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La raccolta dei documenti per una storia del cinema

La raccolta dei documenti per una storia del cinema presuppone una classificazione metodica dei singoli elementi che deve essere condotta in relazione all'oggetto che si sceglie di indagare. L'importanza si identifica in rapporto all'oggetto. Saggio di Georges Sadul.

I materiali di cui dispone uno storico del cinema si distinguono in 3 categorie:

  1. Fonti e manoscritti: molto preziose poiché spesso contemporanee alla realizzazione del film. Prima del 1896 furono riviste scientifiche che descrivevano apparecchiature e libretti.
  2. 1896-1908: rubriche dedicate ai film (data e edizione): cataloghi dei produttori.
  3. 1908-1920: con lo sviluppo industriale nascono le riviste corporative settimanali o mensili dove in ogni numero sono pubblicati i titoli dei film editi (per cronologia) con soggetto, interpreti, produzione, pubblicità nei quotidiani.
  4. 1920-1930: si sviluppa critica indipendente e settimanali corporative destinate ai fan in cui sono indicate dettagliatamente le date dei film.

edizioni.1930-1945 – nascono i volumi di storia del cinema ( delluc ) in cui informazioni si fanno sempre piuprecise; filmografie e monografie

1945 - > analisi filmiche e schede cinematografiche sui singoli film.

Per lo studio approfondito di un film una fonte importante è il documento originale.

Fonti orali

Comprendono gli interventi raccolti dai giornalisti e le interviste rilasciate dagli autori

Fonti su pellicola

I film stessi che sono esaminati per lo storico. Di difficile conservazione, in cattive condizioni fisiche possono subire un processo di decomposizione fisica che lo porta alla distruzione. Un film è girato in negativi frammentari che riuniti col montaggio delle immagini e del sonoro da il film negativo definitivo.

Da questo negativo si puo ottenere un certo numero di copie positive. Dal positivo si puo ottenere un negativo doppio che servirà a stampare nuove copie positive.

Per il periodo del muto le opere nelle cineteche possono essere in diversi

dalla nascita del cinema, è emersa la volontà di trasmettere e diffondere documenti audiovisivi nell'ambito culturale. Oggi, con le nuove tecnologie e l'era digitale, questa necessità è diventata ancora più forte, con l'esigenza di conservare e classificare i documenti audiovisivi negli archivi, al fine di creare una rete di scambio di informazioni. Stati: - Copie dell'epoca del muto: possono aver subito alterazioni accidentali o intenzionali. - Sottotitoli: copie di negativi muti, non necessariamente autentiche all'originale. - Controtipi di film muti: viene realizzato un doppio negativo da una copia dell'epoca, da cui si stampano ulteriori positivi. Questo procedimento può deteriorare la qualità delle immagini fotografiche. - Per i film sonori, la stampa da negativi e controtipi è identica all'originale, poiché i negativi sono conservati bobina per bobina nel loro ordine logico. Tuttavia, possono aver subito variazioni a causa di censure e ragioni commerciali. Saggio: tecniche e metodi per la catalogazione.

Dagli anni '30, con l'esigenza di riunire e mettere in condizione di scambio internazionale le varie opere cinematografiche, sorsero le prime cineteche: Stoccolma, Londra, New York, Milano. Nel 1938 nasce a Parigi la Fiaf (Fedaration International des Archive du Films). Il concetto che porta avanti è il film come opera d'arte e documento storico da salvaguardare, qualsiasi registrazione in momento elaborata dall'mente umana, messa a disposizione per la collettività. Fiaf incoraggia tutti i paesi del mondo alla costituzione e allo sviluppo di archivi per la preservazione e diffusione della cultura cinematografica. Dopo il fermo dell'attività nel '59, raggiunge filiali e collaborazioni a livello mondiale. Negli anni '60, la Fiaf fonda diverse commissioni cui è affidata la cura nei suoi diversi elementi costitutivi degli archivi: conservazione, catalogazione, documentazione, programmazione, il cui fine è fornire standard e uniformare modus operandi nella cura degli archivi.

audiovisivi. Soprattutto per quel che concerne il lavoro di catalogazione si tento di adottare sistemi standard tra loro compatibili e permeabili (regole generali universalmente riconosciute) negli anni 80 si comincio a informatizzare i dati trovando nell'eterogeneità linguistica, tecnologie comuni il fine di standardizzare e uniformare strumenti e metodi di catalogazione.

Il suo strumento è il fiaf cataloguing rules for film archive edito a monaco nel 91 che delinea con rigore scientifico modi e principi della catalogazione.

La commissione di documentazione svolge un ruolo di supporto per tutte le attività di archivio. Promuove lo scambio di informazioni, conoscenze, esperienze nell'attività di studio e ricerca degli audiovisivi.

La commissione di programmazione e di accesso alle collezioni si adopera nella definizione di una politica culturale (una strategia organizzativa che regola circolazione, preservazione, acquisizione audiovisivi come industrie).

riproduzioneformato: formato di registrazione e proiezione del filmlingua: lingua originale del filmlingua dei sottotitoli: lingua dei sottotitoli se presentidurata: durata del filmcolore: indicazione se il film è a colori o in bianco e nerogenere: genere cinematograficoclassificazione: indicazione della classificazione del film (ad esempio, per adulti)note: eventuali note aggiuntive sulla produzione o sul filmdiritti: indicazione dei diritti di utilizzo del filmproprietà: indicazione della proprietà dell'archivio televisivotrasmissione: durata del periodo di trasmissione
lingua: natura del supporto
formato standard: passo della pellicola. Analogico o digitale
colore / B/N: area legale
origine: indicazioni sull'acquisizione del materiale e luogo di provenienza
contratto: accordi riguardanti i diritti d'autore, condizioni di distribuzione e preservazione di un programma
diritto d'autore: persone o organizzazioni hanno diritto di usare un prodotto
produttore: persona o ente sotto la cui iniziativa e responsabilità viene... un opera
cos'è un archivio: oggi a tutti gli effetti un l'archivio audiovisivo ha acquisito la dignità di fonte storica in quanto conserva per immagini traduzioni di un popolo.
Dagli anni '80 in Italia è stata fatta molta strada (tecnologie informatiche, concezione di bene culturale) ma rimane arretrata: non possiede una legislazione audiovisiva.
Negli anni '30, con l'emergere dell'interesse nel mezzo e la genesi della critica cinematografica, si fa strada l'idea del...film di rappresentare la realtà in modo soggettivo, attraverso la visione e l'interpretazione del regista. Il cinema, come forma d'arte e di intrattenimento, ha sempre avuto un ruolo importante nella società. I film sono un mezzo di comunicazione potente, in grado di trasmettere idee, emozioni e valori culturali. Nel corso degli anni '50, con l'introduzione di nuovi supporti e l'interesse delle televisioni per le opere passate, l'attenzione verso il cinema è aumentata. Tuttavia, nonostante questo interesse crescente, l'audiovisivo non ha ancora un ruolo organico nella società dell'informazione. Nel 1988, la FIAF (Federazione Internazionale degli Archivi del Film) ha diviso le fonti cinematografiche in cinque settori: archivi audiovisivi, produzioni televisive, archivi orali, archivi informatici e microfilm. Esistono diversi tipi di archivio cinematografico: quelli dei produttori, che producono materiale e ne detengono i diritti, e quelli dei non produttori, che differiscono per carattere tematico, finalità e proprietà. La caratteristica fondamentale di un archivio cinematografico è l'accesso rapido ed esaustivo all'immagine, tramite cataloghi informatici, sia per soddisfare la crescente domanda sul mercato, sia come fonte in mano allo storico per accrescere la memoria collettiva e l'interpretazione storica del film. Esistono due teorie sull'interpretazione del film: una oggettivo-positivista, che crede nell'oggettività della macchina da presa, che riprende e registra meccanicamente la realtà; e un'altra che invece crede nella capacità del film di rappresentare la realtà in modo soggettivo, attraverso la visione e l'interpretazione del regista.cinema come macchina dei sogni capace di creare un universo simbolico soggettivo in cui rappresenta idee diffuse e vita sociale da un determinato punto di vista soggettivo=il cinema si presenta come area di transizione tra vita fisica e valori simbolici per cui ogni film ha una stratificazione complessa e non è univocamente leggibile descrizione del film vi è molta confusione attorno ai temi che interessano la documentazione del patrimonio audiovisivo nel 1 articolo dello statuto fiaf si definisce film una qualsiasi registrazione di immagini in movimento, con o senza accompagnamento sonoro, di qualunque supporto (pellicola, videocassetta, digitale). Nel linguaggio comune si è però affermato il concetto di film come lungometraggio/fiction destinato alla proiezione nelle sale ed è conseguente lo sfruttamento commerciale. In questa direzione il termine audiovisivo si è affermato identificando tutte le diversità di supporto, genere, durata, sistemadi catalogazione che viene aggiornato periodicamente. Questo manuale fornisce linee guida per la catalogazione dei film, compresi i dati anagrafici come il titolo, il regista, gli attori, la data di produzione e il paese di origine. Inoltre, fornisce indicazioni su come catalogare i film in base al loro stato di completamento, se sono finiti o non finiti. La catalogazione dei film include anche dati tecnici come la descrizione fisica dell'oggetto, che può variare a seconda del formato del film, ad esempio se è in formato DVD, Blu-ray o digitale. Inoltre, vengono catalogati anche i dati relativi al contenuto del film, che possono essere divisi in due tipi: il tema centrale del film e il punto di vista soggettivo del regista o degli attori. Inoltre, vengono catalogati anche i dettagli secondari come i paesaggi, le fisionomie e i modi di comportamento dei personaggi, che possono avere un valore storico e documentario. La catalogazione dei film segue le regole stabilite dalla FIAF (Federazione Internazionale degli Archivi del Film), che ha sviluppato un insieme di regole standard per facilitare lo scambio di informazioni tra gli autori. Queste regole vengono raccolte in un manuale di catalogazione che viene aggiornato regolarmente per tener conto dei cambiamenti nel settore cinematografico.pubblicato nel 1979 dalla fiaf con il titolo catalogo ging in cui sono enunciate metodi, intenti, requisiti, regole sulla applicazione pratica. - Catalogazione archivistica venne divisa in aree secondo le norme tracciate dal isbdnbm che indica tutti gli elementi che possono descrivere un dato materiale in gruppi omogenei. Problema varietà di documenti = inesistenza di una copia ideale - elaborare una serie di regole coerenti e conformi di principi archivisti. - Catalogazione immagini in movimento è incentrata sulla realizzazione di schede unitarie di catalogazione basate sulla descrizione di un'ideale realizzazione originaria insieme all'elaborazione dei dettagli che descrivono le variazioni di un'opera > differenza tra i concetti di fonte principale. Edizione. Versione > regole per agevolare lo scambio dati. - Aree di descrizione regolate da codice Isbd (international standard bibliography description area del titolo o della formulazione di responsabilità area diedizione/versione
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filmografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Scienze letterarie Prof.