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Sistema respiratorio: la muscolatura liscia dell’albero bronchiale è contratta
• e la secrezione delle ghiandole della mucosa tracheobronchiale è stimolata;
Tratto gastrointestinale: aumento delle secrezioni e della motilità
• intestinale, le ghiandole salivari e gastriche sono fortemente stimolate,
l’attività peristaltica è aumentata per tutto l’intestino e gli sfinteri sono per la
maggior parte rilassati.
Tratto genitourinario: stimolano la muscolatura liscia dell’intestino
• favorendo lo svuotamento vescicale.
Ghiandole secretorie varie: stimolano l’attività secretoria delle ghiandole
• sudoripare, salivari e nasofaringee;
Sistema nervoso centrale: lieve azione stimolante da parte della nicotina
• assunta con il fumo di sigaretta, ma a concentrazioni più elevate causa
tremore, emesi e stimolazione del centro del respiro.
Sistema nervoso periferico: attivazione simultanea di entrambi i sistemi,
• simpatico e parasimpatico, ipertensione di natura simpatica, nausea, vomito,
diarrea.
Stimolanti colinergici indiretti
Le differenze principali tra i membri del gruppo sono di natura chimica e
farmacocinetica, mentre le loro proprietà farmacodinamiche sono quasi identiche
con gli agonisti diretti.
Farmacocinetica
La neostigmina, l’edrofonio, la fisostigmina sono alcoli usati nella pratica clinica; vi
sono anche molti organofosfati sono liquidi altamente liposolubili. La fisostigmina è
altamente assorbita pe tutte le vie e può essere somministrata topicamente
nell’occhio. Gli inibitori organosforici, eccetto l’ecotiopato, della colinesterasi sono
ben assorbite da pelle, polmoni e dal tratto gastrointestinale il che li rende
pericolosi per l’uomo ed altamente efficaci come insetticidi; si distribuiscono bene in
tutte le parti del corpo e l’avvelenamento di questi composti comprende una
componente importante di tossicità a carico del sistema nervoso centrale.
Farmacodinamica
L’acetilcolinesterasi è il principale bersaglio di questi farmaci, questo è un enzima
estremamente attivo che permette la scissione dell’acetilcolina il colina e acetil-
CoA. Questi farmaci inibitori dell’enzima aumentano la concentrazione di
acetilcolina a livello dei recettori colinergici, ma il meccanismo di interazione con il
recettore può essere differente in base a tre gruppi chimici:
Gli alcoli quaternari, l’edrofonio, si legano reversibilmente al sito attivo
1. impedendo all’acetilcolina di accedervi senza implicare legami covalenti.
Gli esteri carbammici, neostigmina e fisostigmina, il legame è più duraturo
2. del primo ma sempre reversibile.
Gli organofosfati creano un legame covalente molto stabile; a causa della
3. loro notevole durata d’zione essi vengono definiti irreversibili.
Gli effetti più evidenti sono quelli sul sistema cardiovascolare e sul tratto
gastrointestinale, sull’occhio e sulla giunzione neuromuscolare volontaria; gli effetti
sono simili agli agonisti colinergici diretti.
Sistemi nervoso centrale: a basse concentrazioni portano ad una risposta
• eccitatoria soggettiva, ad alte dosi causano convulsioni generalizzate.
Occhio, tratto respiratorio, tratto gastrointestinale, tratto urinario: gli
• effetti sono assai simili agli agonisti diretti.
Sistema cardiovascolare: effetto cronotropo, dromotropo negativi e caduta
• della gittata cardiaca, bradicardia, ridotta contrattilità atriale; gli effetti sulla
muscolatura liscia vasale sono meno marcati degli agonisti diretti.
Giunzione neuromuscolare: a concentrazioni basse prolungano
• moderatamente le azioni dell’acetilcolina liberata fisiologicamente; questo si
traduce in un aumento della forza di contrazione. A concentrazioni maggiori
può portare a fibrillazione delle fibre muscolari.
Farmaci bloccanti i recettori colinergici
Gli antagonisti colinergici cono suddivisi in due principali famiglie: agenti
antimuscarinici e agenti antinicotinici.
L’atropina è una sostanza con azione antimuscarinica di origine natura molto usato
come farmaco o veleno;
Farmacocinetica
L’atropina e i suoi analoghi sono esteri dell’acido tropico (scopolamina,
omatropina); sono spesso usati per i loro effetti sull’occhio o nel SNC e anche molti
antistaminici o antidepressivi hanno strutture chimiche simili con un grosso effetto
antimuscarinico. Questi farmaci sono ben assorbiti a livello intestinale e una buona
distribuzione. L’atropina viene quasi completamente escreta a livello renale
immodificata e ha un’emivita di circa 2 ore.
Farmacodinamica
L’atropina blocca reversibilmente le azioni dell’acetilcolina sui recettori muscarinici,
il blocco da parte di una piccola dose di atropina può essere superato da una
concentrazione superiore di acetilcolina o di un agente muscarinico. L’efficacia dei
farmaci antimuscarinici vari in base al tessuto e dall’origine dell’agonista, nella
maggior parte dei tessuti, gli agenti antimuscarinici sono molto più efficaci nel
bloccare gli effetti indotti da agonisti colinergici esogeni e non dall’acetilcolina
endogena.
L’atropina è molto selettiva nella sua azione con una bassa affinità nei confronti dei
recettori nicotinici.
Effetti su organi e sistemi:
Sistema nervoso centrale: a dosi terapeutiche, l’atropina induce un lieve
• effetto stimolante; la scopolamina produce sonnolenza; a dosi tossiche
causano eccitazione, agitazione e allucinazioni. Il tremore nella malattia di
Parkinson è ridotta dall’utilizzo di questi farmaci.
Occhio: prevalenza dell’attività dilatatrice simpatica, quindi midriasi, e la
• paralisi del muscolo ciliare che impedisce l’accomodazione; riduzione della
secrezione lacrimale-
Sistema cardiovascolare: l’uso di atropina consiste nel rallentamento
• vagale e relativa tachicardia a dosi medio elevate; a dosi basse si verifica
spesso una bradicardia e successivamente si manifestano gli effetti del
blocco vagale in quanto gli atri sono ampiamente innervate da fibre
parasimpatiche; dunque, in presenza di un elevato tono vagale la somm. Di
atropina riduce in maniera significativa il tratto PR dell’ECG. I vasi sanguigni
non sono significativamente innervati dal sistema parasimpatico, che se
stimolati in senso agonista, inducono vasodilatazione della arterie coronarie
e dei vasi della muscolatura scheletrica; questa vasodilatazione può essere
bloccata dall’atropina, inoltre, quasi tutti i vasi sanguigni sono dotati di
recettori muscarinici non innervati che rispondono bene all’azione degli
antimuscarinici. In un paziente con emodinamica normale, gli effetti
dell’atropina non sono eclatanti, in quanto, portano tachicardia senza
scompenso della P. A.
Sistema respiratorio: dopo somministrazione di atropina, nel soggetto
• sano, si riscontra broncodilatazione e riduzione delle secrezioni; l’effetto è
eclatante in pazienti affetti da patologie delle vie aere che risultano utili in pz
con BPCO o alcuni tipi di asma.
Tratto gastrointestinale: il blocco dei recettori muscarinici ha effetti evidenti
• sulla motilità e sulla riduzione delle secrezioni, ma l’attività di questo sistema
non può essere inibito completamente in quanto è regolato anche da ormoni
e neuroni non colinergici appartenenti al sistema nervoso enterico. Gli effetti
maggiori si riscontrano nella riduzione della secrezione salivare, la
secrezione gastrica è bloccata con minore efficacia in quanto sono richieste
dosi di atropina più elevate; la secrezione pancreatica e intestinale è poco
influenzata dall’atropina. La motilità intestinale è influenzata dallo stomaco
sino al colon, sono diminuite sia il tono che i movimenti propulsivi con un
prolungamento dello svuotamento gastrico e del tempo del transito
intestinale.
Tratto genitourinario: la muscolatura liscia viene rilasciata e lo
• svuotamento urinario rallentato da parte di atropina e simili, ma non
svolgono attività significative sull’utero.
Ghiandole: l’uso di antimuscarinici comporta aumento della temperatura
• corporea in quanto i recettori muscarinici presenti sulle ghiandole sudoripare
sono innervati da fibre colinergiche.
Questi farmaci vengono impiegati per: il trattamento della malattia di Parkinson,
motilità gastrointestinale, dolore da IMA, midriasi a lunga durata, asma e BPCO,
incontinenza vescicale.
EFFETTI COLLATERALI COMUNI A TUTTI GLI ANTAGONISTI
MUSCARINICI: a dosi elevate blocco di tutte le funzioni parasimpatiche.
Nell'adulto, l'atropina è un farmaco sicuro. Il pz intossicato presenta: secchezza
delle fauci, midriasi, tachicardia, agitazione e delirio. Per la cura dei
sovradosaggi veniva raccomandata la fisostigmina, ma la maggior parte di degli
esperti considerano questo come altamente tossico e inutile e il suo impiego
deve avvenire in circostanze precisi e a basse dosi.
Non dovrà assumere antagonisti muscarinici : il pz con glaucoma, con
ulcera gastrica in quanto sono preferiti gli inibitori di H2 e nel soggetto
anziano devono essere somministrati con cautela.
Farmaci bloccanti i recettori nicotinici
Gli agenti ganglioplegici bloccano l’azione dell’acetilcolina e dei suoi simili nei
recettori nicotinici.
Farmacocinetica
Questi farmaci sono per lo più amine sintetiche e quelli più conosciuti sono il
tetraetilammonio, esametonio, il trimetafanio che ha un’azione breve e
somministrato per via endovenosa.
Farmacodinamica
I recettori nicotinici sono quelli delle giunzioni neuromuscolari scheletriche sia
simpatiche che parasimpatiche e sono soggetti sia a blocco depolarizzante che
non depolarizzante; La trasmissione dello stimolo al muscolo infatti vede l'arrivo
dell'impulso nervoso alla terminazione colinergica, che quindi permette l'ingresso
del calcio nella terminazione e il conseguente rilascio di acetilcolina, che agisce sui
recettori nicotinici presenti sulla placca motrice del muscolo, permettendo la
contrazione. Tutti i bloccanti neuromuscolari sono strutturalmente simili
all'acetilcolina, o ne contengono la struttura.
Bloccanti competitivi: come la tubocurarina e suoi derivati di sintesi. Il
• principio attivo tubocurarina è contenuto nel curaro; questa molecola
interagisce con i recettori nicotinici sostituendosi all'acetilcolina, fino a
quando quest'ultima non raggiunge concentrazioni tali da poter spiazzare la
tubocurarina. L'effetto farmacologico è, logicamente, la paralisi dei muscoli,
a partire da quelli più piccoli, come i facciali, per passare poi a muscoli più
grandi, come quelli degli arti.
Bloccanti depol