vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
APTICO OTTICO
Lineare Pittorico
Visione in superficie Visione in profondità
Forma chiusa Forma aperta
Molteplicità Unità
Chiarezza assolta Chiarezza relativa
L'evoluzione non si è compiuta nel senso che proponendosi sempre lo stesso ideale, lo stile si sia trasformato gradualmente nello sforzo di raggiungere la "vera" espressione della realtà. Lo stile pittorico non rappresenta una soluzione più completa del problema dell'imitazione della natura, ma una soluzione completamente diversa.
Si è trasformata da minore a maggiore rappresentazione della realtà ma non l'evoluzione presenta modi diversi come se esistesse LA realtà, verità, il mondo. L'evoluzione non è da non saper fare a fare ecc. questo modello è scardinato dal kunstwollen secondo la mia visione.
Non esiste la realtà e l'evoluzione dello stile; se non abbiamo accesso alla realtà in
se’ma la realtà resteràtutte le forme d’arte saranno diversi modi di organizzare la realtà,sempre un X ma modi di organizzare queste X.Es. acqua che bolle nella pentola: prima di bollire l’acqua è lineare (forma chiusa) ed èchiara (chiarezza assoluta), da un momento all’altro inizia a bollire, effervescenza,diventa forma aperta con chiarezza relativa.RIEGL E WOFFLIN: cercavano di dimostrare come l’arte non imiti il mondo, il reale mal’arte costruisce mondi, raffigurazioni di movimento. KUNSTWOLLEN dice che l’umanitàin diversi tempi ha VOLUTO vedere il mondo e raffigurarlo in un modo e non in unaltro. Konrad Fiedler“L’attività artistica non è servile imitazione né invenzione arbitraria, è piuttosto liberafigurazione. Perché qualcosa posso essere imitato, bisogna innanzitutto che esista: macome può la natura che nasce nella raffigurazione artisticaPossedere un’esistenza senza essa o prima di essa?” dire che qualcosa imita qualcos’altro questa cosa deve esistere. L’arte fa venire per al mondo cose e non riproduce cose che già esistono nel mondo, ma produce COSE. L’arte è creativa e non riproduttiva. Produzione di realtà e di mondi che prima non esistevano; concepiamo come atto artistico come creativo cancellando i modello di mimesis come mera copia. Wilhelm von Humboldt
Idea che l’immagine figurativa fino al 1910 riproduceva la realtà; arte oggettuale. Il linguaggio è libero e non vincolato come le immagini. Humboldt ragionava sulle origini del linguaggio; siamo sicuri che esiste la realtà e che il linguaggio non sia altro che un’etichetta a posteriori (sedia\chair). Esiste già il mondo e la sedia e il linguaggio appiccica etichette? (es. J.H. Fussli, L’incubo) Cos’è l’incubo in se’? Neanche il linguaggio lo sa; non
Esiste l'incubo pronto nellascatola concettuale su cui attaccare l'etichetta del linguaggio. In latino (incubus), tedesco (albdruck), inglese (nightmear)... il concetto di incubo è diverso; fanno venire al mondo l'incubo in maniera diversa. La realtà è inaccessibile per noi.
Matisse: tutta l'arte è astratta
Picasso: l'arte astratta non esiste
Panofsky: "questa prospettiva centrale, per garantire la costruzione di uno spazio presupporre totalmente razionale, ossia infinito, costante e omogeneo, deve ipotesi fondamentali innanzitutto, che noi osserviamo con un occhio immobile, in secondo luogo che l'intera sezione piana della piramide visiva possa valere come resa adeguata della nostra immagine visiva. Ma entrambi questi presupposti rappresentano un'ardita astrazione dalla realtà (se, almeno in questo caso, con il termine "realtà" possiamo designare l'effettiva impressione visiva del
soggetto.”Panofsky dice che Masaccio faceva arte astratta; perché ha imposto come tutti i suoi contemporanei in un certo simbolo, un modo per raffigurare il soggetto. (impone un certo kunstwollen)
Kandinsky non definitiva la sua arte astratta ma concreta, dipingeva la pittura. Non astrae il proprio modello dalla realtà.
Punto, linea, superficie (1926) anche l’elemento basilare non è soltanto un punto, ente senza dimensione ma esprime qualcosa anche solo il silenzio. Il giallo è la tromba squillante non c’è il punto, la linea, non sono sempre la stessa cosa, cose neutre, ma polarizzate. Anche gli elementi chiave dell’arte astratta trasmettono contenuti culturalmente determinati.
Klee dipinge una passeggiata; anche la linea è movimento. Diceva di essere Dio: volevo sottolineare che poteva mettere il nome di qualsiasi altra persona, Dio crea, Klee crea riproduceva ma creava non “fare-come”: Mimesi come non
riproducono ciò che esiste ma creano, fanno venire all'esistenza. Rendere visibile: l'arte non riproduce il visibile ma rende visibile. L'arte non è una copia ma è far venire al mondo ciò che prima non esisteva in quella maniera là. Non mimesis come copia (Platone). Astratto: si Concreto: si II. Immagini: copie o sostituti? Dall'era dell'idolo all'alba dell'arte Non un doppio somigliante al reale fino a confondersi con esso; la tradizione Platonicasqualifica l'immagine perché l'immagine sarà sempre inferiore di cui non ci si può fidare). Doppio non come duplicato ma come sostituto qualcosa che sta al posto di qualcos'altro. COPIE: PLATONE SOSTITUTI: VERNANTE IDOS O EIDOLON Idea o immagine? L'immagine deve mostrare una qualche differenza dal reale; ma per concezione Platonica: le immagini artistiche sono tali solo in quanto imitano il reale. Doppio come copia per Platone, doppio come sostituto per Vernante.sotituto per Vernant.Platone, Cratilo, 432c; se l'immagine è imitazione del modello allora la miglior immagine è il doppio?
L'immagine è l'avvicinamento sempre imperfetto ad un modello realmente esistente che a sua volta è l'avvicinamento sempre imperfetto all'eidos. L'immagine deve presentare differenze rispetto al reale
PLATONE Arte = Mimesis (imitazione) = Eidolon Demiourgia (immagine - creazione)
Eidolon = "un secondo oggetto simile"
Per Platone l'arte è imitazione ovvero immagine artigiana (artigiano che crea idee); una seconda immagine simile. Eidolon è un secondo oggetto simile (degradato, brutto, ingannevole, schifoso) più simile possibile del reale pur essendo imperfetta.
Idolo: porta espressione visibile a qualcosa che visibile non è; la quintessenza.
Persona o cosa che si abbia in soverchiavenerazione o a cui si porti smoderato affetto, come l'amante, il bambino…
Concilio di Nicea 787
proskynesis
VENERAZIONE (<pros= riverenza>): iconofili, le immagini non sono negative (immagine di Dio=Uomo). Le icone erano il modo in cui il volgo poteva apprendere le sacre scritture.
Kynesis = movimento; pros= riverenza - omaggiare\venerare con movimento. La venerazione non confonde l'immagine con il modello (la divinità). Non la adora come divinità stessa ma la venera come espressione visibile dell'invisibile. Immagine come eikones e non come eidolon.
EIKONidolatreia idolatreia; iconoclasti:
ADORAZIONE (<eidolon=immagine>): fare idoli (immagini) e adorarli. Esprime qualcosa che è invisibile, venero come se fosse la cosa che rappresenta. Fare immagine dell'invisibile e adorarli come se fossero la cosa stessa che rappresentano. Non idoli come Platone, secondo oggetto simile, ma come la cosa stessa! Trattati consacralità. Non per
arrivare alla divinità ma trattate come se fossero LA divinità stessa e adorate! Riproducevano l’invisibile come la cosa stessa. EIDOLON
Jean-Pierre Vernant (1914-2007)
Dalla presentificazione dell’invisibile all’imitazione dell’apparenza
La tesi fondamentale e che non c’è solo Platone, non è che il concetto platonico di Eidolon è l’unico modo di dire il concetto di Eidolon.
Il vitello in quanto idolo rendeva in una forma visibile una potenza ultraterrena che per definizione è invisibile. Quell’idolo presentificava l’invisibile, non imitava un’apparenza. Presentificare: rendere presente qui e ora qualcosa che fino a questo momento non lo era. Questa presentificazione può non avere nulla a che fare con una rappresentazione mimetica del reale.
Psicologia storica:
Psicologia perché parla di bisogni insiti nell’animo umano, storica perché i bisogni si evolvono e hanno una loro
storia.“La categoria della rappresentazione figurata non è un dato immediato dello spirito umano, un fatto naturale, costante e universale. È una categoria mentale, che, nella sua elaborazione, presuppone che i concetti di apparenza, imitazione, somiglianza, immagine, simulacro si siano già enucleati e nettamente delineati, nei loro reciproci rapporti e nella comune contrapposizione al reale, all’essere.”
Esiste un altro modo di dire eidolon un secondo oggetto simile? Vernant dimostrava che quello che per noi è ovvio in realtà è una sua storia che in Platone ha la svolta decisiva. Prima di Platone eidolon non voleva dire un secondo oggetto; In Grecia circa 15 espressione che designano l’”idolo divino” che ha avuto modo di assumere varie forme (travi, colonne, stele, statue…) questi termini dicono Tuttieidolon, immagini che per noi è spiazzante; dicono immagine intendendo manufatti o oggetti che non hanno