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Primi Tetrapodi e Anfibi Attuali

Ci sono varie filetiche, gli anfibi attuali vengono tutti raggruppati in un gruppo chiamato Lissanfibi, dove troviamo gli anuri (anfibi senza coda), urodeli (anfibi con coda lunga), apodi (anfibi che non presentano arti).

Si ritiene che ci sia stata una grossa biforcazione dai primi tetrapodi:

  • Una ha portato ai Temnospondili e poi ai Lissanfibi.
  • Una ha portato agli Antracosauri e poi agli Amnioti (rettili, uccelli e mammiferi).

Gli anfibi incominciarono la loro radiazione nel Carbonifero, periodo caratterizzato da clima caldo umido, dove prosperavano muschi e felci, specie favorite dall'ambiente paludoso.

Gli anfibi comprendono forme estinte (temnospondili e lepospondili) e i lissanfibi, in cui vengono inserite tutte le specie attuali, sebbene i rapporti filetici tra le specie viventi non siano del tutto chiari e ancora oggetto di molte discussioni. Gli anfibi estinti vengono indicati come Labirintodonti, nome che deriva dalla presenza dei denti con smalto pieghettato.

Alabirinto che è quello che ci permette di dire che questi anfibi derivano dai ripidisti.

ANFIBI ATTUALI

Alla fine del triassico comparvero le prime rane, che rappresentano gli anfibi più specializzati: la loro organizzazione corporea era molto simile a quella delle rane attuali.

Lissanfibi

  • Comprendono apodi o gimnofioni, urodeli e anuri
  • Hanno ciclo vitale caratteristico con fase larvale acquatica
  • Sviluppano organi di senso come olfatto e udito; nell'orecchio interno presentano struttura tipica degli anfibi detta papilla anfibiorum e compare l'orecchio medio con la staffa e columella.
  • Orecchio medio si forma a partire dallo spiracolo con l'apposizione dell'osso iomandibolare che non ha più funzione sospensoria perché la mascella si fonde con il neurocranio e quindi si forma sospensione autostilica, quindi iomandibolare penetra nello spiracolo e forma la staffa o columella.
  • Pelle sottile scarsamente cheratinizzata con numerose

Ghiandole pluricellulari che secernono muco (funzione di umettare corpo dell'animale per evitare disidratazione e in modo che avvenga respirazione) e sostanze tossiche per i predatori

Richiedono ambienti moderatamente freschi e umidi

Ectotermi

Respirazione cutanea e polmonare

Sistema scheletrico ossificato, con cranio stegocefalo (pesante, anche se si alleggerisce per degenerazione ossea negli anuri) che si alleggerisce per degenerazione ossea negli anuri; regionalizzazione della colonna vertebrale con differenziamento della regione sacrale (importante soprattutto negli anuri dove avviene movimento trasverso)

Arto trasverso non specializzato, cioè stilopodio fuoriesce trasversalmente rispetto al corpo dell'animale, questo rende goffo il movimento (tranne anuri)

Circolazione doppia e incompleta con la presenza di un cuore parzialmente diviso in una parte destra e sinistra (2 atri e 1 ventricolo)

Sessi separati con fecondazione esterna

Vita sulla terraferma, anche se

La parziale transizione degli anfibi prevede comunque delle modifiche anatomiche, morfologiche e fisiologiche che riguardano tutti i principali apparati degli organismi:

  • Supporto e locomozione
  • Alimentazione
  • Respirazione
  • Circolazione
  • Disidratazione
  • Riproduzione
  • Capacità sensoriali

Caratteristiche degli anfibi attuali:

  • Sono eterotermi
  • Adattati a vivere in acque dolci o sulla terra in ambienti umidi
  • Cadono in torpore o in ibernazione se le condizioni climatiche sono avverse
  • Sono buoni cacciatori, si nutrono di insetti che ingoiano senza masticare
  • Lo scheletro è osseo, le vertebre sono pro o opistoceliche, le cinture sono attaccate alle vertebre e il cranio è alleggerito
  • La lingua è attaccata nella parte anteriore della bocca ed è estrflettibile
  • Gli anuri hanno arti posteriori allungati (favoriscono il salto), gli Urodeli hanno arti piccoli e una lunga coda, gli Apodi sono privi di arti
  • I maschi hanno organi vocali ed emettono suoni per richiamare

lafemmina- La femmina depone le uova in acqua o in ambienti che simulano l'ambiente acquatico- Lo sviluppo embrionale è in alcuni casi diretto (urodeli) o indiretto- Alcune specie hanno sviluppato cure parentali

Urodeli (salamandare, tritone)
Tra questi possiamo avere forme particolari definite perenni branchiali, specie che vivono quasi esclusivamente in acqua, quindi gli arti trasversi sono piccoli e hanno strutture respiratorie che ricordano le branchie esterne nelle forme larvali. Vivono nella fascia temperata, non ci sono negli ambienti freddi e caldi.

Anuri (rane, rospi)
Bufo americanus: regione del collo è colorata e favorisce emissione di suoni. Li ritroviamo un po' ovunque tranne nelle regioni estremamente aride e negli ambienti estremamente freddi. Probabilmente sono più distribuiti sia perché hanno maggiori adattamenti sia perché risultano essere più mobili.

Apodi (cecilie, gimnofioni)
Possono essere scambiati per grossi vermi, ma sono

anfibi. Presentano cranio più tosto perché con quello scava il fosso e va a mettersi nei terreni umidi

Caratteristiche anfibi pt.2

Peculiari caratteristiche biologiche degli Anfibi influenzano la loro distribuzione geografica:

  • Dipendenza dall'acqua per la riproduzione e sopravvivenza
  • Scarsa motilità
  • Sensibilità alle alterazioni ambientali (climatiche e di inquinamento)

Negli ultimi anni c'è stata una brusca diminuzione nel numero di anfibi, a causa dell'inquinamento e della distruzione del loro habitat (bonifiche di zone paludose, distruzione delle foreste pluviali e altro)

Si ritiene che nella foresta Amazzonica esistano specie di anfibi, anuri soprattutto, che non sono state classificate e si ritiene che molti di questi non verranno mai classificati perché andranno incontro a estinzione prima che noi riusciamo a classificarli.

Scheletro degli anfibi

Apodi: sono fossori quindi vivono in terreni umidi. Scheletro ricorda quello di un serpente.

Il serpente ha corpo longilineo, non presenta arti e ha un aumento delle vertebre. Quello che li caratterizza e li differenzia dai serpenti è il cranio. Il cranio è stegocefalo, è pesante, ha una forma più o meno triangolare, con bocca più o meno slargata e presenta una serie di ossa che lo rendono abbastanza forte. Questo animale, proprio con il cranio scava il fosso dove poi si nasconde e vive e si riproduce.

Gli anuri sono riusciti più a distaccarsi dall'acqua, ma comunque hanno bisogno dell'acqua sia per caratteristiche anatomiche, sia per riproduzione. L'uscita degli arti dal corpo dell'animale è sempre trasversa, gli arti anteriori sono abbastanza simili a quelli degli urodeli. La vera differenza si osserva a livello dell'arto posteriore che si allunga tanto e di conseguenza l'animale tende anche a sollevarsi. Anche per questo le vertebre sacrali sono tutte fuse tra di loro, manca la coda e l'animale tende a sollevarsi dal suolo.

Questo è anche favorito dalla testa che diventa ancora più schiacciata e triangolare e si alleggerisce. Le ossa del cranio tendono a diventare più piccole, si dice che degenerano, si assottigliano le ossa parietali, diventano due bacchette quindi non ricoprono completamente parete del cranio e di conseguenza le orbite diventano più grandi. Questo li rende più delicati dal punto di vista della testa che diventa più leggera, protegge meno l'encefalo, però gli consente di sollevare molto la testa dal suolo e di assumere quella che è la tipica postura quasi bipede. - Urodeli: hanno bisogno di corsi d'acqua perché sulla terra ferma si muovono in maniera goffa. Il cranio è molto simile a quello degli apodi, quindi anch'esso abbastanza slargato. Gli arti sono perpendicolari all'asse del corpo dell'animale, il famoso arco trasverso. Quello che si incomincia a vedere è solo un piegamento di quello che

è lo zeugopodio e l’autopodio a livello dell’articolazioneche porta in avanti rende paralleli al corpo dell’animale soltanto leestremità dell’arto. L’arto inoltre esce trasversalmente al corpodell’animale. Per questo il movimento è molto goffo, preferisconomuoversi in acqua dove sfruttano il movimento della coda moltolunga.

Cranio anfibi

Negli anfibi si continua a dire che il cranio è compatto, ma è moltopesante negli apodi e diventa leggero negli anuri. Nelle salamandre, neitritoni, abbiamo una situazione quasi intermedia tra il cranio pesantedegli apodi e quello leggero delle rane.

Cranio di rana

Le ossa parietali e frontali si fondono a formare un osso fronto-parietaleestremamente assottigliato.

Anche nella parte ventrale del cranio, alcune ossa diventano più strette epiù sottili.

Bolla timpanica: luogo dove si forma orecchio medio

Rosa: ossa da membrana, quelle che si formano direttamente perapposizione

di tessuto osseo

Celeste: abbozzi cartilaginei che poi ossificano.

Verde: strutture dello splancnocranio. Quadrato di destra e sinistra ancorafunge da punto di articolazione per mascella.

Pelle degli anfibi

La pelle è nuda, priva di scaglie dermiche o epidermiche, spessoverrucosa, molto delicata ed è pluristratificata: lo strato basale è lo stratoproliferativo, l'ultimo è lo strato corneo con cellule vive e cheratinizzate, la cui funzione è di barriera tra interno ed esterno. la pelle ha anche funzione respiratoria quindi è necessario che ci sia la possibilità di passaggio di acqua e gas sciolti attraverso la pelle per arrivare al sistema vascolare presente a livello del derma.

Ci sono ghiandole pluricellulari che producono muco e siero che riversano all'esterno. in alcuni casi secernono sostanze irritanti per difesa.

La pelle è pigmentata ed ha funzione respiratoria, quindi il derma sottostante è molto

Vascolarizzato.

Osteitti: epidermide sottile al di sotto della quale troviamo le scaglie dermiche con ghiandole mucose unicellulari.

Anfibi: le ghiandole sono pluricellulari, l'epidermide è uno strato sottile e compatto e il derma è riccamente vascolarizzato.

La pelle è pigmentata, presenta molti cromatofori che derivano dalle cellule della cresta neurale, di natura ectodermica e hanno una forma stellata tipo quella dei neuroni. In base alla distribuzione dei pigmenti che ci sono in queste cellule possiamo avere una colorazione più scura quando i granuli di melanina sono distribuiti verso l'esterno, su tutta la superficie cellulare, oppure una colorazione più chiara quando i pigmenti vengono concentrati in granuli molto piccoli.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
221 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher angels.c di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filogenesi animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Scudiero Rosaria.