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TOTALE V. POSITIVE TOTALE V. NEGATIVE
Da MAKE a BUY:
Costi cessanti:
Materie prime
Materiale di consumo
Materiali accessori
Energia
Spese generali di reparto
Spese generali del servizio
Es. i ¾ della manodopera
Es. i ¾ del personale
Eventuale incremento dei ricavi o entrate
Costi invariati:
Ammortamento
Spese generali aziendali (solo nel caso venissero ridotte)
Spese generali aziendali (quota parte)
Se l’impresa continua a fornire materie prime: non varia (no nei calcoli);
Costi sorgenti:
Approvvigionamento del prodotto presso il fornitore
Eventuali ricavi cessanti
Costi di smantellamento (per eliminare l’impianto)
Trasporto
Soluzione:
Se tot v. positive > tot. v. negative la scelta è conveniente
Se tot v. positive < tot. v. negative la scelta NON è conveniente
VALUTAZIONI QUALITATIVE:
Qualità e controllo del prodotto in entrata;
Flessibilità e tempestività dei sistemi produttivi;
Conoscenze e competenze;
Potere contrattuale dei fornitori;
Liberazione di spazi e risorse;
PARTE 2 – Valutazione della convenienza degli investimenti industriali
Criteri di classificazione degli investimenti:
1. In base al grado di RISCHIO:
Inv. di sostituzione (meno rischioso);
Inv. di ammodernamento;
Inv. di espansione (molto rischioso);
2. In base alla RILEVANZA per l’impresa:
Rilevanza operativa (es. ammodernamento);
Rilevanza strategica (es. aprire nuove imprese);
3. In base al RITORNO dell’investimento:
investimenti industriali: modificano le condizioni di funzionamento dell’impresa;
investimenti per l’esercizio (in circolante): relativi a beni e servizi di breve periodo;
investimenti finanziari: il ritorno si ottiene dalla rivendita del bene stesso in cui si è investito a un
prezzo superiore di quello di acquisto (es. un impianto);
4. Dinamica TEMPORALE delle entrate e delle uscite dal “portafoglio”:
PICO (Point Input, Continuous Output): - + + + +
CICO (Continuous Input, Continuous Output): - - - + +
PIPO (Point Input, Point Output): - / / / +
CIPO (Continuous Input, Point Output): - - - - +
Tratti dell’i. industriale:
rilevante esborso monetario;
ritorno in tempo superiore al ciclo produttivo e all’esercizio (tempo di ritorno pari alla vita
economica dell’i. iniziale)
ritorno attraverso la vendita dell’output derivante dal capitale investito (non tramite la vendita del
bene stesso in cui si è investito);
Il ritorno può essere misurato in modo diretto, dalla differenza tra il valore dell’i. e i ricavi/costi che l’i.
genererà in futuro, ma anche in modo indiretto, dal miglioramento delle performance in aree diverse, o in
modo non economico, attraverso l’incremento di risorse intangibili.
Requisiti dell’analisi:
Completezza: considerare tutti I costi e ricavi legati all’investimento;
Precisione: dare un valore certo a tutti i costi e ricavi dell’i.;
Misurabilità: capacità di misurare costi e ricavi dell’i.;
criteri di SCELTA:
Economicità: uscite < entrate Metodo EVA
Redditività: scelta legata al valore dei ricavi Metodo TIR
Rapidità di ritorno del capitale: quanto tempo è necessario affinchè l’uscita iniziale sia coperta dalle
entrate successive Metodo Pay-back Period
Attualizzazione = procedimento che permette di rendere compatibili valori diversi per distribuzione
temporale; permette di portare a tempo zero le grandezze che si presume che si realizzeranno nei tempi
futuri;
Il risultato economico è dato dalla somma algebrica dei valori attuali dei costi e dei ricavi dell’investimento
calcolati in un determinato istante, al tasso di attualizzazione (tasso di rif. per calcolare la variazione nel
tempo di una determinata grandezza economica), che opera in senso opposto rispetto al tasso di interesse
(= misura dell’interesse su un prestito).
EVA
Il metodo E.V.A. (Eccedenza di Valore Attualizzato):
un investimento è conveniente se i ritorni futuri attualizzati generati dall’investimento superano i costi
sostenuti per realizzarlo.
Valuto entrambe le alternative: A e B.
Tabella:
vita utile -Io R C D FdA D.A. E.V.A.
- Vita utile = durata dell’i. (anni): si analizza sempre la vita più breve;
-Io: investimento: solo all’anno 0 (con segno negativo): esso comprende:
L’investimento;
Costi di acquisto di impianti, attrezzature;
Costi di collaudo e installazione;
Il contributo a fondo perduto (all’anno zero, segno positivo)
- R = Ricavi (a partire dall’anno 1 fino all’ultimo, con segno positivo)
- Prezzo x quantità = Ricavi
- C = Costi (a partire dall’anno 1 fino all’ultimo, con segno negativo):
Materie prime / Materiale di consumo
Materie accessorie
Manodopera
Manutenzione
Energia
Lavorazioni presso terzi
Spese generali
Costi invariati (non si inseriscono nella tabella):
Ammortamenti
Oneri finanziari
- D = Disponibilità = Ricavi – Costi
- FdA: Fattore di Attualizzazione:
Utilizzo le TAVOLE:
Tavola 1: per l’anno in cui la disponibilità varia (ultimo anno)
Tavola 2: quando la disponibilità non varia (per i primi tot anni)
Colonna: numero anni ( si considera l’ultimo anno)
Riga: Costo di capitale (in percentuale)
- D.A. (Disponibilità attualizzata) = FdA x D
- EVA = - Io + D
Dopo aver individuato l’EVA di entrambe le alternative, devo calcolare il P.I. (Indice di profittabilità):
P.I.= EVA / +Io (in percentuale): la percentuale più alta, rappresenta l’i. più conveniente.