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LE SMAGLIATURE O STRIE

Sono delle lacerazioni del tessuto connettivo dermico che si producono nelle zone sottoposte a

maggior tensione. La causa è da ricercare probabilmente in una perdita di elasticità ed una

diminuzione quantitativa delle fibre connettivali (elastiche e collagene). Il motivo di queste è dovuto

ad uno squilibrio ormonale, legato soprattutto ad una eccessiva produzione di ormoni, ed è da

ricercare nell’azione proteolitica (rottura delle fibre collagene) esercitata da ormoni corticosteroidi

(secreti dalle ghiandole surrenali): i responsabili sono idrocortisone e corticosterone. Tali ormoni,

infatti, agiscono sui tessuti in vario modo:

- Inibiscono l’attività dei fibroblasti, comportando una diminuita capacità ripartiva

- Agiscono come sostanze proteolitiche cioè capaci di rompere le strutture proteiche,

diminuendo così la resistenza e l’elasticità della pelle

- Trattengono più liquidi, alterando la normale struttura sottocutanea e cutanea rendendola

più aggredibile

Le situazioni che portano a tali squilibri sono soprattutto le gravidanze, lo stress, i rapidi

ingrassamenti e dimagrimenti; a parte questi periodi, anche nella pubertà è facile riscontrarne la

formazione. La smagliatura si forma come un tentativo dell’organismo di riempire un vuoto, di

riparare ad una mancanza di sostanza; quando nel tessuto si formano zone in cui le fibre hanno

perso il loro effetto di sostegno, l’organismo cerca di riempire questo vuoto con gli stessi

meccanismi con cui deve riempire un vuoto prodottosi da una ferita profonda. Tale spazio viene

riempito da materiale derivante dal sangue (piastrine, fibrina, globuli bianchi) per questo la

smagliatura appena formata ha un aspetto arrossato; gradualmente poi il tessuto connettivo lasso

si organizza e si trasforma in tessuto connettivo fibroso denso e la smagliatura diventa prima rosea

ed infine madreperlacea; il tessuto adiacente risulta a questo punto costituito quasi esclusivamente

da grossi tralci di collagene. La smagliatura ad un’attenta osservazione al microscopio, ci mostra le

seguenti caratteristiche:

1) Il derma è ridotto di spessore

2) Le fibre collagene sono rigonfie, separate e spesso ispessite

3) L’epidermide sovrastante risulta sottile e si lascia facilmente pinzettare

Una volta instauratosi il danno, l’organismo provvede a ripararlo con un tessuto che non è più

quello connettivale originale, ma è sclerotico e privo di vascolarizzazione, il che fornisce una

spiegazione dell’aspetto bianco madreperlaceo. Tutti questi processi sono irreversibili: quando la

lesione è instaurata gli unici trattamenti possibili sono quelli atti a mascherare la smagliatura, non

potendo ripristinare la situazione originale. Le smagliature di solito compaiono a gruppi e risultano

simmetriche e parallele tra loro; le zone interessate maggiormente sono ventre, fianchi, le regioni

glutee, coscie, seni e l’interno del braccio.

Trattamenti

Possono essere di prevenzione o di azione.

Prevenzione

Evitare ingrassamenti o dimagrimenti frequenti e repentini, non seguire diete carenti di vitamine e

Sali minerali, sostanze necessarie al normale trofismo cutaneo, mantenere sempre l’elasticità e

l’idratazione del tessuto (soprattutto durante il periodo della gravidanza con prodotti idonei e

massaggi).

Azione

Non potendo modificare una lesione irreversibile possiamo ottenere risultati mediante frequenti

peeling seguiti dall’applicazione di prodotti tonificanti e idratanti, che contribuiscono a ripristinare lo

spessore dell’epidermide riducendo la profondità della lesione e minimizzandone l’aspetto.

Trattamenti in istituto

Il trattamento cerca di stimolare al massimo il metabolismo cellulare, di levigare la pelle, di

tonificare il tessuto dermico e le fibre elastiche e collagene. Si deve eseguire un peeling prima di

iniziare, poi effettuare un micro massaggio (per ripristinare il funzionamento del microcircolo che

interessa il tessuto circostante la smagliatura) prendendo con i polpastrelli delle dita una plica

cutanea e praticando un pince roulè avanti e indietro per una decina di volte o comunque fino a

che il tessuto non risulti fortemente iperemizzato. Applicheremo poi una fiala o delle gocce attive e

successivamente eseguiremo il massaggio con una crema specifica. Termineremo con

l’applicazione di una maschera occlusiva; si consigliano minimo 25 – 30 trattamenti a giorni alterni.

IL SENO

È una struttura complessa e particolare; biologicamente è una ghiandola preposta all’allattamento,

che subisce molte variazioni con l’età, la gravidanza, i cambiamenti di peso, il ciclo mestruale,

eccetera. Ha una forma semisferica, centrata da una zona pigmentata rotondeggiante (areola) e

dal capezzolo. Anatomicamente è composto da uno strato di pelle che funziona come involucro per

le ghiandole mammarie, da grasso e da tessuto fibroso, tutto appoggiato sui muscoli pettorali.

La pelle del seno è sottile, delicata e particolarmente elastica; ha funzione protettiva e ricopre il

ruolo di “reggiseno naturale”. Poiché il volume della mammella cambia continuamente la pelle è

sottoposta a ripetuti stiramenti e deformazioni, che mettono a dura prova la sua resistenza. La

situazione peggiora quando vengono praticati determinati sport o nei casi di un seno abbondante il

cui peso stesso fa sentire il suo effetto sullo strato cutaneo di contenimento.

La muscolatura pettorale che ricopre la gabbia toracica spinge il seno in avanti e funge da piano di

appoggio; il muscolo grande pettorale, più superficiale e voluminoso, ricopre altri muscoli e

concorre a tutti i movimenti delle braccia, oltre ad avere grande importanza nel sostegno del seno.

Più il muscolo è tonificato ed ipertrofico, più la mammella è fortemente ancorata al torace ed

innalzata; se il muscolo pettorale è rilassato e diminuito di spessore, il seno risulta basso, mobile e

molle.

Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
5 pagine
SSD Scienze mediche MED/19 Chirurgia plastica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dalaran191 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Bedini Remo.