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ESEMPIO COSTRUZIONE DEL NIDO
meccanismo: stimolo ormonali, accoppiamento uccelli
- qual è la causa fisiologica
- come funziona un comportamento?
- quali sono gli eventi sensoriali, neurali e motori che hanno dato luogo al comportamento?
ontogenesi: Come si sviluppa nel tempo il comportamento? È innato? È appreso? È influenzato dai geni o dall'ambiente? come è iniziato e come si è strutturato nel tempo il comportamento durante l'accrescimento dell'individuo?
- Il pullo non sa costruire il nido
- Il piccolo deve imparare a cercare il cibo, volare, sopravvivere...
- Pian piano imparerà a usare il becco anche per "portare" cose...
- Nella stagione riproduttiva imparerà a portare materiali per costruire il nido e, attraverso prove ed errori, a disporli correttamente
filogenesi: nido costruito in modo diverso da ogni specie
Cosa ha portato all'evoluzione del comportamento?
Da quale tratto ancestrale si è sviluppato il comportamento durante l'evoluzione della specie e nelle specie correlate? funzione: per proteggere le uova ed i propri piccoli ESEMPIO GROOMING CAVALLO - meccanismo: riduce il battito cardiaco, crea sensazione piacevole - ontogenesi: il puledro capisce che gli fa bene, non nasce sapendo fare grooming - filogenesi: qualche antenato lo faceva funzione: si allontanano le parassiti e mosche, controllo ambiente circostante (gli occhi del cavallo permettono una vista laterale, punto cieco nella zona frontale in alto). Etologia L'imprinting Per Lorenz l'imprinting filiale: ha le caratteristiche essenziali dell'apprendimento osservativo - limitato ad un periodo ristretto dell'animale, detto periodo critico o sensibile - è irreversibile all'apprendimento delle caratteristiche della specie. - dedicato L'imprinting filiale, è un particolare tipo di apprendimento per esposizione, presente in tuttiI vertebrati sono in grado di sperimentare l'imprinting in forme e gradi diversi. Questo processo serve a fissare una memoria più stabile, in parte innata, delle caratteristiche visive dei genitori e dei compagni di covata, al fine di distinguere loro da altri membri della stessa specie che potrebbero attaccarli.
Rispetto all'ipotesi di Lorenz, oggi sappiamo che l'imprinting termina quando il piccolo riesce a discriminare correttamente l'oggetto di imprinting dal resto dell'ambiente (processo autodeterminante). Inoltre, l'imprinting può essere reversibile quando si utilizzano oggetti artificiali o quando si utilizzano contemporaneamente due stimoli naturalistici diversi (ad esempio, due diverse galline). Al contrario, l'imprinting è irreversibile quando si utilizza come oggetto primario uno stimolo naturalistico (come una gallina). Anche quando l'animale cambia la sua preferenza, rimane comunque una memoria dell'oggetto di imprinting primario.
Gli studiosi Bateson e Bolhius hanno condotto esperimenti sull'imprinting esponendo pulcini all'oggetto A per 3 giorni.
giorni all'oggetto B e infine 3 giorni ad entrambi contemporaneamente: essinotarono come i pulcini, alla fine dell'esperimento, manifestassero ancora preferenza per l'oggetto A, oggetto di imprinting primario. Bateson ha cercato di catturare le principali caratteristiche dell'imprinting in un modello formale a tre stadi: - sistema di analisi: si scompone lo stimolo secondo forma, colore, odore, grandezza, intensità...; - sistema di riconoscimento: rafforza le connessioni precedenti in base all'ordine di priorità per l'accesso al sistema di presentazione degli oggetti e all'intensità dell'esposizione ad essi; - sistema esecutivo (controlla il comportamento filiale): si assume che le connessioni non usate si indeboliscano e, poiché le connessioni legate al primo oggetto sono più presenti, A prevale su B. I rilevatori delle caratteristiche sono connessi ai neuroni, la ripetuta esposizione ad un oggetto di imprinting produce unCi sono alcune eccezioni a questo tipo di apprendimento per esposizione, come il cuculo, ilquale ha bisogno di meccanismi innati per il riconoscimento dei conspecifici. La madre-cuculodepone le uova in nidi di altre specie e, una volta raggiunta la maturità, il piccolo vola via e siaccoppia con partner della sua specie, raggiungendo i membri della propria specie e non quelliNon deve imparare niente sull’identità della propria specie, perchédella specie adottiva.possiede un’idea innata.
L’idea della madre: conspec e conlernNei piccoli esiste già un'idea innata della madre. Ciò fu analizzato in maniera approfondita daJohnson e Horn che, 24 ore dopo aver
Fatto schiudere delle uova di gallina al buio, misero i pulcini su una ruota girevole (sempre al buio, per un paio di ore) e, dopo altre 24 ore, essi venivano posti di nuovo nella ruota girevole ma stavolta in presenza di una gallina impagliata intatta o una delle sue versioni "alternative" (galline scomposte e ricostruite in modo diverso): i pulcini preferivano la gallina con una testa "corretta" (con occhi, becco...), dimostrando quindi in un certo modo di avere davvero un'idea innata della madre abbastanza schematica. Sono proprio l'insieme delle caratteristiche della regione della testa l'aspetto cruciale. I risultati ottenuti furono analizzati da Johnson e Horn, secondo il quale i processi legati all'imprinting includono 2 distinti meccanismi:
- Conspec: predisposizione innata a prestare attenzione agli oggetti che assomigliano ai conspecifici;
- Conlern: meccanismo di apprendimento delle caratteristiche dell'oggetto (o degli oggetti) verso
fisico-chimici in impulsi nervosi;
l'elaborazioneComponente sensopercettiva: vie sensoriali centrali che permettono deglistimoli trasdotti dagli organi di senso;
Strumenti prassico-motori: articolazioni e muscoli, tramite il cui coordinamento,garantiscono l'efficacia della comunicazione.
Per inquadrare le abilità di una specie è necessario procedere alla stesura di un profilocomunicativo specie-specifico.
- livello espressivo esecutivo: canale di tipo acustico (fonatorio) e chimico (feromonale).
- comunicazione non segmentale: fattori paralinguistici e gestuali (mimica facciale,atteggiamento del corpo, tono posturale, estremità come cosa e orecchie)intuì che le espressioni delle emozioni nell'uomo e nell'animale derivano da sistemiDarwininnati. veicola un'informazione.
Lo stimolo (fisico e chimico) Quando mittente e ricevente condividonon solo il canale comunicativo ma anche il codice dei significati degli stimoli, allora
esso diventa un segnale.
Stimolo-segnale: lo stimolo veicola un messaggio il cui significato è condiviso da mittente e ricevente;
Segnale scatenante: strutturo morfologiche o forme di movimento innate che hanno il compito di scatenare una risposta nel partener sempre uguale;
Movimenti espressivi: transizioni posturali collegate alla modificazioni delle condizioni emozionali.
REGOLAZIONE, PRODUZIONE E RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI
L'espressione delle emozioni è controllato da meccanismi cerebrali:
- Amigdala (struttura grigia centrale): riconoscimento espressioni facciali (paura);
- Tronco encefalico: area di coordinazione delle risposte emotive;
- La stimolazione elettrica della sostanza grigia periacquedottale mesencefalica (PAG) evocano nel gatto sia comportamento difensivo che predatorio.
- Ipotalamo
- Regioni prosencefalo basale
COMUNICAZIONE CHI