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Classificazione degli agenti biologici

GRUPPO 1

Agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori;

È poco probabile che si propaghino nella comunità;

Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

GRUPPO 2

Agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;

È poco probabile che si propaghino nella comunità;

Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

GRUPPO 3

Agente che può causare gravi malattie in soggetti umani e costituire un serio rischio per i lavoratori;

Può presentare un rischio di propagazione in comunità;

Di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

GRUPPO 4

Agente che può causare gravi malattie in soggetti umani e costituire un serio rischio per i lavoratori;

Può presentare un elevato rischio di propagazione in comunità;

Non sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche.

Elenco degli agenti biologici classificati - Allegato XLVI

L'allegato contiene l'elenco degli agenti biologici dei gruppi 2, 3, 4 che possono provocare malattie infettive in soggetti umani.

Gli agenti biologici che non sono stati inclusi nel gruppi 2, 3, 4 dell'elenco non sono implicitamente inseriti nel gruppo 1.

L'elenco è suddiviso in 4 sezioni: batteri e organismi simili, virus, parassiti, funghi.

Non sono stati presi in considerazione gli agenti patogeni di animali e piante di cui non sono noti effetti sull'uomo.

Elenco degli agenti biologici classificati

Esempi

  • Gruppo 2: Legionella pneumophila, Pseudomonas aeruginosa, Cytomegalovirus, virus influenzali (A, B, C)
  • Gruppo 3: Mycobacterium tubercolosis, virus epatotropi (B, C, D), Brucella melitensis, HIV
  • Gruppo 4: Virus ebola, virus di Marburg, febbre emorragica del Congo

Nel gruppo 4 sono presenti esclusivamente virus.

Elenco degli agenti biologici classificati

Considerazioni

L'elenco contiene apposite indicazioni: agenti che possono provocare

reazioni allergiche o tossiche
  1. agenti per i quali è disponibile un vaccino efficace

La classificazione è basata sull'effetto esercitato su lavoratori sani senza tener conto di particolari condizioni di ipersuscettibilità individuale quali patologie preesistenti, immunocompromissione, uso di farmaci, gravidanza o allattamento

Impiego di agenti biologici dei gruppi 2 e 3

Art. 266

Il datore di lavoro deve comunicare all'organo di vigilanza territorialmente competente, con un anticipo di almeno 30 giorni, denominazione e indirizzo dell'azienda, dati del titolare e documento di valutazione dei rischi

Vi è l'obbligo di una nuova comunicazione in caso di mutamenti nelle lavorazioni mutamenti che comportino una variazione significativa del rischio

Il RLS può aver accesso a tutte le predette informazioni

Impiego di agenti biologici del gruppo 4

Art. 266-267

Il datore di lavoro deve munirsi di autorizzazione, rilasciata del

Ministero della Salute sentito il parere dell'Istituto Superiore di Sanità, della durata 5 anni e rinnovabile

La richiesta di autorizzazione - oltre che da quanto previsto per gli agenti dei gruppi 2 e 3 - deve essere corredatadall'elenco degli agenti che si intendono utilizzare

Il datore di lavoro deve informare il Ministero in merito ad ogni agente per il quale venga introdotto o cessato l'impiego

Obblighi del datore di lavoro

Gli adempimenti previsti dalla normativa prevedono alcune deroghe quando l'impiego degli agenti biologici è potenziale

USO DELIBERATO: quando a.b. vengono deliberatamente immessi nel ciclo produttivo

ESPOSIZIONE POTENZIALE: quando possa verificarsi la presenza di a.b. come evento indesiderato mainevitabile

Valutazione del rischio (art. 271)

Obbligatoria sia in caso di uso deliberato che di esposizione potenziale

Da ripetersi in caso di modifiche significative nel ciclo produttivo e comunque ogni tre

Valutazione del rischio

Fase 1

  • DVR
  • Fase 3

Fase 1

  • Identificazione delle sorgenti di rischio, definizione e caratterizzazione degli agenti biologici
  • Descrizione delle attività lavorative ed analisi dei cicli produttivi
  • Individuazione degli agenti biologici connessi con l'ambiente o con il posto di lavoro che sono da considerarsi sorgenti di rischio
  • Modalità di trasmissione dei possibili agenti eziologici di patologie per l'uomo in relazione alle rispettive cariche infettanti
  • Presenza di eventuali fattori di sinergismo e/o ulteriori effetti sulla salute umana da mettere in evidenza
  • Considerazione dei rischi per la sicurezza e la salute dovuti a fattori trasversali: organizzazione del lavoro, fattori psicologici ed ergonomici, condizioni di lavoro difficili

Orientamenti

  • Analisi dettagliata del ciclo lavorativo
  • Scomposizione in sequenza ordinata di fasi
  • Individuazione di punti/modi di esposizione

Fase 2

Individuazione

Dei rischi di esposizione:

  • Quadro dei potenziali fattori di rischio
  • Misure di sicurezza attuate
  • Formazione
  • Informazione
  • Piani di lavoro
  • Processi a ciclo chiuso, automazione
  • Dispositivi individuali di protezione
  • Sorveglianza sanitaria

Fase 3 Stima dei rischi di esposizione o residui:

  • Verifica dell'accettabilità delle condizioni igienico-ambientali per la protezione dell'operatore
  • Stima dei parametri di rischio e loro quantificazione nel caso di situazioni di elevato rischio potenziale
  • Acquisizione di documentazione e certificazioni agli atti dell'azienda
  • Definizione di un programma integrato delle misure di sicurezza

DVR Valutazione del rischio:

Il datore di lavoro tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell'agente biologico e delle modalità lavorative, ed in particolare:

  • Classificazione agenti biologici
  • Malattie che possono essere contratte
Potenziali effetti allergici e tossici
  • Insorgenza di eventuali patologie infettive correlabili al lavoro
  • Sinergismo dei diversi gruppi di agenti biologici
  • Eventuali situazioni rese note dall'ASL che possono influire sul rischio
Valutazione del rischio

Il DVR deve essere completo dei seguenti dati:

  • Fasi del procedimento lavorativo che comportano rischio di esposizione ad agenti biologici
  • Numero di lavoratori esposti
  • Generalità del RSPP
  • Metodi e procedure adottate e misure preventive e protettive applicate
  • Programma di emergenza per la protezione dei lavoratori contro il rischio di esposizione ad un agente biologico del gruppo 3 o 4
Valutazione del rischio

Il datore di lavoro, eseguita la valutazione del rischio, applica i principi di buona prassi microbiologica e adotta, in relazione ai rischi accertati, le misure protettive e preventive adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative

Sorveglianza sanitaria (art. 279)

Obbligatoria per i

lavoratori addetti alle attività in cui la VDR abbia evidenziato un rischio per la salute

È eseguita dal medico competente

Sorveglianza sanitaria: finalità

  • Valutazione globale dello stato di salute (condizioni di ipersuscettibilità)
  • Impostazione immunoprofilassi
  • Diagnosi precoce infezioni e patologie
  • Informazione sul significato degli accertamenti eseguiti

Sorveglianza sanitaria (art. 279)

Il medico competente fornisce informazioni:

  • sul controllo sanitario cui sono sottoposti
  • sulla necessità di accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell'attività
  • sui vantaggi ed inconvenienti della vaccinazione e della non vaccinazione

È opportuno far sottoscrivere una dichiarazione in merito alla decisione presa (consenso informato)

I lavoratori addetti ad attività comportanti uso di agenti dei gruppi 3 e 4 sono iscritti in un Registro istituito e aggiornato dal DDL tramite il RSPP ed al quale hanno accesso il MC

e il RLS in cui sono riportati l'attività svolta, l'agente utilizzato e gli eventuali casi di esposizione individuale

Il datore di lavoro ne consegna copia all'ISPESL e all'ASL (e ogni 3 anni le variazioni)

  • Cessazione del rapporto di lavoro: Il datore di lavoro comunica all'ISPESL e alla ASL l'aggiornamento dei dati e consegna all'ISPESL, per tramite del medico competente, le cartelle sanitarie e di rischio;
  • Cessazione dell'attività: Il datore di lavoro consegna all'Istituto Superiore di Sanità e all'ASL copia del registro e all'ISPESL copia del registro e, per tramite del medico competente, le cartelle sanitarie e di rischio.

Le cartelle sanitarie e di rischio sono conservate dal datore di lavoro sino alla risoluzione del rapporto di lavoro e dall'ISPESL per 10 anni (40 in caso di patologie con lunga latenza) dall'esposizione ad agenti biologici

L'ISPESL acquisisce i

registri dei casi di malattia o didecesso dovuti all'esposizione ad agenti biologici Altri obblighi del datore di lavoro
  • il ddl definisce MISURE DI EMERGENZA per affrontare incidenti
  • il ddl fornisce ai lavoratori informazioni e istruzioni sul modo di prevenire infortuni e sulle misure da adottare per ridurre al minimo le conseguenze
  • il ddl fornisce formazione adeguata in ordine a quanto sopra indicato
Misure di contenimento del rischio
  • Procedure tecniche ed operative
  • Contenimento primario e secondario
Contenimento primario e secondario
  • CONTENIMENTO PRIMARIO: protezione del personale situato nelle immediate vicinanze della potenziale sorgente di esposizione
  • CONTENIMENTO SECONDARIO: protezione dell'ambiente esterno da una potenziale sorgente di esposizione
Vie di contaminazione
  • Meno frequenti: Inalazione di polveri, aerosol, contatto oculare
  • Più frequenti: Contatto cutaneo, ingestione
Interventi per ridurre l'esposizione
  • Eliminazione, ove possibile, degli
agenti biologici Scelta del ciclo chiuso e/o di tecnologie produttive alternative ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Ritmi di produzione Layout del posto di lavoro Tempi di esposizione e rotazione Manutenzione programmata Prevedibilità di esposizioni lavorative particolari PROPAGAZIONE DEGLI INQUINANTI Ventilazione generale Aspirazione localizzata Correnti d'aria
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
56 pagine
SSD Scienze mediche MED/44 Medicina del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina Legale e Medicina del Lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Manno Maurizio.