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I siti web dei programmi comunitari
I siti web dei programmi comunitari, molto ricchi e articolati (in particolare i più importanti), presentano strumenti e informazioni addizionali utili a chi intende presentare una proposta. Ad esempio:
- la lista dei bandi in uscita e dei bandi già pubblicati
- una raccolta di news e informazioni utili per i beneficiari
- la lista di eventi di informazione specificamente dedicati ai potenziali beneficiari del programma
- i risultati delle selezioni dei bandi già valutati (in alcuni casi integrati da veri e propri database di progetti e di partner, utili ai potenziali partecipanti per individuare nuove idee e nuovi partner)
Le liste sono corredate da filtri e strumenti di ricerca per facilitare il reperimento del materiale desiderato.
Tra le istituzioni specificamente dedicate all'informazione e al supporto di carattere generale sulle politiche e sulle iniziative dell'Unione europea è bene ricordare in particolare: la rete Europe Direct, presente.
Capillarmente in molte città italiane attraverso centri di informazione e centri di documentazione; la rete Enterprise Europe Network, dedicata specificamente alle necessità delle piccole e medie imprese; il servizio You Europe della Commissione europea, che fornisce una guida sui temi più importanti per cittadini e imprese.
Per accedere ai fondi europei riferiti a programmi diretti è necessario che la proposta progettuale sia idonea al superamento di tre soglie di valutazione, che consistono nei criteri di ammissibilità, nei criteri di selezione e nei criteri di aggiudicazione. Questi criteri sono normalmente indicati nella documentazione dei programmi (in particolare nella Guida del proponente) e a questa occorre sempre fare riferimento. I criteri di ammissibilità, preliminari all'ammissione di una proposta tra quelle selezionabili per la partecipazione a un bando, sono sempre specificati nei bandi di finanziamento e insistono, in generale, sui richiedenti.
sulle azioni, sui tempi, sull'ambito geografico, sulle condizioni finanziarie e, infine, sugli aspetti formali. Per quanto riguarda i richiedenti, coloro che partecipano al progetto devono avere uno status coerente con le sue finalità, (per esempio per Europa Creativa/Cultura si deve trattare di operatori culturali e creativi con personalità giuridica da almeno 2 anni), devono essere persone giuridiche (eccezionalmente, però, alcuni bandi sono aperti alle persone fisiche) appartenenti al settore pubblico o privato (in base a quanto stabilito dal bando), devono provenire da un certo numero di Paesi diversi (di solito tre, in modo da garantire la transnazionalità del progetto e dei suoi risultati e impatti) e non devono rientrare nei criteri di esclusione dalla partecipazione e/o aggiudicazione (tipicamente, aver dichiarato fallimento, essere stati sottoposti ad azioni penali, presentare dei conflitti d'interesse, ...).modulati dai singoli programmi e bandi (per esempio, valutando prioritariamente la composizione del team, eliminando il numero minimo di Paesi, valutando le caratteristiche del progetto, ...). A volte viene fissato il numero massimo di partner, con la possibilità di superare questo numero giustificando la scelta; ciò è dettato dalla preoccupazione di creare partenariati troppo affollati e quindi difficili da gestire. Vi può essere la richiesta di un soggetto particolare, in alcuni bandi COSME, per esempio, sono ammessi solo partenariati che abbiano una PMI come capofila. In relazione alle azioni, si valutano il tipo di azioni previste dal progetto, confrontando la proposta con quanto specificato nel programma europeo. Il bando normalmente specifica che tipo di progetto può essere finanziato (ad esempio lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o soluzioni; la ricerca; la formazione; il progetto dimostrativo...). Per quanto riguarda i tempi, sono ammissibili.I progetti le cui azioni devono ancora iniziare (azioni future) e quelli che sono già stati avviati per ragioni di necessità (come il rispetto dei calendari scolastici o del ciclo delle stagioni naturali). In quest'ultimo caso, il co-finanziamento andrà a coprire solo i costi successivi alla presentazione della domanda, poiché la sovvenzione retroattiva è esclusa e, infatti, i progetti che hanno già concluso le loro azioni non sono ammissibili. Inoltre, si valuta la durata dell'implementazione delle azioni, di solito compresa tra un minimo e un massimo (per esempio, il programma COSME finanzia progetti dalla durata compresa fra i 12 e i 33 mesi). L'ambito geografico riguarda il luogo di realizzazione dell'attività (il territorio dell'Unione Europea ed eventualmente il territorio dei Paesi associati al programma di finanziamento) e la provenienza dei richiedenti, che devono essere stabiliti in Paesi (UE o extra-UE).
In cui il progetto è operativo. I programmi sono sempre aperti a tutti i Paesi dell'Unione e ai Paesi che abbiano sottoscritto un accordo di associazione al programma con la Commissione europea. Le condizioni finanziarie sono relative al valore minimo e massimo della sovvenzione richiesta e alla quota di budget che il co-finanziamento europeo andrà a contribuire. Infine, gli aspetti formali consistono nella compilazione di formulari standard, nel rispetto dei termini per la presentazione delle proposte (la consegna della domanda entro la scadenza prestabilita), nell'apposizione delle firme necessarie e in altre formalità burocratiche. I criteri possono anche essere differenziati in relazione alle priorità che il progetto intenderebbe realizzare. Il superamento dei criteri di ammissibilità permette alla proposta progettuale di accedere alla soglia dei criteri di selezione, volti a valutare la capacità del richiedente (inteso come il
partenariato nelsuo insieme) di realizzare l’azione e il programma di lavoro proposti. Questi criteri si riferiscono, inprimis, alla capacità tecnica e operativa del richiedente, che si declina nelle competenzeprofessionali (conoscenza tecnica dei temi del progetto e competenze di management e gestione,valutate presentando i curricula del personale-chiave e nella descrizione dei profili dei partner) enell’esperienza (l’insieme delle referenze dei partner, ossia la descrizione dei progetti simili a cuiessi hanno partecipato). D’altra parte, si verifica anche la capacità finanziaria del partenariato, inbase alla quale il richiedente e i co-finanziatori devono mostrare di disporre di fonti difinanziamento stabili e sufficienti per mantenere le proprie attività per tutta la durata dellasovvenzione e per partecipare al suo finanziamento (produzione di bilanci e relazioni di audit,fornitura di garanzie – nel caso si tratti di enti privati
– e sigla di un impegno formale a co-finanziare il progetto). (L’audit è il controllo relativo specificamente all’utilizzo dei fondi secondo le normative applicabili (accordo di sovvenzione, regolamenti) e può essere programmato oppure avvenire a sorpresa.)
I criteri di aggiudicazione (o di attribuzione) mirano a valutare le qualità della proposta progettuale a fronte degli obiettivi e delle priorità fissati, verificando che essa presenti tutta una serie di aspetti-chiave, che consistono nel valore aggiunto europeo, nell’innovatività, nel rispetto dei criteri usati in sede di valutazione (pertinenza, coerenza, efficienza, efficacia, impatto e sostenibilità), nella qualità del partenariato, nella presentazione di un disegno progettuale chiaro e logico. Ogni criterio è spiegato, all’interno del bando, in tutti i suoi aspetti ed è attribuito di un punteggio. L’insieme dei punteggi (completi, a volte,
importante per garantire che i progetti finanziati dall'Unione Europea abbiano un impatto significativo a livello sovranazionale e contribuiscano alla realizzazione degli obiettivi comuni dell'Unione. La valutazione dei progetti europei si basa su una griglia di valutazione che tiene conto di diversi criteri, tra cui la qualità del progetto, la sua rilevanza rispetto agli obiettivi europei, la sua fattibilità e la sua sostenibilità nel lungo termine. Solo i progetti che superano una soglia minima di valutazione vengono finanziati. Il valore aggiunto europeo è un concetto simile al valore transfrontaliero dei programmi di cooperazione tra più Stati. Esso rappresenta la capacità di un progetto di raggiungere obiettivi che sarebbero più difficili da conseguire a livello locale, ma che possono essere meglio realizzati a livello sovranazionale. In altre parole, un progetto è meritevole dei finanziamenti europei se può apportare un valore aggiunto rispetto alle politiche e alle iniziative europee esistenti. Il valore aggiunto europeo può essere ottenuto promuovendo aspetti delle politiche europee, favorendo la cooperazione transnazionale tra i beneficiari del progetto e garantendo la trasferibilità degli output del progetto in diversi Stati europei. Questo può essere realizzato attraverso attività specifiche volte a favorire la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra i partecipanti al progetto. Il principio del valore aggiunto europeo è fondamentale per assicurare che i finanziamenti europei siano utilizzati in modo efficace e che i progetti finanziati abbiano un impatto significativo a livello europeo.valido nell'ambito dei finanziamenti a gestione diretta e dei programmi di cooperazione territoriale, in cui è opportuno dimostrare che la realizzazione del progetto a livello di più paesi e territori dell'Unione europea genera risultati benefici addizionali rispetto alla semplice somma di interventi a livello locale o al ricorso ad altre forme di finanziamento. Ciascun programma definisce in maniera più o meno dettagliata e chiara il concetto di valore aggiunto europeo. Life +, per esempio, considera che un progetto abbia un valore aggiunto europeo se crea sinergie con gli obiettivi di altre politiche UE e contribuisce all'integrazione del tema ambiente in altre politiche (mainstreaming, processo attraverso il quale innovazioni sperimentate in un ambito circoscritto (sociale, economico o istituzionale) vengono trasposte a livello di sistema in un ambito più generale diventando leggi, prassi). Il bando COSME definisce il valore aggiunto europeo comeDimensione europea delle barriere di mercato identificate e al modo in cui verranno superate. Nei programmi di cooperazione transnazionale, come per esempio Central Europe o Spazio Alpino, il concetto di valore aggiunto europeo è sostituito dal valore aggiunto transnazionale. Il programma Central Europe, per esempio, spiega che i progetti non possono essere considerati transnazionali se consistono solo in una serie di azioni locali legate da una vaga relazione tematica o da uno scambio ex-post di esperienza tra i partner senza una realizzazione congiunta. Analogamente, nella cooperazione transfrontaliera, è richiesto il valore aggiunto transfrontaliero, espresso per esempio dal programma Italia-Svizzera in termini di capacità del progetto di produrre risultati concreti sui due versanti della frontiera, svolgimento congiunto delle attività progettuali, integrazione di strumenti di lavoro e competenze tra i partner dei due versanti.
L'innovatività
e se sono stati in grado di introdurre novità o innovazioni rispetto al contesto in cui sono stati sviluppati. Inoltre, si considerano anche i progetti che hanno ottenuto finanziamenti in passato, ma che non sono riusciti a portare avanti le loro idee innovative. L'obiettivo è selezionare i progetti che hanno il potenziale per apportare un reale cambiamento e contribuire al progresso nel settore specifico.