo alcuni che danno la caratteristica all’oggetto. Le parti infinite einfinitamente divisibili di una realtà sono omeomerie. Ogni

seme restaqualitativamente uguale a se stesso e si aggrega restando identico nella sua matriceultima. Queste omeomerie inizialmente erano mescolate insieme da una sorta dioriginaria mescolanza nella quale ognuna risultava indistinguibile. Da questamescolanza le varie cose si sono generate a causa di questa dinamicità. Questaoriginaria mescolanza però non è casuale perché impressa da un’intelligenza artificialeche ha disposto ordine nell’universo, intelligenza chiamata nous.

Atomisti.Risolvono la questione eleatica ipotizzando la questione del vuoto. il non essere esisteed è rappresentato dal vuoto, che consente il movimento degli atomi. All’interno diquesto vuoto gli atomi riescono ad aggregarsi e disgregarsi. Leucippo riconosce chenon vi è un unico essere ma infiniti esseri microscopici, ognuno dei quali ha lecaratteristiche che Parmenide riconosce all’essere. (ovvero gli atomi sono eterni,immutabili ecc) ma per

ammettere il movimento bisogna ammettere il vuoto.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher superdesy56 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Alici Luca.