vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
FATTORE LAVORO
Il rapporto di lavoro dipendente
I rapporti con il personale dipendente rientrano nell’ambito dell’organizzazione e gestione delle risorse umane, che
rappresenta un’attività importante per il governo delle imprese. Il fattore produttivo acquisito dall’impresa è
costituito dalle prestazioni di lavoro che comprendono sia le attività che derivano dal lavoro manuale ed
esecutivo, sia dalle attività derivanti dal lavoro intellettuale.
Il personale dipendente, fornitore di forza lavoro, riceve dall’impresa un flusso di ritorno composto
essenzialmente da denaro, o comunque da forme di pagamento per la prestazione. Nella prassi i due flussi sono
caratterizzati da un’asincronia temporale, poiché l’utilizzo del fattore lavoro nel processo produttivo avviene,
nell’arco di un dato periodo, in maniera graduale e continua, in anticipo rispetto alle uscite di denaro che si
verificano a intervalli e scadenze predefinite. Dal punto di vista amministrativo, il rapporto che s’instaura
s’inquadra nell’ambito di un’articolata normativa in cui effetto ultimo è quello di segmentare il costo di
acquisizione del fattore lavoro in varie componenti.
Le disposizioni giuridiche di riferimento consistono in alcuni articoli del Codice civile, in alcune leggi speciali,
nei contratti collettivi nazionali di lavoro e i contratti aziendali.
Contratti collettivi nazionali (CCNL) – vengono stipulati fra le categorie sindacali dei soggetti interessati, hanno un’efficacia
generale e determinano in dettaglio il rapporto di lavoro, definendo aspetti economici-retributivi, diritti e doveri delle parti,
condizioni qualitative di svolgimento del lavoro e la frequenza dei rinnovi degli accordi.
Contratti a livello aziendale – hanno validità più limitata rispetto i precedenti essendo stipulati fra il singolo datore di lavoro
e la rappresentanza sindacale presso la propria impresa e disciplinando il rapporto unicamente all’interno dell’impresa stessa.
L’unico vincolo alla loro stipulazione è l’obbligatoria previsione di condizioni più favorevoli ai lavoratori rispetto al
contratto collettivo di categoria.
La struttura del costo del lavoro per l’impresa si compone da quattro voci raggruppabili in:
1. Retribuzione diretta
2. Retribuzione indiretta
3. Contributi sociali e assicurativi
4. TFR
Il complesso di rilevazioni trova riscontro, oltre che nella contabilità generale, in appositi registri che per legge
l’impresa deve tenere e aggiornare costantemente. Questi sono rappresentati da:
Registro/libro unico, in cui sono indicati i lavoratori subordinati assunti dall’impresa con i relativi dati
anagrafici e lavorativi, e in cui devono essere trascritte tutte le indicazioni collegate alla liquidazione delle
spettanze al singolo lavoratore come le presenze, le ore di lavoro e, distintamente, le ore di straordinario,
l’ammontare delle retribuzioni, delle ritenute fiscali ecc.
Registro/libro degli infortuni sul lavoro, per l’annotazione cronologica degli infortuni avvenuti all’interno
dell’impresa e dei relativi estremi.
Il flusso di dati provenienti dalle scritture elementari, derivanti dai fogli di presenza e il libro paga, perviene dalla
contabilità generale che lo rielabora secondo varie procedure. È importante osservare che la dinamica di valori e
variazioni proposta per il costo del lavoro nel suo insieme è valida e riproponibile per tutti gli elementi, infatti, a
ognuno di essi sono associabili una fase di liquidazione delle componenti di costi ed una fase di regolamento del
debito.
La liquidazione periodica delle retribuzioni
La retribuzione diretta
Si parla di retribuzione diretta per le competenze spettanti ai dipendenti commisurate al periodo di effettiva
prestazione lavorativa. Essa viene liquidata generalmente mensilmente e calcolata con riferimento al singolo
dipendente sulla base delle ore o giornate di presenza nel mese. Analiticamente comprende:
a. La paga base, come risultante dalle previsioni dei CCNL di lavoro di categoria 1
b. L’indennità di contingenza, cioè il meccanismo che un tempo prevedeva l’adeguamento automatico di
salari e stipendi alle variazioni dell’indice ISTAT del costo della vita. Oggi, tale adeguamento non è più
operante, e per questo in alcuni contratti di lavoro l’indennità è stata assorbita nella paga base.
c. Gli scatti di anzianità
d. Gli eventuali integrazioni retributive accordate per gratificare una specifica professionalità
e. Gli altri elementi specifici per mansioni e per contratto
Oltre al pagamento delle spettanze nette occorre rilevare ad ogni liquidazione altre operazioni di carattere
eventuale o obbligatorio quali:
a. La liquidazione degli assegni familiari
b. Lo storno, dalle retribuzioni lorde, di somme che l’impresa è autorizzata o obbligata a prelevare alla fonte a
vario titolo
c. Il versamento di tali ritenute agli enti autorizzati a riscuoterle
Per calcolare la retribuzione spettante al lavoratore si utilizza la busta paga, ossia un prospetto riepilogativo per la
determinazione della retribuzione netta spettante a un lavoratore dipendente e si compone, di norma:
Retribuzione base
+ Scatti di anzianità
+ Premi di produzione
+ Lavoro straordinario
+ Ferie e Permessi
= Retribuzione lorda (imponibile contributivo ai fini INPS)
- Ritenute previdenziali (INPS) a carico del lavoratore dipendente
= Imponibile fiscale
- Ritenuta fiscale per imposta sul reddito (IRPEF) a carico del lavoratore, determinata in funzione dell’imponibile fiscale
+ Assegni per il nucleo famigliare
- Acconti già percepiti o altre ritenute (es. ritenute sindacali)
= Retribuzione netta percepita dal lavoratore dipendente
Prima ancora di rilevare la determinazione della retribuzione diretta, la contabilità può essere interessata per la
.
concessione di anticipi sulla retribuzione, riconosciuti ad alcuni dipendenti
Liquidazione
Concessione di anticipi al personale
VF+ Dipendenti c/anticipi*
VF- Banca c/c
* la scrittura da luogo ad una permutazione finanziaria essendo un’operazione assimilabile ad un finanziamento
accordato dall’impresa ai dipendenti. Su queste somme non si calcola né si effettua la ritenuta fiscale e si provvede
in un’unica soluzione con la busta paga del periodo.
Liquidazione mensile delle retribuzioni lorde
VE- Salari e stipendi
VF- Dipendenti c/retribuzioni
Liquidazione degli assegni famigliari ossia, una forma d’integrazione salariale, per i dipendenti che hanno
familiari a carico, che viene erogata dal datore di lavoro per conto dell’INPS.
VF+ INPS c/competenze
VF- Dipendenti c/retribuzioni 2
Applicazione delle ritenute previdenziali a carico dei dipendenti
VF+ Dipendenti c/retribuzioni Tutte le scritture di
VF- INPS c/competenze liquidazione delle ritenute
costituiscono delle
Applicazioni delle ritenute sindacali permutazioni finanziarie
VF+ Dipendenti c/retribuzioni
VF- Sindacali c/ritenute
Pagamento e ritenute fiscali
Applicazione delle ritenute fiscali
VF+ Dipendenti c/retribuzioni
VF- Erario c/ritenute
Pagamento delle retribuzioni nette derivanti dal saldo del mastrino “dipendenti c/retribuzioni”
VF+ Dipendenti c/retribuzioni
VF- Dipendenti c/anticipi
VF- Banca c/c
Un’ulteriore tipologia di ritenute alla fonte sulle retribuzioni è dovuta al meccanismo di imposizione fiscale sui
redditi. L’azienda opera in qualità di sostituto d’imposta, pertanto è obbligata a prelevare l’IRPEF in capo al
singolo dipendente ed al successivo versamento nelle casse dell’erario. In linea con i principi generali del diritto
tributario, il prelievo fiscale va applicato però ai redditi del soggetto d’imposta e ciò comporta che per l’azienda
l’obbligo di ritenuta scatta solo all’atto dell’effettivo pagamento delle retribuzioni. Questo è un aspetto
importante poiché solo le ritenute fiscali hanno questo vincolo di collegamento con la corresponsione, a differenza
delle altre che vanno applicate per competenza a prescindere dal periodo di regolamento delle retribuzioni nette.
L’aliquota media non è predeterminabile, infatti, varia in funzione della posizione fiscale personale del
dipendente. La base imponibile è in ogni caso costituita delle retribuzioni lorde, decurtate unicamente dalle ritenute
di carattere previdenziale. Ciò è dovuto al fatto che sono ritenute ex-lege e pertanto rappresentano un “mancato
reddito” rispetto alle altre che hanno un carattere volontario, e rientrano nel reddito percepito dal soggetto. Infine,
non rientrano nella base imponibile gli assegni famigliari per la loro natura d’integrazione retributiva agevolativa
per determinate situazioni.
Versamento delle ritenute fiscali che deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo a quello di
corresponsione delle retribuzioni nette ai dipendenti.
VF+ Erario cc/ritenute
VF- Banca c/c
Retribuzione indiretta
La retribuzione indiretta è la componente del costo del lavoro corrispondente a retribuzioni non commisurate a
prestazione lavorativa. Si tratta di somme riconosciute ai dipendenti, in forza di disposizioni contrattuali o di
legge, quali:
1. le mensilità aggiuntive (13esima e 14esima) La caratteristica comune a tutti questi
2. Le ferie elementi retributivi è di essere riconosciuti
3. I permessi in assenza di una controprestazione a
favore dell’impresa.
Le rilevazioni contabili d’esercizio non presentano alcuna differenza rispetto le precedenti, perciò, si può affermare
che la distinzione fra retribuzione diretta e indiretta ha rilievo più in chiave gestionale per delineare le singole
componenti di costo per unità di tempo del fattore lavoro che non dal punto di vista contabile. Nella prassi la
liquidazione periodica delle retribuzioni lorde e lo storno delle ritenute avvengono senza distinguere il tipo di 3
retribuzione dato che per l’impresa si tratta di costi di natura unitaria cui corrisponde un debito complessivo
verso uno stesso soggetto.
Gli oneri accessori a carico dell’impresa
I contributi sociali
Sono degli oneri aggiunti disposti per legge a cui l’impresa è l’obbligata a versare presso appostiti enti di
previdenza e assistenza per garantire ai lavoratori assunti una copertura pensionistica e sanitaria. L’anomalia,
rispetto ad altri fattori produttivi, è costituita dal fatto che il debito, per l’azienda, non nasce nei confronti del
lavoratore bensì verso soggetti terzi, di natura pubblica, che erogano prestazioni sociali nei confronti della
generalità dei lavoratori dipendenti.
Ai fini della rilevazione in contabilità