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Il cinema postmoderno

Il giallo rappresenta un prodotto esemplare della «nuova sensibilità» (Susan Sontag, 1965) che caratterizzagli anni ’60 e ’70. Si andava verso un abbattimento della distanza tra consumo culturale basso e alto, lasensibilità si faceva più democratica e riguardava le tipologie di coinvolgimento che si facevano più fisiche.Questi anni sono caratterizzati da un importante mutamento culturale, con ricadute che riguardano ilconsumo culturale. Questa svolta ha modificato il corso del tempo fino ad oggi, negli anni Novanta si parla diuna vera e propria “svolta sensoriale”.Nel corso degli anni ’70 questa sensibilità ha iniziato a essere accostata a poetiche dette del «post-moderno».Il post-moderno nasce come una riflessione su pratiche anti-moderne inizialmente, che riguardanol’abolizione di uno stile definito per far esplodere l’idea stessa di stile unico. Il post-modernosi caratterizzaper il pastiche, non si richiede che gli elementi siano coerenti fra loro. Lyotard (1979) collega la condizionepostmoderna alla fine delle "grandi narrazioni": politiche storiche, ma anche nella produzione culturale. Lastoria precedente il post-moderno è una storia di grandi narrazioni, ci sono ideologie, religioni, che sonounificanti e condivise, le grandi narrazioni sono adesso finite, non hanno più valore unificante: non esistonopiù modelli di società legata alla religiosità, non esistono neanche più modelli politici sociali che unifichino leesperienze in modo omogeneo. Le grandi narrazioni sono sostituite da piccole narrazioni, il racconto diventaframmento di racconto.Per Jullier (1997) a cavallo del 1977 si arriva all'epoca dell'immersività post-moderna e del film-concerto.Sono gli anni in cui si impone la piattaforma dei video musicali, MTV, nascono nuove forme di consumo vicinea questi.

concetti: sono frammentarie, non sono più basate su opere complete legate a un'artisticità riconosciuta, non sono più legate a grandi narrazioni. Anche il cinema è entrato nella post-modernità. Negli anni Novanta si parla anche di sensibilità partecipativa: il flusso di frammenti coinvolge fisicamente, si parla di immersività, il film diventa più un concerto che una scrittura. Successivamente la produzione audiovisiva conosce un boom, dovuto alla moltiplicazione delle piattaforme di visione (VHS, pay-tv). A questo modello interpretativo corrisponde un modello economico, si aprano le possibilità per arrivare a forme di visione come le contemporanee. Il boom di consumi porta la produzione a diventare un mercato importante, nasce una bolla speculativa, soprattutto negli Stati Uniti, che ricorda l'epoca dei B-movie e dei generi cinematografici classici. Sorgono negozi di noleggio, e la catena Blockbuster diventerà

quasi monopolista nel settore.In questa necessità di prodotti si fa avanti una nuova generazione di registi, che si muove più a suo agio nella fluidità del postmoderno: Lynch, i fratelli Coen, Cronenberg (poi arriverà Tarantino). La nuova generazione si accosta ai registi della Nuova Hollywood. Questi registi si sono formati nella nuova logica produttiva e fluida sia dal punto di vista produttivo che dal punto di vista estetico.

Gaia Antonini pag. 28

Lo scoppio della bolla speculativa che si era creata, alla fine degli anni Novanta, porta il sistema degli studios a riorganizzarsi dentro la logica nuova dei conglomerati mediali. I marchi principali che nascono fondendo i gruppi editoriali con quelli televisivi, con studios hollywoodiani, creando pacchetti di potere sul mercato culturale che ragionano in termini crossmediali, nasce un oligopolio nel mercato dei media mondiali:

  • Disney/ABC [incorpora Miramax nel 1993, Fox entertainment nel 2017], Disney è quasi monopolista nel settore.

la prima ad investirenell’entertainment dal vivo (i parchi di divertimento)

  • Viacom/CBS [acquisiscono gli studi Paramount]
  • Comcast/NBC [Universal, che possiede molte sale in tutto il mondo]
  • Time Warner (AT&T)/CNN [incorpora New Line nel 1994]
  • Sony Columbia
  • [altri player internazionali: Sky (UK), Vivendi (F), Bertelsmann (D)]
  • MGM/United Artists (solo sfruttamento del marchio)

In questo universo di giganti della produzione, vengono inglobati anche i vincenti della fase di crescita deglianni Ottanta. Oltre ai registi, i produttori sono stati molto importanti: approfittarono dei soldi per lanciarsiin generi molto commerciali es. la New Line, casa di produzione nata negli anni Ottanta, popolare per i filmhorror es. la saga di Freddy Krueger. Miramax, negli anni Ottanta, cresce e produce Sex, lies and videotapes(Soderbergh) che fu un grande successo per il cinema indipendente. Grazie al successo di questo film, laMiramax riesce a lanciare molti

nuovi registi, tra cui Tarantino con Le iene. Queste case che arrivano a ottenere grandi investimenti, a partire dagli anni Ottanta, si trovano senza questo appoggio, il loro valore azionario crolla. Le grandi major tornano ad ampliare la loro sfera di influenza, capiscono di dover al mercato dei giovani registi indipendenti: fanno operazioni di acquisizione. Produzioni indipendenti come Vestron, che produce Dirty dancing (1987) e Blue Stell, spariscono, mentre altre vengono assorbite dalle major. New Line viene acquistata dalla Warner, la Miramax viene acquisita dalla Disney mentre cercava gli investimenti per produrre Pulp Fiction. Alcuni grandi major inizieranno a creare strutture da dedicare ai giovani registi del cinema post-moderno. Il panorama produttivo si stabilizza ed è pronto ad entrare nell'epoca del digitale. L'ESTETICA POSTMODERNA La nozione di postmoderno è stata anche fortemente criticata, e nel nuovo millennio quantomeno ridimensionata. È

Un’esperienza che ha segnato quell’epoca, fu l’espressione di grandi cambiamenti economici e politici. David Bordwell (2006) ha descritto le forme del cambiamento che ha avuto inizio con gli anni ’60 e ’70 come intensified continuity: una sorta di aggiornamento del classico, il linguaggio classico hollywoodiano, efficace fino alla metà del Novecento, è stato espressione del modo di vedere del pubblico. Questo linguaggio si è intensificato con il post-moderno. Nella produzione audiovisiva continuiamo ad aver bisogno di continuità, le forme si sono rinnovate, intensificate perché più veloci e più intense come esperienza fisica, più impattanti sulla nostra reattività sensoriale.

Case study: Suspiria, Dario Argento (1977)

Un classico del thriller horror, è una fase in cui l’horror emerge e si sta distanziando dal thriller psicologico alla Hitchcock. Il film crea un cinema di sinestesie e di

sollecitazioni sensoriali (Manzoli 2003), di materialità (Venturini 2014). I caratteri di questo film post-moderno e di intensificazione sono:

  • Il colore = l'uso del colore, dell'atto del vedere, per essere più intenso. Nella opening sequence si nota subito la proposta che il film vuole fare. Si stabilisce un contrasto con lo spettatore, gli si fa capire quale sarà il tono del film, qui il tono è quello del gioco di flash di colore (si rende esplosiva l'esperienza dello spettatore). La monocromia deriva dagli usi del low key lighting del primo colore degli anni Sessanta es. il rosso per evidenziare il sangue. La bicromia per creare una dialettica tra i colori, blu e rosso, in questo caso. (Gaia Antonini pag. 29)
  • Argento fu tra i primi ad utilizzare la grafica computerizzata es. la figura del male diventa puro flash di luce e rappresentazione grafica digitale, in anticipo su molto cinema che verrà negli anni a seguire.

Intensified continuity =

L'intensificazione non riguarda il solo impatto immediato del colore, ma riguarda anche altri elementi di costruzione come la continuità di montaggio. La continuità è punteggiata da focali estreme, montaggio rapido, mobilità della macchina da presa, insistenza sui primi e primissimi piani. Questi elementi estetici non portano alla dissoluzione ma alla continuità, costruiti da moltissime sottolineature emotive e non di costruzione cognitiva.

Nella clip "boy and dog" il movimento di macchina è virtuoso e elegante, parte da un montaggio rapido e ellittico, entra poi nella stanza con un carello in avanti che tende ad attraversare il corpo di ballo e, metaforicamente, il corpo dei ballerini.

- Sound = un altro elemento importante per definire la dimensione partecipativa. Jullier parla di film-concerto, fu il primo a capire che la dimensione sonora del film moderno contribuisce a renderlo più immersivo e coinvolgente.

Nell'epoca del dolby (anni '70) i suoni possono diventare ancora più potenti che nel cinema classico, il dolby può pulire i suoni di fondo. Si entra poi nell'epoca del suono stereofonico, coinvolgente come percezione spaziale. Molti registi iniziano a lavorare sul sonoro per ottenere un effetto di coinvolgimento sullo spettatore, sia narrativamente che attraverso la tecnologia stereo. La colonna sonora di Suspiria richiama i film precedenti di Argento, in cui si utilizzano suoni etnici e minimali (presi dalla musica contemporanea), molto suono sintetizzato e multipiste (con tracce registrate in modi diversi e poi sovrapposti creando nuovi suoni per gli spettatori), le spazializzazioni del suono ottenute dalle diverse tecnologie dello stereo (il quadraphonic, utilizzato in questo film, per una totale immersione. Il quadraphonic ha quattro punti di ascolto e canali di riproduzione sonora). Nella clip "pianoplayer and dog" si

Costruisce uno spazio in cui il suono viene ampliato e spazializzato, in sala si poteva moltiplicare questo effetto. Chion, teorico del suono, parla della nascita di un superchamp (un supercampo), il suono oltrepassa il campo visivo tradizionale e rende l'esperienza di visione diversa, il senso dello spazio va ben oltre la dimensione dell'immagine. Nella scena, il pianista subisce l'assalto delle forze delle male: il suono spazializzato prima si colloca sopra il personaggio e poi lo avvolge dentro l'eco dei suoi passi (come se fosse generato dalla sua profondità), fino a travolgerlo perché il male si impadronisce del cane e questo non può essere di buon auspicio.

Forme dell'emozionalizzazione: fear relevant narratives and emotional triggers. La personificazione passa sempre attraverso dei meccanismi classici di costruzione e attivazione dell'emozione. Il meccanismo di paura si crea, nei personaggi in scena e nello spettatore, opponendo

Quello che è la materia viva alla materia oscura. Nella clip dei "vermi", o del rapporto materia viva e oscura, accade una pioggia di vermi. - Autoriflessività = per quanto riguarda la costruzione di un'estet
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
47 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gaia_1999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filmologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Locatelli Massimo.