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ADESIONE SPERMATOZOO ALLA ZONA PELLUCIDA E
ALL’OVOLEMMA:
Gli spermatozoi aderiscono alla zona pellucida legandosi
alla ZP3 tramite diverse proteine chiamate ZONADESINE
che riconoscono sequenze oligosaccaridi che della ZP3.poi
la ZP2 rinforza l’adesione. Nella successiva adesione tra lo
spermatozoo e la membrana dell’ovocito , ha un ruolo
importante la FERTILINA(o PH-30) una proteina adesiva in
grado di legarsi all’integrina αβ presente sulla membrana
dell’ovocito. Altre due proteine: la tetraspanina CD9 sulla
membrana dell’ovocito e IZUMO sulla membrana dello
spermatozoo permettono la fusione delle due membrane insieme.
ATTIVAZIONE DELL’OVOCITA:
Subito dopo la fusione ,l’ovolemma insieme al citoplasma dell’ovocito si solleva per
inglobare lo spermatozoo. Oltre al nucleo vengono introdotti anche alcune parti del
flagello come i mitocondri e il centriolo prossimale. Solo che i mitocondri vengono
eliminati nel citoplasma(infatti nell’embrione i mitocondri sono solo di origine
materna) mentre rimane il centriolo(l’ovocito non è ha) che svolge una funzione
importante nell’organizzare il fuso per la divisione mitotica dello zigote. Entro pochi
minuti si verifica l’esocitosi dei granuli corticali (reazione corticale) e modificazioni
della zona pellucida(reazione zonale)
Dopo la fusione si ha un processo detto ATTIVAZIONE DELL’OVOCITO che è
costituito da due eventi: -l’aumento della
concentrazione di ioni Ca2+ nel citoplasma.
- l’iperpolarizzazione dell’ovolemma
1) Al momento della penetrazione dello spermatozoo,esso
rilascia una molecola chiamata SF(fattore sperma). Questo
fattore è una fosfolipasi C (la fosfolipasi zeta PLCz )un
enzima in grado di generare il fosfolipide trifosfato IP3
dall’ovolemma. L’IP3 legandosi al suo recettore sulle
membrane del reticolo liscio ,causa l’apertura di canali del
CA2+ e questo aumento della concentrazione di Ca2+
porta l’attivazione di altri recettori associati ad altri canali del Ca2+ ,la cui
apertura causano altri aumenti.
2) L’iperpolarizzazione diminuisce la capacità
dell’ovolemma di legare e fondersi con altri
spermatozoi. Allo stesso tempo molecole
rilasciate dai granuli corticali modificano la zona
pellucida rendendola incapace di legare altri
spermatozoi e impenetrabile. Questi eventi
impediscono la POLISPERMIA cioè la
possibilità che più di uno spermatozoo può
penetrare nell’ovocito (porterebbe alla
degenerazione dell’embrione)
Entro 2-4 ore dalla fecondazione , nel citoplasma dell’ovocito vengono disattivati i
meccanismi molecolari che lo tenevano bloccato in metafase 2 ,ovvero il fattore
promuovente la meiosi MPF ( formato da due proteine : CDC2 e la ciclina B2 e da
enzimi chiamati MAPK) e vengono attivati
complessi enzimatici che fanno completare
la meiosi dell’ovocito con l’anafase 2 e
telofase 2. La meiosi termina con la
l’emissione del secondo globulo polare e al
tempo stesso la cromatina dello
spermatozoo viene de condensata da fattori
presenti nell’ovocito. Dopo 4 o 7 ore
intorno a ciascun corredo aploide di
cromatina si forma l’involucro nucleare. Si formano
così due nuclei detti PRONUCLEI (quello maschile
è più grande di quello femminile).
Un ovocito che è stato fecondato da uno spermatozoo e ha emesso il secondo globulo
polare ma presenta i corredi cromosomici materno e paterno ancora separati è detto
OOTIDE. In questo stadio,i due pronuclei si portano nella regione centrale del
citoplasma e si avvicinano. Ciascun corredo aploide duplica il Dna e si prepara alla
prima divisone mitotica(la cromatina si condensa in 23 cromosomi materni e 23
paterni,gli involucri nucleari si dissolvono, si forma il fuso mitotico e i cromosomi si
portano all’equatore). Si ha l’unione dei cromosomi materni e paterni sulla piastra
equatoriale e si ha la formazione dello ZIGOTE( la prima cellula dell’embrione)
PARTENOGENESI: Diversi eventi responsabili dell’attivazione
dell’ovocito,soprattutto l’aumento di Ca2+, possono essere prodotti da stimoli diversi
che stimolano l’ovocito in
metafase 2 ad iniziare lo sviluppo embrionale senza
la fecondazione da parte dello spermatozoo.
Questo processo è detto PARTENOGENESI. Nei mammiferi può essere indotta
sperimentalmente stimolando l’ovocito con composti che causano l’aumento di Ca2+
nel citoplasma. Però bisogna sapere che l’embrione partenogenetico pure che
raggiunge alti stadi di sviluppo, non raggiunge il termine della gravidanza. Ciò è
dovuto al mancato differenziamento dei tessuti della placenta che richiede la
presenza dei geni paterni.
Infatti ,si sa che alcuni geni subiscono delle modificazioni(come metilazioni delle
citosine che impediscono la trascrizione del gene), che sono diverse nei due sessi
maschili e femminili. Questo processo detto IMPRINTING PRIMARIO fa si che nello
zigote i genomi paterno e materno non sono equivalenti poiché infatti i geni imprinted
restano inattivi in uno dei due genomi. Es. lo sviluppo della placenta richiede l’attività
di geni paterni che nel genoma materna sono inibiti dal’imprinting.
Siccome per la crescita dell’embrione e lo sviluppo della placenta c’è il bisogno
dell’attività di alcuni di questi geni,è importante che alla fecondazione devono essere
presenti sia il genoma materno che paterno.
Lo zigote con genoma diploide,ma solo
materno,cioè con due pronuclei
femminili(ginogeni) manca l’espressione di
alcuni alleli paterni e da origine ad un
embrione di piccole dimensioni ma poi muore
per scarso sviluppo della placenta.