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ETICA E DEONTOLOGIA

Raul Betti

LEZIONE 1

Corso finalizzato a sviluppare una riflessione etica, cos’è giusto o sbagliato fare nei confronti degli

altri studiando i valori richiamati dai codici deontologici.

Esempi di casi con problemi etici

Enron e Lehman brothers: la mancanza di etica nel mercato ha determinato la crisi che

 oggi stiamo vivendo

Altria: Problema del tabacco

 Tabelle nutrizionali

 Birra Duff

 Saratoga e sfruttamento della donna

 Prodotti bio e non bio, inquinano e non inquinano

LEZIONE 2

Etica, dal greco antico ethos, carattere comportamento costume e consuetudine. È un ramo della

filosofia che studia i fondamenti oggetti e razioni che permettono di assegnare ai comportamenti

umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, moralmente leciti rispetto ai

comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati indicando un comportamento individuale,

collettivo, un costume.

Ciò che è etico varia nel tempo.

In latino equivale a moralis, morale, ovvero ciò che è attinente alla condotta e quindi suscettibile di

valutazione e quindi di giudizio.

L’etica non è solo l’indicazione di un comportamento individuale o collettivo ma è anche una

riflessione su quei principi e quei criteri che giudicano il nostro agire. A seconda dei principi e dei

criteri scelti questo agire può essere considerato buono o cattivo, moralmente approvabile o

riprovevole. L’agire in quanto morale, è un agire governato da criteri e principi, che permettono di

orientarci nelle nostre scelte concrete. L’etico non è qualcosa di astratto, serve ad orientarci nelle

nostre scelte concrete. L’etica non è qualcosa di astratto ma serve ad orientarci nelle nostre scelte

concrete.

Deontologia: deon-deontos. il dovere. Termine filosofico coniato da J.Bentham per designare la

sua dottrina utilitaristica ei doverti, passato poi ad indicare lo studio empirico di determinati doveri

in rapporto a particolari situazioni sociali.

Deontologico: ciò che si riferisce alla deontologia, sia come termine filosofico (come dover essere

in contrapposizione all’essere), sia nel significato morale. Il codice deontologico è un insieme di

norme relative ai doveri inerenti all’esercizio di una professione.

Deontologia professionale: insieme di norme riguardanti i diritti, i doveri e le responsabilità del

professionista nei suoi rapporti con i propri clienti, i propri colleghi e la comunità.

3 domande fondamentali dell’etica

che cosa sto facendo? Con questa domanda si ricerca una descrizione del proprio agire

 nel tentativo di capire e comprendere quello che sto facendo. Viene posta quando non si è

soddisfatti per quello che stiamo vivendo. Si prendono le distanze dalla quotidianità nel

tentativo di comprendere e descrivere il proprio agire. Quello che sto facendo è giusto

sbagliato? Come posso definire i criteri perché il mio agire sia consapevole? Il primo a

posto questa domanda fu Aristotele. Teorizzò che ogni azione che compiamo è orientata

verso uno scopo o bene. Ma al tempo non esisteva una gerarchia che potesse definire un

bene supremo. Aristotele definisce un bene supremo ovvero la felicità. Lo scopo principale

assoluto e inalienabile è quindi la felicità, intesa come equilibrio interno alla persona.

Secondo Aristotele c’è una struttura del comportamento uguale per tutti e l’umanità la deve

seguire. Questa struttura è orienta verso un fine. Però non è così semplice. L’esperienza ci

insegna che non sempre vogliamo o possiamo raggiugere quelli che sappiamo essere gli

scopi del nostro agire. A volte dobbiamo o vogliamo seguire ciò che è dannoso. Desideri,

istinti passioni disturbano l’ordine del nostro agire e a volte deviano il bene dal male. È

quindi necessario introdurre un’altra domanda.

Che cosa devo fare? Non sempre seguiamo il bene verso il quale saremmo orientati:

 l’uomo deve avere un orientamento per la propria vita, legato a una regola alla quale

obbedire. Questa domanda introduce una regola dell’agire dell’uomo che lo orienta e lo

guida perché naturalmente l’uomo non è orientato sempre al bene. La domanda ci rende

consapevoli della nostra situazione. 3 importanti fattori: Contesto biblico: nell’Esodo

vengono esplicitati a Mosè i comandi di Dio, i 10 comandamenti, che individuano la regola

che l’uomo deve seguire nelle azioni fondamentali della sua vita. L’uomo è fragile e debole

e i comandamenti orientano l’uomo verso ciò che deve fare. Quindi la regola proviene da

un’istanza superiore a noi. Contesto laico: il filosofo Kant nell’opera La critica della ragion

pratica, mostra come l’uomo trovi in se stesso un imperativo morale in grado di dargli un

criterio per riconoscere se quello che sta facendo è giusto. Quindi la regola la troviamo in

noi stessi e ci comunica cosa dobbiamo fare e come dobbiamo agire. Si chiama imperativo

categorico. Contesto deontologico: quando cerchiamo di rispondere a questa domanda

stiamo iniziando a mettere le basi alle regole che indicano cosa dobbiamo fare all’interno di

un determinato ambito.

Quel è il senso di quello che sto facendo? Domanda che riguarda le motivazioni che

 spingono a compiere certe azioni. Il senso è un criterio di orientamento, è l’indicazione,

l’individuazione di un punto di riferimento a partire dal quale le azioni sono guidate.

Riconoscendo un senso, si ha la possibilità di orientarsi nel mondo compiendo le scelte che

riteniamo universalmente giuste. L’uomo ponendosi questa domanda fa già una scelta

importante, stabilisce che la sua vita e il suo agire hanno un senso in contrapposizione al

nichilismo che è la negazione del senso. Nietzsche in seguito dirà che la vita umana non ha

senso ma anche questo è dare un senso alla vita, il senso dell’insensatezza.

A cosa serve l’etica nella vita di tutti i giorni e nel mondo del lavoro? Gli sviluppi scientifici e

tecnologici, susseguitisi nel dopoguerra, modificano la vita ma anche il significato dell’agire

dell’uomo, cambiano la portata e i risultati derivanti dall’agire. È un agire più incisivo e potente che

è in grado di incidere sulla vita e sulla morte dell’uomo, dell’ambiente e del mondo. grazie alla

tecnica, l’agire dell’uomo si è prolungato e l’uomo non è in grado di regolamentare le conseguenze

della tecnica. Nascono quindi una serie di problemi che in precedenza non erano assolutamente

compresi, come problemi ai quali bisogna dare una risposta e allo stesso tempo dare una

regolamentazione. Di questo settore se ne occupano le etiche applicate.

L’etica applicata cerca risposte alle questioni reali concrete che si pongono all’uomo e ai suoi

comportamenti. È un ambito di discipline che affrontano i problemi connessi agli sviluppi della

scienza e della tecnica, alla loro incidenza sull’agire dell’uomo e alla loro capacità di prolungare e

di potenziare questo agire in maniera apparentemente illimitata.

Bioetica: ciò che riguarda la vita dell’uomo stesso

Etica ambientale: vita della terra considerata dal suo complesso biologico.

Etica economica: globalizzazione economica e conseguenze

Etica della comunicazione: meccanismi della comunicazione, in un mondo dominato dai media

LEZIONE 3

La condizione umana, l’esperienza e la coscienza morale

A cosa serve l’etica nella vita di tutti i giorni e nel mondo del lavoro?

La condizione umana è un modo di essere, uno stato d’animo, un sentimento di qualcuno o di un

gruppo di umani che osservano se stessi e gli altri. La condizione umana è da tempo studiata per

comprendere l’agire della società e dell’uomo. La condizione umana varia nel corso del tempo.

Ma quali sono gli eventi e le scoperte che determinano il cambiamento della condizione umana?

Lo sviluppo scientifico e tecnologico: la condizione umana si modifica grazie alle scienze e alle

tecnologie andando a modificare la percezione che l’uomo ha di se stesso, ponendo nuove

domande etiche e creando la necessità di definire nuovi codici comportamentali. Gli sviluppi

scientifici e tecnologici modificano la vita ma anche il significato dell’agire umano, cambiano la

portata e i risultati derivanti dall’agire. L’esperienza del vivere quotidiano in relazione alla

condizione umana come unità singola ma anche come elemento appartenente ad una collettività.

L’esperienza è la conoscenza. L’esperienza viene intesa come:

conoscenza diretta: acquisita personalmente con l’osservazione, l’uso o la pratica di un

 determinato ambito della realtà.

conoscenza scientifica o metodica: prova di un principio, di una teoria, di una legge,

 ottenuta per lo più in laboratorio riproducendo un fenomeno per mostrare le relazioni di

dipendenza tra causa ed effetto.

conoscenza umana e interna: conoscenza umana considerata dal punto di vista delle

 modificazioni piscologiche e culturali che determina nello sviluppo spirituale e di una

persona e la relativa percezione degli stati e dei moti interiori della coscienza.

conoscenza pratica: conoscenze della realtà pratica considerata nel suo complesso

 quindi la somma delle cognizioni acquisite con l’osservazione e il contatto diretto della vita

nei suoi molteplici aspetti.

conoscenza religiosa o teologica: l’esperienza immediata e diretta, il contatto che l’uomo

 ha con il divino e quindi anche l’esperienza dell’azione di Dio nell’anima, nonché

dell’aspirazione e dei movimenti di questa per giungere all’unione con Dio.

conoscenza filosofica: conoscenza fornita dalle sensazioni o comunque acquisita per il

 tramite dei sensi e spesso polemicamente considerata certa, contro le astrazioni e le

congetture della speculazione e della pura teoria

Cosa determina la relazione tra esperienza, conoscenze acquisite e condizione umana?

Come l’esperienza e la conoscenza possono trovare applicazione nella vita quotidiana?

Queste domande introducono un nuovo tema: coscienza, morale e senso di responsabilità.

LEZIONE 4

La morale contemporanea

La morare vigente nella società occidentale sino alla metà del secolo XX era la morale cristiana

accettata più o meno spontaneamente e ufficialmente dalla maggior parte della popolazione,

credente e non.

Successivamente con Kant, a fine 700, il concetto di morale ha preso ulteriormente piede anche

nel mondo laico, ma è entrato in crisi a causa del processo di secolarizzazione conseguite

all’industrializzazione della società occidental

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
15 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stc.iusve di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etica e deontologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Betti Raul.