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CRITICA TESTUALE

Il gotico è documentato solo alla fine dell'età classica. Il tedesco e l’inglese sono ancora assai parlate e la documentazione parte dal VIII sec. circa. Il primo documento inglese è l’inno a Caedmon. Il gotico scomparve in occidente nel VI sec., ma continuò ad esistere in Russia meridionale sulle rive del Mar Nero. Sappiamo che nel 600 uno studioso scoprisse circa 100 parole, il cosiddetto "gotico di Crimea". Delle lingue nordiche ci restano solo delle rune. Le uniche 2 lingue che ci offrono documenti di un mutorienti sono inglese e tedesco. Abbiamo 3 fasi: ANTICO INGLESE (VIII sec. - XI sec.)

  • MEDIO INGLESE (XI sec. - XV sec.) (nascita stampa)
  • INGLESE MODERNO (XV sec. - oggi)

Il sassone ci è noto per un testo in particolare, "HEILAND" (il salvatore), un poema che narra le storie del vangelo. Del sassone abbiamo solo la fase antica, perché dall’XI sec. si osservaro assimilando al tedesco.

Di lingue come il nederlandese abbiamo solo la fase media e la fase moderna.

Il frisone è documentato in periodo molto tardo e soprattutto con raccolte di leggi.

La documentazione delle lingue nordiche è di estremo interesse, anche se poca e molto tanzata. Del gotico abbiamo testi religiosi. Dell'alto tedesco antico ci è noto per opere monastiche e per letteratura religiosa. Eccezioni come il Beowulf.

le lingue nordiche ci hanno lasciato una ricca documentazione pagana, di grande interesse, come "Edda poetica". l'islandese raccoglie gli esistono conti di credenze pagana, di come secondo loro sia nato il mondo e delle loro tradizioni. per scrittura l'islandese moderno è identico a quello antico.

15/11/12 CRITICA TESTUALE

ECODOTICA dal greco „ekdidomi”

schema moderno:

O - (copia originale/autografo)

(originale quando parliamo di testo autografo quando invece

archetipo (copia di O - W prototipo che l’editore stampa)

|-------------------

A B C D E F O - (si passa alla stampa delle copie che possono essere infinite,)

Possibile per la presenza della stampa a caratteri mobili - prima era un processo originale, quindi non c'era un libro uguale all'altro per la sua unicità, anche testualmente.

L’autore consegna il manoscritto all'EDITORE (COPIA AUTOGRAFA) che per scopi economici mette a disposizione dell'autore i mezzi.

schema antico:

O - W - poteva esserci o no nel medioevo la produzione di libri era di competenza degli ecclesiastici.

BANALIZZAZIONE: trovare volontario errori di giudizio,

cioè adeguare il testo antico alla portata moderna.

Potevano essere aggiunte della glosse cioè una

spiegazione del termine (es. ricopio un testo dove

c'è imperochae io scrivo [benché] perché

oggigiorno imperochae non è più usato).

CONGETTURA: copiando un manoscritto trovo una

lacuna e quindi posso ricopiare senza la parola,

oppure riportare una parola che molto spesso

non corrispondeva con le intenzioni dell'autore.

L'errore omeotelectico NON è significativo cioè

vista la sua frequenza e la sua facilità

non denota un rapporto di parentela fra 2

copie. Errore SIGNIFICATIVO è la lacuna che

si trova in un testo.

<< ESEMPIO PREC.

[piscis] è errore CONGIUNTIVO E SIGNIFICATIVO

di B e C

Possiamo quindi porre la prima STEMMA CODICUM

ADE

BC

[A piscis est bonus

ID,E piscis bonus est

Se A presenta gli stessi errori di D, E e N

possiamo affermare che A è descriptus e

lo escludiamo.

Gli antichi germani parlavano una lingua indoeuropea.

Fonologia indoeuropea

L'indoeuropeo aveva 4 vocali ➜ a e o ə

Esse potevano essere sia brevi [ă ĕ ŏ] che lunghe [ā ē ō].

Esistevano fonemi che potevano essere sia vocali sia consonanti, ovvero [i u m m̥ n n̥ e̯].

Quando era vicino ad una vocale non faceva sillaba, quando invece era tra 2 consonanti aveva funzione sillabica e viene indicato con [i̯ u̯ m m̥ n n̥ e̯]

(come negli esempi seguenti: *upo:m̥dai (m̥ e n̥ svolgono funzione consonantica). *kntús (n̥ è fra 2 consonanti: quindi ha funzione sillabica, cioè regge la sillaba).

L'indoeuropeo aveva un ricco numero di occlusive (consonanti con chiusura completa), disposti su 4 luoghi di articolazione: labiale, dentale, velare, labiovelare.

  • Labiale: *p *b *bh
  • Dentale: *t *d *dh
  • Velare: *k *g *gh
  • Labiovelare: *kʷ *gʷ *gʷh

Aveva una sola sibilante, *s.

L'accento era libero e tonale, poteva cadere in qualsiasi punto delle parole, e la sillaba accentata era segnalata dal tono più alto.

Ditonghi:

Se omettiamo i ditonghi nel passaggio ol germanico ovverosia: *ei > *i̯ai/au > ai / aueu > iuoi/ou > ai / au

Il sistema germanico delle vocali brevi è un sistema non squilibrato. Il sistema delle vocali lunghe è invece squilibrato verso l’alto. Il problema può essere risolto in due modi:1. ricavando una *ǣ dalle vocali esistenti;2. trasformando una *a > *ā.

Mutamenti fonetici post-unitari

  1. Quando ci sono una sequenza di questo tipo *Vmh (vocale + nasale + fricativa sorda) il risultato sarà la caduta della nasale e l’allungamento della vocale > Vh (anche nei casi dei messi *Vnp, *Vmb).Avremo quindi: [*Vmh > Vh]*imh > īh*amh > āh*umh > ūh
  2. Le fricative sonore sviluppano in occlusive sonore solo in posizione iniziale e post-nasale: *b*d
  • *w
  • *g
  • *gʷ, gw, g, w
  1. Nei messi in cui *e / *i oppure *o / *u sono seguiti da nasale + consonante, si sviluppano sempre in vocali alte [*i, / *u]:*e / *i + m + C > imC (mutamento)*o / *u + m + C > umC (incondizionato)

OCCLUSIVE

SONORE > ASSORDISCONO

  • *b > *p
  • *d > *t
  • *g > *k

Eccezioni vengono fatte per i nessi *st / *sp / *sk e *ht / *hp che non subiscono alcuna mutazione.

INGLESE

Le lingue onglophrisie (inglese e frisone) sono caratterizzate dalla PALATALIZZAZIONE delle consonanti.Le consonanti interessate sono :

  • *k > *
  • *g > *.
  • *dz viene usata quando è geminata o quando è in posizione postconsonantica.

Ex.

  • INGLESE MODERNO
  • may
  • say
  • day
  • INGLESE ANTICO
  • maeg
  • saeg
  • daeg

L’inglese condivide con il germanico il fenomeno della METAFONIA PALATALE che interessa la *u > *.

Agisce anche la metafonia VELARE che permette la VELARIZZAZIONE delle vocali per effetto di velare in sillaba successiva.

leofan menn geonuwað þæt dæg is: þeos weaerð is on þisse eorðan and hit geendað þæn ende (numimi soppiote questo ventu: ie quando e... ... sta per finire)

Inglese antico e tedesco antico non differiscono molto. Continuano ad usare i 5 casi introdotti dal germanico. Si distinguevano 2 gruppi di sostantivi: sostantivi con tema in vocale, sostantivi in hŏ tema consonantica (solitamente una nasale).

in vocale: -a (maschili e neutri) -ō (femminili)-i (quasi scomparsi)-u

In inglese antico ci sono 4 casi (nominativo, genitivo, dativo e accusativo), in tedesco antico 4 + 1 (strumentale)

  • nom. dæg Tog dagoz
  • gen. dæges toges dagoz
  • dat. dæges təge dagum
  • acc. dæġ toġ dagos

vale per quasi tutti sostantivi maschili e neutri IN VOCALE, sia inglese che tedesco.differenza tra maschile e neutro nel plurale NOM. e ACC. non ha desinenza il neutro ex. WORD (*wꝏd u̯ o m [ind. im oʊ])WORDA *wurd-a-u-mWORDUM *wónd-a > *wónd )WORD

Neutri in -a e femminili in -ō presentano diverse forme.Fenomeno di ritrazione dovuto alla ᛞ !che ritorna ad essere a!

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
41 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaschi89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia germanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pagliarulo Giuseppe.